cosa dice Nietzsche nel 1926
Friedrich
Wilhelm Nietzsche morì nell'agosto del 1900. Possibile che nel 1926 scrivesse
ancora delle lettere? Per chi non concede alcuna possibilità alla spiritismo
ovviamente no, ma questo non era il caso del Dr. Omero Petri che pubblicava coi
Fratelli Bocca Editori di Torino La Personalità di uno Spirito che, oltre
alle suddette lettere, di Nietzsche presentava pure dei discorsi (“ho detto”).
A
metà Ottocento la pratica e la dottrina del moderno spiritismo erano state
regolamentate in Francia da Allan Kardec (1804-1869) e trovarono presto
appoggio fra i teosofi, qualche scienziato, alcuni sacerdoti e molta gente
comune. In Italia acquisì rinomanza l'attività dello studioso evoluzionista
genovese Ernesto Bozzano, che polemizzò con altri spiritisti - compreso William
Mackenzie, cittadino inglese naturalizzato italiano, della famiglia che
commissionò a Coppedé il famoso “castello” genovese detto perlappunto “castello
Mackenzie” - e organizzò celeberrime sedute con la più apprezzata medium della
sua epoca, Eusapia Palladino (1854-1918).
Il
Dr. Omero Petri avvertiva nell'introduzione al libro “nietzschiano” che chi
avesse letto il suo precedente La Cura naturale” (un altro, L'Italiano
Nuovissimo, trattava di Mussolini) vi avrebbe trovato “parole in stridente
contrasto alle odierne mie idee”. Il Petri entrò in contatto con la discussa
dottrina per via della curiosità della moglie e di un'amica desiderose di
metterla in pratica. Ciò accadde una sera del 1926 e lo spirito che si
manifestò, grazie alla “medianica” consorte del Dottore, fu dunque quello del filosofo tedesco. Lo
stupore e l'entusiasmo furono tali che l'indomani volle rimettere la moglie
all'opera per fare delle domande più precise all'inaspettata presenza:
D.Individualismo o socialismo?
R.
Individualismo
D. Come ti manifesti nel tavolo?
R.
Intelligenza, memoria, intuizione,
autosuggestione, manda presto a fine lo scritto. Hai poco tempo davanti; sono
verità utili, tutto il resto debolezza, miserie mentali, ipocriti pregiudizi,
follie.
D.
Sei contento tu ora?
R.
No. Inutili spoglie gravose. Leggete
miei scritti, opere.
D.
Quali?
R.
Hecce Homo – Aurora.
D.
Chi tra di noi è medium?
R.
Filomena (mia moglie)
D.
Sapresti dirci cosa è Iddio?
R.
Iddio è origine, vita, fine.
D. Tu lo vedi?
R.
Sento in noi, intelligenza è tutto.
D.
Tu cosa fai ora?
R.
Opero pensiero.
D.
Se contento?
R.
Mai.
Il
libro continua con analoga cronaca delle successive sedute, alle quali a un
certo punto si aggiungono le lettere che lo spirito decide di inviare,
discorsi, poesie. Il tutto per oltre duecento pagine.
A cura di Carlo Romano, “Fogli
di Via”, novembre 2011. Materiali d’archivio