Charles
de Jacques
boxe e boxe
Kasia
Boddy: STORIA DELLA BOXE. Dall'Antichità a Mike Tyson. Odoya, 2011
Al
pugilato l'Italia ha dato, oltre a dei campioni, anche dei bravi giornalisti.
Tutti ricordano Rino Tommasi, grazie principalmente alla competente attività
televisiva. Un'attività nella quale non si poté invece esprimere il grandissimo
Giuseppe Signori, giornalista dell' "Unità", il quotidiano del
Partito comunista per il quale, fra l'altro, organizzò con Davide Lajolo le
pagine sportive. A tutti e due, sia a Tommasi sia a Signori, si devono delle
importanti perlustrazioni storiche sulla boxe (con Rizzoli il primo, con gli
editori Viridiana e Mondadori il secondo). La produzione libraria italiana
sull'argomento, pur non vasta, è di grande qualità, basta rammentare i libri di
Alfredo Pigna (con Mursia e Sugar) e di Giuliano Orlando (con Longanesi).
Presso un piccolo editore milanese (Tris) fu tradotta e pubblicata inoltre, nel
lontano 1958, l'oltremodo piacevole Storia dei Pesi Massimi di Nat
Fleischer, il fondatore, nel 1922, di "Ring", ancora oggi la
più autorevole rivista di pugilato al mondo.
Con
una visuale particolare, impegnata nella sociologia del costume e nella storia
della letteratura, senza togliere niente a quella dello sport, esce adesso
(dopo l'edizione inglese del 2009) il bel volume illustrato (prefato da Rino
Tommasi) di Kasia Boddy, docente di letteratura americana a Londra. La
dimensione narrativa legata al pugilato è ben nota e Asia Boddy (insieme al
cinema e alla pittura) la restituisce con minuzia e intuizioni da studioso. Più
sfuggente è quella inerente al costume, che pure entra direttamente nella
rappresentazione scenica del "quadrato". Fin dagli inizi dei
combattimenti guantati, si opposero figure eleganti come Jim Corbett (Gentleman
Jim) e trucemente volgari come John
L. Sullivan. Con l'arrivo dei pugili di colore questa dicotomia si caratterizzò
in termini razziali, con il ruolo di raffinata delicatezza acquisito in genere
dai neri e quella dei picchiatori bruti assunta in genere dai bianchi.
“Fogli
di Via”, Novembre 2011