Come si sa, l'essere
umano ha una visione bioculare, ovvero guarda gli oggetti che lo
circondano da due diverse angolazioni. Il compito del cervello è
quello di fondere le immagini provenienti dai due nervi ottici in
una unica e tridimensionale; ovvero la visione bioculare ci permette
di ottenere la tridimensionalità del mondo stesso.
Gli stereogrammi altro non sono che una realtà
"virtuale". Ma mentre nella realtà virtuale vengono
impiegati due display computerizzati (uno per occhio), e ciò
per imitare la visione bioculare dell'uomo, con gli stereogrammi
viene utilizzata un'immagine per ciascun occhio , ingannando così
il cervello e facendogli credere che sta vedendo una scena tridimensionale
singola.
Per vedere l'immagine contenuta nello stereogramma
bisogna imparare a "sfocare" la vista, cioè non
bisogna guardare la superficie del disegno, ma occorre spingere
lo sguardo in avanti, come se l'immagine non esistesse, come soprappensiero.
Per riuscire a sfocare nel modo ottimale, si può provare
avvicinandosi molto all'immagine e poi allontanandosi progressivamente
senza cercare di mettere a fuoco il disegno. Ai primi tentativi
non è per niente facile e molte persone proprio non ci riescono,
ma bisogna insistere…l'effetto, una volta riusciti nella tecnica,
è sorprendente.
Non si può credere o pretendere di vedere uno stereogramma,
o meglio l'immagine tridimensionale nascosta in uno stereogramma,
in una condizione di tensione o di fretta o di distrazione; per
vedere uno stereogramma infatti occorre "meditazione".
Anzi, quando ci si predispone ad osservare uno stereogramma, e ci
si perde nell'immagine che si ha di fronte, avviene il massimo del
rilassamento fisico e una grande soddisfazione psichica. Insomma,
quando si arriva ad esplorare l'immagine contenuta nello stereogramma,
ci si rilassa profondamente e a tutti i livelli per alcuni minuti
e ci si sente appagati…
...e ora prova anche tu ad entrare nella realtà
virtuale
degli stereogrammi:
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