Anni prima del  famoso "5 gold", che era già Pop Art, Charles Demuth (1883-1935), non più giovanissimo - comunque addentro agli affari del cubismo, conosciuto per bene  nei suoi soggiorni parigini - bazzicò l'avanguardia. Qui è proposto il suo contributo al secondo numero di "Blindman", la rivista Dada americana. Il fascicolo (che questa volta scandiva il titolo: “The blind man”) si occupava del rifiuto "by the independents" della "fontana" (l’orinatoio) di Richard Mutt/Duchamp (che riproduceva in una fotografia di Stiegliz).

Charles Demuth

per Richard Mutt

 

For Richard Mutt

One must say every things, -

then no one will know.

To know nothing is to say

a great deal.

So many say that they say

nothing,- but these never really send.

For some there is no stopping.

Most stop or get a style.

 

When they stop they make

a convention

That is their end.

For the going every thing

has an idea.

The going run rught along

The going just keep going.

Per Richard Mutt

Si deve dire di tutto, -

così nessuno saprà. 

Ignorare è dire

molto. 

Si pronunciano tante cose senza dire

niente, -  ma ciò giammai vuol dire qualcosa.

Per qualcuno non c'è freno. 

Tanti si fermano o si danno uno stile.

 

Quando si fermano fanno

una regola

Ed è la loro fine.

Per muoversi ogni cosa

ha come un'idea.

L'andare funziona giusto

andando.