Giuseppe Muraca

crudeltà di Piero Pieri

Piero Pieri: UN AMORE CRUDELE. Marsilio 2014

René è uno studente di diciannove anni, un poeta “in erba”, Anna Stasi è la sua insegnante d’inglese, un’ex partigiana e dirigente politico, una bella quarantenne che ha bisogno d’amore. Li accomuna un passato segnato dalla violenza e dalle sofferenze. Tra di loro scoppia il desiderio, nasce una storia d’amore molto intensa, un legame molto complesso che ha dei risvolti drammatici. Pubblicato da poco dalla Marsilio di Venezia, l’ultimo romanzo di Piero Pieri, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Bologna per il corso DAMS, s’intitola Un amore crudele ed è ambientato alla fine degli anni sessanta, una stagione di profondi cambiamenti, di ogni genere; sullo sfondo, la guerra del Vietnam, il colpo di stato dei colonnelli in Grecia, la rivoluzione culturale cinese, la morte di Che Guevara, la rivolta studentesca del ’68. I due protagonisti della storia partecipano attivamente alle vicende e alle passioni politiche e culturali del tempo, sono nati e operano nella provincia romagnola, ma non sono dei ‘provinciali’: infatti, essi si recano in missione in Grecia per sabotare il regime dei colonnelli, mettendo a repentaglio la loro vita, fanno un viaggio a Parigi, carico di avventure e di nuove conoscenze. Come gli altri personaggi dei suoi precedenti romanzi, anche Anna e René si oppongono alla società del loro tempo, trasgrediscono i valori costituiti, in un contesto in cui la famiglia tradizionale è minata da forti contrasti. La loro continua ricerca del piacere e della felicità è destinata a scontrarsi con le norme sociali, la morale corrente e le leggi della natura. Nelle sue esperienze amorose a volte René si abbandona ad atti di crudeltà e di violenza, una violenza sado-masochistica, voluta e cercata dai due amanti, rotta però da lampi di struggente tenerezza. Quando l’amore finisce si crea un vuoto incolmabile. Il giovane lascia nella vita di Anna dei segni profondi, e non basta un ultimo incontro, quarantatre anni dopo, per sanare le loro ferite, per lenire il dolore. Tutto sembra vano, ma alla fine l’autore lancia un’ancora di salvezza. La vita continua, e il futuro è lì ad aspettarci, con il suo carico di promesse e di speranze. La storia d’amore scritta da Piero Pieri ha qualcosa di sconcertante e ti lascia un fondo di amarezza e di tristezza. Il lettore viene spiazzato continuamente dalle invenzioni dell’autore che pone al centro della sua opera una personalità disturbata, un “personaggio negativo” che vive una condizione esistenziale e psicologica disagiata e molto complicata. Infatti, Piero Pieri ha voluto raccontarci una storia poco edificante, la storia di una diseducazione sentimentale, tanto che alla fine l’autore conclude: “Tutto è depravazione.” Un amore crudele non è un romanzo autobiografico, ma nel ritratto di René si può, per molti, versi individuare una proiezione autobiografica dell’autore che ha inteso scavare in un momento particolare del passato soggettivo e storico alla ricerca di un risarcimento interiore, di una maggiore consapevolezza. Scritto in uno stile asciutto e controllato, Un amore crudele è, però, un romanzo intenso e appassionante, l’opera di uno scrittore che ormai ha raggiunto la piena maturità e che all’amore e alla passione per la letteratura e la cultura unisce la viva partecipazione alle vicende collettive e al destino dell’uomo.

“Fogli di Via”, marzo-luglio 2015