Piero Buscaroli (1930-2016)
Brunella Toresin, “la Repubblica-Bologna”
http://bologna.repubblica.it/, 16 febbraio 2016
Si è
spento ieri pomeriggio a Bologna Piero Buscaroli, musicologo
e giornalista, docente al Conservatorio e critico musicale. Il suo nome è
legato a due monumenti della storiografia musicale, come il volume su Bach
(Mondadori 1985) e la monografia su Beethoven (Rizzoli, 2004), ma certamente
anche alle posizioni politiche estreme, al negazionismo e alla dichiarata
militanza intellettuale fascista. Aveva 85 anni, essendo nato il 21 agosto del
1930 a Imola, figlio di un illustre latinista, Corso Buscaroli.
Quanto al suo percorso, non è stato rettilineo:
studiò musica al Conservatorio Martini (organo, armonia e contrappunto con Ireneo Fuser) ma si laureò in giurisprudenza con Giovanni
De Vergottini e una tesi in Storia del Diritto
italiano. Negli anni Sessanta è stato inviato di guerra in Medioriente,
poi in Vietnam. Nella Primavera del 1968 è a Praga. Dall’inizio degli anni
Cinquanta, per ventidue anni ha collaborato a Il Borghese di Leo Longanesi
(firmandosi con lo pseudonimo di Hans Sachs in onore del cinquecentesco Meistersinger di Norimberga celebrato da Wagner), poi al
Giornale di Indro Montatelli, scrivendo di musica e
firmando con il proprio nome, e scrivendo di cronaca e costume con lo
pseudonimo di Piero Santerno.
Racconta la figlia Beatrice, storica dell’arte e curatrice, che il padre
"era un dissidente, nella storia della musica come nella storia delle idee
politiche". Eppure il suo saggio su Bach fu forse il primo saggio di
musicologia a esser pubblicato negli Oscar Mondadori dopo una ventina di
edizioni. E le 1350 pagine del “Beethoven”, frutto di cinque anni di lavoro
ininterrotto e totale, costituiscono oggi il suo opus magnum. «Quel libro ha
mutato il modo di suonare degli interpreti di Beethoven » …
Andrea Lombardi,
http://www.ilprimatonazionale.it/, 16 febbraio 2016
“Fascista nonostante
Mussolini”. Così si definiva Piero Buscaroli (1930-2016),
giornalista e saggista e ultimo intellettuale non conforme del ‘900.
L’ultimo intellettuale non conforme realmente, perché non ambì mai alla
comparsata televisiva dell’“intellettuale di destra” che brama il brividino del “Ma lei è fascista?” in diretta, non
rendendosi conto che se è in diretta live è già stato
adeguatamente neutralizzato, non rinnegò la fognaquando si trovò a essere
pubblicato dai grandi editori, non spintonò in alcuna rat race per sedersi su fondazioncioni
o fondazioncine foraggiate dal sistema. Pochi altri
intellettuali “di destra” avrebbero rifiutato una prebenda della tanto denigrata Repubblica
Italiana, come fece invece Buscaroli, rifiutando nel
2005 l’“Ordine Al merito della Repubblica Italiana” restituendo al mittente la lettera di
notifica protocollare dopo avervi annotato in calce (a matita, e non “a
stilografica”, come scrisse sbagliando Buttafuoco; e questo piccolo equivoco la
dice lunga su un certo immaginario): “Gentile dottoressa, grazie per la sua
premura. Ma io non desidero e non voglio alcuna onorificenza da questa
repubblica. Mi parrebbe uno scherzo di cattiva sorte. Fermi la macchina, la
prego, e non se n’abbia a male. Detesto questa repubblica. Grazie. Piero Buscaroli”. …
Michele De Feudis, http://www.barbadillo.it/ - 16 febbraio 2016
…. Nato a Imola (Bologna) il 21 agosto,
è stato un insigne musicologo. Laureato in Storia del diritto
italiano. Nel 1955, Leo Longanesi lo chiamò al Borghese, dove si occupò di
«musica e guerre». Dopo aver lasciato il giornalismo politico, insegnò nei
Conservatori di Torino, Venezia e Bologna e si occupò di critica musicale per
“Il Giornale” di Indro Montanelli. E’ scomparso ieri a Bologna.
Imperdibili i libri: La
stanza della musica (1976), Bach (1985), Paesaggio
con rovine (1989), La morte di Mozart (1996) e un
monumentale Beethoven edito da Rizzoli nel 2004. Nel 2010
pubblica Dalla parte dei vinti. Memorie e verità del mio
Novecento e nel 2013 Una nazione in coma. Leggendaria
asprezza di carattere.
Della sua vita avventurosa ricordiamo
questo passaggio: «Ho cercato di fare tutto il male possibile ai miei nemici.
Sono stato uno dei migliori agenti dei servizi segreti tedeschi, spagnoli,
portoghesi e giapponesi. Senza prendere soldi, solo per odio verso l’altra
parte. Ma mi sono anche gratuitamente divertito». …
Pier Luigi Panza, “Corsera”
http://www.corriere.it/, 16 febbraio 2016
… Era talmente controcorrente,
volutamente dalla «parte sbagliata» della storia, fascista intransigente e
ostile a ogni compromesso, che pochi hanno avuto e hanno il coraggio di
scrivere sullo storico della musica, giornalista e scrittore Piero Buscaroli. Ora che è morto, a 85 anni, a Bologna (era nato
a Imola il 21 agosto 1930), possiamo dire che ben si adatta a lui il passo di
Brecht: «Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati». …