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Cari colleghi ed amici,
Vi propongo una serie di pezzi interessanti sulla visione olistica della salute e della medicina, che sono serviti da base per una serie di conferenze pubbliche, tenute ne Comune di Vimercate, nell’anno 1997-1998. presso la sede dell’ Universita’ del tempo libero, a cura dell’ Assessorato ai Servizi Sociali.


I documenti saranno postati in progressione, come un corso online. Il commento e' benvenuto nella nostra sezione blog.
Se preferite un contatto personale, potete indirizzare le vostre osservazioni, o le vostre domande, direttamente a oscar.carollo@libero.it  
[il documento è liberamente scaricabile previo contatto e-mail con l'autore]

 

Introduzione

 

Teoria dell’autocura

1 cap.- Concetto di salute globale in 11 punti

  • 1 Unicita' dell'individuo: l'essere umano, i suoi bisogni, le sue funzioni

  • 2 L'uomo fisico-psichico-relazionale: le tre dimensioni dell'essere, integrazione inscindibile delle stesse, raffigurazione

  • 3 La costante ricerca dell'equilibrio: gli insulti all'organismo, la reazione di difesa, il ripristino dell'equilibrio

  • 4 Come si cura la salute: l'eliminazione degli ostacoli favorendo le reazioni organiche.

  • 5 Lo squilibrio produce tossicose e necrosi cellulare: e' la malattia. Suoi effetti locali e sistemiciF

  • 6 attori causali della tossicosi: origine esogena [dall'esterno], origine endogena [dall'interno]. Effetto comune

  • 7 Perdita della vitalità organica: l’esaurimento dell’energia

  • 8 La pletora sanguigna addominale: il fenomeno dell’ autointossicazioni

  • 9 Perche’ migliorare la digestione: la fornitura degli elementi nutritivi alle cellule

  • 10 Il riposo degli organi digestivi: la restrizione alimentare in malattia. Il danno della dieta ipercalorica

  • 11 Il riposo generale: accumulo delle scorte energetiche

La depurazione organica

2 cap.- La fisiopatologia della depurazione organica in 10 punti

  • 1 La reazione acuta: sue finalita’. Concetto di autolimitazione della malattia. Le complicanze

  • 2 L’ ambiente adatto alla cura del malato acuto

  • 3 Il rispetto della volonta’ del paziente: la scelta personale sull ‘intervento farmacologico\chirurgico.  Diritto legale.  Il ricatto psicologico e l’imposizione della volonta’ medica

  • 4 La reazione cronica: sue finalita'

  • 5 La necessita’ della stimolazione nei processi cronici e le sue controindicazioni

  • 6 Possibili evoluzioni di una reazione cronica appropriatamente diretta

  • 7 Le vie di eliminazione delle tossine. Organotropismo e debolezza organica specifica

  • 8 La funzione della pelle, organo vicariante

  • 9 Il tempo: fattore determinante. Perche’ evitare guarigioni illusorie. Perche’ controllare la paura e l’ansia

  • 10 Come controllare il miglioramento della salute

Pratica dell’autocura

3 cap.- Gli elementi salutari in 14 punti

  • 1 Introduzione

  • 2 Il sole

  • 3 L’aria pura

  • 4 La luce e i colori

  • 5 L’acqua

  • 6 Suoni e rumori

  • 7 il riposo

  • 8 il sonno

  • 9 l’esercizio

  • 10 pulizia e decoro personali

  • 11 Attivita’ e interessi.

  • 12 Serenita’

  • 13 Sani principi morali

  • 14 Equilibrata attitudine mentale

4 cap.- La nutrizione in 5 punti

  • 1 Principi e suggerimenti

  • 2 La quantà

  • 3 La qualità

  • 4 Sull’assunzione del cibo

  • 5 Altre particolari indicazioni dietetiche

5 cap.- La terapia in 12 punti

  • 1 Introduzione alle metodiche terapeutiche

  • 2 Un chiarimento

  • 3 La farmaco-terapia o cura con i prodotti farmaceutici

  • 4 La fito-terapia o cura con le erbe e derivati

  • 5 L’omeopatia o cura con “il simile”

  • 6 Le riflesso-terapie: introduzioni

  •           6.1   L’agopuntura o cura con l’infissione di aghi lungo i meridiani corporei

  •           6.2  L’iridologia o  diagnosi attraverso l’iride

  •           6.3- Il massaggio zonale del piede o podoriflessologia

  •           6.4- L’auricolo-terapia o massaggio del padiglione auricolare.

  • 7 La fisio-kinesi-terapia o terapia fisica e del movimento.

  • 8 L’ idro-terapia o cura con l’acqua e i vapori.

  • 9 La creno-terapia o cura idopinica.

  • 10 Argilloterapia o cura con le terre

  • 11 La chirurgia o terapia con intervento manuale cruento

  • 12 Le terapie sostitutive

Appendice

I cap.  - Fisiolologia del digiuno
II cap. - Un appunto sull’atteggiamento medico

 

Bibliografia

 

Introduzione

 

Questo manuale ha un solo scopo: educare la persona a mantenere la salute invece che inseguire la malattia.

 

Nell’ intenzione vorrebbe dare anche qualche elemento in piu’ per comprendere l’ entita’ Salute e la Malattia come momenti fisiologici della vita, e non solo come impedimento o dramma.

 

Questo vale soprattutto per gli operatori sanitari, che purtroppo concorrono alla medicalizzazione della vita, con un atteggiamento educativo improntato all’intervento sanitario, invece che all’educazione alla salute.

 

Un atteggiamento preventivo, volto all’igiene e all’educazione sanitaria, ad un etica costruttiva e ad un sano stile di vita, danno sicuramente migliori risultati che una rincorsa spasmodica alla soppressione del sintomo e all’intervento sanitario sulla patologia conclamata.

 

Si tratta di stabilire una priorita’ ormai nota, ma non meditata e soprattutto poco applicata: prevenire e’ meglio che curare.

 

Vuole anche insegnare ad avere piu’ fiducia nel nostro corpo e nella nostra mente, che sono strutture viventi, e perciò’ regolate da un solo principio, che e’ quello dell’auto-conservazione.

 

Infine vuole indicare una nuova ottica: quando insorge la malattia, e questa non si e’ prodotta a causa di un incidente imprevedibile, essa e’ la conseguenza di una serie di errori, dovuti ad ignoranza, superficialita’, inadeguatezza educativa e della incapacita’ di gestire le nostre personali risorse psico-fisiche.

In questo caso la malattia e’ una sconfitta personale. Un’ accusa verso il nostro errore, a cui a volte e’ possibile rimediare e a volte no.

 

Da qui l’importanza di guardare alla propria salute come un’esigenza primaria, un dovere personale e sociale, dovuto a se’ e agli altri.

 

 

Teoria dell’autocura

 

1 cap. Concetto di salute globale                                                                 torna su

 

1-Unicita' dell'individuo: l'essere umano, i suoi bisogni, le sue funzioni.

L'uomo e' una creatura unica.
La differenza da ogni altra forma vivente e' enorme, eppure i suoi bisogni non si discostano molto dai bisogni degli altri esseri viventi: un ambiente dove vivere,, dell'acqua e del cibo, uno spazio vitale proprio, un gruppo sociale a cui appartenere, una attivita' a cui dedicarsi.

La creatura umana, come ogni altro organismo, e' un'insieme di attivita' vitali, che hanno, come unico scopo, quello di mantenere in vita l'essere e di riprodurlo.

 

2- L'uomo fisico-psichico-relazionale: le tre dimensioni dell'essere, integrazione inscindibile delle stesse, raffigurazione grafica.

Possiamo quindi distinguere tre grandi gruppi di attivita' biologiche tipiche dell'essere vivente: una vita psichica, una vita fisica e una vita di relazione con l'ambiente circostante.

Cio' che e' essenziale mantenere presente e' che queste attivita' sono inscindibili fra loro.
Non e' possibile percio' avere un malessere fisico senza che ne risentano le nostre attivita' psichiche e relazionali.

Naturalmente il risultato di queste attivita' e' l'equilibrio dell'individuo, cioe' la salute.
 



 

 

 

 

 

 

3- La costante ricerca dell'equilibrio: gli insulti all'organismo, la reazione di difesa, il ripristino dell'equilibrio.

Nella precedente immagine le funzioni si integrano fra loro in modo armonico e ben proporzionato.

Ogni individuo possiede sue peculiarita', che pero' possono essere sviluppate solo in presenza di una sufficiente armonia interiore e un contesto ambientale e sociale che gli permettano di svilupparsi.

Il problema si presenta quando un insulto di varia origine colpisce questo macrocosmo autosufficiente.

Secondo le caratteristiche, la forza ed il tempo di aggressione si
sviluppera' un danno.

Nell'immagine si postula una aggressione alla sfera psichica [
trauma], ma possiamo immaginare una aggressione nella sfera fisica [infezione] o nella sfera relazionale [difficolta' nell'ambito lavorativo].
 


 

 

 

 

 

 

 

Il risultato sara' la perdita temporanea o definitiva della salute [equilibrio omeostatico e fisiologico], con l'insorgere della malattia.

 

Le caratteristiche della reazione.

A seguito dell'insulto si manifestera' una reazione.
La reazione e'l'elemento con cui l'essere manifesta la sua vitalita' e la sua attivita'. La mancanza di reazione e' sinonimo di morte.

Sono diversi gli elementi che determinano il tipo di reazione:
il ceppo "razziale", la familiarita', la predisposizione personale,le esperienze, l'eta', il sesso, le condizioni sociali, il momento storico-culturale, ecc. ecc., ed infine, perche' no, anche un elemento imponderabile quelle e' la casualita'.

Ecco cosa segue:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Essendo l'individuo un macrocosmo vivo e vitale, si scatena la reazione verso quanto minaccia la sua esistenza.

Questo sconvolgimento e' la naturale reattivita' chiamata "istinto di conservazione", e che solamente in piccola parte e' cosciente.

Infatti in gran parte avviene al di sotto del nostro livello di coscienza, anche se non partecipiamo, anche se ne ostacoliamo lo sviluppo.
La conoscenza dei meccanismi di reazione e' ancora in parte sconosciuta, parziale e frammentaria.

La conclusione che possiamo trarne e' che l'organismo e' inscindibile, perche' il corpo umano e'un insieme di organi, apparati e funzioni volti al mantenimento di tutto l'essere.

La sofferenza di una parte provoca la sofferenza del tutto , che reagisce integralmente per far fronte alla minaccia.

 

4- Come si cura la salute: l'eliminazione degli ostacoli favorendo le reazioni organiche.

La cura deve quindi mirare a togliere ogni ostacolo al ripristino delle normali funzioni [
guarigione] e a favorire quei fenomeni che il corpo produce nella sua reazione all'aggressione.

Ogni azione che ostacola o blocca questi fenomeni e' potenzialmente pericoloso per l'integrita' dell'organismo

 

 

5- Lo squilibrio produce tossicose e necrosi cellulare: e' la malattia. Suoi effetti locali e sistemici.

Abbiamo visto come sia importante, per la progressione verso la guarigione, rimuovere gli ostacoli che impediscono la naturale ricerca dell'equilibrio.

Abbiamo compreso come sia importante non confondere la reazione allo squilibrio con la malattia stessa.

Ma allora in cosa consiste quest' ultima?

La malattia e' rappresentata dalla sofferenza cellulare, con la sua intossicazione e la sua necrosi.*
* n.b. Ricordo che questa e' una visione olistica della malattia, in cui i vari autori usano spesso terminologie e neologismi discutibili, che possono sollevare perplessita'. Per le spiegazioni piu' adeguate dei termini rimando alla bibliografia finale.

Questa sofferenza puo' essere evidenziata a livello locale, pur scatenando meccanismi di difesa generali, oppure puo' svilupparsi in modo sistemico [su tutto il corpo], e coinvolgere cosi', nella lotta pe la sopravvivenza, ogni organo ed apparato.

I sintomi della sofferenza cellulare sono i piu' disparati.
Possono essere vomito, diarrea, tosse, dolori diffusi o localizzati, depressione, ansia, nervosismo, irritabilita', febbri di ogni tipo,e infinite altre manifestazioni.

Esse indicano sempre uno stato di sofferenza cellulare e tossicosi dell'organismo.

Queste manifestazioni possono presentarsi come un lieve malessere e scomparire nell'arco della giornata, oppure persistere per vario tempo con piu' o meno gravi conseguenze.

Cio' che importa comprendere e' che tutti i segni di anormalita' presentati dal corpo presuppongono un certo grado di tossicosi, e percio' sofferenza cellulare.

L'intervento [
cura] non dovrebbe mirare a soffocare queste manifestazioni, che sono le vitali ed opportune reazioni dell'organismo che si difende, ma ad eliminare i fattori che provocano e mantengono o aggravano lo stato di intossicazione cellulare ed organica.

Diminuendo la tossicosi a livelli accettabili da quell'organismo, i sintomi [
le reazioni] cesseranno spontaneamente.
 


6- Fattori causali della tossicosi: origine esogena [dall'esterno], origine endogena [dall'interno]. Effetto comune.

La tossicosi puo' essere indotta dall'esterno.

I fattori di tossicosi possono essere i piu' svariati:
stress, mancanza di adeguato riposo, eccessivo e prolungato raffreddamento, surmenage psichico, emozioni violente e continue, cibo troppo abbondante o inadeguato, introduzione di forti cariche batteriche o virali, introduzione di sostanza chimiche varie o per periodi prolungati, esposizione violente e continuate a emissioni perturbanti di ogni tipo [
elletriche, sonore, visive, radianti, ecc.], carenza di sole e aria pura, carenza di affetto...

In alcuni casi puo' essere indotta dall'interno.
Quando un organo o apparato e' particolarmente fragile, da non sostenere nemmeno il lavoro sufficiente ad una vita normale.

Questo accade sempre piu' di frequente nella nostra societa', mancando quella selezione naturale alla nascita, che garantiva, a coloro che sopravvivevano, buone possibilita' di invecchiare.

Per questo motivo, giusto o sbagliato che sia, ci dobbiamo aspettare morti premature piu' frequenti.
In molti di questi casi non si puo' fare nulla, se non ritardare l'evento.

Salvo questi casi, la tossicosi endogena consegue sempre a cause esterne, ad uno squilibrio iniziato con uno o piu' errori da parte dell'individuo, e\o per carenze dell'ambiente in cui vive, sia esso sociale e\o naturale.

Spesso ciò e' conseguente a situazioni ambientali non modificabili dall'individuo.
L'unica soluzione puo' essere quella di andarsene altrove, ma non sempre e' possibile.

Gli errori personali, invece, possono essere inconsapevoli, mancando sempre piu' l'informazione adeguata in questo senso, o essendo subissata da messaggi che vanno in opposta direzione.

Cio' che pero' e' utile rilevare e' che la tossicosi, qualunque sia la causa, tende all'ingravescenza, cioe' aumenta continuamente.

Questo e' un fatto fisiologico e, con l'aumentare dell'eta' biologica dell'organismo, i meccanismi di compensazione si fanno sempre piu' tenui, fino a scomparire.

Da qui si comprende che anche il rispetto delle leggi naturali, di una sana igiene di vita, di progetti eticamente validi, non ci possono assicurare la vita eterna.

Comprendiamo inoltre che l'unico modo che abbiamo per migliorare la nostra malattia [la tossicosi], e' eliminare o ridurre gli elementi causali e di favorire l'eliminazione di ogni tipo di accumulo.

 

 

7- Perdita della vitalità organica: l’esaurimento dell’energia.

 

Quando la tossicosi si e’ istaurata, cio’ che si nota e’ una perdita di vitalita’ dell’organismo.

Il soggetto non regge alla fatica, e’ abulico, distratto, di poca memoria.

 

Questo e’ particolarmente evidente nell’anziano, dove la tossicosi e’ sempre presente, in grado variabile.

 

Lo si nota immediatamente nel bambino, in quanto e’ spento, irritabile, instabile, distratto, deconcentrato, stanco e pallido.

 

Tutto questo succede perche’ le cellule, intente  all’eliminazione dei rifiuti tossici, non possono piu’ assimilare e metabolizzare in modo adeguato.

