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Miscellanea, fdv 30-31

 

Richard Greene: ROULETTE RUSSA. La vita e il tempo di Graham Greene. Sellerio, 2021

Edith Sitwell sosteneva che Graham Greene capisse il peccato come i preti non erano più in grado di capirlo. "Che grande sacerdote saresti stato", gli scrisse, "ma sei meglio come sei". Greene, del resto, rispetto a quest'ultima osservazione, rigettava l'etichetta di "scrittore cattolico" e affermava piuttosto, con piccolo ma significativo slittamento, di essere "uno scrittore che è anche, guarda caso, cattolico". Del grande scrittore inglese tutt'altro che avaro nei suoi romanzi di implicazioni teologiche, Richard Greene (nessuna parentela) ha costruito un'imponente biografia zeppa di dettagli su libri, giornalismo, film, amori coniugali ed extra-coniugali, amicizie e rotture, intrecci con lo spionaggio, alcol, qualche fumata d'oppio, Capri, la Francia, il Messico, l'Africa, il Vietnam ecc. ecc.

BB

 

Fernanda Rossini: FLANNERY O'CONNOR. Vita, opere, incontri. Ares, 2021

"Una vita trascorsa fra casa e pollaio non è per nulla interessante" diceva Flannery O'Connor ipotizzando che non le avrebbero dedicato alcuna biografia. Naturalmente sbagliava ancorché questa di Fernanda Rossini sia la prima pubblicata in volume in italiano (a oltre cinquant'anni dalla morte). Naturalmente l'arcinota passione della scrittrice per i pennuti domestici, dai polli ai pavoni, è trattata a dovere insieme alle prestigiose magioni del sud dove crebbe, la convinta ma divertita collaborazione alle riviste scolastiche e la grande abilità nel disegno scherzoso. Naturalmente c'è la sommità americana della sua letteratura e c'è il suo cattolicesimo anticonformista.

BB

 

Diana Thermes: AYN RAND E IL FASCISMO ETERNO. Una narrazione distopica. IBLlibri, 2021

Si tratta di un ampio trattato che segue Ayn Rand nella sua produzione intellettuale e quasi per niente nella biografia. Grande spazio è occupato dalla Rivolta di Atlante che, al di là di ogni giudizio di merito, è una colossale noiosata (e La Fonte Meravigliosa, quello che mi pare essere il suo romanzo più bello e anche significativo, riveste solo un ruolo discontinuo che potrei dire di punteggiatura). Un bel fagotto di pagine e riferimenti lo costituisce anche Franklin Delano Roosevelt tanto che quasi quasi sembra rappresentare il nemico principale, più ancora di fascismo e comunismo (in fondo Bruno Rizzi su questo trio aveva già detto tutto). Sul New Deal la Thermes va a fondo in maniera pignola, con rimandi a una vasta letteratura d'epoca e non, mentre su altri argomenti sembra far riferimento soprattutto all'intellighenzia contemporanea. Ad ogni modo la figura intellettuale della Rand posso dire che ne esce decentemente tratteggiata, ancorché ci sarebbe molto da dire - con "'l'io" opposto insanabilmente al "noi" - sul suo nietzcheanesimo di maniera e ancor di più sul suo carattere, così simile a quello dei burocrati autoritari e statotalitari che condanna. Penso tuttavia che figure come la sua possano aver svolto un ruolo preliminare - ma senza andar oltre - nella critica al collettivismo. A lei sembra poi che taluno abbia guardato solamente alla lotta di classe e tralascia quelle tematiche come la merce e l'alienazione che chissà non siano più caratteristiche. Il tanto proclamato"oggettivismo" ateo, progressista e anticonservatore della Rand vede così la realtà senza i suoi fantasmi.

DP

 

Massimiliano Parente - Giorgio Vallortigara: LETTERE DALLA FINE DEL MONDO. La nave di Teseo, 2021

Si torna sulle "due culture" in questo "dialogo su un scrittore che voleva essere uno scienziato e uno scienziato che voleva essere uno scrittore". Nella dichiarazione (che è il sottotitolo) c'è tutta l'ipotetica novità del libro, In sostanza lo scrittore (Parente) pretende di collocarsi nel meglio inteso darwinismo e nel positivismo più rigoroso mentre lo scienziato (il professore di neuroscienze Vallortigara) si ostina nel patrocinio della fantasia. Ciò che si ricava da questa lettura mi sembra più che altro la volontà di "darsela  da strano" dello scrittore Parente che tenta qualche simpatico guizzo di mancanza di fantasia. Niente di più.

WB

 

Wu Ming 1: LA Q DI QOMPLOTTO, QAnon e dintorni. Come le fantasie di complotto difendono il sistema. Alegre, 2021

Il libro è corposo, potrei dire massiccio, ma se ci si dispone per il verso giusto scorre via veloce. L'apprezzabile intenzione di risistemare nella tessitura del potere un qualcosa che esteriormente sembrerebbe muoversi in direzione contraria - e che negli ultimi tempi, complice il prodigio Qanon insieme agli uomini politici che puntano a riscuotere titoli di anticonformismo, ha preso a insinuarsi nel sistema delle convinzioni diffuse in termini tanto più eclatanti e fantasiosi quanto più corrispondenti al bisogno di rimpicciolire la complessità - è, diciamo pure, riuscita, tuttavia la rincorsa dei complotti e della relativa letteratura la rende alquanto velata, il che lascia alla fine più spazio allo spasso. Cosa mi ha lasciato perplesso è invece la seconda parte dove ritroviamo l'autore alle prese, nel tono pedante che ne consegue, coi personaggi del Pendolo di Foucault di Umberto Eco. Mi son chiesto perché non accorpare gli elementi di questa seconda parte nella prima, ma la soluzione adottata è dipesa probabilmente dalla volontà di riproporre ampiamente, senza causare squilibri al resto del testo, la memorabile opera di controinformazione condotta a suo tempo, quando Wu Ming si chiamava ancora Luther Blisset, sull'affare "Bambini di Satana".

CLL