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La
mattina del 13 maggio 2011, in perfetto stile "last second",
non ostando nulla alla partenza telefoniamo al B&B Mazzoli di Santa
Sofia (segnalato sul thread) e troviamo la camera al primo colpo; nel primissimo
pomeriggio rapido riempimento delle capaci borse laterali di Midori
e poco dopo le 15 infiliamo l'autostrada per il lungo e noioso
trasferimento sino a Forlì: odiamo l'autostrada e dobbiamo subire
questo dritto nastro di asfalto che da Milano conduce all'Adriatico;
non c'è nemmeno molto traffico per cui il viaggio è oltremodo
soporifero, ci concediamo due soste-caffè a Fiorenzuola ed a
Bologna. Giunti finalmente a Forlì quasi alle 19, infiliamo la SS310
"del Bidente" che, passando per Meldola, Civitella di Romagna e
Galeata, nella valle resa suggestiva dalle luci del tramonto, ci
porta alla destinazione,
Santa Sofia.
Sul lungo rettilineo prima del centro
un gruppetto di Dee e motociclisti si sono dati appuntamento,
torniamo indietro, accostiamo e incredibilmente quasi non
riconosciamo al primo colpo Freeride, Hondedei (e rispettive
signore), Kim e Riki (non li vedevamo da un anno e mezzo, dal
Memorial Spadino del 2010) che sono in attesa di Morfeo ed altri per
decidere dove cenare. Andiamo a sistemarci al nostro B&B dandoci
appuntamento di lì a un'oretta, e già che ci siamo chiediamo
all'albergatore notizie sulla disponibilità della sala della trattoria,
Vecchia Osteria del
Borgo (0543 970162): la sala è libera e diamo un colpo di
telefono a Morfeo che ci conferma che il gruppo si sta già muovendo
verso il centro. Il tempo di fare la doccia e scendere, e riempiamo
la sala in venti persone, tra volti già noti e nuove conoscenze (come Pirates e signora, che alloggiano anch'essi nel nostro stesso B&B),
praticamente un'anteprima della cena del raduno. La serata passa tra
buona cucina e conversazione vivace.
14
maggio, il giorno del raduno: l'appuntamento è fissato presso il
piazzale Karl Marx all'inizio della SP26. Dopo la
colazione consumata insieme ai Pirates sulla terrazzina del B&B
ammirando i germani, ci rechiamo al punto di ritrovo dove giungono
gli altri equipaggi arrivando a contare, per le foto di rito,
ventisei partecipanti su diciassette motociclette provenienti da
diverse regioni del centro-nord: non è un gran numero in assoluto
ma, per un forum non ufficiale che organizza un incontro altrettanto
non ufficiale, non c'è male.
Si parte,
la prima tappa è al Passo della Calla lungo la SS310, che segna il
confine tra le provincie di Forlì-Cesena ed Arezzo: nel primo tratto
la strada è quasi pianeggiante e con curve non troppo secche, ma
dopo la borgata Isola si fa più divertente: Morfeo apre la strada
con un ritmo allegro seguito da HarryMudd sulla sua fuoriserie Maya
e da Riki su CBF 1000, quindi da noi due, dopo viene il resto del
gruppo che si muove ad andatura più turistica. Dopo la borgata
Corniolo la strada lascia il fondovalle per risalire a mezza costa
con un paio di bei tornanti secchi e regala belle viste sul versante
forlivese del
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Monte
Falterona - Campigna. Altre curve, tante curve, una nuova coppia di
tornanti, un'ansa ed un'ultima coppia di tornanti ci portano al
Passo della Calla
1296m, dove sostiamo mezz'ora riempiendo i polmoni di arietta
frizzantina.
Ripartiamo per la medesima strada dell'andata e torniamo ad Isola, praticamente al punto di partenza, benchè ci sia
una scorciatoia che Morfeo non vuole però far affrontare al gruppo,
e ci inseriamo sulla strada per
Ridracoli. Alla
biglietteria della strada a pagamento che sale al lago troviamo
altri due equipaggi giunti dalla Toscana, ora il gruppo è al
completo e possiamo risalire sino alla
Diga di Ridracoli.
