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Manifestazioni Sfilate in abiti medievali e recitazioni d'altri tempi, sfide tra gentiluomini, corse podistiche e tanta goliardia. Non è una semplice domenica quella che ogni anno attira tantissime persone ad Oleggio, nel Novarese, ma è una domenica speciale dove le tradizioni riaffiorano in ogni angolo del paese. Da poco gli abitanti del paese piemontese hanno festeggiato il Santo giorno come è loro abitudine da ormai centinaia di anni. La festa trae origine da usanze risalenti all'epoca medievale, quando Novara doveva difendere la propria libertà dagli attacchi dei barbari invasori. La vera usanza caratteristica di Oleggio, però, non è la festa, seppur unica nel ricordare gli antichi fasti della Provincia, ma la gara di corsa che si svolge lungo le vie del paese durante il pomeriggio di Pasqua. La manifestazione è detta la "corsa della torta" e ha origine da un precedente storico ormai lontano nel tempo quasi cinquecento anni. Durante le invasioni subite ad opera delle truppe di Francesco Sforza, accampate proprio nel piccolo paese, la popolazione, per paura di saccheggi, offrì agli invasori tutte le sue riserve di vitto, che venivano fatte trasportare al campo da staffette di soldati e popolani. Proprio da queste staffette prende origine l'attuale gara, che per certi versi, è affrontata con maggior serietà oggigiorno rispetto al passato. E' presente anche un'altra versione dei fatti, però, che invece di dipingere il popolo di Oleggio ridotto agli ordini dello Sforza, fa risalire la nascita della manifestazione ad un gruppo di valorosi giovani che sfidarono e vinsero in una gara di corsa dei malviventi barbari pronti a mettere a soqquadro l'intero paese. Leggende a parte, resta il fatto che anche quest'anno otto scapoli, rappresentanti i quattro cantoni e dei quattro quartieri del paese, si sono sfidati fino all'ultimo centimetro per un percorso lungo 500 metri. Il vincitore è stato Cristiano Mazzoni detto Chicco, del Bedisco, che ha potuto portarsi a casa l'ambita focaccia di frumento che da il nome alla corsa. Come ogni anno, però, la gara non è finita con l'arrivo al traguardo, ma si è trascinata dietro un lunghissimo strascico di polemiche che ancora tiene in fermento il Paese. Le recriminazioni sono più di una e solo una moviola in campo avrebbe potuto togliere ogni dubbio. Il Mazzoni è stato accusato di aver "bruciato" il via dato dal mossiere, avvantaggiandosi con una falsa partenza, e non contento, avrebbe anche sbracciato notevolmente negli ultimi metri per tenersi avanti. Un comportamento, che se vero, avrebbe ben poco a che fare con il clima di sagra paesana e più con quello da stadio infuocato. Scherzi e recriminazioni a parte, la festa di Oleggio è comunque un importante momento di raduno e di ricordo della storia. A testimonianza di ciò, quest'anno per la prima volta, il Comune ha organizzato una mostra sulle origini storiche delle celebrazioni. Sono stati esposti documenti, costumi, oggetti, foto e filmati, utili ai visitatori per tornare indietro nel tempo. I "CALDI" DI SAN DONATO Nel maggio 1935, nei pressi della chiesetta di San Donato di Oleggio venne scoperto un gruzzolo di monete sepolto sotto un cumulo di ciottoli. 800 di esse vennero recuperate e consegnate alla Regia Soprintendenza delle Antichità di Torino, che le classificò come medioevali.Un testimone attendibile della scoperta, lo studioso Lino Cassani, ne descrive il luogo così: "Un campo tutto ben segnato dagli avanzi di una cinta quasi quadrata, i cui lati maggiori hanno la lunghezza approssimativa di metri 150 ed i lati minori quella di metri 70 circa. L'altezza dei muri varia da un metro a uno e cinquanta centimetri. Il materiale costruttivo è di ciottoli di fiume, frammisto a frammenti di embrici e tavoloni romani., sebbene assai rari. Vi trovai anche qualche pezzo di marmo. Questo campo è chiamato dagli oleggesi "il Castello"..." Aggiunge che nei dintorni sorgono cumuli di ciottoli disposti ordinatamente, di forma circolare o quadrangolare, con un avvallamento al centro: forse avanzi di abitazioni