Domenico Letizia
costruire la New Left
La
destra attuale come la sinistra ha il gran difetto di rincorrere ancora e
ripetutamente un monoteismo ideologico, con sfumature differenti, ma pur sempre
incentrato sullo statalismo e su una politica preconfezionata da applicare come
un pacchetto monouso. Ma nel panorama politico vi è una ventata innovativa che
proviene dal mondo libertarian e left-libertarian,
idee politiche che vanno anche ad incidere a sinistra dello schieramento
politico. Qui mi voglio soffermare, un buon lavoro filosofico, politico e
partecipato potrebbe portare alla creazione di una New Left,
una sinistra autenticamente libertaria che si faccia portavoce non solo delle
sempre più compromesse libertà individuali ma che guardi positivamente anche al
mercato, al libero mercato. L’innovazione che potrebbe nascere della New Left è uno sguardo finalmente costruttivo alla proprietà e
al mercato, se partiamo dal presupposto che il mercato, lo scambio e la
proprietà sono il sistema migliore, che non compromette la libertà e
l’individuo, in cui vivere bisogna capire come il mercato e la proprietà
possano diffondersi il più possibile tra gli individui in modo da incentivare
lo stesso scambio e rispettare il principio di giustizia eguale caro alla sinistra
dei diritti. La novità di una New Left consiste
proprio nel proporre il possibilismo e lo sperimentalismo come fondanti del
proprio modo di far politica, sviluppare e incrementare le libertà individuali,
sviluppare le libertà economiche con la consapevolezza che per far funzionare e
sviluppare tali libertà bisogna non solo cedere di un millimetro sulle libertà
individuali che vanno a creare uno scudo naturale, non artificiale, al mercato
e ai danni che invece attualmente provoca uno scambio controllato e sorvegliato
dallo Stato, ma proporre modelli di partecipazione, di autogestione, di mercato
libero e decentrato,trasformare il libero mercato dall’oligarchia attuale ad un
mercato partecipato e democratico. Un progetto serio di New Left
potrebbe far viaggiare contemporaneamente “liberismo” economico e “liberismo”
sociale sviluppando e producendo sovranità e autodeterminazione
individuale, conquiste e speculazioni che da sempre libertari di tutte le
aree cercano di diffondere.