Carlo Luigi
Lagomarsino
Landauer
Gustav Landauer: LA
COMUNITÀ ANARCHICA. Scritti Politici. A cura di Gianfranco Ragona. Elèuthera,
2012
L'anarchismo di Landauer – che fu per altro il
traduttore di Oscar Wilde in tedesco - non considera la rivoluzione sociale un
atto repentino e violento ma il processo che contraddistingue un'epoca.
Consapevole della forza espressa dal movimento socialista e delle aspirazioni
dei suoi militanti, evitava nella propria azione teorica e agitatoria lo
scontro fraticida senza per questo venir meno alla sferza del suo impegno
contro lo statalismo, il burocratismo e l'omologazione, "però",
diceva, "anche nei nostri confronti pretendiamo la tolleranza, e dove si
riuniscono i socialisti rivoluzionari... vogliamo esserci anche noi e col
diritto alla parola".
Nietzsche, osservava Landauer, aveva considerato
"le più scoscese profondità dell'anima per elevarle a rapporti vivi fra
gli uomini". Il fine del socialismo non poteva essere una vita resa
sopportabile, ma una vita pienamente realizzata. Questa non era la meta di
gruppi, partiti, movimenti più o meno organizzati, bensì quella dello spirito
(parola chiave nella prosa di Landauer) dell'umanità. Su questo terreno
l'incontro coi gruppi, i partiti e i movimenti era non solo possibile, ma
auspicabile quanto l'incontro con le pulsioni più vere della gente. Un
appuntamento al quale dovevano convenire i semplici lavoratori, le personalità
come Rosa Luxemburg, i pacifisti, gli uomini di buona volontà.
Questa raccolta curata da
Gianfranco Ragona, con una nota di Nino Muzzi sul linguaggio di Landauer, se si
escludono il saggio su La Rivoluzione (Diabasis, 2009) e alcuni testi pubblicati
su rivista, è la prima che esca in Italia, benché il nome dell'anarchico
tedesco sia tutt'altro che sconosciuto o rimosso dalle discussioni. Nel mondo
di lingua tedesca, dopo la morte avvenuta nel corso della repressione della
Repubblica dei consigli della Baviera, a gettare le basi per ravvivarne la
testimonianza, furono gli amici Erich Müsham e, in modo più organico, Martin
Buber. Dopo varie antologie, si era arrivati nel 1997 al progetto delle opere
complete, che tuttavia si è per il momento arenato.
“Fogli di Via”, novembre 2012