Pubblichiamo una selezione delle “sentenze”
che Wolf Bruno è andato pubblicando il sabato sulla sua
bacheca del popolare social-network Facebook
Wolf Bruno
Fesbuc
-Spero
che tutto ciò sia ridicolo. Non sopporterei la vergogna di essere preso sul
serio.
-Mancando
dell'idea giusta ho perlomeno la certezza che anche questa è sbagliata.
-Da
quando ho capito chi sono evito di riconoscermi.
-Ho
appena finito di deridermi con gusto.
-Sono
il significato di una metafora priva di sostanza.
-Faccio
fatica a starmi dietro.
-Evito
la bontà per non imbattermi negli ingrati.
-Sto
pericolosamente invecchiando. Non accetto suggerimenti, so già come andrà a
finire.
-Ho
tanti e svariati doppioni che mi posso allegramente giocare alle figurine.
-Ma
chi credo di prendere in giro... non riuscirò mai a eguagliarmi.
-Per
liberarmi della verità mi son fatto qualche scrupolo, nessuno per la salvezza.
-Mi
son fatto una reputazione a scapito di me stesso: qualcuno ci doveva pur
rimettere!
-Un
senso della vita lo si può anche trovare in quello Vietato. Il maggior
dissenso, tuttavia, per quanto non unanime, credo lo si metta sullo Stop.
-Lao
Tse diceva che un grande viaggio comincia con un
piccolo passo. Darmi per scioperato è stato il mio primo timido rimedio onde
evitare i vizi che discendono da quella raccapricciante e oscura fantasia
sociale che chiamano l'utilità del lavoro.
-Faccio
di tutto per rendermi inutile.
-Se
avessero raccontato di me non ci avrei creduto. Non vedo perché gli altri
dovrebbero credermi.
-Ho
chiuso ogni rapporto con Dio perché me lo ritrovavo dappertutto.
-Rinuncio
a pensare così evito la delusione di non capirmi.
-Non
è per spocchia che rifiuto i miei inviti, aspetto solo di conoscermi meglio.
-Altruismo?
Nessuno ha bisogno di me più di quanto ne abbia io.
-Vivo
pericolosamente alla mezza giornata.
-Sto
per uscire dalla mia difficile adolescenza. Malgrado siano decenni che ci
penso, non so come vestirmi per l'occasione.
-Avendo
sbadatamente cancellato le vecchie idee, ed essendo privo delle nuove, adesso
non so cosa dirmi.
-Stento
a capire se sto peggio con me o con la mia coscienza.
-Con
la vita mi diverto sprecandola (e con lo spreco mi diverto vivendolo)
-Intralciato
nel ruolo di Me Stesso ho ripiegato sul suo sosia.
-Ho
perso ogni cognizione ma ho guadagnato tempo.
-Mi
vien bene essere privo di senso così non devo dare spiegazioni.
-Sono
indimostrabile.
-Ho
ragione da barattare più che da vendere.
-Sono
sbagliato e non mi voglio guastare.
-Se
mi separassi dalle opinioni rischierei di essere scambiato per un fatto.
-Cambio
parere all'insaputa delle mie opinioni.
-Mantengo
le opinioni cambiando le idee.
-Ho
delle opinioni indiscutibili ma le cambio in fretta.
-Per
passare alla "vita autentica" dovrei smettere di credere nella mia?
-Più
che vero sono presunto.
-A
volte sono in compagnia di me stesso, ma in luoghi diversi.
-Se
per il male avessi dei rimedi non saprei farlo bene.
-Per
un attimo ho pensato che a schiarire le idee bastasse ridurle in biondo-cenere.
Fortunatamente mi piace tenerle confuse.
-Quel
che dico è come lo champagne: un po' di rumore per nulla.
-Non
sono un buon esempio ma sono un bell'esemplare.
-Per
dare una buona versione di me stesso devo contraffarla.
-Ho
regolato i conti con la mia coscienza disobbedendole.
-Riesco
a ottenere una buona approssimazione concettuale soltanto su tutto quello che
non ho da dire.
-Ho
capito poco e quel poco mi ha confuso del tutto.
-Fra
le mie premesse c'è l'inconcludenza, ne apprezzo tuttavia i risultati.
-Sono
privo di risultati da esibire, ma ho molte premesse.
-Certe
inoppugnabili evidenze - io, per esempio - mi fanno capire quanto sia oscura la
certezza.
-Potrebbe
non trattarsi di me, se non altro perchè sono io.
-Quel
che ho capito della vita non è la vita.
-Ho
capito dove sono ma non l'ho visto, ho visto come sono ma non l'ho capito.
-Sono
il mio vicino di casa: quando mi incontro mi evito.
-Mi
sono osteso alla Sindone ed è rimasta indifferente:
sarò un falso?
-Mi
sono assentato e non ho capito quando. Sono tornato e non ho capito perché.
Sono qui e non ho capito dove.
-Il
meglio è gratificante ma il peggio è sicuro.
-L'uomo
sarà pure quell'animale politico vaticinato dagli antichi, non deve tuttavia
credere che la Politica lo riguardi.
-Brutta
cosa essere una scarpa e inciampare nella cacca. Meglio la mezza calzetta?
-Cercano
di farmi credere che la politica sia un dovere. Suppongo non sappiano di cosa
parlano.
-Non
so cosa pensare della politica. Infatti non la penso.
-Cerco
di vivere alla grande e sono in miseria. In fin dei conti costa meno.
-Sapete
niente sul mio conto? Io l'ho perso.
-Vorrei
dar corso ai miei pensieri ma ho dimenticato come si fa.
-Mi
sono convertito alla bontà per esaltare la mia cattiveria.
-Ho
qualcosa da dire, ma cosa? Non accetto suggerimenti.
-Sarà
stato il coro degli angeli oppure la luce accecante, fatto sta che parlavo con
Dio e mi sono distratto.
-Non
sono quasi mai d'accordo con le mie opinioni ma farò di tutto affinché io possa
continuare ad infliggerle agli altri.
-Lacerato
convinto, dilacerato reticente.
-Un
tempo credevo che il mondo fosse iniziato con me. Oggi faccio dell'altro.
-Un
vecchio amico mi apostrofa: "Ehi vecchio!" Ma non era lui, l'amico,
ad esser vecchio?
-Reso
scettico dalla vita ho cominciato a credere nel mondo. Adesso sono cinico.
-Sento
il dovere di una rivelazione: sono venuto al mondo piangendo.
-Non
discuto mai con me stesso, potrei capire chi sono.
-Non
rispondo delle mie azioni. Qualche volta le domando.
-Là,
dove ero, non ci son più. Di questo passo dove andrò a finire?
-Sono
il contrario di un filosofo: ho delle risposte per domande che non conosco.
-Una
volta esaurito il peggio, cosa mi resta?
-Ho
superato Dio. Purtroppo la sfida era amichevole.
-Qualche
volta vorrei sembrare me stesso ma non gli somiglio affatto.
-Da
me ci si può aspettare di tutto fuorché qualcosa
-Ho
finito il tempo, comincio l'epoca.
-Datemi
dei consigli, non sbaglio mai abbastanza.
-Sono
soltanto un povero anticristo.
-Sono
animato dai migliori spropositi.
-Mi
sono perso. Se mettete una congrua ricompensa mi ritrovo immediatamente.
-Essendo
esperto in niente c’è chi pensa che io sia capace di tutto.
“Fogli di Via”, Novembre 2011