Thomas Sipos*
il circolo di Karl Hess, salotto fantascientifico-libertario di Los Angeles*
Gli appassionati di letteratura hanno spesso nostalgia dei vecchi salotti
letterari e sono inchiodati a una visione da gruppo di Bloomsbury o, persino,
da entourage di Ayn Rand, quello che ironicamente era detto “il collettivo”.
Sì, ci sono café dell'università per i poseurs coi baschi neri e la barbetta
puntuta e ci sono i divani per libro e TV. Ma dove si può andare per discutere
faccia a faccia con scrittori e intellettuali di peso?
A Los Angeles, andiamo al Karl Hess Club, un salotto libertario così
chiamato in onore del primo estensore dei discorsi di Barry Goldwater
(“l’estremismo nella difesa della libertà non è vizio, la moderazione nel
perseguire la giustizia non è virtù.") che successivamente ha sostenuto le
Black Panthers e fu libertarian. E’ aperto a tutti con 20 dollari.
Il KHC è stato fondato dal freefen Samuel E. Konkin III per
promuovere la fantascienza libertaria e benché gli ospiti riflettano una vasta
gamma di punti di vista, i normali membri raccolgono l’eredità del freefen (freefen è l’appassionato libertario di fantascienza). Visitate il
KHC ed entrate con ogni probabilità in contatto con J. Neil Schulman
(soggettista dell’ultima serie di Twilight zone per la CBS), con Brad Linaweaver (autore della
classica satira antinazista Moon of ice), con Victor Koman (The
Jehovah contract, sotto opzione a Hollywood), con John DeChancie (Other
states of being) e con ... me stesso. Il KHC mi ha fornito una strada
per promuovere i miei romanzi: Vampire nation e Manhattan
sharks.
Molti di questi di questi autori hanno vinto i premi Prometheus, emanazione
della sottocultura freefen. Per combattere lo statalismo e il governo mondiale della
fantascienza ufficiale (per esempio la federazione dei pianeti uniti di Star
Trek) la Libertarian Futurist Society ha lanciato i premi Prometheus in omaggio
a quei libri dove i Captain Kirks sono dei furfanti. Libri nei quali gli unici
bravi capitani di navi spaziali sono coloro che fanno il contrabbando in barba
ai governi interplanetari.
Le riunioni mensili del KHC sono cellule creative che raccolgono gli
scrittori libertari, gli attori, gli artisti in genere che vogliono collaborare
ai suoi progetti. Schulman ne ha aperto ai membri la sua casa editrice,
Purpless.com, che si è specializzata in fantascienza libertaria. Fra i titoli
di Pulpless c’è Stopping power: why 70million americans own guns di Schulman (Charlston
Heston ha detto: "il libro del sig. Schulman è la più cogente spiegazione che
abbia letto sul possesso delle armi”) e The frame of the Century (nel quale Schulman parla a favore di OJ
Simpson). Fra gli altri titoli ci sono lavori esclusivi di Piers Anthony e la
versione di Thomas Jefferson del Book of the Holy Grail di J.R.
Ploughman (di cui Jefferson e Washington dicevano: “possa un giorno essere la
bibbia dei popoli americani”).
La cifra di ammissione al KHC include pranzo e dessert, più la
possibilità di discutere le tematiche libertarie con gli ospiti. Essi son cristiani, neo-pagani, attivisti
della canapa, editori di riviste marxiste, stelle del porno, commediografi
ecc., ma c’è pure stato un avvocato che affermava di conoscere il metodo legale
per evitare di pagare le tasse. Le discussioni sono vivaci. A volte troppo
vivaci. Occasionalmente, alcuni vanno via mentre ad altri si chiede di alzarsi.
Le emozioni si fanno surriscaldate in modo particolare soprattutto in tempo di
elezioni. Non tutti i libertarians appoggiano il Libertarian Party, così il KHC
nel 2000 aveva patrocinato il dibattito: come dovrebbero votare i libertarians?
L’attivista del LP Bob Weber parteggiò per Harry Browne. Linaweaver,
viceversa, sostenne che il più forte messaggio libertario poteva venire dal
voto a Buchanan, dal momento che Buchanan era il candidato più temuto
dall’establishment. Un rappresentante del Republican Liberty Caucus pensò che
se la gara era fra Bush e Gore si dovesse scegliere Bush. Konkin dimostrò la
coerenza intellettuale del non voto (oltre a fondare il KHC, Konkin, che si
autoproclama anarchico e ha fondato il Movement Of The Libertarian Left,
sostiene che col voto si incoraggia lo sterco statalista). Il KHC si spinse
anche a cercare di individuare, senza riuscirci, un rappresentante verde per
proporre qualche argomento libertario a Ralph Nader. Nessun pensiero venne
invece indirizzato a Gore.
Né qualcuno, se è per questo, ha
parlato in favore di L. Neil Smith, il candidato per il LP dell’Arizona (Browne
era invece candidato del LP in altri 49 stati … è una storia lunga). Tuttavia,
Pulpless.com ha pubblicato The Wardove dello stesso Smith, un
noir fantascientifico nel quale l’apparato militare dell’anno di grazia 3000
(con le tasse proibite) rastrellano i fondi raccolti, attraverso concerti in
stile Live Aid, dalla star conosciuta come Wardove. Gli statalisti vogliono
assassinarla, il detective del noir deve proteggerla.
Col KHC si entra in contatto il terzo lunedì del mese al Marina del Rey
sul Lincoln Boulevard, appena fuori dell'autostrada 90. Le riunioni cominciano
alle 7 pomeridiane, ma va considerato lo standard libertario del tempo (cioè
alle 8 devono ancora cominciare). Coi vostri 20 dollari non comprate soltanto
l’ammissione a un cenacolo intellettuale spesso provocatorio, ma potete mangiar
di tutto. Così anche se siete annoiati, potete fare i maiali.
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del Karl Hess Club
* Tom Sipos per nascita è nuovaiorchese di Queens, ma ha perfezionato
gli studi sulla scrittura cinematografica e televisiva in California,
all’UCLA . Ha pubblicato romanzi e racconti e ha scritto soggetti per horror
e sitcom. * Karl Hess (1923-1994), giornalista e autore di una dozzina di
libri, è stato per qualche anno curatore delle “News” del Libertarian
Party. Celebre è rimasto un suo articolo del 1969 su “Playboy”, The
death of politics, che ebbe una sua importanza per la ripresa
libertaria negli Stati Uniti. Il suo libro di maggior peso è stato
probabilmente Dear America (Morrow, New York 1975). Già estensore di molti
discorsi dei politici repubblicani fin dal 1948, negli anni sessanta fu uno
dei consulenti di Barry Goldwater. Renitente fiscale, fu un acceso
contestatore dell’intervento in Vietnam e un sostenitore delle Black
Panthers. Definito come un pensatore originale, era autodidatta. |