 

Le riserve di energia lentamente si esauriscono e la tossicosi si aggrava sempre piu’ fino a che non interviene qualche mutamento alla situazione, che riesce ad invertire il processo.

 

Questo meccanismo, presente a livello cellulare, lo si puo’ evidenziare in tutto il sistema biologico umano: i suoi processi vitali, costituiti da assimilazione, trasformazione, eliminazione,  produzione, vengono ad essere modificati.

 

Aumentando il bisogno di eliminazione dei cataboliti, ecco diminuire la capacita’ di assimilare e trasformare, e di conseguenza anche le attivita’ normali del soggetto, come l’ideazione, lo studio, il lavoro vengono ad essere inibite e trascurate.

 

Questi fenomeni rientrano nella gestione fisiologica delle potenzialita’ dell’organismo.

 

Siamo di fronte ad un processo di economia gestionale di primo ordine.

 

 

8- La pletora sanguigna addominale: il fenomeno dell’ autointossicazione

 

La conseguenza diretta della situazione descritta precedentemente e’ il diminuito rendimento di alcuni apparati: Il sistema nervoso, il sistema endocrino, il sistema immunitario, il sistema metabolico rappresentato dal fegato, il sistema assimilativo rappresentato dal tubo digerente [stomaco-intestino tenue-crasso].

 

E’ su quest’ ultimo, e, sulle ghiandole annesse, quali il fegato, pancreas, ghiandole gastriche e intestinali, che vorrei attirare l’attenzione.

 

Nell’ individuo sano la digestione di cibo superfluo o inadatto, viene compiuta comunque, anche se a costo di sforzi notevoli da parte dell’organismo.

 

Nell’individuo malato questo non puo’ succedere.

Il suo corpo si rifiuta di compiere un lavoro che mette a repentaglio la sua stessa esistenza.

Per cio’ che riguarda la corretta igiene alimentare rimando a capitolo apposito, mentre vorrei affrontare la dinamica digestiva e assimilativa del corpo malato.

 

L’ affaticamento del processo digestivo determina un’ anormale afflusso di sangue all’ntestino.

Anche il tempo di stazionamento aumenta.

La digestione di un pasto non e’ ancora completata ed ecco presentarsi dell’ altro cibo.

 

Se la situazione non viene modificata l’ addome di quell’ individuo diviene cronicamente pletorico [grande quantita’ di sangue presente a circolazione rallentata].

Per motivi fisiologici questo sangue non puo’ essere presente alla periferia.

 

La pelle del soggetto diventa pallida, gli organi periferici, quali il cervello e l’ apparato respiratorio soffrono per mancanza di sanguificazione.

Il processo depurativo, che si esercita attraverso la traspirazione e la sudorazione viene a mancare.

 

Le estremita’ dei pazienti [mani e piedi], sono costantemente freddi ed esangui.

 

Di concerto il cibo che transita per l’intestino rallenta, si verificano fenomeni di fermentazione [zuccheri] e putrefazione [proteine] intestinali esagerate per l’insufficiente funzionamento delle ghiandole esocrine e dei relativi succhi prodotti.

I principi nutritivi degenerano e diventano tossici, irritando ancor piu’ il tubo digerente e provocando infiammazione e autointossicazione.

 

 

9- Perche’ migliorare la digestione: la fornitura degli elementi nutritivi alle cellule.

 

Abbiamo visto perche’ la digestione sia la funzione che piu’ deve essere oggetto delle nostre attenzioni.

 

Abbiamo bisogno di sapere che se non si ha il necessario apporto di sostanze nutritive le nostre cellule non sono in grado di riparare ai propri danni e di rinnovarsi con vigore e sollecitudine.

 

Possiamo quindi affermare che ogni intervento che non tenga conto di questa funzione, alla lunga sara’ destinata a fallire.

 

Il malato, sotto la spinta di questo o quello stimolante, dara’ fondo a tutte le sue riserve di energia, senza poterle ripristinare.

La malattia si tendera’ ad aggravarsi.

 

Cosa fare?

Dobbiamo mettere a riposo l’intestino per aiutare la rimozione della pletora sanguigna addominale, permettere localmente una migliore circolazione del sangue e stimolare con moderazione gli organo emuntori, ripristinando l’insostituibile funzione rappresentata dalla pelle e dalla sua attivita’ di secondo polmone, secondo rene, secondo fegato.

 

Solo cosi’ cio’ che transitera’ dall’intestino verra’ elaborato in modo adeguato dall’organismo.

 

 

10- Il riposo degli organi digestivi: la restrizione alimentare in malattia. Il danno della dieta ipercalorica.

 

L’apparato digerente deve perciò’ riposare durante la malattia.

 

Questo si puo’ ottenere solamente scegliendo i cibi piu’ adatti, adeguandone la quantita’ totale.

La situazione deve essere valutata in funzione della persona, della sua costituzione e delle sue esigenze, ma il principio non cambia.

 

Il sistema piu’ drastico per far riposare l’organismo e’ il digiuno.

 

In alcuni casi questo puo’ essere l’unica soluzione per particolari problemi e rimando perciò’ a testi specializzati*.*cf la bibliografia finale

 

In generale pero’, al digiuno totale si preferisce il digiuno parziale, effettuato con modiche quantita’ di cibo opportunamente scelto.

 

Questo riposo metabolico deve essere di grado diverso, nel caso ci si trovi di fronte ad una crisi acuta o a patologie croniche.

 

E’ sbagliato pensare che con questo regime alimentare la persona sia destinata a dimagrire.

Nel breve periodo e’ piu’ probabile che questo avvenga in persone soprappeso avvolta da gonfiore tossico, localizzato o diffuso.

 

Contrariamente, nell’ individuo sottopeso sottoposto a semidigiuno con cibi adeguati, e supportato da opportune attenzioni al processo digestivo, la progressione sara’ inversa, anche se non clamorosa.

 

In generale il grasso dimagrira’ e l’eccessivamente magro aumentera’ di peso.

Perche?

Perche’ il miglioramento del processo digestivo fara’ si che il corpo assimilera’, cioe’ assorbira’, cio’ che veramente gli e’ giovevole.

 

Appare perciò’ evidente l’assurdita’ delle diete ipercaloriche nei soggetti malati, anche quando, ad un esame frettoloso, gli organi digestivi non sembrano particolarmente debilitati.

 

Per i motivi gia’ descritti, essi non hanno l’energia necessaria per compiere il loro lavoro metabolico, anzi, i succhi gastrici e intestinali prodotti, e l’ irritazione delle mucose del tubo digerente, favoriranno i processi fermentativi e putrefattivi, aumentando per un cattivo assorbimento, la tossicosi, che tendera’ ad aggravare il processo patologico, con modalita’ e tempi personali.

 

 

11- Il riposo generale: accumulo delle scorte energetiche

 

Consideriamo ora un altro aspetto che va particolarmente curato durante la malattia: il riposo neuromuscolare.

 

Non si tratta di stabilire nuovi principi.

Questa e’ una esigenza gia’ percepita dal malato, anche se a volte non viene tenuta in debita considerazione.

 

Il soggetto mal consigliato arriva persino a trascorrere il periodo di una crisi acuta [es.: la cosiddetta influenza], accudendo alle sue normali attivita’.

 

Qualsiasi siano le sue motivazioni diventa evidente che e’ un comportamento sbagliato.

 

I segnali che invia un corpo malato sono semplici, ma vanno ascoltati.

 

Se il soggetto non riesce a concentrarsi, riflettere, memorizzare e’ perche’ non lo deve fare.

La sua attivita’ psichica deve essere tenuta a riposo per il tempo necessario.

 

L’organismo stesso indichera’ quando sara’ il momento di riprendere progressivamente le normali funzioni.

 

Lo stesso principio vale per l’attivita’ muscolare: il corpo stesso richiedera’ riposo, e la persona attenta glielo concedera’.

 

L’orgoglio, la presunzione, la cocciutaggine in questo caso possono essere deleterie. Non agire correttamente vuol dire spesso pagare poi un prezzo piu’ alto.

 

Ma quale e’ la finalita’ del riposo neuromuscolare?

 

Utilizzare l’energia che possiede l’organismo per i processi di difesa ed eliminazione.

 

Anche quando questi saranno completati e la persona avviata a guarigione, il riposo va alternato oculatamente alla ripresa progressiva delle attivita’, per permettere alle cellule di ripristinare le loro scorte plastiche, energetiche, nervose.

 

 

 La depurazione organica

 2 cap.- La fisiopatologia della depurazione organica in 10 punti                                          torna su

 

1- La reazione acuta: sue finalita’. Concetto di autolimitazione della malattia. Le complicanze.

 

La malattia puo’ presentarsi in modo acuto o cronico.

Stabilito che definiamo  “malattia” la reazione dell’ organismo allo stato di squilibrio organico, i sintomi della malattia sono in realta’ i segni della reazione del nostro corpo.

 

Es.: Se una persona mangia cibo avariato accusera’ dolori addominali, vomito, diarrea.

La malattia consistera’ in queste manifestazioni?

No, sono solo i sintomi dell’intossicazione. Una reazione dell’ organismo che cerca in questo modo di allontanare il veleno.

 

Se si somministra un farmaco antidiarroico si blocca l’opera di eliminazione, e l’organismo non guarisce. Trattera’ in se’ quel veleno che lo danneggera’ piu’ o meno gravemente.

 

Questo e’ cio’ che succede nella malattia acuta.

La reazione non va mai stroncata, ma indirizzata verso la risoluzione spontanea dei sintomi, che una volta scomparsi garantiranno il ripristino dell’equilibrio fisiologico.

 

E’ importante perciò’ rispettare l’evoluzione della sintomatologia, attenuandola se supera limiti inaccettabili e pericolosi, ma evitando di interferire nei processi di guarigione, tenendo presente che nel corpo umano nulla succede per caso.

 

Ippocrate stabili’ un fondamentale principio: I° non nuocere.

 

Ne consegue che rispettando i fisiologici processi riparativi dell’organismo si otterranno comunque i risultati migliori.

 

Sperare che il solo uso farmacologico possa garantire la piena salute viene smentita dai fatti.

Es.: Nella SIDA, dove le difese dell’organismo sono azzerate, anche una banale broncopolmonite puo’ uccidere.

 

Le reazioni acute sono benefiche. Ogni infiammazione ha come finalita’ non la morte dell’organo, ma la sua difesa e la sua conservazione, con lo scopo di ripristinarne l’equilibrio.

 

La dimostrazione della vitalita’ di un organismo sano e’ data dai bambini, nei quali le reazioni fisiologiche sono integre e reattive.

Spesso i bambini manifestano febbri alte che durano l’arco di una notte o poco piu’, e restituiscono il bimbo sano e vivace dopo uno o due giorni.

Queste febbri hanno la funzione di un intervento straordinario, che stimola i processi catabolici, per abbassare lo stato di tossicosi.

I processi ossidativi legati all’aumento di temperatura liberano l’organismo da tossine, virus e batteri.

 

L’intervento continuo con antipiretici puo’ determinare un accumulo di elementi tossici nel sangue e nei tessuti, complicando la malattia, che tardera’ a guarire, o si presentera’ successivamente con altri sintomi apparentemente  nuovi e diversi, che tenderanno ad avere un decorso cronicizzante e degenerativo.

 

Ecco allora presentarsi il quadro della malattia incurabile. Cio’ che era benigno e risolvibile si e trasformato in un processo distruttivo.

Per definizione: La malattia acuta guarisce, la malattia cronica no.

 

Naturalmente non tutti malati superano la malattia acuta.

Quando le condizioni generali sono molto scadute o le crisi particolarmente violente o malseguite, puo’ intervenire la morte.

 

Ecco perche’ e importante prendersi cura del corpo quando si sta’ bene.

 

Questo si puo’ fare solo amministrando adeguatamente le nostre risorse e imparando quali sono i nostri limiti.

 

Per fare cio’ si deve ricordare che la nostra fisio-patologia biologia e’ ancora quella nei nostri antenati, che vivevano in un ambiente molto diverso dal nostro, raccogliendo frutti e radici e cacciando e allevando animali.

 

Il nostro sistema di vita e’ solo piu’ innaturale, il che porta ad una degenerazione genetica.

 

E’ evidente l’importanza di imparare ad usare gli elementi salutari, descritti successivamente, senza cui non si puo’ vivere normalmente.

 

Non farlo vuol dire ammalarsi e morire giovani, salvo le eccezioni di una costituzione formidabile.

 

Concludo questo paragrafo ricordando che, seri studi protratti per anni, hanno stimato che una percentuale altissima di malattie sono auto-limitanti, cioe’ guariscono da sole, qualunque cura si faccia.

 

L’ esempio tipico e’ il raffreddore, per il quale le cure di tutti i tipi si sprecano, con grande vantaggio per i dispensatori di rimedi.

 

Ne consegue che il corpo abbisogna soprattutto di fiducia, perche’ e’ un organismo intelligente, votato all’ auto-conservazione.

Preoccupiamoci invece di non far mancare nulla perche’ esso reagisca adeguatamente alla malattia.

 

2- L’ ambiente adatto alla cura del malato acuto.

 

L’ambiente piu’ adatto alla cura del malato acuto e’ un luogo dove questi si senta tranquillo e al sicuro. Di solito la propria abitazione.

 

Questo vale in particolar modo se il soggetto e’ un bambino.

 

Si deve disporre di una camera ben areata e luminosa, pulita e libera dal superfluo.

Si dovrebbe accedere facilmente ai servizi igienici e avere attrezzi adatti [padella, pappagallo, catino, ecc] a portata di mano.

La temperatura dovrebbe aggirarsi sui 22-24 gradi, ed il letto semplice, con delle coperte a disposizione.

 

In alcuni momenti della giornata l’aria va’ rinnovata, avendo cura che il malato non prenda freddo.

Rumori e chiasso inutili andrebbero evitati.

La persona dovrebbe riposarsi per quanto lo desideri. Dovrebbe cambiarsi spesso la biancheria, specialmente se traspira o suda abbondantemente.

Anche se la persona e’ ricoverata in ospedale, questi sono i suoi bisogni.

 

Per quanto riguarda gli ausili terapeutici e e l’alimentazione del malato acuto, rimando ai prossimi capitoli.

Si puo’ comunque intuire, da quanto gia’ detto, a cosa devono mirare.

 

3- Il rispetto della volonta’ del paziente: la scelta personale sull ‘intervento farmacologico\chirurgico.  Diritto legale.  Il ricatto psicologico e l’imposizione della volonta’ medica.

 

Che sia a domicilio o in ospedale il malato si trova a volte a dover affrontare un problema:

Fino a che punto e’ padrone di gestire la propria malattia?

 

Alcuni vincoli sono ovvi, come il dovere di impegnarsi a guarire, non pesare eccessivamente sui famigliari e riprendere al piu’ presto la propria collocazione sociale ed affettiva.

 

Altri vincoli sono piu’ pratici, e possono riguardare il bisogno o meno di un intervento chirurgico o una cura medica particolare.

 

La maggior parte delle persone, quando e’ malata, si consegna all’autorita’ medica, sperando nella sua competenza ed esperienza.

Altri, per varie ragioni, ci tengono a mantenere un margine di controllo sulle indagini e sulle cure.

Di solito queste persone pongono vari problemi curativi ed assistenziali.

 

Non bisogna pero’ dimenticare che oltre ad una educazione correta, si devono rispettare le norme che riguardano l’adeguata informazione del paziente, tenendo presente che l’educazione sanitaria ha il fine di rendere autonomo e autosufficiente  il malato.

 

Lo si deve spingere a interessarsi della propria salute, e di cio’ che viene compiuto su di loro.

Questo per almeno due motivi:

Il primo e’ che l’operatore mette piu’ attenzione al suo operato se sa’ che c'e’ un controllo da parte del paziente.

Il secondo e che la legge prevede la partecipazione della persona alle proprie cure e gli riserva il diritto di rifiutare quelle prestazioni che non lo soddisfano, anche per motivi psicologici o religiosi.

