Giuliano Galletta
spiritualità senza religione
Viviamo in un mondo
iper-secolarizzato dove le religioni, pur conservando una loro presenza
soprattutto politica, non riescono più a soddisfare una richiesta di
spiritualità sempre crescente. Questo paradosso, che è un po’ la cifra
antropologica di una civiltà fondata sul sistema tecno-scientifico, è alla base
della riflessione del filosofo della mente Thomas Metzinger che alla Galleria
d’arte moderna di Torino, ha tenuto una lectio magistralis, per la Scuola di
alta formazione filosofica, in cui rifletterà sulla possibilità di una
spiritualità non religiosa. Metzinger, tedesco, 54 anni, professore di
Filosofia e Scienze cognitive all’università di Mainz, ha pubblicato in Italia Il tunnel dell’Io. Scienza della mente e
mito del soggetto (Cortina) e i suoi lavori hanno avuto ricadute anche in
ambiti molto diversi da quelli accademici, come ad esempio la ripresa di alcune
su tematiche nei testi dell’album Transhuman
del gruppo heavy metal Believer. Le tesi
sono tre e tutte abbastanza radicali: l’opposto della religione non è la
scienza, ma la spiritualità; il principio etico dell’onestà intellettuale è
analizzabile come un caso speciale dell’atteggiamento della spiritualità;
l’atteggiamento scientifico e l’atteggiamento della spiritualità nelle loro
forme più pure emergono dalla stessa idea normativa di base.
«L’argomentazione a favore delle tre tesi
prende le mosse da una definizione della spiritualità come un atteggiamento
rivolto alla conoscenza» spiega Metzinger «nel quale tuttavia la forma di
conoscenza ricercata non ha a che fare con una teoria, bensì con una certa
pratica, una forma di attività interiore». Secondo il filosofo quindi «la
spiritualità non implica una forma di terapia o di benessere psicologico, ma è
diretta alla conoscenza di sé, a una forma radicalmente esistenziale di
acquisizione di conoscenza che riguarda se stessi». Tale atteggiamento è alla
base dell’onestà intellettuale, concetto chiave che Metzinger considera come
«la virtù di accettare per vere solamente quelle credenze o opinioni a favore
delle quali abbiamo validi argomenti razionali o prove empiriche». In questo
senso, secondo Metzinger, l’onestà intellettuale è un atteggiamento che i
rappresentanti delle religioni tradizionali non possono avere, in quanto le
religioni si basano sul dogmatismo e sul fideismo, ossia sull’accettare
credenze a favore delle quali non vi sono buoni argomenti. La spiritualità, che
genera l’atteggiamento dell’onestà intellettuale, risulta quindi opposta alla
religione, che vive invece della negazione di questa onestà. “Fogli di Via”, luglio 2012“