(Arezzo 1235 ca. - 1294), poeta italiano. Non si hanno notizie
della sua formazione, ma si sa che, figlio di un camerlengo del Comune, fin da
giovane fu un appassionato partigiano della fazione guelfa e che con buona
probabilità fu impegnato nel dibattito politico. Amareggiato però dai troppi
contrasti, intorno al 1265 entrò nell'ordine religioso dei Cavalieri della
Milizia della Beata Vergine Maria Gloriosa, da poco istituito con lo scopo di
operare per la pacificazione tra guelfi e ghibellini. Quest'ordine, detto dei
"frati gaudenti" per la rilassatezza di costumi assunta dai suoi
cavalieri, fu preso molto sul serio da Guittone, come rivelano le sue
sentenziose e moralistiche Lettere, la cui importanza sta nel fatto che
rappresentano il primo epistolario scritto in volgare con propositi letterari.
Tuttavia
egli va ricordato il suo ricco canzoniere che riunisce rime d'amore,
provenzaleggianti nei contenuti e nel linguaggio, e canzoni politiche: celebre
è il lamento sulla battaglia di Montaperti del 1260, che vide i senesi, alleati
ai ghibellini esiliati da Firenze e guidati da Farinata degli Uberti,
sbaragliare i guelfi fiorentini.