 

A questo proposito cito tre articoli di legge fondamentali a cui il malato puo’ appellarsi, qualora non si senta pienamente convinto dell’intervento curativo ordinatogli.

 

1°- La Costituzione della repubblica italiana, legge fondamentale dello stato, recita:

 

 Art.32…Nessuno puo’ essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non puo’ in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

 

2°- Legge 180 del 1978, art. 1, recita: Gli accertamenti e trattamenti sanitari sono volontari.

 

3°- Legge 833, conosciuta come “Riforma sanitaria”, indica: …La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto e nella dignita’ della persona umana.

 

Attualmente si ricorre alla pratica del consenso informato.

 

Si deduce da cio’ che nessuno puo’ imporre al malato un determinato intervento diagnostico, farmacologico, chirurgico contro la volonta’ del cittadino malato. Nemmeno il medico. E la persona non deve sentirsi in colpa ad avvalersi di questo diritto.

 

Qualche volta una particolare indagine diagnostica o un trattamento farmacologico si rivelano inutili, in quanto, di fronte al diniego del paziente, il medico sceglie diversamente , con tecniche e trattamenti meno invasivi, ottenendo, a distanza, gli stessi risultati.

 

Ma prescindendo dall’esito del processo patologico, va comunque rispettata la volonta’ della persona.

 

Ho ritenuto utile questo inciso perche’ credo che, la stimolazione di una coscienza critica costruttiva da parte del paziente, sia sempre auspicabile.

 

4- La reazione cronica: sue finalita'

Quando il corpo non riesce ad eliminare la tossicosi in eccesso e i virus e batteri che vi proliferano, ecco stabilirsi una reazione con caratteri diversi: la reazione cronica.

Essa segue uno, ma di solito piu' fatti acuti, che colpiscono zone diverse del corpo secondo le caratteristiche del terreno in cui si sviluppano [
la costituzione psicofisica del soggetto].

Fermo il principio che l'organismo tende all'autoconservazione, il nostro sistema biologico impara a convivere con le sostanze tossiche e i microrganismi parassiti che si sviluppano in questo terreno di coltura.

La reazione di rigetto si fa sempre piu' tenue, e quando periodicamente l'organismo ripropone crisi acute alla ricerca della risoluzione, di solito vengono considerate altre malattie e vengono stroncate.

Cosi' facendo la tossicosi aumenta progressivamente, i tessuti e gli organi degenerano sempre piu' e nei liquidi biologici, carichi di veleni e cellule in putrefazione, proliferano microrganismi vari.

Il Sistema Nervoso Centrale [
SNC] no riesce piu' a mandare messaggi chiari.
Il sistema endocrino non riesce piu' a riequilibrare le funzioni degli organi emuntori, perche' esausto.
Il fegato non ha piu' l'energia necessaria per scatenare crisi di guarigione.
Il rene e' sovraccarico di veleni da eliminare.
Il cuore manifesta segni di intossicazione,con disturbi del ritmo, i muscoli sono ipereccitabili, ma sempre stanchi.
Le articolazioni sono doloranti,il sangue perde le caratteristiche fisiologiche.

La gola e' perennemente irritata,l'apparato repiratorio e indebolito e i bronche continuano a produrre secreti per tentare di eliminare i cataboliti in eccesso.
La pelle e' anemica e asfittica e le estremita' sono fredde.
Si hanno continue sudorazioni notturne.

L'intestino non funziona a dovere, si formano ectasie emorroidarie, varici alle gambe, couperose, varici interne all'addome, dove il sangue staziona formando una pletora sanguigna addominale.
Si formano piaghe,ulcere, eczemi, eruzioni cutanee di vari tipo, nel tentativo dell' organismo di liberarsi delle impurita'.

Il SNC da segni di instabilita'.
La persona diventa abulica, depressa, con fasi di irritabilita' e immotivata euforia.
I rapporti con gli altri si fanno difficili e precari.
Spesso il soggetto si isola e si colpevolizza, tormentandosi, oppure aggredisce gli altri come se fossero la causa di tutti i suoi mali.

Il Sistema immunitario si indebolisce.
Le infezioni diventano piu' frequenti e possono colpire ogni organo e apparato. La degenerazione cellulare e' in agguato.

Tutto questo si instaura con estrema variabilita', da soggetto a soggetto, secondo una moltitudine di fattori gia' citati.

L’evoluzione di questa reazione puo’ essere rapida, e risolversi in alcuni mesi, oppure portare  a morte il soggetto.

 

Piu’ spesso, invece, con fenomeni di adattamento e compensazione dell’organismo, si protrae per anni, con alterne fasi di evoluzione e remissione dei processi, subendo anche trasformazioni sintomatologiche che assumeranno nosologie diverse, scambiate per nuove malattie.

 

La sua dipendenza farmacologia diventera’ anche dipendenza psicologica, adattandosi sempre piu’ ad accettare il suo stato di malessere e delegando al medico la risoluzione dei suoi problemi.

Il corredo medicamentoso diverra’ sempre piu’ imponente e i controlli diagnostici continui e fastidiosi.

 

La persona arrivera’ a programmare la propria vita in funzione dell’apparato sanitario. L’armadietto di casa una farmacia. La farmacia stessa un negozio a frequenza giornaliera. In casa avra’ enciclopedie mediche o internet, a cui delegare la risoluzione delle sue angosce.

 

Invece di impiegare Il proprio tempo e la propria iniziativa alla ricerca di sane abitudini, rimedi ai propri errori, pratiche per purificare e fortificare il corpo e una adatta alimentazione, questi malati passano il loro tempo in ambulatori medici, nelle farmacie, negli ospedali, sottoponendosi continuamente a torture, spesso assurde e innaturali, accompagnate da continue spese.

 

Eppure quel corpo lavora ancora.

La compensazione, cioe’ l’adattamento alle mutate condizioni, e incredibile, e alcune persone protraggono la loro vita anche nelle condizioni piu’ proibitive.

 

Questo perche’ l’organismo e fatto in modo meraviglioso.

Le leggi naturali ci indicano la vita adatta a lui: vivere di giorno, in un giardino di erbe e fiori, alla luce del sole, a contatto con gli elementi naturali, con occupazioni e impegni semplici e piacevoli, con una vita sociale attiva e utile, alimentando il corpo e la mente con cibi adatti.

 

Per fare questo dovrebbe avere davanti modelli formativi adatti, che per i bambini dovrebbero essere rappresentati da sani principi educativi e morali impartiti da giovani e mantenuti da adulti.

 

Anche coloro che sono decisamente compromessi nel fisico e nella mente possono trarre giovamento da opportuni cambiamenti nello stile di vita.

 

 

5- La necessita’ della stimolazione nei processi cronici e le sue controindicazioni

 

Abbiamo notato come, per definizione, il processo cronico non guarisce.

 

Il suo scopo infatti, come gia’ detto, e’ convivere con la malattia, cercando tutti i meccanismi di compenso per questo scopo.

 

Sappiamo pero’ che alcuni casi di malati cronici, dopo alcuni anni vengono a guarigione.

Merito delle cure? In parte, forse.

 

Spesso questi malati hanno smesso di curarsi.

Ma, seguendo le richieste dell’organismo, hanno diminuito i loro impegni e si sono concessi piu’ riposo. Si sono alimentati con piu’ criterio. Hanno accettato il loro stato e se ne sono dimenticati. Ed il corpo e’ guarito. A volte succede.

 

Ma la maggior parte dei casi non ha questo lieto fine.

 

A volte, pero’, cio’ che manca e’ la volonta’ di guarire.

Il malato dovrebbe persi la domanda:- Ma voglio guarire? Voglio impegnarmi nella cura? Sono pronto a soffrire le eventuali crisi di guarigione che molto probabilmente si presenteranno?-

 

Se si, allora bisogna solo conoscere come fare.

 

Il principio che ci muove  sara’ il seguente:

 

Se il corpo che e’ stato levato da una situazione di malattia non ritorna alla normalita’ in tempi accettabili, deve essere stimolato a farlo.

 

Per capire facciamo due esempi:

 

Un tossicomane che smette e vuole rientrare nella societa’, riuscira’ a farlo spontaneamente senza un aiuto?

Un carcerato rimesso in liberta’ con buoni propositi, riuscira’ se nessuno lo accompagnera’ per un tratto di strada?

 

La persona che decide di vivere in modo piu’ adatto alle sue necessita’, e piu’ utile per la societa’, ha bisogno di supporti fisici, psichici, sociali e spesso anche spirituali.

 

Come capire quale di questi e’ il piu’ importante? Quello di cui si sente piu’ bisogno.

 

La stimolazione fisica e’ quella forse piu’ facile da ottenere, e a questo proposito  sara’ riservata una parte specifica.

Per le altre ci vuole anche la richiesta d’aiuto a persone competenti e ben disposte.

 

Ma ci sono anche delle controindicazioni all'intervento.

Ci sono situazioni in cui la stimolazione diventa inutile o dannosa.

Anziani debilitati, coloro che hanno subito interventi demolitivi, persone in terapia sostitutiva da lungo tempo, trapiantati d'organo, ma anche per chi non puo' contare su supporti psicologici, chi non riesce a controllare la propria paura.

Anche coloro che non riescono ad abbandonare schemi mentali prefissati, non beneficiano di questo modo di osservare la salute e la malattia.

Lo stimolo psicologico autoindotto e' di aiuto.
Si tratta di riesumare motivi per vivere, ed aumentare la propria autostima, indirizzando le sue risorse verso obbiettivi raggiungibili e soddisfacenti.

Chi vuole aiutare il malato lo deve indirizzare, incoraggiare, tollerare e, a volte, sopportare. In una parola, amare.

Spesso basta una presenza rassicurante per fornire un appoggio sicuro. Questo appoggio puo' essere determinante nei momenti di abbandono e depressione.

D'altra parte e' piu' facile voler bene ad una persona se questa sta cercando di migliorarsi e guarire.

Serve incitamento verso i risultati positivi, e fargli comprendere la nostra disapprovazione se ritorna ad abitudini malsane.
Ma la tolleranza e la comprensione non devono venir meno, perche' i difetti sono comuni a tutti.

Buoni motivi per continuare a vivere sono determinanti.
A che serve essere in salute se non si sa come utilizzare le nostre potenzialita'?

Ecco perche' spesso l'aiuto spirituale puo' aprire un varco e farci intravedere qualcosa che non si riusciva a identificare.


6- Possibili evoluzioni di una reazione cronica appropriatamente diretta

 

Proseguiamo nella valutazione di una reazione fisiologica opportunamente diretta.

Visto quale e’ la sua finalita’, vediamo ora come puo’ svilupparsi.

 

Diciamo innanzitutto che, mentre alcuni sintomi possono migliorare e sparire nell’arco di qualche settimana [ma anche meno],o qualche mese, per avere una pulizia radicale dei liquidi organici e dei depositi cellulari ci vuole  piu’ tempo.

 

Alcuni tessuti reagiscono in fretta, altri con piu’ fatica.

La pelle ed il fegato reagiscono prima, mentre reni e tessuto muscolare ed osseo richiedono piu’ tempo.

Il tessuto Nervoso [SNC e P] e’ il piu’ lento a rimarginarsi.

 

Cosi’ anche a livello psichico. I disturbi dell’umore svaniscono prima, mentre i gravi sintomi caratteriali persistono piu’ a lungo, e a volte, pur attenuandosi, non scompaiono.

 

Non si deve dimenticare poi, che ogni organismo ha i suoi tempi di reazione.

In genere i disturbi piu’ recenti spariranno prima, mentre i disturbi mentre i disturbi di vecchia data, si ravviveranno, per poi scomparire definitivamente.

 

Mentre i disturbi funzionali, che danno una sintomatologia piu’ evidente, sono meno importanti, cio’ a cui si deve puntare e’ la risoluzione delle lesioni dei tessuti e degli organi.

 

Per questo motivo il malato non deve interrompere la rieducazione ai primi apparenti successi.

 

Deve inoltre prepararsi psicologicamente al possibile riacutizzarsi di vecchie patologie pregresse, perche’ il corpo, una volta recuperate energie, tendera’ a riacutizzare le patologie latenti, per potersene liberare definitivamente.

 

Per questo motivo si deve essere preparati, altrimenti, scambiandole per nuove malattie, si tendera’ a soffocarle nuovamente con farmaci sintomatici e si interrompera’ il processo di disintossicazione cellulare.

 

Le pause di relativo benessere possono essere di lunghezza variabile.  

Le crisi di disintossicazione [crisi di guarigione] possono essere a carico di un solo organo, se questi e’ gravemente malato, o con reazioni sistemiche [generali], con produzione di abbondanti escreti e secreti [catarri, sudorazioni, diarrea abbondante , urine torbide e scure, eruzioni cutanee, perdite vaginali, ecc.].

 

L’emissione di questi fluidi deve essere assecondata, non bloccata, pena la ritenzione tossica e il peggioramento della tossicosi, anche se il sintomo sembra stroncato.

L’arte sta’ nel richiamare questi fluidi verso la superficie dei tessuti, per farli drenare all’esterno del corpo.

 

Essendo il fenomeno della disintossicazione un fenomeno ciclico, e’ prevedibile che anche la psiche ne segua l’andamento.

 

Ecco perciò’ comparire fasi di eccitazione ed euforia, che di solito compaiono prima di una crisi acuta, e di seguito fasi di depressione e stanchezza immotivata.

Cercare rimedio a questi stati senza rimuovere la tossicosi che li genera vuol dire non affrontare il problema. Il risultato sara’ soltanto procrastinare una piu’ grave malattia.

 

E’ interessante interrogare persone malate gravemente.

Spesso vi diranno che fino al giorno prima stavano bene. Se pero’ si scava con una anamnesi approfondita, si scoprira’ che quel malato non stava bene da lungo tempo, ma per vari motivi non se ne era mai curato e si era limitato a coprire i sintomi.

 

Invece, collocando  il malato in equilibrio psicofisico, e stimolandone le reazioni con mezzi naturali, l’evoluzione della reazione cronica guidata  permettera’ all’organismo  di reagire secondo i principi sovra esposti. E solo questione di tempo e di volonta’.

 

Ci sono anche reazioni croniche guidate che non presentano importanti crisi e malesseri, soprattutto nei casi di disturbi funzionale, dove cioe’ non ci sono importanti danni a organi e tessuti.

Queste persone si rimettono in breve tempo e con ottimi risultati.

 

 

7- Le vie di eliminazione delle tossine. Organotropismo e debolezza organica specifica.

 

Quando il corpo e’ gravato dalla tossicosi, quando gli organi emuntori non riescono a liberare il sangue e le cellule dai loro rifiuti, ecco aprirsi delle vie vicarianti di eliminazione.

Quali sono?

 

Son gli organi che normalmente assolvono altri compiti, ma in caso di bisogno possono sopportare farsi carico dell’eliminazione, acuta o cronica, di metabolici, virus, microbi, elementi estranei, deiezioni varie, ecc.

 

L’intestino spesso interviene con abbondanti diarree per eliminare sostanze tossiche nel tubo digerente.

Il fegato, con coliche addominali, elimina con la bile veleni di vario tipo, che danneggiano l’organo stesso ed il corpo.

La vescica, gli ureteri, i reni, possono eliminare escrezioni, minerali, catarri.

Anche i bronchi ed i polmoni assolvono questo bisogno: le sostanze tossiche volatili vengono espulse attraverso il tessuto polmonare. L’alito cattivo del malato ne e’ la prova evidente.

Le ghiandole bronchiali, che normalmente producono muco in quantita’ ragionevole, diventano veri pozzi di catarro: la tossicosi ha trovato una via di uscita.

 

Ma perche’ alcune persone risolvono queste crisi a carico di un organo, invece che l’altro?

Per almeno due motivi:

 

Il primo e’ che ogni persona possiede un corredo genetico e idiopatico, per cui possiede organi piu’ forti e organi piu’ deboli.

 

Il secondo e’ rappresentato dai caratteri del materiale da eliminare.

Per es.: il cloruro di sodio [sale] viene eliminato dai reni, dai bronchi, dalle congiuntive, dalle ghiandole sudorifere.

Per es.: La Rifampicina, antibiotico molto tossico, viene eliminato prevalentemente dal fegato, attraverso le vie biliari e quindi dall’intestino.

