le voci che corrono

Tullio Avoledo

> Tullio Avoledo, Lo stato dell'unione, Edizioni Sironi, Milano 2005

> Tullio Avoledo, Mare di Bering, Sironi, Milano 2004

> Tullio Avoledo, L'elenco telefonico di Atlantide, Sironi, Milano 2002

 

Alberto Mendini, pubblicitario cinquantenne un tempo sulla cresta dell’onda e oggi sull’orlo del fallimento, riceve una di quelle proposte che non si possono rifiutare. L’assessore alla cultura della Regione gli chiede di organizzare, in cambio di un bel pacco di soldi, nientemeno che la campagna per l’“Anno dell’Identità Celtica”. Mendini è perplesso: di Celti, da quelle parti, per quello che lui ne sa, non se ne sono mai visti. E i soldi sono tanti, forse addirittura troppi...
La terza scorribanda narrativa di Tullio Avoledo si svolge in una Regione che non c’è, ma potrebbe benissimo esserci. In un’Italia governata da un partito che si chiama “Italia in Marcia”, e al cui interno si annida un’organizzazione separatista internazionale che punta al distacco del NordEst e alla creazione di un nuovo Stato – razzista, e fondato sulla “comune identità celtica” – a cavalcioni delle Alpi.
Alberto Mendini si trova sballottato tra morti che parlano, esperimenti di psicofonia, astronauti americani esiliati in Italia, assessori deliranti, giovinette ipersessuali: tutto un circo di artisti del segreto e del complotto, dove quanto più un personaggio è folle tanto più siamo costretti a dire: «Sì, lo conosciamo; è già tra noi».
Entrando di potenza in un genere letterario nuovo di zecca, il romanzo fantapolitico del presente, con Lo stato dell’unione Tullio Avoledo si conferma lo scrittore che racconta, oggi, dell’Italia, tutto quello che abbiamo sotto gli occhi, e che non si può dire.

L’editore

 

Ci prova, qualche italiano, a comporre una super-fiction, una trama esasperata, piena di misteri e cospirazioni, nonché di vicende iperrealistiche che appartengono a una faccia nascosta della nostra realtà. Ci hanno provato, ciascuno a suo modo, Giuseppe Genna, Mauro Covacich, Wu Ming. Il nuovo romanzo di Tullio Avoledo Lo stato dell’unione, per la parte irrazionale, è fondato su due centri narrativi: la vicenda di un ex astronauta americano che con congegni particolari, una sorta di “internet dei morti”, ascolta e registrare la storia delle voci provenienti da ultra dimensioni; e il suo racconto-mito sul “falso” sbarco della luna di Neil Armstrong il 20 Luglio 1969, rivelato come una finzione scenica allestita dagli americani per nascondere il tragico fallimento delle missioni Apollo.
Sono due espedienti mitologici, due leggende cognitive, due pari storie che fanno ruotare intorno a sé l’intreccio di Avoledo. Che tuttavia contiene anche uno sfondo quasi realistico, cioè il progetto di un tentativo di secessione in una regione italiana governata da una postmoderna alleanza tra un industriale di sinistra e un movimento simil-haideriano denominato “Italia in marcia”. ...

Edmondo Berselli, “Repubblica, 29 gennaio 2005

 

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Il secondo romanzo è sempre il più difficile.Ma Tullio Avoledo,uno dei casi letterari del 2003 con il suo primo romanzo L’elenco telefonico di Atlantide, colpisce ancora nel segno,con questo nuovo Mare di Bering, un’enorme e appassionante distopia. Ovvero: ci troviamo più o meno al giorno d’oggi, forse qualche anno avanti in un periodo definibile comunque presente, e tutto è uguale al mondo che conosciamo. Poi però si viene a sapere che l’Italia è governata da un lìder maximo che ripubblica l'Opera omnia”di Goebbels, fu ministro del fu Hitler. L’Unione Europea, da cui sono uscite Francia e Germania, si estende fino all ’Ucraina, che ne è il paese leader. Reagan non è mai stato presidente, e fu Carter a vincere le elezioni e liberare gli ostaggi Usa in Iran. Eccetera. Insomma, un presente possibile. Tanto diverso e straordinariamente simile al nostro, anzi, forse più vero di questo. Il protagonista del romanzo è Mika Ganz, pordenonese procacciatore di lauree a pagamento, il cui sereno ed illegale tran tran si complica terribilmente, fra bisticci con la morosa, sospetti di tradimento,clienti insoddisfatti e minacciosi, nascituri da salvare da leggi eugenetiche, due mafiosi ora amici ora nemici, via via fino a trovarsi immerso in un complotto internazionale. ...

Renzo Stefanel, “Rockit Magazine, 1 luglio 2004

 

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... Dal trasferimento per lavoro da Pordenone a Milano, dalla vita in uno squallido residence di periferia, dalla lontananza dalla famiglia e, dalla scarica adrenalinica antiimpiegatizia, sono nate le cinquecento pagine de L'elenco telefonico di Atlantide che in poche settimane è salito in testa alle classifiche di vendita. Le prime 4.500 copie sono andate esaurite il giorno dopo l'uscita in libreria.

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Un tipo originale l'autore friulano che intrattiene una corrispondenza con i suoi scrittori anglosassoni preferiti. "Qualche anno fa ho deciso di scrivere una lettera a tutti gli autori inglesi e americani che avevo letto in lingua originale e mi avevano colpito. Mi hanno risposto Le Carré, Amis, Updike, Irving, Heller, ed anche Sir Arthur C. Clarke, il maestro di 2001: Odissea nello spazio. Proprio a lui ho chiesto se ci fosse la possibilità di replicare la coscienza imana su un supporto informatico e lo scrittore inglese mi ha parlato di Soul Catcher 2025, un progetto di British Telecom che è poi diventato il nucleo di Atlantide. Per quanto inverosimile, Bt sta ricercando se sia possibile confezionare un chip con le nostre emozioni, la nostra personalità che i nostri pronipoti potranno utilizzare per conoscrci. Se penso che mio padre sta a 25 chilometri da casa mia e non lo frequento molto…"
Il romanzo finalista al Campiello, racconta di una banca di provincia (la Cassa di credito cooperativo del Tagliamento e del Piave) che viene riassorbita dalla potentissima Bancalleanza, e del mobbing cui resta vittima il legale dell'istituto di credito Giulio Rovedo. Per lui si prospetta un non gradito trasferimento a Milano. Dietro le manovre di Bancalleanza, si profila una potente setta segreta che cerca un prezioso cimelio della religione ebraica. Nel libro si intrecciano diverse trame, personaggi umani e mitologici, citazioni letterarie e musicali, fino ad un finale a sorpresa che disorienta il lettore ...

Pierpaolo Grillo, “Il Secolo XIX, 12 agosto 2003