Formazione artistica: allievo del Maestro Stenio Petroni e successivamente diplomato alla "Libera accademia di Belle Arti "Fondazione Trossi Uberti di Livorno ,ha poi frequentato la scuola libera del nudo presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze.
Pittore /disegnatore/incisore: figurativo moderno.Quotato .Tecniche : olio su tela e altre tradizionali.Soggetti : paesaggi ,nature morte ,figure,fiori e animali.
Critica: citato dalla stampa specializzatae da "Il Quadrato" ,"Elite Selezione Arte Italiana","Top Art", "Comanducci", "Dizionario Enciclopedico d'Arte Contemporanea", "Pittori della Toscana","Pittori di fama Europea","Arte Moderna" Il Quadrato 50 anni nella pittura e scultura italiana 1962-2012 etc....
Le sue opere figurano in pinacoteche,collezioni pubbliche e private e presso l'Archivio Storico di Palazzo Bandera ,Museo di Busto Arsizio,Museo Carducci a Castagneto Carducci (Li) e in diversi Comuni Toscani.Presente nei piu' prestigiosi annuari e cataloghi d'Arte Moderna e su internet. Hanno scritto di lui noti critici d'Arte e giornalisti specializzati .
Un artista completo,capace di far vibrare nelle sue creazioni ogni situazione emozionale che lo ispira,sia essa suggerita dalla natura,dal paesaggio o dalla natura morta.
(F.Minervai critico d'Arte)
Pittore completo,predilige la natura osservandola con gli occhi di un bambino,ne trae l'essenza,l'odore,la poesia,quella lirica ;che poi traspone nella tela.Contemplando le sue opere,scopriamo senza alcun dubbio,la dimensione di un'anima poetica che scrive il suo canto con i colori.
(prof.Hans Schmid).
Il pittore Stefano Bianchi. Nato a Piombino e residente a San Vincenzo, con un solido percorso di studi accademici, da quasi vent’anni svolge un’intensa attività espositiva che lo ha portato ad ottenere un buon numero di riconoscimenti a livello nazionale. Nonostante si sia dedicato, con lodevoli risultati, alla figura umana, soprattutto in soggetti di carattere sacro, appare prevalente in lui l’interesse per il paesaggio e la natura morta. Colpiscono i suoi fiori, resi con particolare cromatismo, a metà strada tra il reale e il simbolico, adottando una pennellata più larga e compendiaria rispetto alla consueta tecnica “impressionistica”. Nei paesaggi presenti in mostra si nota, al di là della capacità di osservazione, l’amore per tutto ciò che rappresenta, seppure a livello di rudere, un tassello importante della memoria storica del nostro territorio. Cito per tutti le “Etruscan Mines” di Campiglia, suggestivamente restituite, sulla tela, ad uno splendore architettonico che sembra contraddire il loro attuale stato di seppur pittoresche rovine.
Prof. Pablo Gorini.
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