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SCOZIA - raduno internazionale DMD 2013 Anstruther

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Lunedì 17 giugno: un assaggio di Highlands dal Loch Ness all'isola di Skye - 304 km

Lo abbiamo già detto, le Highlands le abbiamo solo sfiorate: bisognerebbe andare ben più a nord di Inverness per ammirarle nella loro selvaggia bellezza ma per questo viaggio dobbiamo accontentarci, chissà mai che un altr'anno... Oggi però puntiamo su un paio delle maggiori attrattive della Scozia ben conosciuta.

Dopo una abbondante colazione lasciamo la nostra base di Fort William diretti a nordest lungo la A82 che percorre il Great Glen, la lunga valle rettilinea originata da una faglia tettonica che fa da confine naturale alle Highlands. Il Loch Lochy è il primo dei lunghi e stretti lochs che occupano circa 70 dei 100 km del Glen tra Fort William e Inverness, caratteristica che approfondiremo tra poco. Al bivio di Invergarry iniziamo a vedere i primi cartelli stradali bilingui, in inglese e in gaelico, e costeggiamo il Loch Oich. La strada è pressoché rettilinea, con ampie curve che assecondano il territorio, la valle è verdissima, i laghi di un azzurro intenso perché le nuvole del primo mattino sono scomparse, e si viaggia d'incanto... A un certo punto troviamo una stretta curva e... ma cos'è? Il segnale di un passaggio a livello? Ma qui non c'è la ferrovia (venne dismessa nel 1947)... e allora? Allora ci troviamo al ponte girevole di Aberchalder, che permette alla strada di oltrepassare la grande opera ingegneristica ottocentesca che ha colmato i 30 km mancanti alle acque del Glen: il Canale di Caledonia. Già il Great Glen fu considerato strategico e, come tale, scenario di fortificazioni nell'epoca delle rivolte Giacobite per controllare il detestato clan Stuart (e ne sono testimonianza i forti di guarnigione di Fort William, Fort Augustus e Fort George, presso Inverness), ma il fatto che fosse colmato per gran parte di laghi rese naturale l'idea di congiungere i laghi mediante un canale artificiale per unire il porto di Fort William con quello di Inverness ed evitare alle navi il lungo periplo della Nort West Coast. Per superare le differenze di livello vennero installati imponenti sistemi di chiuse dei quali il più spettacolare è la cosiddetta Neptune's Staircase (la scalinata di Nettuno) a Banavie, proprio presso Fort Willliam, ma non è da meno quella che incontreremo a Fort Augustus... Comunque, siamo al ponte girevole che si apre per lasciar passare una chiatta promossa a battello da crociera, in una fresca e soleggiata giornata scozzese, che si può volere di più?

ponte girevole di Aberchalder ponte girevole di Aberchalder

Ancora una manciata di miglia ed arriviamo a Fort Augustus, piccolo villaggio posto praticamente alla metà esatta del Great Glen, sulla punta meridionale del Loch Ness. Qui un sistema di cinque chiuse permette di superare il dislivello tra il Canale e il lago e sempre qui è edificato il piccolo ma interessante Museo del Canale. L'attrattiva che però catalizza i visitatori, noi compresi, è il transito dei battelli tra le chiuse e ci fermiamo un'oretta per ammirare parte della manovra che permetterà a un piccolo yacht di raggiungere il Loch Ness. Le aperture e chiusure delle valvole delle conche e delle paratie delle chiuse  sono effettuate con un sistema oleodinamico, ma sono ancora presenti gli argani con cui in passato esse venivano azionate a mano. Tuttora a mano avviene lo spostamento dei natanti da una conca all'altra, per evitare dannosissime errate manovre: letteralmente le barche vengono trainate dai serventi tramite delle cime. Il sistema è leonardesco, con l'acqua che scende dalla conca a monte a quella a valle per entrambi i sensi di percorrenza, efficace ieri, oggi e sempre.

