Da
“Èlèments pour la civilisation
européenne” (www.revue-elements).
Storica figura del GRECE et della Nouvelle Droite, Michel Marmin, già
capo redattore di “Èlèments” è critico cinematografico, letterario e
musicale.
Michel
Marmin
Il
dizionario per gli amanti della musica
Ecco un amorevole e vibrante
dizionario della musica (Marmin- Delagneau:
Notre dictionnaire
de la musique. Arcadès
ambo, 2024) personale ma il più completo possibile, destinato agli
"amanti" della musica, dai più antichi ai più contemporanei, senza
esclusività, senza pregiudizi, se non quello di non disdegnare nessun
compositore, di dimenticare nessun genere musicale, qualsiasi strumento, di
dare musica da "vedere" dall'interno. Le voci si stagliano come note
musicali, dalla A alla Z, per amore della completezza e dell'armonia. Michèle Delagneau e Michel Marmin lavorano a questo libro da trent'anni, avendo
scritto "Les Génies de
la musique" edito da Atlas (1994). Era giunto il
momento di pubblicare la somma dei loro gusti e delle loro dilezioni in circa
trecento pagine fitte fitte che delizieranno gli
"amanti" della grande musica.
ÉLÉMENTS:
Come è stato diviso il compito editoriale tra Michèle
Delagneau e Michel Marmin?
MICHEL
MARMIN. Michèle Delagneau
ha scritto tutte le note sui generi, le forme e gli strumenti. Abbiamo
condiviso quelle sui compositori, con particolare attenzione alla
valorizzazione della scuola francese.
ÉLÉMENTS:
Chi è il pubblico di riferimento principale per questo dizionario? Per i
dilettanti, leggiamo sul retro del libro...
MICHEL
MARMIN. Abbiamo pensato in particolare agli ascoltatori di France Musique e Radio Classique, così
come ai telespettatori des chaînes
Mezzo. Se hanno una "cotta" per un'opera che ascoltano per la prima
volta e il cui compositore non gli è familiare, vorremmo che trovassero
materiale per giustificare e strutturare il loro entusiasmo consultando il
relativo avviso...
ÉLÉMENTS:
La musica contemporanea occupa un posto importante nel tuo lavoro. Non è una
scelta un po' "militante"?
MICHEL
MARMIN. É una scelta molto militante in quanto abbiamo voluto contrastare i
deplorevoli cliché secondo cui la musica del nostro tempo è
"inudibile", "noiosa" e "incomprensibile".
Innanzitutto, ricordiamoci che è sempre stato così per gli innovatori, per gli
scopritori dei mondi musicali in senso stretto: cosa non si è detto di Berlioz, di Wagner o di Debussy!
La musica contemporanea – dovremmo piuttosto dire musica contemporanea perché è
così varia – è fonte di meraviglia infinita. Aggiungiamo che è prodigiosamente
esaltante assistere allo sbocciare di un'epifania sonora, se così si può dire,
esserne testimoni privilegiati.
ÉLÉMENTS:
Per accompagnare il dizionario, quale storia generale della musica
consiglieresti?
MICHEL
MARMIN. Senza esitazione quella di Lucien Rebatet.
Per le sue vedute disinvolte, per le sue grandi prospettive storiche, per il
suo modo luminoso di iniziare il lettore ai misteri della scrittura musicale,
che farà ammirare Pierre Boulez, l'opera è
insostituibile, anche se Rebatet non vedeva arrivare
la riscoperta della musica barocca, anche se alcuni dei suoi pregiudizi ci sono
insopportabili, per esempio il suo disprezzo per i meravigliosi compositori
francesi che giudicava indegni della sua ammirazione, come Henri Sauguet, di cui ci si chiede se abbia mai ascoltato La
Chartreuse de Parme, la sua opera dopo Stendhal, o Jacques Ibert,
che cita appena. Al di là di queste riserve, Une histoire de la musique (che non è
"L'Histoire de la musique") rimane l'opera
di uno scrittore geniale, in cui l'esilarante penna dell'autore di Les Deux Étendards e Les Épis murs è riconoscibile
dall'inizio alla fine.
ÉLÉMENTS:
Quale il tempo impiegato per scrivere il dizionario?
MICHEL
MARMIN. Trent'anni se consideriamo che questa struttura è il terzo stadio di un
razzo che comprende tre stadi. Il primo piano si chiamava Les Génies de la musique,
che abbiamo pubblicato nel 1994 con Atlas Editions.
La seconda è una versione parziale, pubblicata nel 2007 con il titolo Musiciens d'hier et d'aujourd'hui da Edite. Per quanto riguarda questo terzo
piano, si tratta di una riprogettazione dei due precedenti, notevolmente
rielaborata, corretta, aggiornata e completata. É forse anche quello in cui la
nostra sensibilità si è affermata più chiaramente.
Janvier 2024