Fabrizio Cicchitto, già socialista oggi in Forza Italia, membro della commissione di indagine sui fatti accaduti nel luglio 2001 e responsabile del suo partito per la sicurezza, ha pubblicato da Bietti il volume Il G8 di Genova. Mistificazione e realtà (Milano 2002). In un opuscolo uscito "alla macchia" per opera di un "libertario anonimo" un anno esatto dopo i fatti genovesi (La memoria in movimento, senza indicazione di luogo, 2002) abbiamo trovato il commento che di seguito proponiamo quasi integralmente. In generale l'’autore - a parte la lettura che ci dà del libro di Cicchitto, che è posta in appendice all’opuscolo - ha compiuto un considerevole sforzo di informazione che ci sentiamo di affermare essere quanto di meglio sia consentito leggere a una mente sgombra da ubbie. Non nascondiamo tuttavia che qui e là ci si possa imbattere in fatali propensioni ideologiche le quali però, ad ogni buon conto, non ci son parse pregiudizievoli dell’assunto analitico. Lo stesso autore, peraltro, ha pubblicato due mesi dopo, sempre "alla macchia", un altro fascicolo nel quale analizza "i fogli sporchi" del Libro bianco approntato dal Genoa Social Forum: L’opera dell’untore (senza indicazione di luogo, 2002).
un libertario anonimo
una
storia inventataFabrizio Cicchitto, Il G8 di Genova. Mistificazione e realtà, Bietti, Milano 2002
…
Questo nuovo volume vuole analizzare (in una premessa e cinque capitoli) tutti i problemi concernenti l’organizzazione dei vertici internazionali, i problemi della "piazza", la storia della contestazione ai vertici stessi, il contenuto specifico nel quale si è svolto il vertice di Genova. Prosegue poi nell’analisi degli avvenimenti genovesi addentrandosi in una serie di conclusioni indubbiamente molto fantasiose. In appendice vari testi fra i quali spicca il documento con le conclusioni dell’indagine conoscitiva della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati. Molto interessante perché stracolma di inesattezze e vere e proprie falsità. Ad esempio si dice che il corteo dei disobbedienti ha aggredito i CC in via Tolemaide con lancio di molotov dando inizio agli scontri (pag. 177), cosa che non si è mai verificata.
Notevole la cronologia (69 pagine) che chiude il volume. Anche questa molto interessante per le interpretazioni che vengono date dei provvedimenti sull’ordine pubblico.
Vediamo un po’ di balle esposte in questo libro:
-pag. 83, prime due righe:
"Fin dalle prime ore della prima giornata dei lavori si assiste a tentativi di "sfondamento" della linea rossa…"
Il primo giorno dei lavori è il giorno 19, giornata nella quale tentativi di "sfondamento" non si sono verificati in nessuna ora del giorno perché era la giornata del corteo dei migranti durante il quale non si è verioficato nessun incidente. Il corteo non ha minimamente sfiorato la "zona rossa".
Quello che dice Cicchitto è falsio oppure sbaglia giornata.
Se si riferisce al giorno 20 sbaglia orario. I tentativi di forzatura ddella zona rossa si sono verificati solo nel pomeriggio.
Tutto il ragionamento che ne consegue, fino alla riga 10, risulta falsato da questo vizio di fondo.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag. 83, riga 15 e successive:
"La componente più estrema – i black blockers – si caratterizza per una capacità di mimetizzazione all’interno dei cortei e delle strutture non violente. La componente pacifica (…), rappresenta (…) un alveo naturale …"
La componente BB ha agito autonomamente al di fuori di tutti i percorsi dei cortei pacifici. Ha seguito un proprio percorso "toccando" le piazze tematiche ma mai e in nessun caso mimetizzandosi o mischiandosi con quelle componenti. Anzi, ha sempre tenuto a differenziarsi e le componenti pacifiste hanno sempre rifiutato di mischiarsi con loro. Il giorno 20 il BB è partito dalla piazza dei Cobas (dove è stato contestato) per disperdersi da subito in due direzioni ben distinte.
