le voci che corrono
novecento occulto
> Gerhard
Wehr, Novecento occulto, Neri Pozza,
Vicenza 2002
________________________________________
L'esoterismo è diventato
un fenomeno importante per capire l'età contemporanea e la sua ricerca di
senso. L'uomo d'oggi, coinvolto in profonde trasformazioni che ne hanno mutato
il sentire, vive in modo lacerato e conflittuale il rapporto tra civiltà
materiale e bisogno di spiritualità, tra secolarizzazione e religioni, tra
immanenza e trascendenza. Nel disorientamento generale si fa confusamente
ricorso alle risorse simboliche dell'esoterismo, comprendendo con tale concetto
l'intero spettro dell' “irrazionale”: magia, astrologia, ermetismo, occultismo,
spiritismo, parapsicologia, pratiche di ogni sorta diventate di moda con la New
Age. C'è da chiedersi: che cos'è invece l'autentico esoterismo? Chi sono e che
cosa insegnano i suoi grandi maestri?
Gerhard Wehr, uno dei massimi
studiosi dell'argomento, delinea un utile quadro dell'esoterismo attraverso la
presentazione di vita, opere e insegnamento dei suoi maggiori esponenti
contemporanei: 1. la Blavatsky e il movimento teosofico; 2. Steiner e
l'antroposofia; 3. Krishnamurti e il neomisticismo; 4. la Bailey e la sapienza
tibetana; 5. Gurdjieff e la magia; 6. Guénon e la Tradizione; 7. Evola e
l'ermetismo; 8. Ziegler e il neognosticismo; 9. C.G. Jung e la psicologia del
profondo; 10. Dürckheim e la terapia iniziatica; 11. Tomberg e la saggezza dei
Tarocchi.
Un quadro che fa
chiarezza su un fenomeno oscuro e controverso.
l'editore
§
…
L´aggettivo esoterikòs
(dal greco eso, "interno") fu introdotto dai primi commentatori di
Aristotele per indicare i trattati del maestro "interni alla scuola",
cioè specialistici, concepiti per un pubblico preparato, e precisamente come
antonimo di exsoterikòs (dal greco exo, "esterno"), impiegato dallo
stesso Aristotele per designare i propri scritti "esterni alla scuola",
cioè destinati a un pubblico non colto. In questa accezione tecnica, legata
all´aristotelismo, esoterikòs è attestato poco dopo la metà del II secolo d.C.
in Luciano di Samosata, in una sua satira indirizzata contro i filosofi
(Vendita di forme di vita, 26). Luciano non lo conia di suo, ma lo riprende
probabilmente dall´ambiente peripatetico, forse da Dicearco, o da Adrasto,
autore di un Ordinamento degli scritti di Aristotele. Più tardi, agli inizi del
III secolo d.C., negli Stromata di Clemente Alessandrino (V, cap. 9, par. 58,3),
l´aggettivo è adoperato non solo per qualificare i trattati scientifici di
Aristotele, ma anche per indicare un insegnamento che deve rimanere
"segreto" in quanto non adatto ai profani. Esso comincia dunque ad
assumere il senso a noi noto e oggi comune di "esoterico". Nella
Confutazione di tutte le eresie (I, 14) di Ippolito e nella Vita di Pitagora di
Giamblico, in cui compare per la prima volta come sostantivo, il termine è poi
riferito in modo esplicito agli allievi iniziati ai segreti di una setta,
quella pitagorica.
Soltanto nel corso dei
secoli, tuttavia, si andrà definendo e formando l´esoterismo vero e proprio
come fenomeno speculativo e religioso, vasto e ramificato, che si intreccia
strettamente con le discipline dell´arcano, la magia, l´astrologia, l´alchimia,
l´ermetismo, l´occultismo, lo spiritismo, nonché con le credenze mitologiche,
religiose e metafisiche delle diverse epoche e culture.