 

Se la reazione e’ acuta e’ transitoria, di solito non ci sono strascichi.

 

Se la reazione diventa cronica, in quanto non trattata adeguatamente o per debolezza organica specifica del soggetto, che non riesce a reagire adeguatamente, dopo ripetute crisi acute l’organo tende ad atrofizzarsi, degenerare, scompensarsi.

 

Se non si inverte il processo quest’ organo diventera’ insufficiente e nonostante i meccanismi di compenso, sara’ destinato a soccombere.

 

Da questo comprendiamo come sia scorretto occuparsi di una patologia trascurando le reali cause di malattia e intervenendo per soffocare i sintomi, cio’ l’eliminazione delle sostanze tossiche, provocando un aumento della tossicosi ed un peggioramento dello stato di salute generale.

 

Collocando l’organismo in un buon equilibrio psico-biologico e rimuovendo le cause che mantengono la tossicosi, gli organi miglioreranno la loro funzione, fino a guarire.

 

Se si curera’ solo l’organo, senza rimuovere le cause generali della sofferenza, dopo risultati parziali, la malattia si ripresentera’ e si aggravera’,[assumendo nosologie diverse], diventando incurabile.

 

 

8- La funzione della pelle, organo vicariante.

 

Ricordiamo che nella reazione cronica abbiamo la formazione della pletora sanguigna addominale, che ingloba e rallenta una grande quantita’ di sangue.

 

Veniamo ora alle funzioni della pelle:

 

oltre che essere tessuto di rivestimento esterno del corpo [l’equivalente della membrana nella cellula], con una funzione prevalentemente meccanica, essa e’, insieme al SN [sistema nervoso], l’organo meno conosciuto, con tutti suoi molteplici aspetti fisiologici.

 

Ha capacita’ poliedriche ed e’ in grado di sostituire parzialmente il lavoro di un grande numero di tessuti o facilitarne il compito.

 

La pelle respira e la sua funzione e’ insostituibile.

Essa elimina sostanze tossiche, alleggerendo il lavoro dei reni e del fegato.

La pelle assorbe dall’ambiente tutto cio’ che e’ favorevole al mantenimento della salute, come la luce solare,sostanze organiche ed inorganiche, vibrazioni, microonde, sensazioni, ecc.

 

La pelle e’ direttamente collegata al SNC e SNP, e da questo, attraverso un meccanismo di riflessi, a tutto il corpo.

 

La sua funzione psichica e’ dimostrata dal fatto che le sensazioni cutanee vengono immediatamente registrate dal SNC e determinano il tipo di reazione relazionale con l’ambiente e con i propri simili [tatto].

 

Queste registrazioni tattili vengono fatte da innumerevoli piccoli organi posti nello strato cutaneo e sottocutaneo, distribuiti secondo zone elettive in modo uniforme.

 

Per poter svolgere tutte queste funzioni la pelle deve essere adeguatamente sanguificata.

 

Se il sangue circola in quantita’ minore il lavoro della pelle sara’ minimo.

Da qui l’esigenza di prendersi cura della pelle durante il decorso della malattia acuta, e soprattutto durante la malattia cronica.

 

Il principio e’ semplice: per lavorare la pelle deve essere calda [sanguificata], oppure stimolata a diventarlo, richiamando il sangue dalle viscere o allontanandolo da esse.

Saranno di seguito illustrati vari modi per ottenere questo risultato [terapia].

 

Si puo’ comunque anticipare che il caldo ha una azione disintossicante generale, mentre il freddo, applicato per lunghi periodi, ha un’ azione tossica.

 

Ecco perche’ d’ estate migliorano un gran numero di disturbi, pronti a ripresentarsi ai primi freddi.

Ecco perche’ istintivamente il malato cronico cerca il caldo.

 

 

9- Il tempo: fattore determinante. Perche’ evitare guarigioni illusorie. Perche’ controllare la paura e l’ansia.

 

Le malattie degenerative sono la peste del nostro tempo.

 

Se abbiamo ormai compreso il concetto di salute globale, ora ne conosciamo le cause.

 

La malattia infettiva acuta e retaggio di un passato prossimo.

Eppure, proprio in questo tempo, virus e batteri hanno a disposizione moltissimi organismi tossiemici per moltiplicarsi.

 

La gente e’ sempre piu’ intossicata, stanca, iperstimolata, impegnata in compiti innaturali, e questo logorio [stress], conduce allo stato di malattia.

 

Se appare la crisi acuta la viviamo come un contrattempo, qualcosa da stroncare piu’ in fretta possibile.

Non sono le secrezioni tossiche che si vuole eliminare, ma virus e microbi, perche’ colpevoli di malattia. Una volta eliminati si ritorna alle cattive abitudini.

 

Ma i virus e i microbi patogeni non vivrebbero in secrezioni normali, oppure non prolifererebbero in modo abnorme.

Cosi’ come un fungo non nasce in un luogo asciutto, cosi’ virus e batteri non possono svilupparsi se il “terreno” a loro disposizione non e’ adatto.

Escrezioni e secrezioni normali non sono il loro terreno di coltura.

 

Cio’ che veramente manca, per curare in modo adeguato e completo i nostri mali, sono il tempo e la volonta’ di farlo.

 

Questi due fattori sono essenziali per trovare equilibrio. Quell’ equilibrio a cui tutti aspirano ma che nessuno realmente si impegna a cercare, se non quando cade malato.

 

Le leggi della salute naturale si fondano su questi due principi.

 

Un es.: La febbre. Ci hanno insegnato che la febbre e’ nemica, e appena appare dobbiamo stroncarla con antipiretici. In realta’ la febbre e’ un ausilio naturale del corpo che vuole liberarsi di qualcosa che lo danneggia, attraverso uno sforzo supplementare dell’organismo, che mette in allarme tutti gli organi metabolici, richiamati ad un unico compito: liberarsi della tossicosi organica.

 

Essa e’ un aiuto, cosi’ come lo e’ la tosse, il vomito, la diarrea, le sudorazioni, le contrazioni dolorose, ecc. Questi fenomeni [sintomi] sono da accettare e mitigare solo se provocano reale pericolo o grave disagio.

 

E’ un richiamo all’ordine naturale, a porre fine ad errori o disattenzioni, una acquisizione di responsabilita’ verso noi stessi.

 

Dobbiamo prestare l’attenzione necessaria, affinché la “Vis Medicatris Naturae”* [forza medicatrice della natura], ovvero, la nostra energia vitale,  possa fare il suo corso. *Motto attribuito ad Ippocrate, antesignano dell’arte medica occidentale.

 

 

10- Come controllare il miglioramento della salute

 

L’aspetto della persona deve diventare migliore, piu’ posato, sereno, tranquillo.

 

Il suo umore, pur con eccezioni temporanee, deve essere equilibrato, senza ipereccitazione e senza depressioni o malinconie.

La disponibilita’ verso gli altri tendera’ ad essere evidente, senza costrizioni e senza falsita’.

L’espressione del viso tornera’ ad essere distesa e tranquilla.

La volonta’ rinascera’ a poco a poco, cosi’ come la speranza, l’ottimismo e l’autostima.

Lentamente si tornera’ ad acquistare la propria sicurezza.

 

Fisicamente la persona tornera’ ad essere piu’ in carne, i tessuti piu’ elastici, le articolazioni piu’ morbide. La fatica pesera’ di meno e lentamente ci si accorgera’ di poter fare di piu’ con minor fatica e sforzo.

Scompariranno ingrossamenti,pannicoli adiposi, disarmonie dell’atteggiamento, e si acquistera’ una andatura piu’ eretta, e muscoli piu’ tonici.

 

Il respiro tornera’ spontaneamente alla normalita’.

Il cuore rallentera’ o aumentera’ le pulsazioni, fino ad essere attorno ai 65-72 batti a riposo per gli adulti maschi, e qualcosa di piu’ per le femmine.

 

L’ urina, che per un lungo periodo puo’ essere torbida, schiumosa e irritante, tornera’ chiara e limpida, giallo ambrata, e defluita senza sforzo e irritazione, e senza odori particolari.

 

Le feci saranno eliminate una volta al giorno.

Lo stimolo sara’ avvertito ad orari fissi e bisognera’ assecondarlo. Il colore sara’ dorato, la consistenza abbastanza solida, con odore caratteristico.

Scomparira’ il senso di gonfiore addominale, e saranno eliminati meno gas, senza irritazioni anali. Le emorroidi ingrossate torneranno normali.

Scomparira’ ogni tipo di cefalea [mal di testa].

 

Scompariranno eventuali ulcere agli arti inferiori, e piu’ lentamente, miglioreranno le vene varicose.

Le eruzioni cutanee diventeranno sempre piu’ rare, fino a scomparire.

 

Il sonno tornera’ lentamente, sara’ piu’ profondo e riposante.

 

L’appetito riapparira’, mentre il desiderio ingiustificato di cibo diminuira’.

 

L’attivita’ sessuale tornera’ normale, ed il desiderio sara’ piu’ dominabile.

La persona frigida o impotente avvertira’ la ripresa degli stimoli sessuali, mentre l’ipereccitazione diminuira’ fino all’attenuazione dell’impulso sessuale per periodi anche prolungati.

 

Le punture di insetti ed avvelenamenti occasionali di ogni tipo avranno conseguenze piu’ contenute, ed in generale il corpo reagira’ all’imprevisto molto meglio.

 

Le ossessioni e le idee fisse si attenueranno e diventeranno piu’ controllabili.

 

I catarri, dopo un ‘iniziale intensificazione, dovranno diminuire in quantita’ e intensita’.

La carie dentaria e l’osteoporosi si stabilizzeranno.

 

I capelli smetteranno di cadere, e se il bulbo e’ ancora vivo, riprenderanno a crescere.

 

I sudori diventeranno meno acidi e odorosi, La sudorazione notturna diventera’ piu’ rara.

 

Le infiammazioni di ogni tipo tenderanno alla scomparsa spontanea.

 

In generale ogni anomalia tendera’ a sparire. Prima le piu’ recenti e poi le piu’ datate.

 

Si dovra’ essere pronti a inasprimenti della sintomatologia e a crisi ricorrenti, che, dopo un periodo di acme, tenderanno alla risoluzione spontanea.

 

I tempi sono molto personali e non si possono fare previsioni valide per tutti.

Anche coloro che non riotterranno integralmente la salute, ne costateranno comunque i miglioramenti. Sempre.

 

Bastera’ avere la forza e la pazienza di superare un periodo iniziale di scetticismo, paura, sconforto, pareri negativi da parte di persone incompetenti.

 

In qualsiasi momento si puo’ comunque ritornare alle abitudini e ai modi di fare precedenti, se questi sembrano piu’ sicuri e confortanti.

 

 

 Pratica dell’autocura    aspetti pratici ed applicati dell’ autocura, secondo un approccio olistico.

 

3 cap.  Gli elementi salutari in 14 punti                                                              torna su

 

 1- introduzione

 

Sono quegli elementi che sono alla base di una vita normale, cosi’ come e’ stata concepita per l’uomo.

La mancanza di essi provoca squilibrio, malattia, morte.

 

Di fronte ad uno stato di malessere continuato e’ ad essi che ci dobbiamo rivolgere, e alla loro giusta combinazione.

Se ci rivolgiamo ad altre fonti senza prima verificare il nostro rapporto con questi elementi, avremo fatto solo un lavoro parziale.

 

Ignorarli significa non facilitare il ristabilimento della salute e dell’armonia interiore.

 

Questi elementi si sovrappongono alle funzioni di base di ogni individuo, di cui abbiamo gia parlato.

 

Valuteremo perciò’ elementi che giovano al fisico, alla psiche [anima], alla relazione con l’ambiente.

 

Infatti la salute fisica e’ essenziale.

Senza salute fisica sono impossibili o fortemente condizionate le altre funzioni.

L’assenza della salute fisica porta a tristezza, depressione, eccitazione snervante, malattia mentale.

 

Anche la nostra vita psichica deve essere protetta, evitando cio’ che le e’ dannoso e ricercando cio’ che gli e’ utile. L’equilibrio psichico e’ indispensabile per avere delle sane relazioni col prossimo e con l’ambiente circostante.

 

Da una buona salute fisica e un buon equilibrio psichico e’ facilitato il nostro rapporto col mondo.

Le relazioni con gli “altri” possono rendere la vita costruttiva e piacevole o renderla insopportabile. Dobbiamo coltivarle. Dare loro l’importanza che meritano.

 

 

2- Il sole

 

Non deve mai mancare. Senza il sole ci si ammala. Questo elemento va ricercato continuamente,specialmente dalla persona malata.

Bisogna aver cura di non esagerare. D’estate l’esposizione al sole deve essere progressiva, secondo la gravita’ dei problemi di salute e secondo il tipo di costituzione e  di pelle del soggetto.

 

Se si fanno bagni di sole prolungati ci si deve aspergere frequentemente di acqua fresca.

Si devono evitare le ore piu’ calde. Se si suda bisogna evitare l’esposizione a correnti d’aria che ci raffreddano solo una parte del corpo.

 

La testa deve stare coperta, specialmente per i bimbi piccini, i malati con frequenti emorragie e disturbi vascolari.

 

D’inverno e’ ancora piu’ necessario. Eviteremo depressioni inspiegabili, stimolando il metabolismo, l’attivita’ intellettiva, l’attivita’ fisica, il buon umore.

 

Unito al movimento e utile per controllare il colesterolo, stimolare l’appetito, rasserenare la mente ,dare gioia di vivere.

 

 

3- L’aria pura

 

L’aria e’ un elemento vitale. Al malato e’ indispensabile.

Per mantenersi in salute e’ opportuno che sia la piu’ salubre possibile.

 

E’ bene approfittarne sempre, ed avere anche negli ambienti un ricambio dell’aria viziata.

Soprattutto nell’ambiente domestico, dove e’ piu’ facile dimenticarsi di aprire le finestre e dove di solito non esiste condizionamento, e residui aerei di ogni tipo ristagnano.

Anche la notte e’ buona norma lasciare un vasistas aperto in un locale della casa.

 

E’ buona norma approfittarne facendo lunghe passeggiate, nei parchi o in campagna, o scegliendo strade poco battute dal traffico.

Evitare di stare a fianco di una strada molto trafficata, per l’immancabile inquinamento di gas e polveri sospese.

Evitare di portare bimbi piccini in queste strade, perche’ il loro apparato respiratorio e’ piu’ sensibile e meno preparato a difendersi.

 

Un unico accorgimento: cercare di respirare sempre dal naso.

Infatti attraverso questa via l’aria ha la possibilita’ di riscaldarsi e depurarsi in parte, ma ha anche la possibilita’ di percepire odori sgradevoli, sempre indice di inquinamento da sostanze dannose, siano gas o polveri. In questo caso allontanarsi in fretta dal luogo.

 

A volte, durante il periodo invernale, ma non solo, e’ comune avere dei colpi di tosse o delle tracheo-bronchiti superficiali con la produzione di abbondante muco.

 

Queste sono da ritenersi reazioni fisiologiche dell’organismo, che cerca in questo modo di liberarsi del deposito di polveri nelle vie aeree, che in altro modo non e’ possibile eliminare.

Accade soprattutto nei bambini, in quanto la reattivita’ fisiologica e’ maggiore.

E’ buona norma rispettare questa catarsi naturale, e non eliminarla con sintomatici, che impedirebbero la ripulitura naturale delle vie aeree.

 

 

4- La luce e i colori

 

Per luce ci si riferisce alla luce solare, sia essa diretta o indiretta.

Infatti non tutte le persone traggono beneficio dall’esposizione diretta ai raggi solari, specialmente i deboli ed i malati, nei mesi estivi.

 

La luce indiretta, o filtrata dalle foglie verdi degli alberi, e’ uno stimolante naturale del metabolismo.

Si assorbe stando all’aperto, con una temperatura fresca, con vestiti leggeri, che permettano la traspirazione del corpo.

 

Attraverso la luce, che e’ bianca e senza tonalita’, il nostro occhio percepisce i colori degli oggetti e delle creature che ci circondano.