Una verso piazza Tommaseo, via Montevideo, via Tolemaide, piazza Giusti, via Canevari, piazzale Marassi dove si è divisa in due tronconi. Il primo (composto prevalentemente da stranieri) è risalito verso piazza Manin e il secondo (italiani) ha attaccato il carcere. Lo spezzone che ha raggiunto Manin si è disperso dirigendosi in via Palestro, un piccolissimo gruppo è arrivato in cima a via Caffaro, e poi nella zona di villa Gruber, dove si è sciolto definitivamente. Una fetta di questo spezzone ha lasciato Genova la sera stessa e non era in piazza il sabato.
La seconda direzione presa dal BB ha "toccato" piazzale Kennedy e corso Italia, è salita fino al media-center per poi approdare a Boccadasse, risalire il quartiere d’Albaro fino alla Casa dello Studente dove ha preceduto il corteo dei disobbedienti fino in corso Torino. In tutti questi casi la Ps e i CC sono sempre arrivati in ritardo, quando il BB era ormai defluito o era stato allontanato dagli stessi pacifisti. Gli attacchi delle forze dell’ordine sono stati attuati contro i pacifisti quando la situazione si era normalizzata.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag. 83, riga 25 e successive:
"… dichiarazioni di esponenti dei black blockers che elogiano i leader del GSF e delle Tute bianche per non aver accettato l’invito del governo a isolare le componenti estreme…"
Non esiste nessuna dichiarazione in questo senso anche perché i BB non hanno nessun portavoce. Non hanno mai rilasciato nessuna dichiarazione o intervista se non a livello individuale e comunque queste dichiarazioni sono state raccolte dai giornalisti dopo i fatti del 20 e non si riferiscono nel modo più assoluto alle tematiche indicate da Cicchitto.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag.84, riga 4 e successive:
"… all’interno del corteo che ha tentato lo sfondamento della linea rossa era presente un gruppo di Tute nere."
L’unico tentativo di sfondamento riuscito si è verificato in piazza Dante e tutto è accaduto per palese incompetenza della Ps. Il varco di piazza Dante era costituito da un cancello chiuso con una catena che ha ceduto per lo sbattacchiamento dei manifestanti e per evidente inconsistenza della struttura stessa. Dopo l’apertura del cancello il varco è stato chiuso da una grata mobile montata su un jersey e sospinta da un mezzo blindato. In questo modo si è creato uno spazio di circa 40 centimetri – fra le grate fisse e quella mobile – attraverso il quale si poteva entrare uno alla volta con qualche difficoltà. Da qyuesto piccolo varco è stata realizzata addirittura un’intervista ad Agnoletto sotto l’occhio vigile dei poliziotti.
I manifestanti entrati nella zona rossa sono stati 4. Dal lato sinistro (guardando dall’esterno) è entrata una ragazza con la maglia rossa, un anziano in canottiera e un signore con il giornale sotto il braccio. Dal lato opposto un manifestante straniero, con una maglietta recante la lettera A cerchiata e in palese stato di ebbrezza. Tutte queste persone sono state filmate da tutte le angolazioni possibili compresi primi piani, non recavano nessun strumento di offesa, non sono entrate con violenza ma semplicemente camminando. In piazza Dante non c’erano componenti violente né Tute nere che hanno cercato di violare la zona proibita. Gli incidenti si sono risolti in una doccia generale generosamente offerta dai mezzi antincendio della forestale. Quando il corteo si è ritirato dalla piazza per raggiungere Carignano è stato aggredito immotivatamente dai CC con un nutrito lancio di lacrimogeni che ne hanno colpito la coda. A questa aggressione a freddo non c’è stata nessuna risposta da parte dei manifestanti.
Nessuno degli spezzoni del BB si è mai diretto verso piazza Dante.
Tutto il ragionamento di Cicchitto da riga 4 a riga 15 è completametne falso e non supportato da nessuna prova.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag. 84, riga 17 e successive:
"… ci sono stati tre tentativi di sfondamento della barriera difensiva della Zona rossa, respinti a fatica…"
Gli unici tentativi – pacifici – di sfondamento si sono verificati in Piazza Dante, in piazza Corvetto e in via Cesarea.