primitive, con tetti di paglia o frasche su muri a secco. Secondo le sue ipotesi si tratta delle capanne dei primitivi abitatori di Oleggio, che vivevano di caccia e pesca presso le rive del fiume. "Ma da secoli i "caldi" di San Donato sono deserti, popolati solo da leggende", conclude. Una gigantesca macina da sassi impiantata qui per frantumare i ciottoli in amalgama da asfalto per le strade provinciali metterà fine poco dopo ad ogni ulteriore investigazione.La località di San Donato si trova lungo l'antica strada del porto sul Ticino, e l'importanza strategica del luogo ben spiega la presenza di una struttura fortificata. Forse essa venne rifatta nel Medioevo su strutture più antiche. Quanto più antiche? Se non si vuol spiccare il volo con la fantasia fino alle nebbie della preistoria più remota, almeno fino al 2°o 3° secolo a.C., quando la valle del Ticino costituiva il territorio degli Insubri, eredi della civiltà di Golasecca e di invasori di stirpe celtica. Testimonianze materiali sono emerse dai recenti scavi archeologici in frazione Loreto, che hanno riportato in luce una necropoli del 2°secolo a.C. Dal 12/2/2006 Carnevale (categoria: Eventi - sezione: Sagre) Fiera dell'agricoltura del Primo Maggio (categoria: Eventi - sezione: Sagre) La manifestazione è stata istituita dal Comune di Oleggio nel 1999 a celebrazione della primaria risorsa, da sempre, della terra locale: i prodotti agricoli. Vi partecipano ogni anno oltre cento espositori dei settori attrezzi, allevamento, floricoltura, agricoltura ed alimenti biologici. In particolare rendo unico l'evento la presenza in gran quantità di piccoli e grandi animali da cortile e da fattoria, in una gamma assai vasta dai conigli ai volatili, sino agli ovini, equini, suini, bovini ed ai più esotici struzzi. La collaborazione con le associazioni di categoria consente
di presentare anche trattori e macchine d'epoca nonché organizzare
gare di abilità tra boscaioli, taglialegna e pastori con cani.
L'apertura dei negozi e la possibilità di visitare presso il
museo civico etnografico "E. Fanchini" la perfetta ricostruzione
della vita contadina di ieri coronano una festa che attira oltre 10.000
persone ed il cui gradimento è in continua crescita 25 Aprile (categoria: Eventi - sezione: Sagre) Oleggio dedica grande attenzione alla Storia ed alla memoria,
celebrando con partecipazione e sentimento le ricorrenze dedicate alla
fine delle guerre ed all'istituzione della Repubblica. Il 25 aprile,
il 2 giugno ed il 4 novembre sono momenti di sentita celebrazione, con
iniziative di commemorazione cui partecipano la Autorità cittadine
ed i rappresentanti delle Associazioni d'arma. L'anniversario della
conclusione della Prima Guerra Mondiale è ricordato con una messa
in suffragio e con un corteo che, accompagnato dalla Banda Filarmonica
oleggese sulle note della "Canzone del Piave", si reca a rendere
omaggio ai Caduti presso il monumento dei giardini. Il giorno della
Liberazione invece un mazzo di fiori è portato personalmente
dal Sindaco e dagli Amministratori comunali ai cippi funerari che segnalano
i luoghi della fucilazione di tanti partigiani e di civili uccisi durante
il secondo conflitto mondiale. Le Autorità confluiscono poi,
anche questa volta, dopo la messa, al monumento ai Caduti dove vengono
tenute le orazioni ufficiali, con la frequente partecipazione di prestigiosi
rappresentanti dell'Istituto Nazionale della Resistenza. Dalle parole
di chi ha vissuto quegli anni ritorna, vivissima, la rievocazione delle
gesta dei numerosi cittadini oleggesi che contribuirono a scrivere la
storia dello Stato sino ai giorni nostri. Il 2 giugno infine la Festa
della Repubblica è commemorata con un bel concerto in Piazza
e, recentemente, con l'invio in omaggio ai neo diciottenni di una copia