 

Anche i colori hanno importanza per lo stato di salute individuale.

 

Istintivamente cerchiamo i colori che piu’ soddisfano i nostri bisogni, siano quelli degli abiti che indossiamo, sia quelli delle cose che ci circondano.

Una cosa o un luogo ci e piu’ o meno simpatico secondo il colore dominante e le sua associazioni.

Alcuni di essi, come i colori caldi, ci stimolano e ci danno energia, mentre altri ci calmano e ci dispongono alla contemplazione e alla riflessione.

Alcuni ci turbano e ci spaventano e altri li troviamo deprimenti e tristi.

Spesso queste sensazioni ci pervadono al di sotto della nostra soglia cosciente, e non ne identifichiamo l’origine.

 

I colori della natura sono quelli che meglio soddisfano queste esigenze.

Essi sono elementi di salute o malattia in relazione all’uso che noi ne facciamo.

 

 

5- L’acqua

 

L’acqua e’ essenziale alla vita. Il corpo umano e’ composto in massima parte da acqua.

Bisogna perciò’ favorire il ricambio idrico dell’organismo, tanto piu’ quanto e’ carico di tossine.

 

E’ pero’ un errore credere che basti bere tanta acqua per liberarsi dei tossici metabolici e introdotti.

Gli accumuli tossici nei tessuti e nel sangue possono venire distrutti ed eliminati solo se sono integre le funzioni e gli organi emuntori dell’organismo, o, almeno, se sono compensati i loro deficit.

 

Tipico es:. l’ammalato dializzato, che continua a eliminare liquidi, senza riuscire ad eliminare le sostanze tossiche.

 

Ma il corpo deve ricevere la sua quantita’ d’acqua giornaliera che varia secondo la stagione, la temperatura ambientale, l’attivita’ corporea, il metabolismo interno [nella febbre si beve continuamente], eta’, sesso, occupazione, ecc.

Il senso di sete va’ assecondato.

 

L’acqua per uso potabile deve avere certi requisiti: non deve essere inquinata da residui biologici o chimici, non deve essere troppo dura o ricca di sali di calcio [acqua minerale],non deve essere troppo fredda, non deve essere ingerita quando si e’ troppo accaldati e sudati.

 

Cio che si fa oggi, cioe’ l’uso smodato di acque minerali, non e’ una buona abitudine. Se le acque sono minerali [con residuo fisso importante], sovraccaricano inutilmente il rene.

L’uso dovrebbe essere limitato alle indicazioni specifiche e per il tempo necessario [di solito non piu’ di 21 giorni].

 

Cio che disintossica il corpo e un rene sano, un fegato sano, una pelle sana, delle mucose sane, un intestino sano. L’acqua e in veicolo, non una panacea.

 

 

6- Suoni e rumori

 

Fra gli alimenti del nostro essere, ci sono anche suoni e rumori.

Le persone, sotto l’impulso musicale, possono modificare il loro umore, diventando romantiche, patetiche, depresse, ma anche allegre, stimolate, eccitate, ecc.

 

Usati male, i suoni musicali, possono contribuire a creare la malattia, soprattutto mentale.

 

Usati bene, possono servire da stimolo al riequilibrio psichico.

 

Sono da preferire quelle musiche che generano sensazioni di serenita’, di benessere, di piacere pacato.

Piu’ in generale tutti dovrebbero ricercare suoni e rumori naturale, piacevoli e armoniosi.

L’ambiente piu’ adatto a cio’ e’ la natura incontaminata, in una fresca giornata soleggiata, in compagnia di una o piu’ persone piacevoli.

 

I suoni striduli e i rumori metallici provocano stress, agitazione, nervosismo, irritazione, ecc., e sommati ad altri cattivi stati mentali, contribuiscono a provocare e mantenere uno stato di malattia.

 

La lotta contro le cacofonie e i rumori molesti sono una delle emergenze del nostro tempo.

 

Almeno per il malato, cerchiamo il silenzio, consci che gli e’ utile ed egli normalmente lo desidera. Anche quando non lo chiede.

 

Il silenzio e’ la sublimazione del suono e del rumore, come il bianco e’ la sintesi di tutti i colori.

 

Se la parola e’ d’argento, tutti sanno che il silenzio e’ d’oro.

 

 

7- il riposo

Questo e' il maggior rimedio ad ogni forma di disordine organico e fisico.
Il riposo consiste nel cessare le attivita' che ci siamo imposti di svolgere.

Tutte le cellule del nostro corpo beneficiano del riposo.
Quando il corpo manda i suoi segnali, attraverso il senso di stanchezza, mancanza di concentrazione, l'irritabilita', l'insofferenza verso le piccole cose, allora il nostro organismo abbisogna di riposo.

Non osservare questa semplice regola equivale ad una cattiva amministrazione della nostra salute. Il bisogno di riposo va assecondato.

Pochi minuti nei momenti di piu' intenso lavoro, qualche ora ogni giorno, qualche periodo all'anno secondo le necessita', assolutamente nel caso di crisi acute, accuratamente dosato e alternato nei disturbi cronici.

Si eviti, se possibile, assumere farmaci antidolorifici, antinfiammatori, e antipiretici se la temperatura non e' molto alta,
e stimolanti come caffe'o altre sostanza che ci fanno trascurare il bisogno di riposo.

Se il corpo non avra' il riposo necessario si ammalera'.

 

 

8- il sonno

 

L’organismo privato del sonno muore. Questo ne denota l’importanza.

 

Attraverso il sonno la persona mette ordine a cio’ che ha assorbito durante il giorno.

Trova la giusta collocazione per sensazioni, emozioni, gerarchia dei bisogni, priorita’ psicologiche e relazionali, metabolizza gli alimenti e allontana le sostanze tossiche.

 

In una sola parola: il sonno riporta la persona in equilibrio.

 

La persona che perde una notte di sonno il giorno dopo sara’ una persona stanca, irritabile, nervosa, insofferente.

 

Chi perde ora di sono sistematicamente manifestera’  questi sintomi in modo meno appariscente, ma si ammalera’ sicuramente, nella sfera fisica e in quella psichica, tanto piu’ gravemente quanto il suo organismo sara’ minato da altre malsane abitudini.

 

Il sonno disintossica.

Non dormire a sufficienza determina un progressivo aumento della tossicosi endogena con manifestazioni patologiche varie e personali.

 

Il sonno rigenera.

Perdere ora di sonno equivale a contrastare i processi riparativi dell’organismo.

Chi non dorme a sufficienza non potra’ guarire.

 

Chi e’ ammalato soffre di insonnia.

Curare l’insonnia con farmaci, ansiolitici o ipnotici, e’ errato, in quanto curano il sintomo lasciando inalterato lo squilibrio che determina l’insonnia.

 

Quest’ultima non ha cause speciali: e’ uno dei sintomi di un corpo o una mente intossicata che chiedono attenzione.

 

Ripristinare l’equilibrio dei processi fisiologici risolve spontaneamente l’insonnia.

Basta semplicemente acquisire uno stile di vita adatto alle nostre possibilita’, seguendo anche i consigli descritti in queste pagine.

 

Evitare di riflettere sul proprio stile di vita vuol dire solo procrastinare la manifestazione della malattia, che si presentera’ con caratteri piu’ gravi.

 

 

9- l’esercizio

 

L’ esercizio o movimento  e’ l’attributo principale di ogni essere vivente del regno animale.

Anche l’uomo non sfugge a questa regola.

 

Una persona puo’ restare immobile qualche minuto, qualche ora se si impegna a fondo, ma poi il bisogno di muoversi diventa imperativo.

 

Cosa succede alle persone bloccate da paralisi in un letto?

Se non vengono mosse frequentemente la pelle si macera, si irrita e ben presto compare la piaga, che peggiorera’ continuamente se non adeguatamente trattata.

 

Il movimento e ‘ essenziale per l’equilibrio biologico della persona: stimola il metabolismo, bruciando grassi e rimuovendo depositi tossici dell’organismo, stimola la circolazione del sangue e della linfa,diminuisce la consistenza della pletora sanguigna addominale [circolo splacnico] richiamando sangue ai muscoli, viene attivata l’azione della pelle, aumentando la traspirazione e con essa l’allontanamento di tossine presenti nel circolo sanguigno.

 

E’ necessario restare in esercizio.

Facendo un lavoro sedentario questo diventa un obbligo. Anche quando non ci sentiamo in forma una passeggiata al sole o fra gli alberi non puo’ fare che bene.

 

Nelle malattie croniche l’esercizio moderato, alternato al riposo, e uno dei pilastri salutari per il miglioramento e la guarigione.

 

Il movimento deve essere progressivo, adatto all’ eta’, ritmato con la respirazione. Si devono evitare strapazzi inutili o inadeguati.

 

Infine ricordiamo che c’e’ un caso in cui il movimento e’ controindicato: la crisi acuta.

In presenza di febbre, grave malessere e dolori, esso deve essere sostituito col riposo, fino a guarigione.

 

Soffocare i sintomi con farmaci o altro e continuare la propria attivita’ abituale puo’ essere pericoloso ed e’ sempre malsano.

 

 

10- pulizia e decoro personali

 

Ognuno ha la sua idea di pulizia e decoro.

Pulizia e’ intesa come lavarsi il viso al mattino, fare il bagno settimanale, e lavarsi frequentemente i capelli [ma non piu’ di una volta a settimana].

 

Alcuni usano strani saponi e prodotti vari.

In realta’ basta acqua e il sapone classico, neutro.

 

Ci si dovrebbe lavare ogni volta che ce n’e’ bisogno: dopo una sudata, dopo un lavoro, dopo una giornata di fatica, con acqua fresca e sapone.

Lavarsi prima e dopo l’attivita’ sessuale, quando ci si sente a disagio o di odore sgradevole.

 

Anche la pulizia dei denti deve essere effettuata giornalmente, meglio se dopo ogni pasto, con uno spazzolino abbastanza robusto, e con un dentifricio detergente.

 

Dobbiamo pero’ credere che una sana alimentazione e sane abitudini siano la prevenzione migliore per i problemi dentari e gengivali. Ma un peso notevole e’ dato anche dalla familiarità. E comunque consigliabile almeno una visita all’anno da un odontoiatra.

 

Cosi’ anche per la salute dei capelli.

A questo proposito ricordo che il nutrimento del cuoio capelluto non proviene dall’esterno, ma dall’interno, ossia per via ematica, con le sostanze nutritive che apporta il sangue.

Se il sangue e’ carico di sostanze tossiche, il bulbo pilifero soffrira’ ed il capello cadra’.

A volte l’alopecia giovanile e’ dovuta a familiarità.

 

Anche un stress locale da troppe manipolazioni con calore e sostanze chimiche tendono a distruggere il bulbo ed il capello stesso.

 

Anche la biancheria intima va cambiata frequentemente, e lavata bene.

 

E da sconsigliare l’uso dei prodotti antisudoriferi.

Il sudore e’ una via di eliminazione di tossine. Impedire questa funzione vuol dire appesantire l’attivita’ di altri organi, ed un accumulo locale di sostanze tossiche, che non vengono espulse.

Se si suda basta sciacquarsi.

 

Anche l’abitazione va tenuta in ordine. Dovrebbe essere arieggiata, e con finestre grandi, che permettano l’entrata di luce e sole.

Vanno allontanati tutti quegli oggetti o quegli arredi che sono ricettacolo di polvere e di insetti, come gli acari.

Specialmente nelle camere sarebbe bene che la mobilia fosse spartana, con pochi punti di emissione di onde elettromagnetiche, nessun oggetto che attira polvere, ricambio d’aria.

 

Si usino aspirapolvere o panni magnetizzati o umidi, per impedire alla polvere di sollevarsi.

Anche il pavimento dovrebbe essere trattato con uno straccio umido e un detergente disinfettante.

 

Non tenere grandi quantita’ di prodotti chimici e soprattutto non lasciare aperte le confezioni e i barattoli, perche’ il prodotto si volatilizza e si diffonde nell’ambiente domestico, inquinando l’aria che si respira. L’ambiente domestico spesso e’ piu’ inquinato dell’ambiente di lavoro.

 

 

11- Attivita’ e interessi.

 

La persona che si alza al mattino deve sapere che cosa ha da fare.

Un ‘attivita’ e’ necessaria.

Questa puo’ essere il proprio lavoro se e’ soddisfacente, ma puo’ essere anche un interesse estemporaneo, che occupi la mente della persona, dandogli soddisfazione e riequilibrando il senso di frustrazione che assale quando si svolge un lavoro monotono e poco interessante.

 

Queste attivita’ ed interessi devono essere positivi, costruttivi, non in opposizione ai propri principi etici, e hanno lo scopo di aumentare l’autostima del soggetto.

 

Tutti sappiamo che la persona che si occupa di qualche cosa che a lui piace e’ soddisfatta, felice, appagata.

Aggiungiamo anche che raramente si ammala. E ottimista, interessato, curioso, impegnato, poco incline alla depressione e allo scoraggiamento.

 

Se la vostra autostima e’ debole, se non siete soddisfatti di voi stessi, se vorreste essere o fare di piu’, cercatevi degli interessi che vi soddisfino e vi appaghino. Sarete certamente piu’ sani e piu’ felici.

 

Anche quando la malattia vi impedisce per lunghi periodi di impegnarvi nel vostro lavoro ordinario, occupate parte del vostro tempo nel fare qualcosa che veramente vi piace e avreste sempre desiderato fare.

 

L’unico limite e’ non esagerare.

Questa disposizione mentale e’ un significativo passo verso la guarigione e la miglior forma psico-fisica.

 

 

12- Serenita’

 

La mancanza di serenita’, protratta per lunghi periodi, porta alla perdita della salute.

Essa e’ un bisogno durante la malattia.

 

L’ambiente in cui vive la persona malata deve essere il piu’ possibile sereno e tranquillo.

Tutto cio’ che puo’ turbare il suo ristabilimento deve essere allontanato. Le energie della persona devono essere rivolte unicamente alla malattia.

 

Il malato stesso deve evitare quelle situazioni che possono turbare il suo stato psichico, e conseguentemente, fisico.

 

Letture indaginose e non adatte, riviste che inneggiano all’intemperanza, al materialismo, a sensazioni forti, aumentano la frustrazione, e sono da evitare.

Spettacoli eccitanti, che creano disgusto, rabbia, paura e altri stimoli negativi, vanno evitati.

 

Discussioni inutili con i famigliari, parenti, amici, che non sanno gestire una relazione e non si rendono conto della situazione, sono dannose.

Invece le chiacchierate edificanti, la buona disposizione d’animo verso l’altro, i punti d’incontro, ci fanno sentire migliori, e quindi piu’ forti.

 

Lo sforzo deve essere in funzione dell’equilibrio, dell’omeostasi fisiologica, non indotta artificialmente, ma ottenuta naturalmente, agendo su stimoli positivi e bandendo gli stimoli negativi.

 

Chi e’ credente e ha qualche forma di fiducia nell’ultrasensibile, certamente puo’ contare su un elemento in piu’, a volte notevole.

 

 

13- Sani principi morali

 

Ognuno possiede una sua moralita’.

Ogni persona ha le sue convinzioni circa cio’ che e’ bene e cio’ che e’ male.

Probabilmente ogni essere umano crede in qualche forma di potenza divina o influenza esterna sulle cose di questo mondo.

Tutti abbiamo, prima o poi, il desiderio di indagare su questi quesiti insolubili.

Cio’ puo’ avvenire in varie occasioni, in caso di malattie gravi di congiunti o di noi stessi.

 

Perche’?

Forse perche’ il distacco forzato dalla vita attiva e routinaria, invita a riflettere piu’ a fondo sul significato, sul senso della vita e di noi stessi.

Questo puo’ essere un bene. Infatti riflettere su nostri passati errori puo’ evitare di compierne altri maggiori, se e’ vero che l’esperienza, cioe’ la storia personale, insegna.

 

Ma spesso non e’ cosi’.

I buoni propositi formulati si perdono ben presto, fino alla prossima fermata.

 

Da qui si puo’ dedurre l’importanza di possedere sani principi morali, a prescindere dalla nostra formale appartenenza religiosa, che passa in second’ordine.

