A MIO ZIO ANDREA

Per desiderio di mia zia, moglie dello zio Andrea, ma soprattutto perché ritengo importante che la memoria storica del manoscritto non vada a beneficio di pochi parenti che lo hanno letto (mia zia per più volte anche nella versione in dialetto), colgo l'occasione di una lettura tardiva da parte mia per una trascrizione dello stesso che ne faciliti la pubblicazione.

La cosa non è mai stata fatta in passato in quanto mio zio riteneva non giusto divulgare la memoria degli anni della seconda guerra mondiale riportando integralmente i fatti e soprattutto le persone per nome e cognome, persone perlopiù scomparse anche se sopravissute alla guerra e rientrate nei propri luoghi di origine.

Le sensazioni che scaturiscono dalla lettura risvegliano nella mia memoria la personalità ed il carattere di mio zio con il quale ho condiviso alcuni viaggi e la vicinanza dell'abitazione e comunque sono convinto che al di là della conoscenza personale, anche il lettore anonimo ritrovi nello scritto situazioni vissute soprattutto da chi ha svolto il servizio militare ed in alcuni passaggi in lingua dialettale tipicamente vicentina che ancor oggi si sentono dire nelle generazioni più vicine agli "anta" che agli "enta".

Thiene, anno 2002                                                                                                                                                E-mail