In piazza Dante si vede chiaramente che i poliziotti ridono e sono tranquillissimi, l’unico momento di tensione si è verificato quando i poliziotti hanno maltrattato la ragazza con la maglia rossa che è entrata disarmata con il pugno chiuso rivolto in alto.
In via Assarotti, all’ingresso di piazza Corvetto, una ragazza si appende alle grate e cerca di legare una corda ma viene abbattuta da un idrante.
In via Cesarea i poliziotti si sono abbandonati ad atti vergognosi pestando in gruppo alcuni manifestanti riomasti isolati fuori dalla linea rossa. Il tentativo di sfondamento si è risolto nello sbattacchiamento della grata e in una doccia attenuata dall’uso di grate di tombini come scudo. Vedere le immagini di Primocanale.
In nessuno dei tre casi la linea rossa è stata attaccata in massa, con lanci di oggetti quali pietre, bottiglie di vetro, bastoni o altri strumenti di offesa. Solo in piazza Dante quattro persone sono entrate a mani in alto senza nessuna minaccia per l’incolumità di nessuno.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag. 84, riga 20 e successive:
"I dimostranti, organizzati in piccoli gruppi, che spesso uscivano dai cortei pacifici…"
Il giorno 20 non c’è stato nessun corteo pacifico nel quale si sono verificati incidenti a causa del BB.
Il primo corteo è quello della rete Lilliput che si è diretto a Manin senza incidenti. Anche al rientro in piazzale Kennedy non si sono registrati incidenti.
Il secondo corteo è quello di Attac che si è diretto in piazza Dante senza incidenti così come per il rientro in piazzale Kennedy.
Il terzo corteo è quello dei disobbedienti che è stato attaccato dai CC in via Tolemaide e non c’era nessun BB uscito da questo corteo.
Il BB è partito da piazza paolo da Novi, che era una piazza tematica e non un corteo. Sono partiti da questa piazza dividendosi immediatamente dai Cobas. L’altra piazza toccata dal BB è piazza Manion, dove non c’era alcun corteo nel quale mimetizzarsi. Hanno attraversato la piazza e si sono poi dispersi in due direzioni.
Le devastazioni del BB, avvenute in via Montevideo, via Casaregis (lato mare), corso Torino, via Palestro, piazza Giusti, carceri di Marassi ecc. sono stati effettuati lontano da piazze tematiche di pacifisti o cortei degli stessi. In nessun caso il BB è uscito da cortei di pacifisti, attaccato simboli o persone per poi rientrare nell’alveo dei pacifisti.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag. 84, riga 26 e successive:
"Sia gli incidenti della Zona rossa sia quelli nella Zona gialla rivelano come il dialogo che il governo aveva cercato di instaurare…"
Nella zona rossa non si è verificato nessun incidente perché nessun corteo ha sfondato la linea proibita.
Il governo non ha cercato mai, in nessuna occasione e momento, per propria iniziativa, di instaurare alcun dialogo con nessuna forza esterna o di contestazione del G8. E’ stato sollecitato a instaurare un dialogo da forze esterne quali il GSF. Alcune volte queste richieste sono state accettate e altre rifiutate. Quando sono state accolte non ne è sortito alcun effetto in quanto il governo ha sistematicamente disatteso anche i patti concordati con le delegazioni del GSF. Esempi: la chiusura delle frontiere, il disarmo della polizia, l’abolizione della zona gialla. Addirittura il questore di Genova ha negato di aver ricevuto alcuna comunicazione dei percorsi dei vari cortei e delle piazze tematiche. Peccato che la sua firma sia in calce a queste autorizzazioni.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag. 84, riga 33 e successive:
"le forze dell’ordine (…) si sono trovate di fronte un avversario sostanzialmente ignoto…"
Questo avversario "ignoto" chi sarebbe?
Le Tute bianche sono conosciute da anni, vedi via Corelli, Tebio ecc
Il Black bloc ha sempre comunicato via Internet i propri intenti, vedi tutte le scadenze da Seattle in poi. Questio testi sono sempre stati firmati individualmente o a nome di un singolo gruppo di affinità e mai come organizzazione in quanto questa non esiste.