 

Questa etica [comportamento, costume] dovrebbero far parte di una educazione, che pone i principi della convivenza umana sopra ogni altro fattore. Essi dovrebbero far parte di un programma educativo di ogni singolo individuo e di ogni gruppo sociale.

 

Le fonti del diritto naturale sono universali e presenti in tutte le maggiori religioni e filosofie positive.

Hanno come fine la salvaguardia dell’individuo e della convivenza sociale, delle persone sulle cose.

 

 

14- Equilibrata attitudine mentale

 

Questa la si costruisce in se’ ogni giorno.

Cattive abitudini alimentari minano il corpo. Cattivi atteggiamenti nell’affrontare la vita minano la nostra felicita’ ed il piacere di vivere.

 

A che vale una buona salute se poi non la sappiamo usare e la dilapidiamo nella ricerca di cose vane ed futili?

La ricerca del piacere immediato e la paura del dolore sono i due piu’ grossi ostacoli all’elevazione interiore dell’essere.

 

La prima ci porta a trasgredire le norme del buon senso nel soddisfacimento dei sensi.

La seconda ci porta a non voler pagare il conto delle licenziosita’ che ci siamo presi.

 

Ecco allora che si pensa di poter mangiare quello che ci piace, perche’ poi c’e’ il digestivo, si puo’ evitare il riposo fisiologico con gli eccitanti, se’ c’e febbre ci sono gli antipiretici.

Si ricercano le emozioni violente, una intensa vita sensuale, e poi si ricorre all’ansiolitico, all’ipnotico, al sedativo,  alle droghe piu’ o meno legali.

 

Rincorriamo il successo a tutti i costi, la posizione sociale, i privilegi di ceto, l’abbondanza di ricchezza e di potere, dimenticando la gerarchia dei valori della vita, l’importanza di essere madri affettuose e presenti, padri sereni e disponibili, colleghi affabili e premurosi, parenti accessibili e solerti, vicini educati e socievoli.

 

Il modo di vivere odierno complica enormemente queste priorita’, non accorgendosi che e’ proprio questo atteggiamento che ci porta alla malattia.

 

Per cercare di rimanere in salute, o per recuperarla, ci si deve domandare in che modo ci poniamo con il mondo e con noi stessi.

 

Non andiamo oltre, perche’ ognuno deve trovare il suo farmaco.

Penso pero’ sia utile ricordare un principio di prudenza universale:

 

Non pretendere troppo da se stessi e non pretendere troppo dagli altri.

 

 

4 cap. La nutrizione                                                                                                                                                                       torna su

 

Consigli dietetici generali: introduzione.

 

L’organismo umano e’ onnivoro. Puo’ quindi usufruire di tutte le sostanze commestibili presenti in natura, tenendo presenti due fattori: la quantita’ e la qualita’.

 

 

1- Principi e suggerimenti

 

La base dell’alimentazione umana e’ costituita da vegetali, nei quali sono presenti tutte le sostanze nutritive di cui abbisogna l’organismo.

 

I vegetali si suddividono in quattro classi:

 

Cereali e legumi: contengono proteine, carboidrati, lipidi, per il fabbisogno plasmatico [costruzione e riparazione dei tessuti] ed energetico [calorie per i processi metabolici e per l’attivita’].

 

Ortaggi e frutta: contengono, oltre all’acqua, fibre, vitamine, sali minerali, oligoelementi, zuccheri semplici [ integratori, regolatori ed in parte energetici].

 

E’tuttora dibattuto se la sola utilizzazione equilibrata di questi elementi dia un buon bilancio dietetica.

Alcuni nutrizionisti sono del parere che questo sia possibile solo associando prodotti di origine animale, come uova e latticini.

 

 

Il segreto di un buon equilibrio dietetico non sta’ nel rinunciare a questo o quel particolare alimento, ma nell’adeguare la quantita’ e ricercare la qualita’.

 

L’uso alimentare della carne e del pesce e’ soggettivo, determinato spesso dall’ambiente, dal clima, dalla cultura storica.

 

Sulla loro utilizzazione sono comunque da seguire i suggerimenti validi anche per gli altri cibi.

 

 

2- La quantita’

 

Quando un organismo sano in peso forma [secondo i parametri peso-altezza-eta’-sesso]non ha variazioni di peso oltre i due- tre Kg., significa che la quantita’ di cibo ingerita e’ equilibrata.

Questo principio non e’ valido nel periodo della crescita e della vecchiaia.

 

3- La qualita’

 

La qualita’ ideale per un alimento e’ che esso sia vivo e vitale, cioe’ raccolto o ucciso da poco.

Ogni attivita’ atta a raffinare, mescolare, concentrare, conservare, cucinare, determina una caduta di qualita’ dell’alimento.

 

Praticamente e’ preferibile utilizzare cibi integrali, poco o non raffinati, non concentrati, non conservati [ma vi sono delle eccezioni, come i formaggi], distinti l’uno dall’altro, poco cotti o cotti a bassa temperatura, del luogo e della stagione.

 

Sembra corretta l’assunzione di uno o due pasti principali al giorno, ma le abitudini variano molto con le culture e le possibilita’ oggettive.

 

Per cio’ che riguarda le bevande ad uso alimentare la migliore e’ l’acqua di fonte.

L’uso di acque minerali non e’ consigliato per lunghi periodi.

Alcune fonti indicano anche un uso moderato di vini a bassa gradazione [o diluiti] e birra, in quantita’ modiche.

 

 

4- Sull’assunzione del cibo

 

Nel cibarsi entrano in gioco anche fattori di ordine psicologico.

Il valore che si da al cibo e’ un aspetto culturale e varia individualmente.

Tuttavia alcuni consigli possono essere utili:

 

Per esempio, astenersi dal cibo quando si e in una crisi acuta, soprattutto in presenza di febbre.

 

Saper astenersi quando si e sottoposti a tensioni psicologiche e a fatiche fisiche impegnative.

 

Mangiare solo se c’e’ il desiderio di farlo e fare attenzione che sia veramente bisogno di cibo e non di altro.

 

Se si ha sete fornire il nostro organismo dell’acqua richiesta [salvo particolari stati di salute].

 

Fare piccoli e frequenti pasti con frutta quando non si ha desiderio di cibo piu’ impegnativo, o quando ci si vuole sottoporre a regime disintossicante di uno o piu’ giorni. [per il digiuno ed il semidigiuno gurdare i paragrafi appositi].

 

Non fare piu’ di due-tre pasti al giorno, soprattutto se portatori di malattia cronica. Non mangiare fuori pasto.

 

Se malati, i pasti devono essere molto semplici, con non piu’ di due o tre alimenti, per non complicare la digestione. Specialmente in caso di degenza a letto.

Si devono evitare cibi pesanti e indigesti, come carni stracotte, insaccati, formaggi piccanti, pesce conservato, frutti di mare, fritti misti, scatolame, pasta condita con condimenti grassi  o elaborati, ed ogni altra cosa possa impegnare troppo la digestione.

Questo qualunque sia il nome clinico della malattia.

 

La digestione deve essere fatta in luogo tranquillo, senza forte impegno fisico e mentale.

 

E’ utile evitare ogni discussione e colloquio impegnativi durante e subito dopo i pasti.

 

Se e’ possibile e bene fare una passeggiata all’aperto, o un breve pisolino, secondo il personale desiderio e possibilita’.

 

E’ superfluo fare lunghi elenchi di cibi adatti e non. Tabelle opportune, con il relativo contenuto organolettico e calorico sono reperibili ovunque.

 

 

5- Altre particolari indicazioni dietetiche

 

In periodi particolari, soprattutto quando ci si sente stanchi, esauriti, nervosi e tesi, puo’ essere opportuno sospendere l’alimentazione normale e sostituirla con un’ alimentazione vegetale o frugivora, mantenendola per uno o due giorni, o anche piu’ secondo le esigenze.

 

Questa pratica puo’ essere considerata un semidigiuno con effetti disintossicanti, rimineralizzanti e apportatrice di vitamine e oligoelementi.

 

Si possono usare ortaggi e frutta di stagione, singolarmente o in associazione.

Se ne assumono piccole quantita’ piu’ volte nella giornata.

 

Quando ci si risentira’ in ordine e con un forte desiderio di cibo, si puo’ riprendere con prudenza, una alimentazione normale, ma curata.

 

 

Un’altra forma di igiene preventiva e’ il digiuno periodico.

Questo puo’ essere di un giorno a settimana o mantenuto per un adeguato periodo di tempo, in particolari situazioni, come la stagionalita’ [primavera] o in corso di disturbi cronici.

 

Quest’ ultima soluzione e’ sempre impegnativa. E’ comunque d’obbligo farsi assistere da persone esperte e preparate, dopo aver consultato un medico che conosce la pratica.

[si veda anche appendice].

 

 

5 cap. La Terapia                                                                                                                                                                              torna su

 

Definizione

 

Per terapia intendiamo interventi finalizzati al ripristino della salute che tengano conto della specificita’ di ogni individuo, della sua dimensione globale, di tutti quei fattori che possono condizionare in modo positivo o negativo l’esito dell’intervento terapeutico.

 

1-Introduzione alle metodiche terapeutiche

 

Abbiamo visto che:

 

La malattia acuta e’ una crisi di guarigione tendente a ripristinare l’equilibrio psico-biologico dell’organismo, e per questo deve essere rispettata e assecondata.

Si dovrebbe intervenire solo quando alcuni sintomi e reazioni possono essere troppo violenti e mettere in pericolo la vita del soggetto.

 

La malattia cronica, invece, non tende alla guarigione spontanea.

Gli organi piu’ deboli degenerano e le secrezioni alterate diventano terreno di cultura di germi e virus patogeni.

Le difese immunologiche perdono la loro efficacia, e le condizioni generali decadono sempre piu’.

Le funzioni del soggetto si impoveriscono e non sono piu’ in grado di far fronte alle necessita’.

 

A questo punto, dopo aver eliminato i fattori nocivi, dopo aver dato al soggetto tutti quegli elementi di salute necessari per la ricostruzione dei tessuti e il ripristino di una riserva di energia nervosa, si possono applicare degli stimoli adatti, scelti in base ai bisogni delle persone, nel rispetto delle sue convinzioni e necessita’ e alla competenza e preparazione dell’operatore terapeuta.

 

 

2- Un chiarimento

 

Non e’ intenzione di questa  opera fare dei letti degli esperti in medicina.

La seguente panoramica espone i metodi terapeutici piu’ in uso, dando qualche cenno sulle loro basi concettuali.

 

Per ognuna di esse vengono sottolineati i pregi e i difetti, e vengono dati consigli sull’utilizzazione piu’ idonea.

E chiaro che l’enumerazione  non puo’ essere esaustiva e risultera’ carente.

Riflette comunque un opinione, che non deve necessariamente essere condivisa.

 

 

3- La farmaco-terapia o cura con i prodotti farmaceutici

 

Per farmaco-terapia si intende la moderna terapia medica, basata sull’uso di medicinali industriali.

Essa si basa su tradizioni culturali molto remote, ma solo nell’ultimo secolo e’ entrata possentemente nell’uso corrente. L’antibiotico ne e’ l’esempio piu’ insigne.

 

Non si possono negare i grandi successi medici ottenuti con questa terapia, ma non si puo’ negare che essa, oggi, sia pesantemente sotto accusa, sia per l’impoverimento del ruolo medico, diventato un dispensatore di farmaci e ricette [soprattutto il medico di famiglia], sia per gli evidenti effetti collaterali provocati dall’uso massiccio della farmacologia chimica.

 

Da qui l’emergere di esigenze di ripensamento che parte dagli operatori sanitari e dagli stessi cittadini utenti, e la ricerca di rimedi che spesso sono peggiori dei mali.

 

Ribadisco, di fronte agli indubbi successi della metodica, l’evidente pericolosita’, che oltretutto diseduca il fruitore ad una adeguata cura di se e del suo modo di vivere.

 

Mi auguro una riflessione generale su questo sistema terapeutico, che lo riconduca entro i limiti che gli sono pertinenti, e che sottragga il malato al monopolio curativo delle case farmaceutiche, oltretutto esageratamente oneroso per la collettivita’ ed il S.S.N. [Sistema sanitario nazionale].

 

Pregi

 

 

Difetti

 

 

Consigli

 

Il primo consiglio e’ quello di cercare un buon rapporto col curante

Il medico di base e’ il primo interlocutore a cui si rivolge l’utente, qualunque sia il suo bisogno sanitario.

 

Il motivo e’ semplice: e’egli e’ il primo rappresentante istituzionale della Sanita’, investito del potere di compiere atti ufficiali, come assegnare certificati di malattia, ricette farmacologiche, fogli di ricovero ospedaliero, richiesta di visita specialistica, richiesta di indagini diagnostiche, ecc.

 

Piu’ il rapporto e’ fiduciario, piu’ potrete esporre i vostri problemi anche intimi, e sollecitare pareri ponderati ed appropriati.

 

In questo si deve ricordare che piu’ voi avrete considerazione della persona, medico curante o altro operatore, piu’ egli ne avra’ di voi.

Se chiederete un certificato, avrete solo quello, e poi vi lamenterete del trattamento impersonale. Infatti egli si sentira’ frustrato e squalificato nel soddisfarvi, ed il suo atteggiamento riflesso sara’ di disinteresse per voi.

 

Non e’ buona norma saltare il curante di base e passare direttamente allo specialista.

Anche per un motivo pratico: lo specialista, infatti, per preparazione professionale dedica tutto il suo studio ed il suo interesse al ramo di specialita’, e molto difficilmente sara’ in grado di soddisfare i vari bisogni che escono dallo specifico.

 

Il medico generico, invece, [ammesso che ancora ne esistano], ha una visione globale del paziente e pur non essendo un specialista, puo’ fare delle valutazioni piu’ equilibrate della vostra situazione, e darvi consigli pratici adeguati.

 

Se ci fossero ancora molte di queste figure, gran parte di cio’ che e’ qui scritto sarebbe inutile, e non ci sarebbero zone d’ombra nella medicina.

 

Altri consigli pratici:

 

 

 

4- La fito-terapia o cura con le erbe e derivati

 

La fitoterapia e’ un metodo terapeutico basato sull’uso medicinale delle erbe.

Si distingue dall’uso alimentare dei vegetali in quanto molte erbe sono tossiche anche a piccoli dosaggi.

 

Chiamata “cura dei semplici” le erbe vengono ricercate fra le piante spontanee o coltivate, ed acquistate in erboristeria e farmacie specializzate.

 

Le preparazioni sono in forma di infuso, decotto, macerato, tinture, ecc., sia con componenti singoli o associati.

 

Gli usi terapeutici sono noti da sempre.

Sostanzialmente si tratta di una forma empirica e blanda di farmaco-terapia.

 

Pregi

 

 

 

 

 

 

Difetti

 

 

 

 

 

 

 

Consigli

 

 

 

 

 

 

5- L’omeopatia o cura con “il simile”

 

E’ una medicina farmacologica con caratteristiche particolari.

Si basa su un principio: la sostanza che provoca gli stessi sintomi della malattia, opportunamente diluita e somministrata, porta alla guarigione dei sintomi, e quindi della malattia.

 

Le sostanze farmacologiche e tossiche usate sono moltissime, preparate in soluzioni, granuli o altro preparato, rispettando le indicazioni del medico omeopata.

 

La scelta della sostanza e della diluizione piu’ confacente si basa, se opportunamente condotta, su una indagine diagnostica molto elaborata, composta da una visita medica e da una anamnesi [storia clinica del paziente] molto accurata.

 

Il medico omeopata puo’ inoltre richiedere esami di uso corrente o ricorrere a tecniche diagnostiche come l’iridologia, la fisionomica, ecc.

Di solito aggiunge, alla eventuale terapia, anche variazioni del regime alimentare del soggetto.

 

Pregi

 

 

 

 

 

 

Difetti

 

 

 

 

 

Consigli

 

Affidarsi ad esperti di provata esperienza e serieta’.

 

Tenere presente che la prescrizione fatta senza una adeguata visita ed anamnesi non ha nessun valore terapeutico.