della Costituzione Italiana. Palio della Torta (categoria: Eventi - sezione: Sagre) La corsa della torta è una manifestazione storico-popolare che affonda le radici in tempi lontani e che da anni richiama ad Oleggio, nel giorno di Pasqua, numerosi spettatori e curiosi sia del centro cittadino (quartieri) sia delle varie frazioni (cantoni), perché vera festa oleggese. Molte sono le leggende che la comunità ha intessuto intorno a tale manifestazione. Tra queste, la più accreditata narra che, in tempi lontani, soldataglia straniera, avida di rapine e di saccheggi, abbia cinto d'assedio il borgo di Oleggio, i cui cittadini, al sicuro dentro le mura, erano preparati a difendere fino all'ultimo. Il capitano delle forze avversarie, vedendo come vana fosse ogni offesa e incrollabile la resistenza degli assediati, volendo tentare il loro orgoglio per saggiarne forza o debolezza, lanciò ai giovani del borgo una sfida - una corsa - alla fine accettata, perché tutti erano ormai allo stremo delle forze. La storia La manifestazione è registrata in un documento storico del 1447 anno in cui avvenne l'infeudazione di Oleggio nel Ducato di Milano, affrancandosi da Novara. Manoscritti del 500 e del 600 confermano la presenza, già in tempo lontani, della gara pasquale. La tradizione vuole, allora, che ogni anno il dì di pasqua abbia luogo una gara podistica di 800 metri, percorsi lungo le principali vie cittadine, che ha come premio riservato al vincitore una torta di fomento. La gara, come vogliono gli originali regolamenti, è riservata ai giovani celibi del paese. La corsa é stata nel tempo disputata in vari luoghi, ma il più importante é stato il prato sotto le mura viscontee. In anni recenti la gara è stata corsa nel vecchio campo di calcio al Gaggiolo ed infine in Piazza, giusto scenario storico. Dal 1970 la corsa è preceduta da una sfilata, in costumi medioevali. Il corteo si snoda per le vie del borgo ed è diventato anch'esso momento di amichevole competizione sia nello sfoggio di raffinati e preziosi abiti sia nella ricerca di coinvolgenti rappresentazioni storiche. Oggi Oggi la manifestazione è composta da vari eventi.
La domenica delle Palme i rappresentanti dei quartieri e dei cantoni,
in costume, assistono con le autorità cittadine alla S. Messa
in Chiesa Parrocchiale, scambiandosi al termine doni augurali. Dal 1994
la manifestazione del dì di Pasqua si è arricchita di
un nuovo evento sportivo: la corsa per la conquista del Palio dei giovani,
riservata agli alunni della scuola media. Dall'anno 2000, inoltre, il
Comitato Permanente della Corsa della Torta ha deciso di dare vita ad
un'unica rappresentazione scenica di aspetti caratteristici del periodo
medioevale. I temi trattati hanno sempre attinenza a quei tempi (siamo
a circa 50 anni dalla scoperta dell'America e Gutenberg sta per stampare
la prima Bibbia
); si assiste, quindi, a scene di investitura
di cavalieri ed armati, a petizioni di contadini per migliorare le proprie
condizioni, a qualche esemplare punizione di bracconieri e lestofanti,
a matrimoni e feste civili o religiose. I quartieri e i cantoni si esibiscono
in omaggio agli illustri ospiti della Repubblica Ambrosiana, presenti
per confermare tutte le permissioni, al Magistrato e alla Castellana
del borgo, ricevendo gli applausi del numeroso pubblico astante. Il
Borgo di Oleggio Il comitato permanente della Corsa della Torta ringrazia
tutti coloro che in questi anni hanno dato il loro contributo (in tempo,
fantasia e mezzi concreti) per far sì che la Corsa sia sempre
di più espressione delle nostre più vive e amate tradizioni,
perché "come già un dì per meritarsi allori
correan l'arena giovini greci arditi corrono così per conservar
suoi riti d'Oleggio i figli a ben più grati onori". Venerdì Santo (categoria: Eventi - sezione: Sagre) Nell'imminenza della Pasqua di Resurrezione la Settimana Santa viene celebrata con iniziative di carattere religioso popolare assai vissute e partecipate. Nella serata del venerdì santo una tradizionale
processione rievoca la Passione del Cristo nel rispetto di antichi rituali.
I simulacri di Gesù deposto dalla croce e della Madonna addolorata
sono portati a braccia lungo le vie cittadine, accompagnati dalla musica
struggente della Banda Filarmonica e da decine di figuranti. Sovrintendono
la Parrocchia e l'antichissima Confraternita di Santa Maria al Castello.
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