I pacifisti (Lilliput, Mani tese, Attac, Pax Christi ecc.) non possono essere annoverati fra i violenti e comunque le loro attività sono conosciute da tutti e ovunque.
Il signior Cicchitto si inventa un nemico "ignoto" proprio perché non esiste.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag. 84, riga 39 e pag. 85 righe da 1 a 10:
"Gli eccessi compiuti nei confronti dei manifestanti, e nel vivo degli scontri…"
Questi eccessi sono stati compiuti prevalentemente fuori dagli scontri. Quando i manifestanti si sono trovati isolati, le forze dell’ordine si sono prodigate in bastonature contro singoli, inermi, ormai fermati e comunque impotenti. Gli esempi sono decine, ne posso esibire 25 di una ferocia abberrante.
"… in particolare alcune reti televisive hanno dato grande risalto a singoli atti di violenza commessi da esponenti delle forze dell’ordine, estrapolandoli non solo dal contesto in cui si verificarono, ma persino dalla scena in cui si svolgevano…"
I singoli atti di violenza coinvolgono gruppi di 5,6,10 tutori dell’ordine (CC, Ps e GdF) che pestano in gruppo con manganellate e calci singoli manifestanti sdraiati per terra. Questa prassi di intervento si chiama "linciaggio" e non è necessaria nessuna estrapolazione o messa fuori dal contesto per giudicarla per quello che è. Eccetto il caso del CC isolato in via Casaregis non esiste nessun caso – documentato in video o sul quale ci siano testimonianze o provvedimenti giudiziari – dove si vedono militari che combattono corpo a corpo contro persone che si difendono o aggrediscono.
In merito all’ "impressione di gratuita aggressività" – di cuyi parla Cicchitto – come si può chiamare un milite che prende a calci in testa una persona svenuta per terra? Come si può chiamare un linciaggio effettuato da otto CC che manganellano o prendono a calci una persona isolata sdraiata per terra? Pe4r il signor Cicchitto questa è autodifesa?
Quello che dice Cicchitto non solo è falso, ma privo di umanità.
-pag. 86, riga 8 e successive:
"Le Tute bianche tengono un corteo autorizzato per un tratto di strada e non autorizzato per l’altro…"
Le Tute bianche non sono mai e in nessun caso entrate in nessuna zona proibita. Il loro corteo era autorizzato e l’autorizzazione è firmata dal questore, comunicata al prefetto e concordata fino a piazza delle Americhe – inizio della zona gialla. Questa zona non è stata mai raggiunta. Le Tb non sono mai entrate nella zona rossa e nemmeno in quella gialla. Via Caffa e piazza Alimonda distano circa 900 metri dall’inizio della zona gialla.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag. 86, riga 15 e successive:
"Nelle zone di Genova Brignole e di Foce si scatena una vera guerriglia urbana, nel corso della quale i manifestanti fanno uso di una serie di armi improprie, tra cui razzi minolux, coltelli, spranghe, uova contenenti acido e altro."
Negli scontri avvenuti fra via Tolemaide e corso Torino sono state usate armi improprie, è vero. Assi prese da cantieri, pietre, bottiglie di vetro, fumoigeni di quelli usati anche negli stadi. In nessun caso si vedono dai filmati spranghe, molotov, coltelli, uova ripiene. Evidentemente il signor Cicchitto si è fatto suggestionare dalle comunicazioni dei servizi segreti che parlavano di sacchetti con sangue infetto, di bombe e di poliziotti da catturare e da usare come scudi umani. Tutte stupidaggini per alzare la tensione e allarmare le anime candide.
Quello che dice Cicchitto è quantomeno un’estensione fantasiosa di queste comunicazioni e nella sua sostanza è una falsità.
