Miscellanea (fdv.36)

 

Frédérick Pajak: MANIFESTO INCERTO. Sotto il cielo di Parigi. L’Orma 2021

A un primo e rapido esame questo libro sembra avere l’apparenza di un “graphic novel” non tanto a fumetti quanto a corpose didascalie per immagini in rapida successione. Pajak (1955) è un bravo disegnatore e per Buchet-Chastel cura la collana Les Cahiers dessinés, che si occupa di pittura, illustrazione, fumetti e umorismo. Ha anche fondato un’effimera rivista, chiusa e poi riaperta, dal titolo programmatico “L'Imbécile de Paris”. Pajak è anche romanziere e ho avuto l’impressione che il letterato prevalga sul disegnatore raccontando la Parigi di Walter Benjamin e della Nadja di Breton.

CR

 

B.Traven: LA RIVOLTA DEGLI APPESI. WoM, 2021

Traven lascia il testimone ad Andrè Ugalde – personaggio chiave dei romanzi del Ciclo della Caoba, un giovane indio “civilizzato” che retrocede nella scala sociale del semischiavistico Messico urbano di Porfirio Diaz, dove si può essere “persi” al gioco dal padrone . Così Andrè diventa carrettero e nella dura fatica del lavoro si compie il primo atto della sua presa di coscienza”. … “In Die Rebellion der Gehenkten - il quinto romanzo, quello cruciale e più importante del ciclo – le tensioni raggiungono l’apice fino a esplodere in una rivolta sanguinosa. Parimenti si compie il processo di maturazione umana e politica di Andrè”. Così si esprimeva Guido Barroero in un saggio che si può leggere in rete (biblioego/MarutBarr.htm). Juan Rulfo, il grande interprete messicano del realismo magico, ha definito La rivolta degli appesi “ Un affresco nitido e crudele”.

DP 

 

Alberto Crespi: IL MONDO SECONDO JOHN FORD. Jimenez, 2023

Con intimità e affabile scrittura Alberto Crespi affronta i luoghi classici del cinema fordiano emendando i fraintendimenti di certa vulgata – sulle donne e sulla politica, per esempio – per fortuna oggi in fase di arretramento. Il capitolo finale è intitolato alla “Monument Valley e la poesia di John Ford”, vero tema del libro. Distante da inutili tecnicismi e da miracolose specificità filmiche – ancorché l’uso manualistico che Orson Welles fece di Ombre Rosse sia giustamente acclamato – la lettura di Crespi rafforza l’affermazione di quel posto apicale che malintese politiche degli autori volevano negare a John Ford. Un caso non diverso dal trattamento che investì Charlie Chaplin presso una cinefilia scemiologica refrattaria a capire un cinema di poesia. Una caratteristica poetico-politica che in parte fu mutilata in Italia nel finale di Furore, nell’originale affidato a Jane Darwell, ossia Ma Joad.

BB

 

Kohei Saito: L’ECOSOCIALISMO DI MARX. Castelvecchi, 2023| Hanno Sauer: L’INVENZIONE DEL BENE E DEL MALE. Laterza, 2023

La marxologia non è, malgrado tutto, un genere finito. Per chi si addentra nei suoi meccanismi è perfino un genere avvincente. Il libro di Kohei Saito, uscito nel 1917, intende esplorare le opere di Marx (Saito è fra i curatori delle opere complete) per ricomporre la distorta frattura fra ambientalismo e socialismo. Divorando una nutrita letteratura (in gran quantità ignorata dalle nostre parti) svolge anche una funzione informativa, come ben lasciano intendere la ventina di pagine della biglografia e l’indice analitico (veramente tale). Nel 2020 Kohei Saito ha pubblicato Capital in the Anthropocene (mezzo milione di copie incredibilmente vendute). Antropocene è un termine, coniato all’inizio del millennio, entrato nel vocabolario contemporaneo e L’Invenzione del Bene e del Male di Hanno Sauer riguardando in sostanza l’analisi dell’uomo in quest’epoca genealogica più che geologica, mi è venuto spontaneo associarlo al libro del giovane professore giapponese, per quanto Marx vi sia nominato solo un paio di volte e di striscio, ma seguire a partire dalla preistoria i mutamenti dell’ambiente terrestre e le sue conseguenze morali l’ho avvertito come un appropriato accrescimento.

CLL

 

Giovanna Profumo: COME SI FA. Il Canneto, 2023 | Alessandro Rivali: IL MIO NOME NEL VENTO. Storia della famiglia Moncalvi. Mondadori, 2023

Storie di famiglie genovesi con qualche licenza in fatto di nomi e situazioni. Giovanna Profumo racconta con gli occhi incantati dal mondo dell’infanzia di genitori e fratelli, di momenti magici, di bagni di mare. Alessandro Rivali cela dietro la famiglia Moncalvi la storia della sua dalla guerra civile spagnola (il papà dell’autore nacque a Barcellona nel 1930) alla scoperta della bellezza di Genova alla guerra mondiale vissuta nell’incanto dei boschi a Gavi Ligure mentre tutt’intorno partigiani, fascisti e tedeschi si combattono.

CR

 

Materiali d’archivio

Vito Pandolfi: IL CINEMA NELLA STORIA. Sansoni, 1959

Si chiamava in realtà Ribelle Libero Bruno ma si fece chiamare col nome del padre. Vito Pandolfi (1917-1974) fu storico del teatro e del cinema, in generale dello spettacolo sia illustre che popolare. Partecipò ai “littoriali” benché l’aria di famiglia, con papà e mamma socialisti, lo rese precocemente antifascista (confezionò anche una bomba che con un compagno non riuscì a far esplodere al Foro Mussolini). Fu regista teatrale (diresse fra gli altri Gassman, Albertazzi e Paolo Poli) e diresse anche un film tratto da un racconto autobiografico di padre David Maria Turoldo girato, con gli abitanti come attori, a Coderno, paese natale del poeta-teologo. Pandolfi, che entrò nel comitato direttivo di “Marcatré”, insegnò all'Università di Genova e a Genova, presso il Museo Civico Biblioteca dell'Attore è consultabile tutto ciò che riguarda la sua vita e le sue opere. La sua Antologia del Grande Attore è uno dei fondamentali studi di storia del teatro, fra i non pochi che gli si devono, del secolo scorso. Nel 1959 pubblicò con Sansoni "Il Cinema nella Storia" nella preziosa collana di testi ricercati ma con ambizioni didattiche de "le Piccole Storie Illustrate", volumetti tascabili ma rilegati in cartone e sovraccoperta. Il libro esaminava il valore del cinema nell’ambito della storia “così a descrivere gli stati d'animo collettivi di questo secolo come si rivelano nei loro riflessi sullo schermo, e a presentare la produzione filmica come storiografia indiretta, in cui s'intrecciano motivi consce e subconsci, ideologie ed atavismi, transfert e sublimazione, sogni e realtà del nostro mondo”.