L'imponente opera ad arco-gravità sviluppa oltre 430m al coronamento
per un'altezza di cento, invasa oltre trenta milioni di metri cubi
che assicurano l'apporto di acqua potabile a gran parte della
Romagna e permettono anche la generazione di energia elettrica per
36 GWh/anno. Parcheggiate le moto presso la Casa di Guardia, sulla
spalla sinistra, percorriamo il coronamento fino alla spalla destra
dove ci rifocilliamo al chiosco. Dalla spalla destra parte il
battello elettrico che permette di effettuare una mini-crociera di
circa un'ora sul lago fino alle estremità dei due rami: in diversi
propendiamo per la crocierina che ci permette di ammirare la valle,
le montagne circostanti coperte dalla fitta foresta ed il Rifugio
Ca' di Sopra da diverse prospettive.
Una volta
sbarcati, la visita del gruppo proseguirebbe all'IdroEcoMuseo delle
Acque, ma la nostra personale voglia di chilometri si fa sentire
quindi diamo appuntamento al gruppo per la cena e partiamo per un
tour tra le valli: scendiamo di nuovo verso Santa Sofia
incrociando, prima di Isola, una femmina di daino che cerca di
attraversare la strada ma, vedendoci, si rituffa nella macchia (meno
male, avremo rischiato un brutto impatto) e quindi scendiamo fino a
Galeata, caratteristico paese dalle architetture toscane
(meriterebbe la visita). Da qui parte una strada meravigliosamente
tortuosa e, sulla carta TCI, bordata di verde, che porta prima a San
Zeno (nella valle del fiume Rabbi) e quindi a Rocca San Casciano
valicando il Colle delle Centoforche. I quasi 17 km di questo
tratto sono abbastanza divertenti benché il manto stradale non sia
in perfette condizioni. Una volta a Rocca San Casciano scendiamo
verso Forlì sulla scorrevole SS67 fino a Pieve Salutare, dove
deviamo seguendo le indicazioni per Predappio raggiungendo la città
dopo aver attraversato Predappio Alta.
Predappio è
ben nota in quanto paese natale di Benito Mussolini, che in verità
vide la luce nella frazione Dovia. Una volta raggiunto il potere
egli fece costruire un nuovo centro abitato, Predappio Nuova, dalle
architetture razionalistiche tipiche del fascismo, ed è questa la
parte che ci incuriosiva, ma se ci fermassimo a vedere gli edifici
si farebbe tardi, quindi ci appuntiamo la sosta per una futura
occasione (insieme a Galeata) ed affrontiamo lo scollinamento verso
Meldola che ci regala una serie di diciotto tornanti molto serrati,
fatto inconsueto visto che siamo non lontani dalla piana di Forlì.
Da qui la SS310 ci riporta a Santa Sofia. Una veloce doccia e siamo
pronti per la passeggiata fino all'osteria "Da Fischio" dove si
terrà la vera e propria cena dell'incontro dove contiamo ben trenta
partecipanti, al termine della quale
alcuni coraggiosi equipaggi affronteranno la strada del ritorno,
malgrado sia mezzanotte...
15
maggio... la sveglia del cellulare non è suonata (batteria
scarica): ci svegliamo alle 9.45 quando l'appuntamento per il ritorno
era in piazza alle 9.30. Il cielo non promette nulla di buono, ma le
previsioni meteo lo avevano anticipato (avremmo avuto clima da
discreto a buono venerdì e sabato, come è stato, nuvoloso domenica).
Il tempo di salutare gli equipaggi in partenza che studiano la
cartina (noi decidiamo per il ritorno diretto) e di fare colazione,
ed inizia a piovere. Alle 11.30 partiamo sotto una pioggia sottile ma
intensa che diventa sempre più insistente, le gomme PR3 si
comportano benissimo e ci permettono di scendere in scioltezza a
Forlì dove infiliamo l'autostrada... e si aprono le cateratte del
cielo: tra Faenza e Imola la visibilità è di meno di 50 metri.
Smette di piovere solo a Modena, a Parma si vede qualche sprazzo di
azzurro e d a Piacenza inizia davvero a schiarire. Arriviamo a
Milano verso le 15.30 sotto un discreto sole, se non fosse per
u'autentica "nube di Fantozzi" che stazione sopra Rozzano e ci
elargisce una spruzzata mentre percorriamo la tangenziale, era
destino non arrivare perfettamente asciutti... |