Jean Montalbano
Maurice Heine sans limites
Maurice Heine Un monde
mouvant et sans limites (Editions du Sandre, Paris 2021)
Spalleggiate dalla concomitante fioritura
della psicanalisi, le prime
avventure surrealiste impersonarono gli esiti estremi dell'amor
cortese (e perfino sublime,
secondo Péret) ma soprattutto
dissodarono la terra promessa
dell'erotismo macabro.
Maurice Heine, fiancheggiatore con un percorso inverso a quello di alcuni soci fondatori, cioè da comunista a surrealista, fu compagno
ideale e fresca autorità per quelle inchieste in
quanto biografo ed editore di Sade. Delle proprie competenze in materia (aveva fatto studi
in medicina) lasciò traccia nelle riviste
riconducibili al gruppo (fino alla prestigiosa Minotaure
di cui divenne pure redattore) ma la sua morte intempestiva
(maggio 1940) gli impedì di dar corso alla progettata
sistemazione da corpus scientifico
che avrebbe parzialmente rimediato all'impressione di un'attività dispersiva. Spunti sistematici di cui è esempio la «Note sur un classement
psycho-biologique des paresthésies sexuelles» (1933) ricavata, per stratificate astrazioni, dall'accanita lettura comparata del Marchese e di Krafft-Ebing.
Scrivendone da morto nel dopoguerra, Bataille ne schizzò un profilo da gentile svitato che sperperò una
fortuna nelle ricerche su Sade; bibliofilo e «scrupoloso erudito
(tanto scrupoloso da non aver sfortunatamente pubblicato quasi niente) che prese la parola
al congresso di Tours (dove
si consumò, dopo la guerra del 1914, la scissione tra comunisti
e socialisti) ed estraendo un revolver sparò a caso ferendo leggermente
sua moglie a un braccio». «Pare che negli
ultimi mesi si nutrisse poco per sfamare i numerosi gatti», da qui il fatto «rude et nu» della sua scomparsa durante la strana disfatta della Francia.
Ora questo volume curato
da Georges-Henri Morin, fin dalla copertina un omaggio a quella «Bibliothèque internationale d'érotologie» del J.J. Pauvert che, insieme a G. Lely, ne avrebbe ripreso il testimone in fatto di studi sadistes, raccoglie insieme alle poesie
gli scritti affidati appunto negli anni trenta
a Minotaure. Ma a spiccare è un vero inedito, lasciato
tra le carte e pronto per
la stampa, che ruota intorno all'argomento
necrofilia in cui
Heine sottolinea il ruolo anticipatore del Sade sistematico indagatore e classificatore delle passioni che poi sotto
l'insegna di perversioni
avrebbero riempito annali di bollettini psichiatrici. La stessa area di indagini battuta da gruppi e riviste raccolti intorno a Bataille i cui membri Heine frequentò, firmando pure con
Benjamin Peret la presentazione
di un progettato quaderno
di Contre-Attaque intitolato
«Questions sociales et questions sexuelles». L'introduzione
del curatore riguardo gli ultimi
mesi di manifesta indigenza
(dovuta anche alla morte del
patron Ambroise Vollard alle cui
edizioni d'arte Heine collaborava grazie alla propria esperienza in materia tipografica) riporta, oltre al ricordo di Breton sul suo dono nel
«ricreare nel vaso chiuso della
sua voce, l'ultra-socievole a partire
dall'insocievolezza pura»,
la frase «definitiva» tratta da una lettera
di Maurice Henry allo stesso Breton, ancora rifugiato a New York, sul finire della
guerra: «M. Heine è morto
di fame...».
Per « fogli di via »