Massimo Bacigalupo
Camminate e
sassi di Carlo Vita
A
cosa servono i libri? Sfogliati, studiati, amati, irrisi, si affollano su scaffali
e tavolini con le loro belle copertine. Più belle a volte ben esposte e
illuminate in libreria che quando le inseriamo nel disordinato ambiente
domestico. Come sassi colorati tolti dall’acqua. Il neoeditore genovese Il
Canneto (dal nome di uno dei lunghi vicoli del centro storico, vedi il suo
sito) propone fra le sue prime uscite due libretti anomali di un vecchio
artigiano della grafica e della scrittura, Carlo Vita. Sono volumi da sfogliare
e guardare più che da leggere, incarnazioni di un’idea con un pizzico di ossessione. Il primo, firmato C.V. &
E.M., s’intitola Felicità raggiunta si cammina. 33 variazioni sul tema della
deambulazione (pagine non numerate,
€10,00). Il verso del titolo suona familiare, e infatti è il contributo
di E.M. (la prima edizione uscì nel 1974, ma non si sa che ne abbia detto il
poeta degli Ossi). Questi aggiungeva “si cammina per te su fil di lama”,
sul taglio di un coltello. Carlo Vita offre trentatré variazioni su questo
fondo della improbabile felice camminata. Da “Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di fumo” a “Felicità raggiunta, si cammina per te sul foglio
bianco”. Ma anche “sul filo d’oro”, “sul Filarete”, “sul filofort”, “sul
fascistone”, “sul fantolino”, “sul fallo eretto”... Ognuna delle 33 variazioni
è accompagnata da un allettante disegno in punta di penna in cui un
pagliaccetto si libra sull’oggetto evocato. Carlo Vita, che è nato a Verona nel
1925, aveva nel 1974 meno di 50 anni. In seguito ha pubblicato fra l’altro un
curioso libro di versi e raccontini, Illusioni ottime (Campanotto,
2006). Ora ha intrapreso una nuova sfida, iniziata dice il 25 maggio 2010 ma di
cui solo oggi Il Canneto ci offre i primi risultati: un libretto
intitolato Contare i sassi (pp. 75, € 12,00). “Quanti sono sulla Terra i
sassi?” chiede C.V. nella breve premessa. Il numero deve essere finito anche se
per ora non appurato. Ecco dunque l’idea di contarli. Il libretto consta di una
serie di disegni (guarda caso 33), in cui vediamo delineata una teca contenente
via via 1, 2, 3, 4, 5, 6... sassi, ciascuno contrassegnato da un numerino. E’
un gioco misterioso che chissà dove porterà. Fatto con molta pazienza,
illuminato dalla serietà e dall’umorismo. Che sfiori lo zen o le teorie dei
sistemi? Tutto è lasciato al fruitore di questo libro-jeu d’esprit.
L’artista ha la serietà del fantolino specie se come Vita sta camminando ad
ampi passi verso i novant’anni. Nella forbita premessa invoca persino
l’assistenza dell’ascetico sant’Agostino: “Ci piacerebbe che il Vescovo di
Ippona non abbandonasse anzitempo la nave dei sensi, che proseguisse con noi il
viaggio noverante, soprassedendo per un attimino a spregiare la materia del
mondo. Guidandoci anzi a conoscerla ogni giorno di più nella sua quantità.
A numerarla per meglio (modestamente) padroneggiarla”. Istituire un rapporto
interlocutorio e sempre attento con la “materia del mondo”. Un grande
insegnamento per un piccolo non-libro. “Il
manifesto-alias”, 23luglio 2011