Carlo Romano
Coccarda rossa
Paul Auster: RAGAZZO
IN FIAMME. Vita e opere di Stephen Crane.
Einaudi, 2023
Woody Allen ha
cantato New York influenzato da Freud, Paul Auster gli ha preferito probabilmente
Jacques Lacan, i risultati sono diversi come sono diversi cinema e letteratura, Manhattan e la Trilogia di New York, difficile dire chi predomina se il nitore
fotografico del battutista o le articolazioni esistenziali dell’avvincente
romanziere (e traduttore di Maurice Blanchot). Sta di
fatto che come al Woody Allen delle origini, che montava gustosissime scenette,
si è via via sovrapposto un cineasta narrativamente più complesso, al Paul
Auster narratore, saggista, soggettista e sceneggiatore si è aggiunto
ultimamente il biografo insigne. Biografato, in quasi un migliaio di pagine, è
Stephen Crane, l’autore de Il Segno Rosso del Coraggio (The Red Badge of Courage, 1895).
Se un critico esigente come James Wood, l’autore di Come Funzionano i Romanzi, che ha intravisto in Auster
“superficiale scetticismo e realismo contraffatto”, non dovesse cambiare in
generale il suo giudizio a proposito di questa monumentale biografia dovrà
comunque prendere atto della sua importanza per Auster stesso, per il lettore e
per la storia della letteratura.
Se la fama di
Auster è legata in parte alla letteratura Postmoderna, questa biografia è
tradizionale e, diciamo così, premoderna, per giunta, considerando anche
l’impegnativa mole, di rara piacevolezza. Il soggetto scelto è un classico
della letteratura americana che Hemingway poneva fra scrittori come Henry James
e Mark Twain, benché in fondo con un’aura minore, sopraffatto da una tradizione
che vantava Melville e Poe. Uno degli eroi americani morti giovani, familiari
decenni dopo nel cinema e nella musica. Crane, nato
nel 1871, morì nel 1900, pochi mesi prima di compiere i ventinove anni. A 22
anni, dopo il rifiuto di alcuni editori, pubblicò Maggie, ragazza di strada (Maggie: A Girl of the Streets),
uscito dapprima a puntate e poi in volume, a spese dell’autore, presso
Appleton. Le difficoltà erano nate intorno al soggetto con la protagonista
finita nella prostituzione e un clima tenebroso, che fa subodorare la lotta di
classe, reso attraverso i respinti dalla società che popolano i bassifondi a
cominciare dalla Bowery Street.
All’uscita del suo
capolavoro, ammirato fra gli altri, da Pound, Frost e
Wells, Crane ha 24 anni. Il Segno Rosso del Coraggio racconta di una battaglia della guerra
civile americana, attraverso l’atterrita percezione di un giovane, “un libro
sul sentimento della paura” ebbe a definirlo lo stesso Crane.
Nella sua opera non mancano racconti e corrispondenze giornalistiche. Fra i
primi va segnalato l’autobiografico e vivido La Scialuppa, nel quale è rievocato il naufragio che lo colse in
navigazione verso Cuba. Fra le seconde il resoconto della sua esperienza in
Grecia all’epoca della guerra con la Turchia (1897) seguita con la compagna Cora
Taylor. Quindi, malgrado la giovane età, Crane fece
diverse esperienze di viaggio.
In Inghilterra,
paese d’origine della sua famiglia, si sentì a posto fra gli scrittori locali, da Ford Madox Ford a H.G.Wells, divenendo in particolare amico di Joseph Conrad
il quale anni dopo ricorderà gli ultimi saluti che si diedero. Crane ebbe da sempre problemi di salute e si avviava in
Germania con Cora Taylor verso la stazione termale di Badenweiler.
Conrad colse i segni di una sofferenza che porterà Crane
alla morte in Germania. Scrivendo a Cora, Conrad, dichiarandosi affranto per la
sua impotenza ad assistere la coppia, concluse una lettera pregandolo di
perdonarlo se non aggiungeva altro, “mi sento troppo infelice”. Il corpo, per
il trasferimento in Inghilterra e poi in America, fu imbalsamato a Friburgo. A
Londra fu sistemato per l’estremo omaggio degli amici, in una camera mortuaria
allestita in Baker Street, sostanzialmente di fronte all’inesistente dimora
dell’inesistente Sherlock Holmes, il cui creatore ebbe modo di conoscere e
ammirare Crane.
Come questa
biografia - compilata attraverso la presa d’atto di ogni materiale possibile -
entri nell’attività letteraria di Auster è presto detto, in sostanza spinge in
avanti la sua esperienza narrativa. “È un libro enorme, lo so”, ha detto in
un’intervista rilasciata ad Alex Preston del “Guardian”
nel 2021, “io stesso sono stupito di aver scritto così tanto”. Red Badge of Courage era una lettura obbligatoria per la maggior parte degli studenti
delle scuole superiori. Ma poi ho perso i contatti con Crane
e non ho pensato troppo a lui”. A tempo
debito ripreso in mano “ero così sopraffatto dalla sua brillantezza, mi ha
preso d'assalto e sono rimasto scioccato dalla profonda e risonante qualità.
Questo mi ha ispirato a leggere tutto ciò che aveva scritto. La mia ammirazione
continuava a crescere. Quando ho finito con il suo lavoro, ho iniziato a
indagare la sua vita e mi sono reso conto di quanto fosse profondamente
affascinante. Alla fine, ho deciso di scrivere un breve apprezzamento di Crane”. Il piano originario prevedeva un 200 pagine “poi
una cosa tira l’altra”. E noi lettori ci abbiamo guadagnato uno dei libri più
belli degli ultimi anni.