E’ meglio in questo caso, preferire altri tipi di intervento.

 

Va ricordato che , alla somministrazione del rimedio, va sempre associata una modifica delle abitudini malsane e una alimentazione corretta.

 

E’ utile ricordare che questi preparati all’origine costano veramente poco. E’ quindi immotivata la richiesta di spese considerevoli.

 

 

6- Le riflesso-terapie: introduzione

 

Questo e’ un metodo diagnostico-terapeutico che negli ultimi decenni si e’ ampliato e sviluppato.

 

Si basa sulla corretta conoscenza delle connessioni fra organi e apparati con il sistema di ricezione [organi sensoriali] di cui il maggior rappresentante e’ il tessuto tegumentale [cute].

 

Questo rapporto e’ mediato dal sistema nervoso vegetativo.

 

Quando un organo o apparato non e’ in equilibrio funzionale [squilibrio vago-simpatico], il messaggio viene trasferito [riflesso] al corrispondente distretto cutaneo e trasformato in percezione dolorosa o modificazione del tessuto.

 

Ecco perciò’ la possibilita’ di rilevare alla periferia cio’ che non funziona bene all’interno del corpo [aspetto diagnostico-funzionale].

 

Di conseguenza abbiamo la possibilita’  di inviare degli stimoli appropriati, sfruttando le stesse connessioni, dalla periferia al centro [aspetto terapeutico].

 

Aspetto diagnostico:

Non si tratta di una diagnosi classica. Non e’ quindi in concorrenza con la diagnosi clinico-strumentale medica.

 

Dalla osservazione e, ove consentito, dalla palpazione del tessuto in esame, si puo’ dare un giudizio circa la funzione dell’organo o apparato corrispondente.

Questi dati hanno importanza soprattutto per redigere un quadro di intervento che puo’ essere riflessologico o di altro tipo.

 

Aspetto terapeutico:

Dopo aver rilevato i dati disponibili dalla zona del corpo presa in esame si puo’ decidere l’intervento terapeutico.

 

 

Questo mirera’  a stimolare con vari mezzi la zona alterata.

 

Lo stimolo usufruira’ delle connessioni nervose e ormonali per determinare un effetto nei distretti corrispondenti.

 

Vediamo ora le possibilita’ riflessologiche piu’ note per la loro applicazione pratica.

 

 

6.1 L’agopuntura o cura con l’infissione di aghi lungo i meridiani corporei

 

Tecnica diagnostico-terapeutica.

Secondo alcuni autori ed esperti si tratta di una medicina completa.

 

Lo sviluppo occidentale, pero’, ne fa un presidio terapeutico da associare ad altre cure.

La sua azione si rivolge ai disturbi funzionali di varia origine, o alle sindromi con lesioni tissutali dove il danno sia prevalentemente funzionale.

 

Sviluppo particolare si e’ avuto nel campo dell’analgesia, in associazione o in sostituzione di trattamenti farmacologici con stupefacenti.

In particolar modo in pazienti cancerosi o con sindromi algiche di varia natura.

 

Aspetto moderno dell’agopuntura e’ l’utilizzazione in anestesia chirurgica.

 

A questo proposito non si capisce perche’, nel bagaglio tecnico del medico anestesista, non sia associata obbligatoriamente la sua utilizzazione, almeno per gli interventi dove puo’ rivelarsi utile.

 

L’agopuntura deve essere praticata dal medico, per disposizione di legge.

Questo perche’ ,la diagnosi del medico agopuntore, non differisce nella sostanza, dalla normale visita medica, a cui si possono associare tecniche esotiche, come la rilevazione del polso secondo la medicina cinese, o l’iridologia.

 

Il medico agopuntore, se lo riterra’ necessario, ordinera’, dopo la visita medica generale, altre indagini diagnostiche e\o altre terapie da associare all’agopuntura.

 

La pratica consiste nell’introdurre, in punti precisi del corpo, rilevati con apposito strumento, di aghi particolari in acciaio, che vengono lasciati in sede per tempi variabili, stimolati manualmente,con calore o elettricamente.

 

Le sedute durano fino a un’ ora e hanno cadenza bi o tri-settimanale.

La terapia puo’ concludersi in due o tre sedute oppure continuare con cicli prolungati, a giudizio medico.

 

Pregi

 

 

 

 

 

Difetti

 

 

 

6.2 – L’iridologia o  diagnosi attraverso l’iride

 

Metodo unicamente diagnostico.

Si basa sull’osservazione dell’iride [parte colorata dell’occhio], e sui segni che vi compaiono, fatto con una lente a 10\12 ingrandimenti o con un iridoscopio.

 

Si usa per classificare la costituzione organica del soggetto, in base alla trama del tessuto e alla sua colorazione.

Possono essere fatte delle valutazioni sulla funzionalita’ di organi ed apparati e sulla loro predisposizione alla malattia.

Alcuni ritengono di poter leggere anche predisposizioni della vita psichica del soggetto.

 

La metodica e’ empirica, e l’interpretazione varia a secondo delle scuole di appartenenza e alla competenza dell’operatore.

 

Sono  sempre piu’ i medici che conoscono la metodica [di solito agopuntori], ma sono soprattutto erboristi, igienisti ed operatori vari che la usano.

 

Spesso, dopo la visita iridologica, vengono consigliate terapie come la fitoterapia [erbe, tinture, fiori di back, ecc.], l’ idroterapia, cambiamenti dietetici, farmaci omeopatici o altro.

 

I controlli sono periodici. In genere uno all’anno.

 

 

6.3- Il massaggio zonale del piede o podoriflessologia

 

Tecnica diagnostico- terapeutica.

 

Dopo una seduta dedicata al rilevamento delle alterazioni cutanee visive e tattili del piede, si stila una mappa, che servira’ per impostare il seguente intervento terapeutico.

 

Le rilevazioni effettuate non rappresentano una diagnosi medica, ma solo un’ accertamento della funzionalità delgli organi corrispondenti.

Inoltre, il dolore accusato alla pressione non e’ direttamente proporzionale al danno, in quanto il dolore maggiore indica solo un impegno funzionale maggiore dell’organo, ma non dice nulla sulla gravita’ della patologia.

Si deve considerare anche la soggettivita’ della soglia dolorifica.

 

Le sedute terapeutiche saranno bi o tri-settimanali, da 20 minuti ad un’ ora.

Il ciclo e’ di durata variabile. Solitamente 10-12 sedute, ripetibili a distanza di tempo in base ai risultatati ottenuti.

 

Questi ultimi sono molto personali e variabili.

Si usa associare questa metodica ad un regime alimentare adeguato e ad un regime igienistico, onde sfruttarne i sinergismi.

 

Nelle associazioni con altre riflessoterapie, o cure mediche correnti, ci possono essere delle interferenze [ es.: nel caso di terapie con analgesici, la riflessoterapia sembra inutile].

 

Se la persona se la sente e’ possibile imparare la metodica e poi usarla per se stessa o per i propri cari.

E’ bene pero’ rimanere in contatto con un’ esperto igienista che conosce bene il metodo e soprattutto le reazioni di un trattamento riflessologico opportunamente condotto.

 

I pressappochisti abbondano anche in questo campo.

 

 

6.4- L’auricolo-terapia o massaggio del padiglione auricolare.

 

Metodica simile al massaggio riflessogeno plantare.

Viene applicata sul padiglione auricolare.

Si interviene con massaggi, stimolazioni elettriche e strumentali [aghi, campi magnetici].

 

La sua azione e’ soprattutto funzionale e sintomatica, lasciando inalterate le vere cause della malattia.

 

Interessante in questa metodica la sua azione riequilibratrice sul Sistema Nervoso Centrale.

Se opportunamente usata puo’ concorrere alla cura palliativa di sindromi nervose.

 

Molto nota fra il pubblico e la cauterizzazione di un punto preciso [punto sciatico] del padiglione auricolare, nel caso di sciatalgie persistenti e ricorrenti.

 

Ricordiamo inoltre l’infissione di aghi semipermanenti [graffetta dorata] per combattere la sindrome da astinenenza da tabagismo.

 

Solitamente questa metodica viene associata all’agopuntura, e quindi eseguita da medici.

Il massaggio del padiglione e’, invece, eseguito da terapisti di vario titolo. 

 

Pregi e difetti sono comuni alle altre metodiche riflesso-terapiche.

 

E’ comunque sempre opportuno un riesame del proprio stile di vita e l’adozione di sane abitudini.

 

 

7- La fisio-kinesi-terapia o terapia fisica e del movimento.

 

Metodiche varie, con aspetti diagnostici ma soprattutto terapeutici, in grande espansione.

 

Pur essendo selettivamente una pratica specifica per quadri fisio-patologici precisi, la sua utilizzazione puo’ essere estesa ad ogni eta’ e disturbo.

 

Il movimento equilibrato, ritmico ed eseguito costantemente ha un grande valore curativo e preventivo. Anche nelle sue forme piu’ semplici, come la marcia, la corsa leggera, la ciclette, la ginnastica in tutte le sue interpretazioni [compreso lo joga e la ginnastica diaframmatica]

 

Particolare attenzione merita la sua utilizzazione nell’anziano, nella forma attiva, passiva e contro resistenza, nei tempi e nei modi convenienti.

 

Fra queste metodiche possiamo far rientrare anche il massaggio locale e generale, che del resto, come ogni altra tecnica fisioterapica, ha degli effetti riflessi su ogni struttura del corpo, soprattutto ai visceri e alla psiche.

 

Fra i massaggi fortemente riflessogeni, ricordiamo, oltre alle tecniche gia’ descritte, anche il Rolfing [massaggio della fascia aponeurotica] , il massaggio connettivale [massaggio del tessuto connettivo], il massaggio shiatsu [sui meridiani di agopuntura], la digitopressione [con effetti antalgici].

 

Pregi

 

Consistono soprattutto in una detenzione delle contratture della muscolatura striata [volontaria] e liscia [involontaria].

 

Favorisce la circolazione dei tessuti liquidi [sangue, linfa, scambio dei liquidi cellulari] ed una stimolazione del metabolismo locale e generale, con effetti catabolici.

Queste attivita’ fisico-biologiche vengono impropriamente definite “energia”.

 

Migliora anche l’attivita’ mentale, l’umore ed il benessere generale, aumentando la disponibilita’ verso gli altri.

 

Alcune di queste tecniche possono venire apprese e poi praticate e mantenute da soli, senza il controllo continuo degli esperti.

 

Si associano bene con altre terapie di tipo invasivo, come le altre riflessoterapie, l’idroterapia, l’argilloterapia, e con le regole igienico-dietetiche gia’ descritte.

 

Difetti

 

Per le metodiche piu’ complesse si abbisogna della prescrizione medica e l’intervento del tecnico riabilitatore [ massofisioterapista, fisioterapista, terapista della riabilitazione, infermiere competente, kinesiologo, dottore in scienze motorie, ecc.].

 

Il costo dei cicli di trattamento puo’essere notevole, e non sempre rimborsabile.

Non e’ facile trovare terapeuti che si rechino a domicilio.

 

Consigli

 

Se si abbisogna di intervento fisioterapico e bene rivolgersi a persona qualificata.

Non consiglio i tradizionali “giustaossa”, anche se fra loro ci sono persone di notevole esperienza e preparazione pratica.

 

 

8- L’ idro-terapia o cura con l’acqua e i vapori.

 

Per idroterapia si intende l’uso esterno di acqua calda o fredda.

Anche il vapore acqueo rientra nell’uso [sauna, bagno turco].

 

Si applica con bagni locali o generali, docce, spugnature, frizioni, impacchi, ecc… All’applicazione segue una fase di riposo e reazione, in luogo caldo, provocata con opportuni accorgimenti [frizioni, esposizione al sole o a fonte di calore, bevande calde]

 

L’impiego della metodica e’ remotissimo. Gli effetti possono essere locali o generali, con effetto vasodilatatore o vasocostrittore, secondo delle modalita’ di applicazione.

 

Non necessita di particolari conoscenza e puo’ essere applicata ovunque, in qualsiasi stagione.

E’ un sistema che rispetta le funzioni fisiologiche del corpo e le stimola in modo naturale.

 

Le applicazioni possono essere di diverso tipo, secondo il bisogno della persona e possono essere piu’ di una al giorno, anche per periodi prolungati.

 

Essendo un metodo semplice nei concetti e materiali usati, ma complesso nella sua applicazione, dovrebbe essere appreso dalla persona e seguito, almeno inizialmente, da un terapista competente.

Esistono anche buoni manuali in commercio.

 

Il metodo e’ d’aiuto per ogni problema, in quanto non esiste malattia o sintomo che non trae giovamento da questo presidio.

Per bambini, anziani e per alcune patologie [patologie cardiache e del sistema circolatorio], la prudenza e d’obbligo.

 

 

E’ possibile che durante il trattamento si verifichino delle crisi di guarigione [reazioni acute].

 

Pregi

 

Metodo energico, naturale, sempre efficace.

Rispettoso dei processi organici fisiologici, si presta bene come unica soluzione o associata con altri metodi.

 

I tempi di recupero sono in relazione all’accuratezza dell’applicazione, alla costanza nella cura, alla risposta biologica della persona.

 

Non ci sono fenomeni di tossicita’ o pericoli in genere, se si seguono norme prudenziali e le regole dovute.

 

I materiali occorrenti sono semplici e reperibili, poco costosi e di semplice uso.

 

Difetti

 

La cura, in relazione al grado di tossicosi e di malattia del paziente, puo’ durare settimane o mesi, e continuata per anni.

 

L’applicazione richiede tempo ed un ambiente idoneo.

Questo puo’ essere una stanza da bagno accessoriata, oppure, nella bella stagione, un giardino o dello spazio esterno.

 

Ci si puo’ servire di manuali, [bibliografia], oppure rivolgersi ad uno stabilimento termale o naturistico adatto. In questo caso i costi possono essere notevoli.

 

I terapisti esperti in queste metodiche non sono molti. E comunque necessaria una guida.

 

Consigli

 

Cercare la persona giusta, che vi dica cosa fare e come farlo.

 

Non pretendete risultati strabilianti in breve tempo, ma quando arriveranno saranno veri e stabili.

 

Associate a questa terapia tutti gli elementi salutari descritti nei capitoli precedenti.

Il tempo sacrificato a questa pratica e’ tempo speso bene.

 

 

9- La creno-terapia o cura idopinica.

 

Si tratta dell’uso interno di acqua minerale . Di solito viene associata ad altre terapie o intervallata con esse.

 

I centri specialistici per effettuare la crenoterapia sono le terme.

Il medico specialista in idrologia medica da indicazioni circa la scelta della localita’ e dell’acqua piu’ adatta al caso specifico.

 

Altre informazioni si possono avere da personale sanitario competente o esperti naturopati e igienisti, o da manuali del settore. [bibliografia].

 

I disturbi che possono essere trattati sono molteplici, in funzione delle proprieta’ dell’acqua usata e della sua corretta applicazione.

 

Alle terme si associano di solito molti di quegli elementi naturali descritti nel 3° capitolo, se si aprofitta in modo adeguato del soggiorno.

Di solito la durata della cura e’ da dieci a venti giorni.

E’ possibile che durante o subito dopo di essa, si scatenino delle crisi di guarigione[reazioni acute].

 

Per mantenere il beneficio e migliorare ulteriormente lo stato di salute si deve continuare a casa il regime igienico consigliato, con la stessa acqua minerale, ma solo per il periodo di tempo consigliato.

 

Per una visione piu’ completa di questo metodo suggerisco la rilettura dei paragrafi precedenti sull’ Idroterapia e sull’acqua.

 

Pregi

 

Affidabilita’ della terapia. Effetti profondi e duraturi.

 

Non ci sono effetti tossici seguendo le indicazioni mediche.

 

Difetti

 

Ci si deve recare agli stabilimenti termali. La terapia puo’ diventare scomoda e dispendiosa.

 

Se alla cura non si accompagnano anche interventi sullo stile di vita, sull’alimentazione ed un sano regime igienico, i sintomi tendono a ricomparire.

