CarloRomano
siluro sporco
Quella che viene indicata come “controcultura”
ha lasciato a Genova - nella sua fase per così dire “classica”, fra gli anni
sessanta e i primi anni ottanta - scarse testimonianze di sé, salvo che nella
memoria di quelli che a vario titolo se ne possono ritenere partecipi. Eppure essa vi fu assai vivace e peculiare. Di altre città in cui a lungo sonnecchiò, come Bologna, si
ha modo di vantarne facilmente le tardive esplosioni, quantunque il loro
carattere abbia nelle sue soluzioni, indubbiamente significative e fantasiose, presto
allargatesi al resto d’Italia, una tensione prevalentemente politica. Fu
questa, con le agitazioni passate alla storia come “movimento del
“Il
secolo XIX”, gennaio 2006
Al
momento di pubblicare anche sulle nostre pagine questo articolo
di
Cari Siluridi e
simpatizzanti tali,
Vi giro questa chicca tanto per renderci conto dei tempi che viviamo e che fine
ha fatto la libertà d’espressione, olè.
Per quanto mi riguarda non posso che citare
Eh si, nonostante
l’esperienza certe volte sono più ingenuo di Alice nel Paese delle Meraviglie
(che poi davvero era così ingenua?)
E ci sono ricaduto, eh che pensavo che un catzillo
potesse cambiare in mondo?
Lui Catzillo, un po’ paraculo
com’è nicchia e mi cita a memoria il discorso del Partito del Catzo.
Alla prossima,
Vs Johnny 4ever
”La
copertina del Mucchio Selvaggio di aprile “avrebbe”
dovuto riportare un disegno di uno storico personaggio del fumetto italiano. Il
"catzillo" è un fumetto underground, molto
famoso negli anni Ottanta, che l'autore Gianfranco Grieco ha modificato per noi
facendolo assomigliare a Berlusconi, ovviamente
legato a un lungo articolo che mette in guardia sul
votare “Forza Italia” alle prossime elezioni politiche.
Abbiamo usato il verbo “avrebbe” perché il distributore nazionale (Parrini) si è rifiutato di fare uscire il giornale in
edicola. Non vuole correre il rischio di denuncie penali. Il giornale verrebbe comunque boicottato da molti distributori locali
non di sinistra, il tipografo nicchia, la par conditio,
rapporti con il potere etc etc.
Insomma paura. Paura di ritorsioni legali, economiche e magari anche fisiche da
parte del soggetto raffigurato nel disegno.
La redazione trova ciò un atto di censura inqualificabile. La satira è un
diritto affermato dalla nostra Costituzione (“Tutti hanno diritto di
manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni
altro mezzo di diffusione” - Art. 21). Se si va con
la memoria indietro nel tempo a copertine, molto più feroci e provocanti, di
giornali come il “Male”, “Frigidaire” o “Cuore” ci si rende conto di come è peggiorato il rapporto tra la stampa e il potere e di
quanto la libertà di espressione sia sempre meno garantita.
La censura è sempre stata usata come strumento di repressione e negazione di
valori e tematiche “scomode”.
Comitato di redazione del
Mucchio Selvaggio.