Lucia Compagnino

la Fondazione De Ferrari

A Genova c’è una biblioteca ancora troppo poco conosciuta, specializzata nella cultura contemporanea, che convive con un’accademia musicale, una serie di cimeli sportivi, opere d’arte, una videoteca, una collezione di 78 giri e  preziose bobine con antiche registrazioni dal vivo.

Il tutto aperto alla consultazione del pubblico al lunedì e al giovedì dalle 8 alle 14 o, su appuntamento, telefonando al numero 010-587682. Si tratta della Fondazione De Ferrari, voluta dall’editore Gianfranco De Ferrari, dalla moglie Maria Grazia e dal figlio Fabrizio che tuttora la seguono, che ha sede al primo piano del centralissimo grattacielo di Piazza Dante (al civico 9/18), che è nata nel 2001 e accresciuta nel tempo grazie a varie donazioni. “Tutto è iniziato con l’acquisizione della biblioteca, della discoteca e dell’archivio del musicologo Edward Neill, il massimo esperto di Niccolò Paganini nonché grande studioso della musica popolare compresa quella genovese” dice Fabrizio De Ferrari. Che aggiunge “da quel mare di registrazioni musicali, ancora in parte da trasferire su supporto digitale, sono uscite anche delle preziose rarità: due canzoni inedite di Fabrizio De André, “Bella se vuoi volare” e “Dai monti della Savoia”, poi pubblicate nel triplo cd Effedia. Sulla mia cattiva strada del 2008, e alcune registrazioni di Luigi Tenco quando suonava il sassofono nei gruppi jazz”.

 Ai materiali di Neill si sono poi affiancati il fondo Cineclub Lumiere, con 3.000 riviste internazionali di cinema e la raccolta cartacea dello storico cineclub genovese, il fondo Mortara/De Ferrari con 400 volumi dedicati a Giuseppe Garibaldi e alle sue imprese, i cimeli del Museo Ligure dello Sport che aveva sede a Marassi, il fondo Dondero di editoria popolare con molte pubblicazioni a dispense, i 78 giri del fondo Ghisalberti e una videoteca di 10.000 titoli fra documentari e film compresa la produzione della genovese Elettrafilm. Infine la raccolta libraria, veramente cospicua, di Carlo Romano.

Nella sala di lettura della biblioteca si può quindi consultare una bella mole di volumi.  Si va dalla filosofia alla letteratura, all’arte - specialmente la contemporanea, con grande attenzione alle avanguardie e ai movimenti culturali degli anni sessanta e settanta. Rilevanti sono le sezioni dedicate alla società dell’immagine - dal cinema alla fotografia, dal fumetto alla pubblicità alla moda – ed è ricca la raccolta di materiali della cultura popolare: riviste, opuscoli volantini, manifesti. “Ci sono”, ci dicono, “molte prime edizioni e titoli anche preziosi, nonché vari di contenuto e orientamento, fra cui il bellissimo volume di quell’Eduard Fuchs, sul quale si è dilungato Walter Benjamin, che si dedicava allo studio dell’incisione e della caricatura, in questo caso quella rinascimentale, in un tomo superbo Renaissance del primo decennio del Novecento, con illustrazioni a colori, una rarità per l’epoca. Poi la rivista beat-controculturale “Pianeta Fresco” pubblicata da Fernanda Pivano e Ettore Sottsass, le vignette pacifiste di Giuseppe Scalarini per l’”Avanti” raccolte nel lontano 1912, le storiche riviste del Surrealismo, ma anche tomi sull’occultismo come il primo numero de  Les Cahiers d’Hermes” delle edizioni La Colombe”, cui collaborava quel Canseliet a lungo indicato come il misterioso “alchimista” Fulcanelli dal momento che ne aveva curato le opere sugli arcani dell’arte gotica.

La citazione di rari esemplari editoriali ci porterebbe tuttavia troppo in là, meglio ricordare che la biblioteca pubblica la rivista quadrimestrale “Fogli di Via” (consultabile anche on line sul sito della fondazione: www.deferrari.it) che tratta di filosofia, arte, politica, letteratura, con recensioni e materiali critici, schedando per giunta in ogni numero qualcosa di ciò che è raccolto sugli scaffali. Un suo supplemento, in corso di stampa, è il  “Manifesto per un anarchismo analitico” che confronta temi come “lo stato minimo” e “la libertà degli scambi” in un’ottica liberale-libertaria sintomatica dell’agitazione culturale promossa dalla stessa Fondazione.

Organizza inoltre eventi culturali: conferenze, presentazioni di libri e mostre d’arte - ne sono in preparazione una all’Accademia Ligustica sul pittore Giovanni Novaresio e una a Sanremo su Antonio Moretti - più un convegno sul compositore Giorgio Federico Ghedini (e, va detto, a dieci anni dalla morte, era stato ricordato Edward Neill con un affollato incontro). Accanto alla biblioteca c’è l’Accademia Musicale Edward Neill, nata 3 anni fa e diretta dal maestro Nevio Zanardi, dove si impara a suonare il violino, il violoncello, la chitarra e il pianoforte, poi ci sono lezioni di musica da camera, teoria e il solfeggio, armonia e analisi e storia della musica. Oggi conta una cinquantina di allievi.  “il Secolo XIX”, 9 marzo 2013