prefazione a La genesi naturale
di Asger Jorn (Allia, Paris 2001)
Asger Jorn, per chi l' ha conosciuto e amato,
era argento vivo allo stato puro. Inafferrabile. Artista completo, anche se si
è distinto nella pittura, lo era ancor più nella vita: "gli uomini-
avventurieri, truffatori, ladri, speculatori sono in genere sconfessati
dalla società. Io sono tutto questo, in quanto artista-creatore. Io sono
un'offesa per la legge". E, sottolineiamolo qui, per ogni dogma.
La genesi naturale, scritta tra il 1963 e il
1964, è stata edita in danese con altri testi, riuniti sotto il titolo di Alfa
og omega, per le cure di Troels Andersen nel 1980. La versione francese, mai
apparsa, era stata consegnata da Jorn all'amico Guy Debord affinché ne
correggesse gli inevitabili errori di lingua. Oggi noi la facciamo qui
pubblicare a partire dal manoscritto conservato.
Questa truculenta parodia,
saga capovolta prossima alla burla, rovescia, con apparente giocosità infantile,
la grande frode che ha generato i pretesi valori di un mondo durevolmente
mistificato. Ci sarebbe qui del Lewis Carroll, del Chesterton o anche del
Jarry, se non ci fosse, molto semplicemente, dell'autentico Jorn.
Cofondatore dell'Internazionale situazionista,
Asger Jorn si afferma come una personalità autonoma, facendo emergere al
contempo un aspetto inatteso di un movimento esso stesso più variegato e
barocco di quanto a certuni piaccia vedere. "Le idee situazioniste,
senza dubbio, andranno molto al di là di questa delimitata organizzazione, per
quanto indispensabile debba essere riconosciuto il suo ruolo, e proprio perché
essa si è sempre pronunciata per l'autonomia di tutti" ricordava lui nel
1971 in occasione del progetto di ristampa del suo Pour la forme.
Scommettiamo che i commenti, una volta di più, si sprecheranno.