Carlo Luigi Lagomarsino

a tempo di Beatles

Ferdinando Fasce: LA MUSICA NEL TEMPO. Una storia dei Beatles. Einaudi, 2018 | McInnerney - Demain - Gaar: Sgt PEPPER, 5O ANNI. Hoepli, 2017

All'epoca dei Beatles, David Riesman - l'autore del La Folla Solitaria e fra i primi a parlare di "società dei consumi" - a differenza di una gran massa di opinionisti, interpretò subito quelle che sembravano preoccupanti scene di isteria suscitate nel pubblico dal gruppo sul palco, come una "forma di protesta contro il mondo adulto" alle cui regole i giovani rispondevano con "qualcosa di nuovo che hanno scoperto da soli" - per quanto, osservava, più debole di ciò che scatenarono solo pochi anni prima le movenze impudiche di Elvis Presley, un mito per gli stessi Beatles, ancorché precipitato in una sorta di imbarazzante incomunicabilità una volta che finalmente l'incontrarono.

Chi conosce quella che a questo punto è una lunga attività di storico (specialmente in "americanistica", appresa in quell'Università di Genova dove fra gli altri insegnava Raimondo Luraghi) si aspetterebbe magari da Nando Fasce una perlustrazione di quell'impatto che le novità venute da Liverpool ebbero sulla società del tempo e sulle conseguenze protrattesi negli anni successivi, come se la "storia sociale" si dovesse occupare soltanto di contrasti e di eventuali ricadute politiche. Ma la percezione che ha Fasce di questi fenomeni è decisamente ancorata a una molteplicità di aspetti meno visibili che concorrono a determinare i fatti esteriori che impressionano come una trasformazione in corso, e dunque la "storia sociale" (che sappiamo influenzata anche dal "gramscismo" inglese) "consiste nel rintracciare, dietro le luci del mito, il filo apparentemente prosaico e opaco della storia del lavoro e del consumo di musica" nel tragitto che ingloba i quartieri popolari come le nuove strategie produttive in campo musicale, e non solo, con l'emergere di suoni tanto nuovi da essere antichi e di comportamenti tanto antichi da sembrare nuovi.

Cose analoghe vanno dette anche a proposito del bel libro, illustratissimo, che celebra il cinquantenario dell'album Sgt. Peppers Lonely Heart Club Band, il che testimonia quindi la non rassegnazione a moduli che a tutta prima appaiono specifici solo perché fanno prevalere le sembianze di un'analisi estetica, spesso ridotta nei fatti a vaghe stelle dell'Orsa. Per il libro di Fasce - che non è "il solito libro sui Beatles" - c'è da mettere in rilievo la sua gestazione che, nel racconto dell'autore, "è una passione cresciuta nel tempo, che si è intrecciata da un certo momento in poi con la professione di storico americanista che mi ha portato per oltre trent’anni a svolgere frequenti viaggi di ricerca negli Stati Uniti e poi anche in Gran Bretagna. Da nessuno di questi viaggi sono tornato senza aver ritagliato, in mezzo a un impegno dedicato prevalentemente dapprima alla storia del lavoro e poi a quella della comunicazione aziendale e dei consumi, un piccolo spazio di indagine piú informale riservato ai Beatles e alla popular music. Sinché a un certo punto mi sono accorto, per parafrasare un grande storico, che il faldone nel quale avevo accumulato quasi inavvertitamente materiali sul tema, rompendo le scatole a piú di un esperto angloamericano in materia, era sufficientemente fitto da meritare un’attenzione specifica".

“Fogli di Via”, Luglio 2018