Bo Botto
Roald Dahl
Donald Sturrock: ROALD DAHL. IL CANTASTORIE. Odoya, 2012
Nel presentare la sua biografia di Roald Dahl, "the storyteller, Donal Sturrock mette a fuoco una
volta di più la diffidenza che il biografo deve conservare nei confronti dei
racconti di vita vissuta del biografato. Dahl provava
attrazione per l'aristocrazia e le celebrità, ma Sturrock
dubita che abbia mai partecipato a una cena con Igor Stravinskji
come invece egli sosteneva con enfasi di particolari. Ciò nondimeno in una
vecchia agenda che risaliva agli anni di guerra, quando dopo l'arruolamento in
aviazione e la partecipazione ad azioni in Libia e in Irak
fu spostato all'ambasciata inglese di Washington, Dahl
annotava gli incontri con Ginger Rogers, Hoagy Carmichael, Lilian Helmann e altri, compreso Wal Disney col quale lavorò per realizzare un film tratto da
un suo racconto aviatorio fondato su una creatura immaginaria evocata
allegramente dai piloti della Raf, il gremlin
(probabilmente viene dall'antico inglese "Greme",
dispettoso). Vennero fatti vari disegni, utilizzati poi nella trasposizione in
volume, ma il progetto prese a scemare. In questo modo Dahl
entrò pur sempre in contatto con l'industria cinematografica hollywoodiana ed
ebbe delle proposte di lavoro come sceneggiatore (da parte di Howard Hawks, per fare un nome) ma ancora una volta senza seguito,
se non anni dopo e con parsimonia, ma facendosi notare anche con un telefilm
della serie presentata da Alfred Hitchcock.
A Washington, Dahl ebbe anche degli incarichi
da parte del servizio di informazioni inglese per valutare le intenzioni degli
americani per il dopoguerra. Ciò gli permise di entrare in contatto e di
frequentare personaggi influenti, compreso il vice Presidente Wallace, poi
tacciato di filo comunismo quando si presentò alle elezioni. Benché avesse fatto
qualche tentativo negli anni Trenta, fu dunque il trasferimento americano
dovuto alle esigenze belliche a deciderne la sorte di narratore. Gli anni
Trenta furono per Dahl un decennio di letture
frenetiche e ne tutelava il ricordo come di un'età decisiva per il romanzo. In
quel decennio affrontò, fra gli altri, Waugh,
Faulkner, Runyon, Fitgerald,
Greene, Hemingway. "Non c'è più stata una letteratura altrettanto
bella" avrebbe detto, ormai vicino alla fine, in un discorso tenuto al Sunday Express Book Award. Conseguita la maturità
scolastica, in quegli anni Dahl non volle continuare
gli studi all'Università e, per quanto benestante, decise di mettersi a
lavorare. Fu assunto dalla Shell e passò un periodo, non lungo come avrebbe desiderato,
in un’Africa favoleggiata attraverso le letture di Rider Haggard
.
Le scuole superiori le aveva frequentate a Repton
dove conobbe l'amico di ua vita, Michael Arnold, che
ospitava in Norvegia durante le vacanze estive. La famiglia di Dahl proveniva dalla Scandinavia e, pur avendo fatto
fortuna nel commercio a Cardiff, nel Galles, manteneva con la terra d'origine
un rapporto stretto. A Repton c'era anche un altro futuro
scrittore, Denton Welch, omosessuale. In Boy,
il romanzo autobiografico sulla sua giovinezza, Dahl
si limita a dire di averlo solamente incrociato e di aver colto in lui una
natura ribelle, ma altre testimonianze suggeriscono che fra i due ci fosse vera
attrazione. D'altra parte Dahl non lesina
informazioni sul sistema educativo inglese, sulle punizioni corporali ufficiali
e sul bullismo, ma è vago al riguardo degli aspetti sessuali, atteggiamento che
manterrà tutta la vita, alludendo di rado alle proprie esperienze. Si dice
tuttavia che non avesse remore a raccontare quelle degli altri. Negli Stati
Uniti ebbe comunque diverse avventure con donne più anziane di lui nell’ambito
altolocato delle sue frequentazioni. Si parla perfino di Clare
Boot Luce, la moglie
del proprietario di “Time” in seguito
ambasciatrice in Italia.
Nel 1946 Dahl tornò in Inghilterra. Comincia
quindi la storia della sua più vera produzione letteraria e quella dei suoi
successi, ancora una volta legati agli Stati Uniti, dove conobbe Ann Watkins, che fu per decenni il suo potente agente
letterario che aveva in scuderia scrittori come Theodore
Dreiser, Carson McCullers, Ayn Rand, Ezra Pound,
Dorothy Sayers, Ernst Hemingway e Dylan Thomas.
Comincia anche la storia dei suoi matrimoni e dei suoi figli. Quello con Patrcia Neal – l’attrice de la Fonte Meravigliosa e di Hud il Selvaggio
nonché la matura amante di Geroge Peppard
in Colazione da Tiffany – durò un
trentennio e fu gravato dalla morte di una figlia e da ripetuti ictus.
Il libro di Sturrock è di quelle biografie letterarie che si incentrano
sulla vita vissuta riempiendola di più particolari possibili senza cercare di
gonfiarla con pretestuose analisi delle opere. Inizialmente se ne sarebbe
dovuta occupare la figlia di Dahl che ne custodisce i
documenti, ma passando gli anni, rigirò l’impegno a Sturrock,
stimato amico che aveva diretto un film della BBC sul padre. L’annoso e inutile
quesito se Dahl, con il suo macabro istinto
fantastico, la franchezza narrativa e l’irriverenza nei confronti dei genitori
delle sue storie, fosse più uno scrittore per bambini che piaceva agli
adulti o, vicevera,
uno per adulti che piaceva ai bambini è tenuto sostanzialmente alla larga.
“Fogli di Via”, marzo-luglio 2013