chiuse di Fort Augustus vista verso il Loch Ness

Ed eccoci finalmente al Loch Ness, nome evocante mille leggende, e una tra tutte quella di Nessie, il serpente (?), drago (?), dinosauro (?), insomma il Mostro per antonomasia che da sempre alimenta le fantasie di tutti. Al di là delle leggende che hanno fatto fiorire un nutrito merchandising di oggetti dal simpatico al pacchiano, lo stretto e lungo lago è una meta irrinunciabile anche solo per la sua fama ma non dimentichiamo che sulle sue rive, poco prima del bel villaggio di Drumnadrochit, ci sono le rovine dello Urquarth Castle, un castello risalente al XII secolo che, dopo cinquecento anni di alterne vicende, venne distrutto dai Lealisti nel 1692 perchè non cadesse in mano dei Giacobiti e da allora mai più ricostruito. Il Centro Visitatori è mirabilmente costruito sotto la strada A82 e sotto il parcheggio per non alterare il paesaggio. Da qui in pochi minuti si raggiunge a piedi l'affascinante rovina che visitiamo tra l'azzurro del cielo e del lago, il verde dei prati e il giallo delle ginestre che ovunque fioriscono rigogliose.

Castello di Urquhart 

Terminata la visita e comprato qualche souvenir (ma niente Nessie!) nel Centro Visite, rivolgiamo le ruote verso sudest fino al bivio di Invermoriston dove deviamo per la A887 e poi per la A87 diretti a ovest lungo le rive del Loch Cluanie, nel più severo Glen Shiel (compresa la spruzzatina di pioggia, i quindici minuti regolamentari, se no che Scozia è?). Udiamo un rombo alle nostre spalle e, in pochi secondi, sei Aston Martin Vantage con targhe tedesche e olandesi ci sorpassano a velocità folle per il genere di strada. Le ritroveremo una decina di miglia più avanti sulla riva del Loch Duich (che lago non è, ma fiordo marino) dove ci fermiamo per ammirare il panorama, ma nessuna concessione a fotografare i bolidi che sfoggiano adesivi della manifestazione a cui partecipano, un rally turistico ispirato a James Bond ed al film Skyfall. Intanto la nuvoletta di Mac Fantozz si dirata e ci permette di raggiungere la nostra seconda destinazione, l'irrinunciabile cartolina scozzese del Castello di Eilean Donan, apparsa anche in diverse pellicole cinematografiche in contesti quanto mai differenti. Il castello risale al XIII secolo ma anch'esso venne raso al suolo dai Lealisti durante i moti Giacobiti, essendo sotto il controllo dei clan Macrae-Mackenzie, filo-Stuartiani. Tuttavia tra il 1919 e il 1932 esso venne ricostruito da un discendente del clan Macrae, il Tenente Colonnello John Macrae-Gilstrap che lo aveva acquistato nel 1912 e così lo vediamo ancora oggi. Originariamente il castello sorgeva su un'isoletta ma durante la ristrutturazione venne realizzato anche un ponte in pietra per renderlo più fruibile e, sulla terraferma, un organizzato centro visite accoglie i turisti: ne approfittiamo per pranzare in una sala costellata di fotografie artistiche del castello sotto diverse luci e poi lo visitiamo. Nel castello non è consentito fotografare le sale ma rubiamo una foto della bella sala da pranzo presa dal piccolo balconcino interno dove il piper ufficiale intrattiene i commensali a suon di cornamusa. Molto divertente la ricostruzione di una gustosa scenetta in cucina, con statue in cera molto realistiche del maggiordomo che controlla la cottura del fagiano sotto lo sguardo del cuoco prima che la cameriera serva il piatto, e della servetta che fa cadere i piatti dal lavatoio; intorno, il completo arredo della cucina con alimenti finti ma assolutamente indistinguibili da quelli veri :)

Castello di Eilean Donan

Un piper allieta i visitatori La sala da pranzo

Terminata la visita di Eliean Donan la cartina farebbe propendere per il ritorno a Fort William dalla stessa strada dell'andata, ma c'era un'idea nella mente del Bian, partorita ancora in Italia durante la progettazione del viaggio: in un espositore nel centro visite c'è il depliant degli orari della Caledonian-MacBrayne dove vediamo che il traghetto Armadale-Mallaig parte tra un'ora... chiediamo ad una gentile anziana addetta alla biglietteria in quanto tempo (non per quante miglia) si può raggiungere Armadale: "oh, forty minutes, more or less...". Bene: Skye, sei nostra, anche se solo per una manciata di km.

Skye è l'isola più grande delle Ebridi Interne, lunga circa 80 km e dalla costa talmente frastagliata che fa sì che la strada costiera che ne fa il periplo sia lunga circa 240 km: il giro completo, comprese le visite alle bellezze paesaggistiche (penisola di Trotternish, Kilt Rock), architettoniche (paesi di Broadford, Portree, castello di Dunvegan) e... papillari (distilleria Talisker, presso Carbost) richiederebbe un giorno intero, partendo e arrivando da uno dei paesi insulari: purtroppo questo giorno non ce l'abbiamo, ma sfruttiamo la favorevole congiunzione di eventi odierni per percorrerne almeno un tratto di costa.

