Charles de Jacques

Storia, Escuela e Labor Temple

Will & Ariel Durant: LEZIONI SULLA STORIA. Settecolori, 2023

Will Durant (1885-1981) iniziò la sua avventura intellettuale come seminarista e la proseguì come socialista. Storico della filosofia, con l’aiuto della sua compagna Ariel lavorò a un’imponente Storia della Civiltà in undici tomi (dal debito con l’oriente all’età napoleonica. Mondadori per l’edizione italiana) che vinse un Premio Pulitzer per il volume su Rousseau e la rivoluzione francese. Ambizione di Will e Ariel Durant era di creare una “storia integrale” che si opponesse al “culto dell’esperto”. Non è un caso che Durant fu insegnante (1911-1913) alla Modern  School dell’associazione Ferrer voluta da Emma Goldmann, Alexander Berkman e altri anarchici.

La scuola, frequentata fra gli altri da Henry Miller e Marcel Duchamp, era basata sui principi dell’”escuela” del pedagogista massone e anarchico catalano Francisco Ferrer fucilato nel 1909 perché ritenuto responsabile di una sollevazione popolare. In seguito (1914-1927) Durant fu docente alla Labor Temple School. Il Labor Temple di NY fu fondato nel 1910 dal reverendo Charles L. Stelze del Presbyterian Home Mission Board occupando inizialmente l’ex chiesa presbiteriana della quattordicesima strada. Il giorno dell’inaugurazione furono presenti cinquecento socialisti, anarchici, membri di sindacati, sociologi e in genere persone interessate al mondo del lavoro.

Il socialismo di Durant non legava tanto il suo successo all’ascesa del proletariato quanto alla festosità del mondo dell’infanzia, un inevitabile risultato ancorato quindi alle risate dei bambini. La moglie Ariel definì l’idea che per tutte la vita “dominò la chimica spirituale” del marito “una miscela sentimentale e idealizzante di amore, filosofia, cristianesimo e socialismo”.

Nel libriccino sulle Lezioni della storia (the lesson of history, 1968) attraverso biologia, razza, carattere, morale, governo, guerra, socialismo, economia, crescita e declino (in tutto sono tredici capitoli) i Durant, come ha schematizzato Ferruccio de Bortoli nella prefazione italiana, soppesano come inevitabile la concentrazione delle ricchezze e valutano la disponibilità delle risorse come causa di tutte le guerre. In un centinaio di pagine derivate dagli appunti presi durante la compilazione della loro opera maggiore, Will e Ariel Durant, ha scritto il critico letterario John Barkham  - del “NYT Book Review” e di tante altre pagine culturali - son riusciti a compilare “un capolavoro di distillazione”. “Sintesi estrema a tratti spericolata” stando all’analogo elogio di de Bortoli,  secondo gli autori le civiltà si dissolvono,  niente è per sempre e dunque “ogni anno è un’avventura”. “Per coloro che studiano la storia non solo come monito contro le follie e i crimini dell’uomo ma anche come ricordo degli spiriti creativi da cui trarre ispirazione, il passato cessa di essere una deprimente camera degli orrori”.