le
voci che corronoFolkways
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i padri della world music"Già ai tempi del buon vecchio microsolco, l'etichetta Folkways era uno dei migliori esempi nel campo delle musiche popolari. Una collezione incomparabile, solida come le sue grosse copertine di cartone, intelligente e aperta sotto la sua apparente austerità. Non si cadeva mai nel pacchiano, si lavorava sull'essenziale, superiori a tutte le mode, con una semplicità e un'efficacia che s'incontrano raramente sul mercato discografico.
Folkways riportava alla luce le tradizioni americane nere e bianche ... Una riserva inesauribile a cui si aggiungeva una collezione consacrata alle musiche del mondo".
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"L'uomo che aveva immaginato e intrapreso quest'avventura nel 1935 si chiamava Moses Asch, un ingegnere elettronico che fabbricava apparecchi per stazioni radio. Cominciò a registrare musiche popolari, "perché raccontavano una storia". ... Il suo primo disco usci nel 1939, con l'etichetta Asch. Dopo un fallimento nel 1947, creò Folkways. Lottò contro tutto e contro tutti, da vero militante delle musiche tradizionali, senza mai entrare nel sistema. Lo guardavano dall'alto in basso, gli rimproveravano le sue registrazioni "troppo etniche e troppo primitive". I suoi dischi ottennero a volte un certo successo, soprattutto durante il boom del folk degli anni Sessanta. Un boom del quale era in parte responsabile: erano stati lui e Alan Lomax a registrare molti grandi nomi della canzone folk degli Stati Uniti: Pete Seeger, Woody Guthrie e Cisco Houston, in particolare. Questi uomini erano la fonte a cui si ispiravano i nuovi arrivati, Bob Dylan in testa; erano il legame fra le antiche tradizioni rurali e le nuove correnti intellettuali. Asch non ottenne alcuna gloria, accontentandosi di continuare il suo business senza cambiarlo di una virgola … continuò fino alla morte, negli anni Ottanta".
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La grande forza di quest'etichetta era un principio a cui Asch teneva enormemente: mantenere in catalogo tutti i titoli. Quando un disco era esaurito veniva ristampato oppure, a richiesta, se ne preparavano delle copie su cassetta. Dopo la scomparsa di Moses Asch il catalogo completo, circa duemila titoli, è stato acquistato dalla Smithsonian Institution di Washington. Oggi, la politica della Smithsonian Folkways rimane la stessa, pur riflettendo le nuove idee del suo direttore, Anthony Seeger. Molti vecchi lp hanno rivisto la luce in cd, spesso accoppiati ad altri oppure organizzati in maniera diversa. Ma le registrazioni sono quelle, i libretti di presentazione sono imponenti e il catalogo si arricchisce di nuove produzioni fedeli allo spirito della collezione.
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"E, fatto ancora più importante, Smithsonian Institution propone a tutti gli appassionati, a richiesta, una versione in cd di qualsiasi titolo in catalogo ... basta una semplice ordinazione e Smithsonian Folkways ve ne farà una copia in cd con libretto incorporato. Una politica editoriale unica in un mercato del disco in cui i titoli spariscono dai cataloghi man mano che ne escono di nuovi, e i dischi vengono mandati al macero quando non vendono abbastanza".
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Étienne Bours, I padri della world music, "Répertoire", novembre 2000, e "Internazionale" 15 dicembre 2000 (trad.: Carla Patanè)
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