Il ponte che congiunge Skye alla "terraferma" visto da Kyleakin

Partiamo quindi da Eilean Donan verso Kyle of Lochalsh ammirando le coste al di là del Loch Alsh e percorrendo l'alto e snello ponte che congiunge Skye alla "terraferma"; poco prima di Broadford (ma che tentazione andarci... sarà per la prossima volta) deviamo a sinistra sulla A851 che si snoda deserta con lievi saliscendi e ampie curve sulla costa meridionale di Skye con a destra un paesaggio deserto e selvaggio e a sinistra il braccio di mare del Sound of Sleat. Qua e là le uniche presenze animate sono greggi di pecore. Nei 40 minuti pronosticati arriviamo al porto di Armadale, primi nella corsia di imbarco accanto alla biglietteria della CalMac. Mentre aspettiamo il traghetto, anche qui troviamo una famiglia italiana in viaggio con cui scambiare due parole.

People: il traghetto arriva ed attracca: percorriamo la rampa e, una volta sul ponte del battello, il servente a prua ci indica di tenerci a sinistra e ci fa poi parcheggiare nell'area delle moto a dritta; mentre scendiamo dalla moto lui vede la targa e gioviale ci urla: "I had an Aprilia, and now I have a Benelli": uno scozzese con moto italiana? GREAT! "Which Benelli have you, Tornado?" gli chiedo, pronunciando "Tornado" all'italiana... "Yes, Tourneido " :D. Mentre assicura la nostra moto al ponte con la cinghia a cricchetto scambiamo due parole su Midori: anch'egli concorda con noi che le moto italiano sono belle sì, ma che le jap sono più affidabili. Lo lasciamo alle altre sue incombenze e ci godiamo la breve traversata che in mezz'ora ci porterà a sbarcare a Mallaig. Lo saluteremo allo sbarco con un allegro urlo "Enjoy your Benelli!" a cui risponderà con un sorriso e un agitar di braccia.

People 2: abbiamo lasciato i caschi nel bauletto, sbarchiamo a Mallaig "capelli al vento" (per chi li ha) intenzionati a fermarci dove non diamo fastidio per indossarli (non sarebbe servito, l'ampio parcheggio è vuoto, nessun fastidio)... metro dopo metro stiamo per uscire dall'area di imbarco... "EHI! STOP! Wear your helmets! ": un poliziotto dall'aspetto rassicurante-ma-non-troppo (sembra l'attore David Morse, ma calvo) si avvicina intimandoci (giustamente) di indossare il casco. Ok, scendiamo sperando che non tiri fuori il libretto delle multe e indossiamo i caschi col rituale di bandana, sistemazione capelli (per chi li ha) e allacciamento cinghietti. Il bobby intanto si allontana,  noi siamo pronti a partire, ci guardiamo, saliamo, mettiamo in moto e lo salutiamo con un cenno... e lui ci risponde con sorriso e altro agitar di braccia... ma che simpatici questi scozzesi!

Di Mallaig parleremo domani, per quanto ci sia ben poco da dire sul piccolo porto. Percorriamo un tratto di costa tra il mare e il Loch Morar (anch'esso accreditato di essere dimora di un mostro) e ci infiliamo nella lunga valle che domani percorreremo con ben altro mezzo di trasporto. A Glenfinnan troviamo il monumento eretto in memoria dei Clan che appoggiarono le rivolte Giacobite, comunemente detto "monumento a Bonnie Prince Charlie" (foto tratta dal sito VisitScotland). Il Glen è molto severo ed affascinante con i suoi laghi e le piccole isolette a volte coperte di una manciata di alberi d'alto fusto, e si fa più aperto e sereno giungendo sulle rive del Loch Eil, approssimandoci a Banavie. La giornata volge al termine e non ci fermiamo alla Neptune Staircase, tanto le chiuse di Fort Augustus ci hanno soddisfatto sotto il sole, poche ore fa, mentre ora il cielo si va scurendo. Ancora poche miglia e siamo a Fort William, la giornata è stata piena ed entusiasmante... ora cena, passeggiata e... arrivederci a domani per una giornata a tutto vapore! ;)

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