L’intervista
che segue è stata recentemente ripubblicata sul catalogo della mostra di
Isidore Isou tenutasi a Marzo 2006 presso la galleria Peccolo di Livorno (di
cui riproduciamo anche il “cappello”). In origine era apparsa su “Alfabeta” n. 58, marzo 1984. Nel 2005 è stata riedita
nel libro della Bandini Per una storia del Lettrismo (TraccEdizioni) di cui Charles de Jacques ha dato conto su queste
stesse pagine (vedi il sommario 2005).
Mirella
Bandini
intervista a
Isidore Isou
Questo incontro-intervista
con Isidore Isou, organizzato nel 1983 tramite Jean-Paul Curtay al Café Lutéce
di Parigi, luogo storico di ritrovo dei lettristi, è stato per me occasione di
conoscere il mitico fondatore del Lettrismo che ancora oggi ottantunenne
mantiene compatto e in crescita il movimento, a sessanta anni dalla sua
creazione nel 1945. Ricordo l’’intelligenza vivacissima, la velocità nel conversare,
l’abilità nell’evitare qualsiasi riferimento ad altri protagonisti nel campo
della letteratura e dell’arte dove si ritiene una mente assoluta.
Ha sempre
proposto di sé un modello messianico, già nel nome: Isidore significa “dono di
Dio” e contiene l’anagramma di Osiride.
La sua capacità di elaborazione culturale è
senza limiti: attraverso centinaia e centinaia di pubblicazioni continua a
sviluppare “una teoria in perpetuo divenire”, un sistema coerente, simmetrico e totalizzante
in tutti i campi del sapere che tuttora rappresenta una delle più rilevanti e longeve
avanguardie del 900. Torino, marzo
2006
Mirella
Bandini: Rinnovato
dopo una lunga malattia che sembrava avesse rallentato le sue attività, a cosa
sta lavorando oggi?
Isidore Isou: Sto scrivendo un libro di 5000 pagine, il cui titolo è
La Créatique. Ho scoperto che essa è il centro della creazione, ed opera
su me rapidamente. poiché possiedo l’hypercréatique. L’idea di questo
libro mi venne nei 1944: ricordo che dopo aver riempito una valigia di
annotazioni, iniziai a scriverlo nel ‘76-‘78 ad un ritmo di venti-trenta pagine
al giorno. Ad un certo punto mi disperai, poiché vi avevo riversato
nozioni di chimica, di fisica, di medicina, di biologia, di tutto il sapere
umano insomma, come aveva fatto Leonardo da Vinci. In quel periodo, mi
feci dare da Jean-Paul Curtay i libri su cui studiava, avendo egli appena
iniziato i corsi di medicina.
Quando li aprii, mi accorsi. che i
testi di fisica e di chimica non erano per niente validi, con classificazioni
errate: il pensiero di Einstein è frammentario e falsificatore, e la tavola
periodica degli elementi di Mendeleev è sorpassata! Così, ho inventato un
metodo più rapido attraverso l’hypercréatique, e ho scritto mille pagine sulla chimica, e altrettante
sulla fisica e sulla medicina.
Ho iniziato nel campo letterario e
pittorico, e ho scritto sul cinema, teatro, danza, economia politica (nel ‘49),
secondo un metodo di creazione che solo Valéry, o meglio ancora Leonardo, ha
posseduto. Leonardo infatti doveva avere un suo metodo, e ci ha dimostrato che
esso comprendeva l’intero sapere umano.
Considero quest’ultimo libro come la summa della mia
opera, che condensa il mio metodo di creazione. Sono stato per la verità
preoccupato per la quantità enorme del materiale, ma quando sono entrato nel
campo della chimica e della fisica ho scoperto che avevo sempre, anzi maggiormente,
l’hypercréatique, ed allora il
lavoro procedeva più veloce; mentre lavoravo accumulavo una enorme quantità di
annotazioni.
Sono anche riuscito a dare un metodo a questa
mia attività: ora scrivo dieci pagine in due sole ore al giorno. Di conseguenza,
nelle ore libere che mi restano nel corso della giornata, mi occupo di pittura,
leggo ed ho persino tempo per le pubbliche relazioni.
M.B.: Nonostante quasi quarant‘anni di storia,
il Lettrismo non ha avuto ancora un
pieno riconoscimento, La critica d’arte è diffidente verso una teorizzazione
esposta in un linguaggio spiazzante, ant-modernista, in taluni casi provocatoriamente
megalomane e dilettantesco. Mi pare che questo movimento conviva a latere dell’arte
contemporanea con difficoltà; eppure esso ha preceduto e influenzato rari e importanti
settori, come la poesia visiva, concreta e sonora; e l ‘arte. concettuale e di
comportamento.
I.I.:Tutto ciò che esiste,
anche Dio, ha un passato. Il disordine è prima dell’ordine. Uno dei
capitoli de La Créotique è dedicato alla superpropagande, molto importante perché la
propaganda della créatique non è la stessa propaganda della création.
Noi agiamo sul piano dell’etica, dell’attitudine, di fronte agli
altri; mentre il movimento surrealista era un movimento chiuso ed esoterico. Il
movimento lettrista è un movimento aperto; ma per imporre una creazione
ci vog1iono dei secoli: come è stato per il pensiero di Copernico e Galileo, o ancora
per Marx.
La propaganda è difficile, bisogna lottare.
Continuano le forze reazionarie ed è molto duro farsi capire.
M.B.: Il
Lettrismo, quale movimento, come si connota oggi, dopo varie scissioni? Quale
pensiero sull’arte contemporanea?
I.I.: Roland Sabatier usa dire che Se vi sono state
scissioni nel lettrismo, è perché i giovani non conoscevano tutti gli apporti
da noi arrecati in ogni campo. Esiste una quantità enorme di nostri scritti
sull’economia politica, sul teatro, che non sono stati ancora pubblicati. La
finalità del Lettrismo riguarda in modo particolare la gioventù (intendiamo per
“giovane” anche l’individuo di qualsiasi età ancora in lotta per riuscire a
coincidere con la sua funzione nella società), che ha due possibilità di
sfuggire all’esternità dcl circuito di scambio: la distruzione (créaiv’ité
detournée) o la costruzione
(créativité pure). Noi esaltiamo la creatività pura. Essa è
creazione nell’arte, scienza, filosofia, teologia e tecnica. Le nostre tesi
sono esposte nel Manifesto pubblicato nella prima rivista lettrista, “La Dictature
Lettriste” del 1946. Considerate oggi, sono ormai dei valori classici, a cui sì
interessano gli anarchici, i comunisti, gli americani; nei dizionari di
letteratura francese contemporanea il Lettrismo è storicizzato come uno fra i
movimenti d’avanguardia.
La società oggi ha
dinanzi due strade: la bomba atomica ovvero la distruzione del mondo, o la
società paradisiaque o créatique. Noi lottiamo per la societé paradisiaque e cerchiamo di costruirla in tutti i campi. La
politica si infiltra in tutti i settori
(scienza, filosofia, teologia), è frammentaria e falsificatrice, non può che
portare alla dittatura e alla demagogia. Riguardo all’arte
contemporanea, penso a ciò che è successo in tutte le epoche della storia. Per
esempio, all’epoca di Napoleone III vi era il Salon ufficiale e i
Salons degli altri paesi (sono internazionalista non sciovinista): che cosa è
riniasto di essi? Un movimento solo, il più creativo: l’Impressionismo, Penso
che l’unica avanguardia che resterà oggi sarà il Lettrismo, che io chiamo créativisme.
Parigi, luglio, 1983