Nel Novecento, anziché
essere eliminato dal disincanto e dalla razionalizzazione della nostra immagine
del mondo, esso ha conosciuto uno sviluppo inatteso, e si presenta oggi più
rigoglioso che mai. Si accompagna, spesso confondendovisi, con fenomeni e
tendenze quali il rinnovato bisogno di spiritualità e religione, la rinascita
del mito, la riscoperta di idee, dottrine e pratiche dell´occulto, la credenza
nell´astrologia o la parapsicologia, la New Age e le molteplici tendenze
dell´arcano che essa ha ispirato. Insomma, è un aspetto che non può essere
trascurato se si vuole capire l´uomo contemporaneo.
…
Franco Volpi, dalla prefazione
§
…
Come
spiegare la critica alla modernità (dunque, l'atteggiamento conservatore,
antiprogressista) di tanti esoteristi?
“Se si considera che
l'idea di un'opinione pubblica critica e di un sapere universale cui tutti
prendono parte è una delle conquiste della modernità, è chiaro che gli
esoteristi, difendendo il sapere esoterico e il diritto all'iniziazione e
all'eccellenza, non possono non opporsi alla modernità. A ciò si aggiunge il fatto che gran parte
degli esoteristi interpretano la storia non in senso progressista come una
Grande marcia dell'umanità verso il
meglio, bensì come una decadenza.
Alcuni, come Guenon o Evola, riprendendo la dottrina orientale delle
quattro età, ritiene che oggi l'umanità si trovi nell'età oscura del Kah-yuga,
la quale si trova ormai molto lontana dalle sacre verità custodite dalla Tradizione. E vedono una conferma di ciò nella deriva
consumistica e materialistica delle società industriali di massa che si impongono
ormai su scala planetaria.
Non solo. Dal punto di vista dell'esoterismo, la
civiltà occidentale costituisce una singolare anomalia della storia: è l'unica
basata su principi materiali ed estranei al valori dello spirito. Valori che risultano perciò destinati
esclusivamente a una ristretta cerchia di eletti”.
Julius
Evola, autore maledetto dai moderni: sono più pericolose le sue tesi razziste o
il suo esoterismo?
“Gerhard Wehr ha di Evola una visione
particolare. Lo presenta come un ermetico. Valorizza la sua conoscenza della tradizione
iniziatica dell'ermetismo, dell'alchimia, della tradizione del Graal. Relativizza invece il suo neopaganesimo e la
sua polemica anticristiana, assegnandola alla particolare situazione storica
dell'Italia degli anni Venti, interpreta anche la sua idea di aristocrazia come
esclusivamente basata sui valori dello spirito, e non del sangue o della
razza. In verità, rispetto alla gran
parte degli esoteristi, e allo stesso Guénon, cui per altro si ispira, Evola intrattiene
un rapporto molto più stretto con la politica.
Il controverso barone, infatti, considera la via iniziatica della
regalità, dell'azione e della spada, come paritetica rispetto a quella del
sacerdozio e della vita contemplativa.
Inoltre il suo interesse per le dottrine orientali non è esclusivo e
alternativo rispetto alla tradizione occidentale. Basta pensare alla sua interpretazione di
Stirner o di Nietzsche, con la sua valorizzazione dell'individuo e della sua
potenza. Evola ha dunque una posizione
particolare: attacca la modernità, l'epoca che frana, ma si cala completamente
in essa per lottare e testimoniare.
Cavalca la tigre”.
…
Una
divulgazione del pensiero esoterico non è operazione contraddittoria?
“La contraddizione è solo
apparente. E' vero che il pensiero esoterico, contrapposto all'essoterico,
dovrebbe per definizione restare segreto nel suo nucleo dottrinale. E le tradizioni iniziatiche vincolano gli
adepti a mantenere la segretezza. Ma ciò
non significa che non sia possibile studiare il fenomeno, introdurre il lettore
che lo desideri a una prima presa di contatto, presentandogli i principali
maestri e le principali correnti. La
diffusione di un fenomeno come la new age mostra la presenza di tale interesse
nel nostro tempo. Il libro di Wehr è in questo senso un ottimo strumento”.
Alessandra Iadicicco, intervista a Franco Volpi
"Il Giornale" 23 marzo 2002