le
voci che corrono
Bruno Leoni
> Antonio Masala, Il liberalismo di Bruno Leoni, Rubbetino, Soveria Mannelli 2003
> Bruno Leoni, Lezioni
di filosofia dei diritto, Rubbetino, Soveria Mannelli 2003
Antonio Masala, Il liberalismo di Bruno Leoni. Bruno Leoni (1913-67) è stato uno dei più originali esponenti
della tradizione liberale contemporanea. La sua visione radicalmente
individualistica dei rapporti sociali lo spinse a rivedere, alla luce del
concetto di scambio di poteri e pretese, l’intera concezione della filosofia
delle scienze sociali e dello stato. Il suo tentativo di delineare un modello
di società in cui scelte collettive e coercizione fossero ridotte al minimo si
sviluppò, con influenze reciproche, accanto a quelli di Hayek,
Friedman e Buchanan.
Questo libro ne ripercorre per la prima volta l’intera vicenda intellettuale
attraverso l’analisi degli scritti, mostrando come l’innovatività
di molte intuizioni collochi Leoni in una posizione di rilievo all’interno
della tradizione liberale, e ponga le basi per una sua evoluzione verso nuove e
più radicali concezioni della filosofia politica.
l’editore
§
La legge delle pretese in equilibrio
Una parte notevole della sua attività scientifica
Leoni la svolse fuori d'Italia, in un confronto - davvero serrato e
fecondo - con i più significativi esponenti dei pensiero liberale quali Hayek, Ludwig von
Mises, James Buchanan, Milton Friedman e Murray N. Rothbard. Evidente è l'influsso di costoro sul suo
pensiero. Ma altrettanto evidente è che le originali idee di Leoni hanno
lasciato la loro impronta sugli sviluppi del pensiero dei suoi
interlocutori, a cominciare da Hayek.
Piuttosto modesti furono gli esiti degli sforzi
coraggiosi fatti da Leoni per introdurre in Italia le idee e le opere
dei liberali anglo-americani. Lo
storicismo crociano da una parte, l'ubriacatura da
mitologia marxista dall'altra, e il positivismo giuridico di stampo kelseniano costituirono una barriera alla penetrazione e
alla diffusione del pensiero di Leoni nel nostro Paese. E siccome il senno di
poi è una scienza esatta, oggi possiamo ben dire che tale barriera è stata
un'autentica sciagura per la cultura italiana.
Da alcuni anni, tuttavia, stiamo assistendo, in Italia, a un motivato e
rinnovato interesse per le idee di questo nostro grande teorico della
libertà. Nel 1995, a cura di R. Cubeddu, presso Liberilibri di
Macerata, è uscita la traduzione italiana di Freedom and the Law
(opera apparsa originariamente in inglese nel 1961). E ora l'editore Rubbettino
pubblica, di Leoni le Lezioni di filosofia del diritto con
Prefazione di Carlo Lottieri; e insieme il volume di
Antonio Masala, Il
liberalismo di Bruno Leoni,
dove, tramite una puntuale analisi degli scritti di Leoni e delle
interpretazioni di questi scritti, l'autore ripercorre l'intera vicenda
intellettuale e scientifica di Leoni. ...
... Ogni individuo è portatore di svariate pretese, non di rado di
pretese anche assurde, ma è chiaro che egli si troverà sempre immerso in un
universo popolato di altri individui, anch'essi portatori di pretese, talora
magari in contrasto con quelle di altri.
Ed è proprio dall'incontro delle pretese conciliaboli che emergono le
norme che regolano la vita sociale, come quelle, per esempio, che ci impongono
di non usare violenza nei confronti del prossimo, di pagare i debiti, di
mantenere fede alla parola data, e così via.
Con ciò la proposta di Leoni si configura come un'interpretazione del
diritto in piena coerenza con l'individualismo metodologico, nel senso che le
norme sorgono dall'incontro delle differenti aspettative dei singoli, e il
modello ispiratore della sua teoria della pretesa è quello del mercato. Tutti si scambiano pretese; di conseguenza,
tutti partecipano alla formazione del sistema giuridico. E tale processo è analogo a quello che in economia
porta al prezzo di mercato quale incontro tra domanda e offerta ...
Dario Antiseri, “Il
Sole-24 Ore”, 28 dicembre 2003