Charles
de Jacques
Cortazar – Fantomas
Siamo all’inizio del 1975. Lo scrittore argentino Julio Cortázar ha
appena preso parte a una sessione del Tribunale Russell, un consesso
internazionale d’opinione che emana sentenze puramente morali. Si accinge a
salire sul treno per Parigi – la cittŕ dove risiede dal 1951 – quando si imbatte in un fumetto messicano intitolato
a Fantomas, il genio del male uscito dalla penna di Pierre Souvestre e Marcel
Allain nel lontano 1911. Dall’acquisto in un’edicola di Bruxelles di quel
fascicolo a fumetti (che in realtŕ gli č stato inviato da un amico) lo scrittore
prenderŕ le mosse per un racconto che spera, una volta pubblicato, possa
portare qualche soldo nelle casse del Tribunale Russel e far conoscere meglio
la sua attivitŕ fra i ceti popolari dell’America latina, i cui paesi sono al
centro degli interessi dell’organismo. Con una gabbia tipografica che rammenta
quella del fumetto che l’ha ispirato, il libretto uscirŕ quindi nelle edicole
messicane, confuso fra giornali, rotocalchi e albi di avventure. Relegato in
quell’unica e lontana impresa editoriale, Fantomas contro i vampiri
multinazionali di Julio Cortázar, tradotto da Emanuele Pirani, ha avuto la
sua resurrezione in Italia grazie alle edizioni DeriveApprodi.
La fama di Julio Cortázar č imperniata su romanzi e racconti (da noi
pubblicati presso Einaudi) nei quali si insinuano gli elementi angosciosi di
una trama labirintica che a tratti converte l’angoscia in momenti di esilarante sollazzo. Il taglio,
come si suol dire, fortemente “sperimentale” delle sue opere, approda col Fantomas nel versante esplosivo e colorato della
letteratura popolare. Il volumetto non si limita infatti a scimmiottare
esternamente i fumetti diffusi nelle edicole dei giornali, ma ne riprende,
insieme ad altre immagini sparse nel testo, pagine intere e singole tavole. Gli
elementi autobiografici di Cortázar nei suoi rapporti col Tribunale Russel, il
fumetto e il nuovo racconto interagiscono. Il narratore si rivolge
telefonicamente a Fantomas che, impegnato (come vuole il fumetto originale)
nello scoprire chi c’č dietro agli incendi che sono scoppiati nelle biblioteche
di tutto il mondo, ha rapporti con diversi letterati, fra i quali Alberto
Moravia. Si arriva a capire che i roghi dei libri sono un diversivo per
distogliere l’attenzione dall’attivitŕ criminosa delle Multinazionali protette
dagli USA. Fantomas riesce a far poco, ma mostra fiducia nell’attivitŕ del
Tribunale Russel (l’appendice al volume riporta alcuni suoi documenti e, per
l’edizione italiana, č stato ripescato il carteggio fra Cortázar e Lelio Basso,
il socialista varazzino che allora presiedeva il consesso).
Il Fantomas di Cortázar ha dunque poco da spartire col personaggio
originale, i cui autori erano dei perbenisti monarchici, e riprende piuttosto
il filone del giustiziere sociale che giŕ si era affacciato coi surrealisti.
Anche il fumetto ispiratore non era d’altra parte da meno (come in qualche modo
anche il “fantomasiano” Diabolik). I suoi fascicoli erano pubblicati in Messico
dalla Editorial Novaro, specializzata nelle storie dei supereroi americani.
Novaro, fra l’altro, č un cognome italiano, per la precisione ligure (armatori,
industriali dell’olio, poeti e, come č noto, fu il genovese Michele Novaro a
musicare l’Inno di Mameli).
“La Bave”, Mars 2007