Bo Botto
“Linus”
Paola Maria Farina: LA RIVISTA “LINUS”: UN CASO EDITORIALE LUNGO
QUASI MEZZO SECOLO. Editoriale Documenta, 2013
Vincitrice del Premio Bibliographica istituito dalla Biblioteca di
Sardegna, la storia di “Linus” di Paola Maria Farina – che ha completato
la formazione accademica specializzandosi in editoria - ricostruisce il
percorso della testata sul filo di una narrazione che vede l'interesse per la
narrativa grafica intrecciarsi ai fatti di costume e alle vicende sociali e
politiche.
"Linus" nasce nel 1965. La dirige
Giovanni Gandini. Tre anni prima era nata la libreria Milano Libri, fondata,
insieme alle amiche Vanna Vettori e Laura Lepetit, da Anna Maria Gregorietti -
moglie dello stesso Gandini e figlia del direttore del museo Poldi Pezzoli -
con Franco Cavallone, amico di Giovanni. Negli anni successivi, editi dalla libreria
e tradotti da Cavallone, escono i primi due volumi dedicati a Charlie Brown. Il
primo, Arriva Charlie Brown, è prefato da Umberto Eco che nel 1964
avrebbe pubblicato Apocalittici e integrati (il fortunato titolo fu in
ogni caso imposto da Valentino Bompiani, l'editore) dove i fumetti erano
passati al setaccio della semiologia. Sul "diario minimo" de "il
Verri" Eco aveva accennato a un programma di indagine estetica “dei
parenti poveri" che comprendeva "evoluzione del tratto grafico da Flash
Gordon a Dick Tracy; esistenzialismo e Peanuts; gesto e
onomatopea nel fumetto ".
Il primo numero di "Linus"
si aprirà con una conversazione fra Eco, Elio Vittorini e Oreste Del Buono
intorno ai fumetti. Vittorini, su "il Politecnico" aveva
pubblicato nel primo dopoguerra le deliziose strisce di Barnaby e quelle
strambe di Li'l Abner, quasi a voler espandere ciò che aveva
antologizzato in "Americana", tanto che nel 1965, quando "Linus"
faceva la sua comparsa nelle edicole italiane, inseriva le strisce de L'antichissimo
mondo di B.C. nella lungimirante collana dei Nuovi Scrittori stranieri che
curava per Mondadori. Del Buono avrebbe invece preso in mano la direzione di "Linus"
al momento dell'abbandono di Gandini. Fra l'altro nel 1972 la testata sarà
ceduta a Rizzoli.
Il primo numero di "Linus"
pubblica le strisce di Schultz (Peanuts), Segar (Braccio di Ferro),
Herriman (Krazy Kat) e Al Capp (Li'l Abner). Sul secondo numero
insieme al Jeff Hawke di Sidney Jordan appare la prima puntata di una
storia a fumetti creata da un apprezzato illustratore "jazz", Guido
Crepax (Crepas), che presto farà prevalere sull'iniziale protagonista Neutron
la fidanzata Valentina. Nel corso del 1965 sarà la volta di Johnny Hart (B.C.),
Enzo Lunari (Girighiz) e Walt Kelly (Pogo). Saranno poi pubblicate
le vignette "liberal" di Jules Feiffer e quelle di Copi, le strisce
di Bristow , di Barbarella, di Dick Tracy e altre, ma
l'impostazione della rivista rimarrà (salvo che nei supplementi, iniziati molto
precocemente, dove compare perfino la prima storia in italiano de I
fantastici quattro) piuttosto statica, saldata a un criterio di eleganza
che viene da definire, piaccia o meno, "radical chic", condizione che
la direzione di Del Buono - e dal 1981 quella di Fulvia Serra - sembrò voler
correggere. Da Rizzoli la rivista passò all'editore Dalai. Dal maggio del 2013
la pubblicazione è stata sospesa.
Per ragazzi e giovanotti che
furono imperterriti lettori di fumetti in barba ai benpensanti e agli
"educatori" degli anni cinquanta, "Linus" equivalse
a un dissequestro, ma da sola - e col suo piglio - non poteva soddisfare del
tutto la stessa richiesta che aveva suscitato. Nacquero così "Eureka"
dell'editoriale Corno (che fece conoscere in Italia, anche se più tardi, le
storie di Spirit) e "il Mago" (accomunata a "Mafalda")
pubblicata da Mondadori, casa editrice alla quale era stata proposta "Linus"
scontrandosi col rifiuto del vecchio Arnoldo. Nacque anche, ma sulla base di un
progetto francamente distinto dal modello "linusiano", diretta da
Claudio Bertieri di intesa coi robusti istinti del neo-editore Fiorenzo Ivaldi,
"il Sgt. Kirk" cui si dovette la prima pubblicazione (non
sarebbe sbagliato parlare di "creazione") di Una ballata del mare
salato di Hugo Pratt.
“Fogli di Via”, marzo-luglio 2014