E’ noto che alla morte di Anatole France, nel 1924, a ridosso del vero e proprio atto fondativo, il gruppo dei surrealisti diffondeva un Pamphlet polemicamente intitolato Un Cadavere, quello di France per l'appunto, dissacrato nel momento in cui era decretato il lutto nazionale. Nel 1929, Jacques Bainville, uno dei letterati più in vista dell’Action Française, sulla quasi neonata “Revue universelle”, pubblicava le seguenti brevi osservazioni - superlative nella loro brevità - cominciando col  citare i diversi pareri dei suoi più illustri sodali. Ma qui il tratto ironico non è di certo dettato dal voler brutalizzare i poveri resti ormai decomposti d’uno scrittore nazional-razionalista, quanto, più plausibilmente, dal sentire ancora una volta, a un lustro dalla dipartita, il peso di certe prese di posizione che portarono addirittura France a tifare per i bolscevichi. 

Jacques Bainville

Anatole France

Charles Maurras ha detto che l’onore di France è stato quello di aver reso l’armonia alla prosa francese. Ma il processo a France è già cominciato. Marcel Prévost non è lontano dal pensare di lui ciò che ne pensa Léon Daudet che chiama il signor Bergeret un “plumbeo scocciatore” (pluvieux raseur).

Un giornalista letterario si chiedeva l’altro giorno, assalito da più di un’ombra di dubbio, cosa resta dell’autore di Thaïs. Noi sappiam bene, viceversa, cosa morirà. Sono le sue opinioni, quelle di tutti i Jérôme Coignard della sua opera.

Anatol France, e ciò è uno scandalo, ha avuto delle opinioni, vale a dire, secondo l’antica saggezza, ciò che c’è di più inconsistente nello spirito umano. Ne ha avuto su tutte le cose, anche sulla guerra degli Stati Uniti con la Spagna, coinvolgendolo furiosamente. Tutto ciò è ancora più furiosamente destinato a sparire.

Uno scettico che ha delle opinioni! Perché? Per cambiar cosa? Io credo che France, alla fine dei suoi giorni, abbia avuto il rammarico, per cominciare, di esser giudicato per qualche sua parola riportata da Nicolas Ségur*.  Ci sono delle idee. Dei principi, se si è capaci di conservarli. Ma delle opinioni, come al caffè! Disdicevole!

 

*Nicolas Segur era l’autore di vari lavori sullo scrittore, fra i quali il libro di interviste (Conversations avec Anatole France, 1925) cui palesemente fa riferimento Bainville.