-pag. 87 (a proposito degli scontri del 21 in via Marconi), riga 10 e successive:
"Le forze dell’ordine alla fine sono riuscite a contrastare il gruppo di teppisti, evitando che gli scontri coinvolgessero l’intera manifestazione di dissenso e tutta l’area circostante"
La Ps e la GdF hanno attaccato il corteo pacifico spezzandolo in due. Hanno continuato le cariche in due direzioni. Verso corso Torino fino al sottopasso e oltre fino a lanciare lacrimogeni nell’area del comizio finale e nel posteggio degli autobus davanti allo stadio. La seconda carica, molto più grave, è stata effettuata in corso Italia, coinvolgendo migliaia di pacifisti che sono stati letteralmente massacrati. Tutta l’area – per più di un chilometro – è stata spazzata con mezzi lanciati contro la folla, con cariche accompagnate da lanci di lacrimogeni ad altezza d'’omo e sparati dagli elicotteri. Sono stati utilizzati mezzi marini e sub che hanno pattugliato la costa, e sono avvenute cariche e pestaggi fin sulla spiaggia e sugli scogli. Esistono a questo proposito molte ore di filamti dove si vedono veri e propri linciaggi contro signore anziane e ragazzini di non più di 15 anni. Bastonature, calci in testa a gente sdraiata per terra, persone svenute a bagno in una pozzanghera di sangue.
La Ps non solo ha attaccato frontalmente ma si è attestata nelle vie laterali compiendo massacri di massa, veri e propri rastrellamenti che hanno coinvolto metà del quartiere di Albaro.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag 87, riga 36 e successive:
"A partire dalle ore 10,45 circa della mattinata … si sono scatenate violente manifestazioni…"
Il primo incidente si è verificato in corso Buenos Aires alle ore 11,40 ed è l’unico scontro verificatosi nella mattinata.
Quello che dice Cicchitto, usando il pluirale e anticipando di un’ora gli eventi, è quantomeno impreciso.
Cicchitto prosegue la narrazione a pag. 88, riga 3:
"… è forse lecito farsi scudo di una manifestazione autorizzata per attaccare…"
Quando sono cominciati gli scontri la piazza dei Cobas era già vuota, i manifestanti pacifici si erano già allontanati da quelli violenti.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag. 88, riga 3:
"… attraverso la diretta aggressione dei mezzi militari, alcuni dei quali sono stati capovolti o incendiati."
Nella fase degli scontri iniziati al mattino in piazza da Novi non è stato incendiato e capovolto nessun mezzo militare. In tutta la fase di questi scontri sono stati danneggiati alcuni mezzi dal lancio di pietre. In tutta la giornata l’unico mezzo incendiato è stato quello dei CC in corso Torino, fatto avvenuto verso le ore 17. Il mezzo è stato incendiato e non capovolto.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag.88, riga 19:
"I manifestanti bloccano l’automezzo, riescono a sfondare un finestrino e lanciano bombe lacrimogene all’interno…"
Non è stata lanciata nessuna bomba lacrimogena all’interno. Il mezzo è stato colpito da un estintore. Il fuoco è stato appiccato con un mucchietto di giornali imbevuti di liquido infiammabile. Non sono state lanciate molotov.
Quello che dice Cicchitto è falso.
-pag.88 (a proposito del corteo dei disobbedienti), riga 32 e successive:
"… procedendo distruggono cassonetti, pezzi di selciato e inferriate …"
Il corteo delle Tb, partito dal Carlini, ha proceduto fino a via Tolemaide senza effettuare alcuna distruzione, nessun lancio di oggetti, nessun atto di violenza. All’altezza di via Montevideo c’era ancora un’auto in fiamme – segno del passaggio del BB avvenuto un’ora prima. Le Tb in testa al corteo si fermano e con un megafono si rivolgono ai giornalisti presenti per sottolineare che quelle ditruzioni sono opera di altri e non possono essere addebitate a loro. Esistono numerosi video che si riferiscono sia all’incendio ad opera del BB che all’intera sfilata delle Tb. In tutti questi filmati, della durata di varie ore, non si vedono violenze di sorta operate dalle Tb.
Quello che dice Cicchitto è falso.
A questo punto l’autore si addentra in un discorso ambiguo, complicato, pieno di sottigliezze lessicali e di cavilli che occorrerebbe un discorso lunghissimo per smontarne l’intera costruzione. Mi limito ad evidenziare le più evidenti incongruenze e falsità, riproponendomi di affrontare il tema in un più ampio esame, completo ed esaustivo, dell’intero impianto del ragionamento di Cicchitto.