 

Consigli

 

Scegliere le terme adatte, non per il trattamento alberghiero o per la vicinanza, ma per le proprieta’ dell’acqua curativa e le indicazioni del medico esperto, aprofittando della vacanza per rimettere ordine alle proprie abitudini.

 

Riposarsi veramente e non profittare della stimolazione temporanea per cercarsi nuove preoccupazioni.

 

Ripetere il ciclo periodicamente, secondo le indicazioni mediche.

 

 

10- Argilloterapia o cura con le terre

 

E’ una pratica semplicissima.

Oltre all’uso esterno, che rientra fra le pratiche termali, che si possono eseguire anche a domicilio o in istituti igienico-estetici, vi e’ anche un uso interno, con argilla ventilata finissima in vendita presso farmacie ed erboristerie.

Puo’ essere verde, rossa o grigia, secondo i componenti, che sono elencati sulle confezioni.

 

Gli effetti della sospensione di argilla sono notevoli e molteplici: stimola le funzioni interne, il metabolismo, arricchisce il sangue ed i tessuti di minerali e oligoelementi, depura, con un drenaggio osmotico, le cellule, assorbe i gas tossici presenti nell’intestino e nei tessuti.

 

Non presenta tossicita’ alle dosi consigliate e puo’ essere assunta per periodi prolungati, anche se la cura classica verte sulle tre settimane.

 

Per ulteriori informazioni e’ bene chiedere al farmacista o erborista, o a esperto igienista.

 

Pregi

 

Reperibilità, facilita di preparazione ed assunzione.

Effetto riequilibratore delle funzioni.

Effetto antitossico ed assorbente, piu’ evidente che col carbone vegetale.

Effetto antinfiammatorio e remineralizzante.

 

Difetti

 

Sapore non a tutti gradito.

Deve essere assunta lontano dai pasti.

E’ richiesta continuita’ nella cura.

 

 

11- La chirurgia o terapia con intervento manuale cruento

 

Tecnica diagnostico-terapeutica.

Viene definito chirurgico un atto cruento praticato con un fine terapeutico sul corpo di una persona.

Questa tecnica si avvale di una fase diagnostica, rappresentata dalla visita medica e dall’accertamento tecnico-strumentale fatto dal medico chirurgo.

 

In base ai risultati di questa fase, si decide o meno l’intervento chirurgico.

Le specialita’ chirurgiche sono numerose: dall’odontostomatologia alla chirurgia dei trapianti d’organo.

 

Rientra in questo campo anche la traumatologia e la chirurgia d’urgenza.

 

Pregi

 

La chirurgia e’, di fatto, sempre esistita.

In molte patologie [malattie] la scelta dell’intervento chirurgico puo’ essere valutata fra il ventaglio delle possibilita’ terapeutiche, ma nel caso di traumatismi con lesioni tissutali gravi, l’intervento chirurgico riparativo e’ insostituibile.

 

Esso, se ben condotto, puo’ evitare invalidita’ permanenti, e comunque agevolare la ripresa funzionale della persona.

 

Difetti

 

L’intervento chirurgico, quando non e’ riparativo, e’ sempre da considerare con attenzione.

 

Deve essere ben chiaro che nel nostro organismo ogni organo ha un ruolo chiave nell’equilibrio biologico. Non ci sono organi inutili.

La chirurgia demolitiva e’ perciò sempre da considerarsi  intervento di seconda scelta.

 

Anche quando la chirurgia diventa sostitutiva, come nei trapianti, non ci si deve illudere di tornare alla guarigione totale.

Qualunque sia il tempo di sopravvivenza, esso sara’ contrassegnato da una dipendenza piu’ o meno marcata dalle strutture sanitarie.

 

Si aggiunga inoltre che qualunque tipo di patologia non acuta puo’ concedere abbastanza tempo per applicare tutte quelle soluzioni terapeutiche non invasive, a cominciare da una rivisitazione radicale del proprio stile di vita, assumendo adatti principi igienici e dietetici.

 

Solo dopo il loro fallimento la persona dovrebbe affidarsi al medico chirurgo per l’ablazione.

 

Tutte le possibilita’ citate in alternativa non vanno richieste a quest’ultimo, perche’, per formazione professionale, non e’ in grado di fornirle.

 

Consigli

 

Dopo aver accertato una patologia passibile di intervento chirurgico, ascoltare piu’ pareri  sui tempi dell’evoluzione del processo.

 

Fatto questo, se avete di fronte un tempo ragionevolmente lungo, e se il disturbo non mette in pericolo la vita a breve termine, valutate la possibilita’ di mettere in pratica tutti i principi considerati in quest’ opera, e richiedete l’aiuto ed il sostegno  di persone competenti, prima fra tutte il vostro medico curante.

 

Si ricordi, comunque, che prima di intervenire, il medico deve sempre domandare il vostro consenso per iscritto e sottoscritto dall’interessato, che deve essere messo al corrente del tipo di intervento previsto e delle possibili conseguenze immediate e permanenti.

 

 

12- Le terapie sostitutive

 

Alcune volte succede che un dramma improvviso, o l’evoluzione della malattia, portino comunque la persona all’insufficienza organica.

 

Questo puo’ manifestarsi a carico di qualsiasi organo o apparato. Siamo nel campo d’azione della tecno-biologia medica e della bio-ingegneria.

 

La sostituzione di una funzione con ausili esterni e’ una delle poche vere conquiste del nostro tempo.

 

Una buona dentiera, una protesi ortopedica, un trattamento dialitico in attesa di trapianto d’organo, una terapia insulinica corretta  costituiscono la possibilita’ di continuare a vivere in modo dignitoso, o di sostituire temporaneamente  una funzione mancante.

 

Non dimentichiamo in questo elenco anche la funzione insostituibile della rianimazione d’urgenza e post-operatoria.

 

Pregi

 

Tutti quelli derivanti dal continuare a vivere.

La creativita’ non conosce ostacoli ne confini.

 

Chi ha la volonta’ di vivere, spesso ci riesce anche in condizioni proibitive, con il minimo supporto necessario. Si tratta di trovare un valido motivo per farlo.

 

Difetti

 

Il pericolo e’ quello di trascinare un ‘esistenza inutile e senza speranza.

Quando una persona non riconosce piu’ nessun motivo per vivere o non e’ piu’ nelle condizioni di farlo, non ha senso costringerlo.

 

Dopo aver tentato ogni possibilita’ per rimediare al danno e considerato lo sforzo o per raggiungere un futuro almeno dignitoso, va lasciata alla persona l’ultima scelta.

Se neppure egli e’ in grado di farlo sembra giusto lasciare ogni cosa al naturale decorso degli eventi.

 

Consigli

 

Affidare la propria salute a mani esperte e di fiducia.

Ogni cosa e’ fatta da qualcuno e se fatta con competenza, e piacere per la propria opera, e’ il meglio che si possa desiderare.

 

Ogni istante puo’ riservare qualcosa di terribile ma anche meraviglioso.

 

Invidiabile la condizione di chi ha una buona relazione con Dio.

 

 

Appendice                                                                                                          torna su 

 

I cap. – 10 Fisiolologia del digiuno

La questione del digiuno e' piuttosto dibattuta.

La fisiologia del digiuno sta' in questi termini.
Un organismo si ciba normalmente. accumulado glicogeno [
zuccheri] nel fegato, grasso nel tessuto adiposo, proteine nei muscoli.

Se costretto a digiunare[digiuno totale con acqua], per motivi di salute, di mancanza di cibo o per scelta, dopo due, tre giorni il metabolismo normale cambia, andando a prelevare le scorte energetiche e plastiche direttamente nei depositi.

Quindi si riduce il glicogeno epatico, l'adipe e la massa muscolare.

In quei tre giorni e ' presente lo stimolo della fame, a meno di una grave crisi di salute.

Successivamente lo stimolo scompare perche' il corpo ha organizzato il suo metabolismo in modo diverso, e riesce a reperire le sostanze di cui ha bisogno direttamente dai depositi.

Questo processo continua per un tempo variabile.
Puo' durare alcuni giorni per bambini e persone particolarmente magre, oppure settimane, per persone adulte in sovrappeso.

Il periodo " storico" sono quaranta giorni [
Gesu' nel deserto], ma l'irlandese che e' morto per sciopero della fame, e' durato 52 giorni.

Normalmente, quando le riserve di glucosio e di grasso [
che si trasforma comunque in energia come gli zuccheri] sono terminate, lo stimolo della fame tende a ripresentarsi, come ultimo tentativo del corpo di sopravvivere, e qui deve riprendere necessariamente l'alimentazione progressiva.

Non e' invece vero che, dopo i primi giorni di stanchezza e malessere, ci si senta sempre piu' stanchi, anzi...
I prodotti del metabolismo endogeno, derivanti dall'attivazione e metabolizzazione delle riserve organiche, producono una gran mole di tossine che sono irritanti e devono venire allontanate al piu' presto.

Ecco percio' la grande frenesia creativa, la lucidita' mentale, e la forza fisica che sembra avere questo organismo.
Si tratta del fenomeno di stimolo endogeno all'eliminazione, per cui gli organi emuntori vengono stimolati dalle tossine stesse.

Da questo si capisce che questo tipo di digiuno va affrontato solo da persone sane, con organi emuntori sani, in grado di reggere lo sforzo.

E' una vera catarsi, che veniva usata per cambiare completamente la propria vita, come dedicarsi a indirizzi mistici o fideistici.

Non e' comunque un metodo consigliabile. [Ghandi ne fu il maestro]

 

 

II cap.- 3 – Un appunto sull’atteggiamento medico

 

La medicina e’ sempre indirizzata al fenomeno “malattia”, per cui risente della struttura formale della scienza medica.

 

E utile perciò capire alcuni termini ricorrenti, che descrivono la malattia.

 

Dia-gnosi significa  “conoscere attraverso...”, e anticamente riguardavano piu' l'uomo nel suo insieme piu' che un aspetto di malattia.

La diagnosi era seguita da una pro-gnosi che significa una conoscenza del destino del soggetto, ma tutto cio' non si riferisce all'uso attuale delle parole usate.

Oggi DIAGNOSI significa identificare con una certe precisione le cause di malattia e predisporre una TERAPIA adeguata. Si puo' aggiungere una PROGNOSI, cioe' la previsione del decorso della malattia.

I termini hanno uno stretto valore medico, e non altro.

Fino a pochi anni fa non venivano nemmeno comunicati ai pazienti, sia perche' non li avrebbero capiti, sia per evitare proprio quelle visioni fantasiose che risultavano dalle chiacchiere informali che vagavano fra il popolo.

Alcune definizioni di malattia generavano veramente vero e proprio terrore solo all'udirne il nome.

Tubercolosi, sifilide, cancro, venivano esorcizzati da nomignoli come "mal sottile, mal francese, male del secolo, ecc."

Cio' che oggi si fa', su richiesta di molti pazienti, e' dire le cose come stanno. Del resto quante volte abbiamo detto al medico: - ...mi dica, dottore, che cosa ho realmente?-.
Questo e' quanto richiede oggi la societa': chiarezza e sincerita'.

Sta al medico la capacita' di discernere se la persona e' in grado di
reggere una verita' difficile o infausta.

Il medico stesso non potra'pronunciarsi, nemmeno nel sospetto, sapendo che la sua parola potra'sconvolgere l'interlocutore.

Se questo viene fatto sara' solo per convincere la persona a sottoporsi ad esami piu' approfonditi o terapie pesanti.

Solo il medico superficiale usera' parole diagnostiche o prognostiche con leggerezza e senza riguardo. E solo questa persona e' da biasimare.

Questo modo di espletare l'arte medica e' una novita' atta proprio a
responsabilizzare il malato che non e' piu' l'ignorante di qualche decennio fa.

Si tratta, se mai , di una deresponsabilizzazione del medico, in quanto il far partecipe il malato della propria condizione lo spinge a reagire e non subire passivamente, o peggio, supinamente, le iniziative del medico.

Oggi il paziente interagisce col medico, chiede spiegazione e motivi per gli atti terapeutici, e questo lo rende almeno parzialmente padrone di se'.

Se non vuole un indagine diagnostica la puo' rifiutare, un intervento
chirurgico devastante, lo puo' rifiutare, una terapia dolorosa e dagli esiti incerti, la puo' rifiutare.

Cio' e' una conquista, non un limite.

Deresponsabilizzazione e negazione del male visibile attraverso una indagine diagnostica. Questo e' negativo.
A volte succede che il paziente neghi la realta'e non voglia prenderne atto.

E' in questo momento che si esplica una relazione di aiuto progressiva da parte degli operatori, medici e infermieri, atta a far accettare in modo meno traumatico possibile, ogni verita', col fine di ottenere una partecipazione alle cure, che hanno come fine l'autonomia possibile della persona.
 

Bibliografia

                                                                                                                                                                                                                                                                                    torna su

 I testi citati sono in maggioranza dei manuali pratici, di semplice lettura.

Sono solo un esempio di una bibliografia sconfinata sull’argomento. Alcuni piuttosto datati. D’altra parte la materia non e’ suscettibile di novita’ sostanziali.

 

O:M.S., Il ruolo delle medicina tradizionali nel sistema sanitario, Ed. Studio Redazionale,Como, 1984

 

H.W.Shelton, l’introduzione all’igiene naturale, Ed. Igiene Naturale, Campobasso, 1986

Romolo Mantovani, Il libro delle cure naturali, Ed. Mediterranee, Roma, 1986

 

J.H. Tilden, la tossiemia, Ed. Igiene naturale, Campobasso, 1986

 

Manuel Lazaeta Acaran, La medicina naturale alla portata di tutti, Ed. Lazaeta, Santiago de Chile, 1981

 

H.G. Bieler, Gli alimenti sono le nostre migliori medicine, Ed. SIP, Ginevra[Suisse], 1985

 

J.L. Roger, Che cosa mangiare per guarire e conservare la salute, Musumeci Ed.

 

G.M. Moselli, Elementi di fisioterapia pratica, Ed. Minerva medica, Torino, 1982

 

J.C.Daras, Conoscere l’agopuntura, Garzanti Vallardi, Milano,1978

 

Franco Caspani, Auricoloterapia, Ed. Studio Redazionale, Como, v.ed.

 

J.G. Ruffier, Guida pratica al massaggio,, Musumeci Ed., Aosta, 1980

 

Ruggiero Dugiani, Omeopatia, ED. Studio Red., Como, v.ed.

 

Dodi Spagnolini, Fisioterapia respiratoria, Ed. Mediterranee, Roma, 1981

 

H.Marquart, Il massaggio zonale riflesso del piede, Marrapese Ed., Roma, v.ed.

 

G.J. Bendix, Pres Point Terapy, Thorson Publisher Limited, Bendix, 1976

 

L.Clark, Cromotepia, Ed. Studio Red. Como, v.ed.

 

G. Bocconi, Curarsi con le acque, Rizzoli, Milano, 1976

 

G.Gausas, Manuale di Iridologia, Savelli Editore, Perugina, 1980

 

M.Messegue’, Uomini Erbe Salute, Mondatori, Milano, 1971

 

Segreti e virtu delle piante medicinali, selezione del Readers Daygerst, Milano, 1985

 

J.Dray, Noi e le medicine, A. Vallardi, Milano, v.ed.

 

C. Vetere, Educazione sanitaria, Ed. Armando Armando, Roma, v.ed.

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Testi consigliati

 

Illich I., Nemesi medica, RED, Como, 1991

 

Pazzini A.,Storia, tradizioni, leggende della medicina popolare, Ricordati, Milano, 1980

 

Pietroni P. La medicina prossima ventura, EDT, Torino, 1992

 

Skrabanek P.- McCormick J., Follie e inganni della medicina, Marsilio Ed., Venezia, 1992

 

Semmelwais I.P., Come lavora uno scienziato, Armando Armando Ed., Roma, 1978

 

Van der Bruggen H., Il malato protagonista sconosciuto, Armando Armando, Roma, 1980

 

Wulff H.R., Diagnosi e terapia razionale, Armando Armando Ed., Roma, 1980

 

Infine un grande romanzo che ogni operatore sanitario dovrebbe leggere

 

Van Der Meersch M., Corpi e anime, Garzanti, Milano, v. ed.