le voci che corrono

Bruno Leoni

> Antonio Masala, Il liberalismo di Bruno Leoni, Rubbetino, Soveria Mannelli 2003

> Bruno Leoni, Lezioni di filosofia dei diritto, Rubbetino, Soveria Mannelli 2003

 

Antonio Masala, Il liberalismo di Bruno Leoni. Bruno Leoni (1913-67) è stato uno dei più originali esponenti della tradizione liberale contemporanea. La sua visione radicalmente individualistica dei rapporti sociali lo spinse a rivedere, alla luce del concetto di scambio di poteri e pretese, l’intera concezione della filosofia delle scienze sociali e dello stato. Il suo tentativo di delineare un modello di società in cui scelte collettive e coercizione fossero ridotte al minimo si sviluppò, con influenze reciproche, accanto a quelli di Hayek, Friedman e Buchanan.
Questo libro ne ripercorre per la prima volta l’intera vicenda intellettuale attraverso l’analisi degli scritti, mostrando come l’innovatività di molte intuizioni collochi Leoni in una posizione di rilievo all’interno della tradizione liberale, e ponga le basi per una sua evoluzione verso nuove e più radicali concezioni della filosofia politica.

l’editore

§

La legge delle pretese in equilibrio. Nel 1969, due anni dopo la tragica e prematura scomparsa di Bruno Leoni, Friedrich A. von Hayek ricordava il suo amico italiano come una di quelle «figure che noi altrove, associamo con il Rinascimento», e proseguiva: «Fra tutti i cittadini del mondo fra i quali va annoverato e tra i quali, in particolare, io, lo incontrai, egli era unico.  Bruno Leoni  era uno di questi uomini, sempre più rari, che  avevano il coraggio di trascendere i limiti di una specializzazione e di cercare di vedere i problemi della società come un tutto.  Con la sua enorme energia e prontezza di percezione egli riuscì a evitare i pericoli di quel dilettantismo che spesso accompagna chi si dedica a molti campi dì studio».

Una parte notevole della sua attività scientifica Leoni la svolse fuori d'Italia, in un confronto - davvero serrato e fecondo - con i più significativi esponenti dei pensiero liberale quali Hayek, Ludwig von Mises, James Buchanan, Milton Friedman e Murray N. Rothbard.  Evidente è l'influsso di costoro sul suo pensiero. Ma altrettanto evidente è che le originali idee di Leoni hanno lasciato la loro impronta sugli sviluppi del pensiero dei suoi interlocutori, a cominciare da Hayek.

Piuttosto modesti furono gli esiti degli sforzi coraggiosi fatti da Leoni per introdurre in Italia le idee e le opere dei liberali anglo-americani.  Lo storicismo crociano da una parte, l'ubriacatura da mitologia marxista dall'altra, e il positivismo giuridico di stampo kelseniano costituirono una barriera alla penetrazione e alla diffusione del pensiero di Leoni nel nostro Paese. E siccome il senno di poi è una scienza esatta, oggi possiamo ben dire che tale barriera è stata un'autentica sciagura per la cultura italiana.

Da alcuni anni, tuttavia, stiamo assistendo, in Italia, a un motivato e rinnovato interesse per le idee di questo nostro grande teorico della libertà.  Nel 1995, a cura di R. Cubeddu, presso Liberilibri di Macerata, è uscita la traduzione italiana di Freedom and the Law (opera apparsa originariamente in inglese nel 1961).  E ora l'editore Rubbettino pubblica, di Leoni le Lezioni di filosofia del diritto con Prefazione di Carlo Lottieri; e insieme il volume di Antonio Masala, Il liberalismo di Bruno Leoni, dove, tramite una puntuale analisi degli scritti di Leoni e delle interpretazioni di questi scritti, l'autore ripercorre l'intera vicenda intellettuale e scientifica di Leoni. ...

 

... Ogni individuo è portatore di svariate pretese, non di rado di pretese anche assurde, ma è chiaro che egli si troverà sempre immerso in un universo popolato di altri individui, anch'essi portatori di pretese, talora magari in contrasto con quelle di altri.  Ed è proprio dall'incontro delle pretese conciliaboli che emergono le norme che regolano la vita sociale, come quelle, per esempio, che ci impongono di non usare violenza nei confronti del prossimo, di pagare i debiti, di mantenere fede alla parola data, e così via.  Con ciò la proposta di Leoni si configura come un'interpretazione del diritto in piena coerenza con l'individualismo metodologico, nel senso che le norme sorgono dall'incontro delle differenti aspettative dei singoli, e il modello ispiratore della sua teoria della pretesa è quello del mercato.  Tutti si scambiano pretese; di conseguenza, tutti partecipano alla formazione del sistema giuridico.  E tale processo è analogo a quello che in economia porta al prezzo di mercato quale incontro tra domanda e offerta ...

Dario Antiseri, Il Sole-24 Ore”, 28 dicembre 2003