Charles de Jacques
libri di cura
Elle Berthoud - Susan Elderkin: CURARSI CON I LIBRI. Rimedi letterari per
ogni malanno. Sellerio, 2013 | Laura Grandi - Stefano Tettamanti:
SILLABARIO GOLOSO. L'alfabeto dei sapori,
tra cucina e letteratura. Mondadori, 2011 | Alain Finkielkraut:
UN CUORE INTELLIGENTE. Adelphi, 2011
I disturbi ai quali Curarsi coi libri vuol porre rimedio sono quelli del comportamento e, in senso lato, i disturbi psicologici. Il libro è uscito pressoché contemporaneamente in diversi paesi europei dove al lavoro originale delle autrici - le quali per giunta hanno fondato un gabinetto di biblioterapia a Londra - si sono aggiunti i contributi dei curatori locali. Per l'Italia (della quale la versione inglese offriva i soli Baricco, Marani e Lampedusa) ci si è avvalsi di Fabio Stassi, bibliotecario e scrittore. L'idea è buona come piacevole e istruttivo è il suo svolgimento nelle decine di voci che vanno da Abbandono, commentata da Canto della pianura di Kent Haruf. a Xenofobia la cura della quale è affidata ai libri di Amado, Baldwin, Grossmann, Laye, Lee, Mazzucco, Stowe, Walker, Wright, Yourcenar. In molte voci ci sono inoltre rimandi a una o più delle altre voci (Mal d'amore, per esempio, rimanda a Amore non corrisposto, Famiglia, Cuore spezzato, Amore predestinato). Elle Berthoud e Susan Elderk introducono la loro fatica affermando che "questo libro è un manuale di medicina - con qualche differenza" e danno pure la definzione della "biblioterapia": "ramo della medicina che cura certi disturbi dell'esistenza con la somministrazione di opere di narrativa". Come nella maggior parte dei libri di bibliofili e bibliotecari, quando non sono strettamente tecnici, c'è alla base una motivazione snobistica (e, mancando la voce relativa, le autrici non considerano evidentemente lo snobismo un'affezione dello spirito) che in questo caso non ha niente di fastidioso e nemmeno ostenta troppi ammiccamenti all'elitaria cerchia di appartenenza.
Osservazioni non dissimili si possono fare sul Sillabario goloso di Laura Grandi e Stefano Tettamanti (non nuovi alla gastronomia) che, scandito dai frangenti della giornata (mattina, metà mattina, mezzogiorno, pomeriggio, prima della sera, sera e notte) elenca ingredienti e ricette tenendo sempre in vista la loro presenza nella letteratura o le opere che eventualmente possono suggerire.
Non c'è ombra di snobismo invece nel Cuore intelligente di Finkielkraut - semmai c'è l'alterigia
dell'intellettuale francese - ma non c'è nemmeno quel filo conduttore che
l'autore pretende ci sia, nonostante confessi di aver accarezzato l'idea di
questo libro da diversi anni. Sono nove saggi su altrettante opere letterarie
che se valgono qualcosa (i saggi) valgono solo nella parte descrittiva e non
nel commento, fumoso e insipido anche quando sembra cercare la polemica o,
addirittura, l'lluminazione. Ancora più vacua la
paginetta di prefazione: essì che Finkielkraut
dice di "essersi lasciato guidare dalle emozioni"!
“Fogli di Via”, marzo-luglio
2014