Carlo Romano

Baj al tempo dell’apocalisse

Luciano Caprile: CENTO DI QUESTI BAJ. Il tempo dell'apocalisse. De Ferrari, 2018

Negli ultimi lustri della vita di Baj, Luciano Caprile ne ha seguito dappresso la vicenda artistica e intellettuale coniugando l'amicizia a un'intensa attività critica. A metà degli anni Ottanta, quando gli articoli e i saggi che gli aveva dedicato erano già decine, lo stesso Baj sentenziò: "Toccati i cento li riuniremo in un libro". Allora non se ne fece niente, quantunque nel 1997, va ricordato, uscisse curata da Caprile presso le anarchiche edizioni Elèuthera una raccolta di interviste, Conversazioni con Enrico Baj.

Il progetto trova solo adesso, a quindici anni dalla morte dell'artista, il compimento, quando i materiali sono molti di più. Si parte da un breve articolo pubblicato su "Il Lavoro" di Genova a metà del 1979 e si arriva a un altro pubblicato da "Arte in" nel 2016. Il primo dei due articoli era dedicato a un'opera assai famosa, costruita su teli e sagome di legni multistrato, disposta su tre piani della galleria allo Studio Marconi di Milano: l'Apocalisse. L'ultimo fa riferimento a una mostra Aostana che riprendeva i quadri dedicati alle angoscianti paure (e in qualche modo alle battaglie di opposizione) generate dall'arma atomica negli anni Cinquanta.

Fra questi due limiti si ritrovano articoli, saggi e interviste che ricostruiscono - fra dettagliate analisi e prose d'occasione - la vicenda di Baj dall'attraversamento dei gruppi che si dicevano "sperimentali" - a cominciare dal movimento per l'arte nucleare avviato con Sergio Dangelo nel 1951 - all'approfondimento tormentato - passando per la creazione dell'Istituto Patafisico milanese - che coinvolge tanto la sua arte quanto il suo anarchismo negli ultimi anni. Baj, che ebbe un rapporto abbastanza stretto con Asger Jorn, cominciò a prendere la distanze da un certo ambiente a partire, nel 1956, dal congresso di Alba del Laboratorio sperimentale del Bauhaus Immaginista, irritato fin dai primi discorsi da un tono ritenuto bolscevizzante. Ciò non gli impedì in seguito di legarsi in maniera collaborativa con Edoardo Sanguineti, i cui fondamenti leninisti sono ben noti. Devo infine però segnalare che inspiegabilmente dalla cronologia approntata da Caprile rimane fuori l'attività di Baj in qualità di assessore al comune di Varese in quota leghista.

“Fogli di Via”, gennaio 2019