Il seguente testo
costituisce un capitoletto di Dal
Surrealismo Rivoluzionario a Cobra e dopo (1947-1962). Joseph Noiret e Christian Dotremont attraverso
la loro corrispondenza tesi presentata da
Marie Godet alla Libera Università di Bruxelles nell’anno accademico 2006-2007
Marie Godet
Il “caso MacGee”
Le
differenze tra i membri dei due “sottogruppi” di Cobra in Belgio, e in
particolare tra Alechinsky e Noiret,
si cristallizzerà nell'aprile 1951, attorno ad un evento aneddotico. Willie Mac Gee è un uomo nero
americano accusato di aver violentato una donna bianca. Nel 1951, dopo cinque
anni di prigione e diverse condanne a morte seguite da sentenze sospese, la
Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la sua ultima richiesta, rendendone
così inevitabile la morte. Per diverse settimane, migliaia personalità e
associazioni fra Europa e Stati Uniti espressero la loro indignazione affinché
la Corte ribaltasse la sentenza, definita infondata e razzista; ma non lo farà e
Mac Gee verrà giustiziato l'8 maggio 1951.
Noiret
ha scritto una petizione che ha proposto a numerosi scrittori e artisti di
Bruxelles; Dotremont, Alechinsky
e Zangrie si rifiutano di firmarla, poiché Noiret l’ha scritta per pubblicarla sul quotidiano
comunista “Le Drapeau rouge”,
che segue attentamente la questione. Apparirà finalmente il 27 aprile, firmato
da trentadue personalità. Tra questi Fernand Lefebvre, Pol
Bury e i surrealisti Magritte, Nougé,
Chavée, Lorent.
Il
26 aprile Dotremont, dalla Danimarca, scrive una
lettera a Noiret per spiegare la sua scelta: “(…) il
tuo testo è ingiusto a causa del pregiudizio che in esso si manifesta a favore
del regime sovietico. (…) Il tuo testo è un testo comunista. Non sono più
comunista. È quindi normale che non firmi il tuo testo".
Secondo
Noiret, Dotremont rifiuta
di aderire a questa petizione “con il pretesto che i comunisti l’hanno firmata",
ma ciò che critica Dotremont, in realtà, è la
“menzogna per omissione” nei confronti della giustizia sovietica e il fatto che
le proteste “vanno sempre nella stessa direzione”. La sua lettera è una sorta
di lezione morale di un fratello maggiore verso il fratello minore. Noiret risponde evocando le “combinate manovre della banda Cobra
del Marais e del “Peuple”, che dimostrano il loro
anticomunismo.
Proprio
Alechinsky, che aderì al “progetto della gioventù”
nel 1947 per la costruzione di una ferrovia in Jugoslavia e si unì al Partito
Comunista, se ne allontana 1949, contemporaneamente a Dotremont,
in seguito a diversi attacchi di Fernand Lefebvre riguardo alla sua pittura. Les Ateliers du
Marais invieranno il loro sostegno a MacGee sul
quotidiano “Le Peuple”, organo del Partito socialista . L'antagonismo sui giornali è reale: ancora
qualche giorno prima un articolo su “Le Peuple” si
concludeva con: “Preghiere ai comunisti e ai comunicanti di astenersi: visto il
modo in cui viene amministrata la giustizia oltre la cortina di ferro, essi sono
poco qualificati per parlare di diritti umani”
Noiret
racconta che, in seguito a questa petizione, Alechinsky
e Zangrie organizzarono un incontro – mentre Dotremont, ricordiamolo, è assente. “L'incontro che si è
svolto in rue du Marais mirava ad ottenere la mia
esclusione, con il pretesto che "il comunismo rende impossibile la collaborazione
con Cobra". Ma la maggioranza si rifiutò di seguire questi signori e così
fallirono”. Questa minaccia di esclusione è molto lontana dallo spirito Cobra e
richiama i metodi surrealisti; inoltre, questo evento segna una divisione tra Alechinsky e Noiret che sarà esplicitato
alla II Mostra Internazionale d'Arte
Sperimentale.