In questo passo a pag. 88 dall’ultima riga fino a pag. 89 riga 22 si dice:
"Quando, il 16 luglio, viene notificato alla questura il preavviso di corteo che, partendo da corso Gastaldi, vede come traguardo via XX settembre…"
Si ammette che èp stato comunicato un percorso del corteo anche se ci sono delle imprecisioni nella narrazione di Cicchitto. Il fatto che si ammette che c’è stata una comunicazione smentisce quello che Cicchitto ha affermato poche righe prima.
Il corteo non è partito da corso Gastaldi ma da corso Europa e non poteva essere diversamente perché lo stadio carlini è in corso Europa, circa 500 metri prima di corso Gastaldi.
Cicchitto solleva il cavilloso e noioso tema delle provocazioni verbali delle Tb che, purtroppo, ragionano per "immagini" più che per atti sostanziali supportati dall’immaginario.
In pratica l’intenzione annunciata di violare la zona rossa, viene risolta come un problema topografico e non come un’intenzione simbolica.
Cicchitto si dilunga in una disquisizione capziosa e cervellotica sul fatto che il divieto promulgato dal questore si riferiva alle vie di accesso alla zona rossa e non alla zona rossa stessa.
Un raro esempio di mancanza di argomenti di sostanza.
Continuiamo con cose più serie.
"… il corteo non si è limitato a occupare la zona permessa, magari con un sit-in, ma ha proseguito con la spinta della preponderante forza umana verso luoghi di sbocco, che erano proibiti, con lo scopo di raggiungerli."
Qui si raggiunge l’apice dell’arte dialettico-mistificatoria di questo signore.
Che cosa significa "occupare la zona permessa"?
I manifestanti non hanno occupato nessuna zona e, anzi, sono stati attaccati proprio nella "zona permessa". Non hanno mai varcato nessuna zona "non permessa".
Hanno percorso una zona assolutamente autorizzata e lì sono stati attaccati.
…
Cicchitto insiste: "(hanno) proseguito con la spinta della preponderante forza umana …"
Quando il corteo è stato attaccato dai CC era fermo. Questo stop è durato almeno due minuti, in assoluto silenzio e senza che dal corteo volasse una mosca. Nei filmati che riprendono la scena (e io ne posseggo 5 sequenze – senza stacchi – riprese da altrettante angolazioni) gli unici esagitati sono i CC che sbattono i manganelli sugli scudi, lanciano oggetti contro gli scudi protettivi delle Tb e urlano. Dal corteo non parte nessun oggetto, non c’è nessuna reazione. I manifestantri restano fermi e attendono l’evolversi della situazione in silenzio. Non si mettono nemmeno a urlare. Sono fermi, immobili. Non c’è nessuna preponderanza fisica, umana certamente sì. Non è difficile essere diversi umanamente.
Cicchitto continua con le sue menzogne: "… contro le forze dell’ordine, schierate nella parte finale di via Tolemaide a protezione di quei luoghi è stato effettuato un nutrito lancio di pietre, bottiglie molotov e altro."
Come ho già detto non è stato lanciato nulla dai manifestanti. Gli unici che hanno lanciato oggettio contro i grandi scudi sono stati i CC. Si vede, in un filmato, un graduato che avanza, raccoglie un candelotto rimbalzato sui grandi scudi protettivi e lo lancia contro i manifestanti. La testa del corteo resta immobile e nessuno commette nessun atto provocatorio nei confronti delle forze dell’ordine. Gli unici che hanno lanciato oggetti sono stati i CC e lo hanno fatto contro i manifestanti.
La menzogna che il corteo delle Tb abbia "aggredito" i CC è anche contenuta nella relazione della Commissione di indagine.
Ora, io sono sicuro che non ci possano essere prove che smentiscano la mia ricostruzione dei fatti perché ho visionato tutti i materiali esistenti su questo episodio (esclusi i filmati dagli elicotteri).
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Ho analizzato solo le parti salienti di 5 pagine di un libro che ne conta in totale 290.
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Il sottotitolo di questo volume è Mistificazione e realtà. Mai nessuna mistificazione è stata annunciata così palesemente.
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