Siamo particelle di Dio?
Aspetti della fisica e della biologia a confronto in un contesto
bio-medico
A cura di Oscar Moreno Carollo e Nuvola Grigia
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Questa analisi di un testo, di cui viene riportata la fonte, esposta nel forum Infermierionline, viene qui riportata, riveduta e corretta, visto l’attuale dibattito circa le basi fisiche e biologiche della medicina molecolare e del concetto di energia, visto da un ottica occidentale e scientifica.
I commentatori sono:
Nuvola Grigia
Oscar Moreno Carollo
Testo di Nuvola Grigia
Da quando e’
comparso sulla faccia della terra, l'uomo si e’ sempre interrogato sulla natura
dell'universo e sul posto che in esso si trova ad occupare.
Questa domanda ha avuto nel corso dei millenni risposte diverse, in relazione al
tipo di civiltà e di cultura del periodo in corso. Ma in ogni epoca le tracce
culturali lasciate dall'uomo mostrano un sottile filo conduttore: il tentativo
di comprendere e spiegare la relazione che lo collega al resto del creato e,
ancora più, il tentativo di rievocare, attraverso azioni opportune il momento
stesso della creazione, di impadronirsi del potere creatore attraverso la
sintonia con le sue leggi.
In ogni tempo, protagonista di questo sforzo è il pensiero analogico, che
attraverso il linguaggio simbolico diede vita ai miti e alle religioni, con il
suo strumento operativo, il rito, che permette all'uomo di entrare in
convibrazione con le leggi cosmiche, mimandone la natura e il modo in cui si
manifestano.
La nascita della scienza parve relegare in un canto questo tipo di pensiero,
relegando all'uomo l'illusione di poter padroneggiare i meccanismi dell'universo
col semplice aiuto del pensiero razionale.
Ma il pensiero analogico e’ sempre rimasto vivo, attraverso la poesia, l'arte,
la filosofia ed oggi, grazie alle scoperte della fisica subatomica e delle
neuroscienze, si rivela essere ancora lo strumento più indicato per comprendere
i misteri della materia e dell'universo vivente.
I concetti di malattia, di salute, di guarigione non possono essere
ipostatizzati all'interno di un paradigma riduzionista e statico come quello
della medicina.
Perciò e’ del tutto probabile che medicina e biologia verranno rivoluzionate
ancora una volta assieme quando i ricercatori riconosceranno il bisogno di
andare oltre il paradigma cartesiano per fare ulteriori progressi nella
comprensione della salute e dell'infermità .
La scienza contemporanea e’ in fermento, a quanto pare riscontrano un numero
sempre maggiore di anomalie che portano a ritenere che le cose e gli eventi di
questo mondo sono interconnessi più intimamente di quanto sia attualmente
spiegato.
Sembra che esista un fattore di connessione in tutti gli ambiti, fisici e
biologici, della natura. In pratica il rapporto tra causa ed effetto dimostrato
dalla scienza attuale dimostra di avere validità solo statistica e soltanto una
verità relativa. Nella sfera delle grandezze minime predire ciò che avverrà
diventa incerto o impossibile, poichè grandezze molto piccole non si comportano
più in modo conforme alle leggi naturali conosciute.
Tutto questo per dire che anche la medicina dovrà adeguarsi alle nuove scoperte
scientifiche e ai nuovi principi della fisica che consideri mente e corpo come
unità inscindibili.
Vediamo quindi il parallelismo tra scoperte scientifiche e visione psicosomatica
1° la teoria dei quanti
ha dimostrato che tutta la materia esistente possiede una duplice natura. Essa
si può manifestare sia sotto forma di energia che come corpo fisico. Fra
sostanza e forma, fra energia e materia non esiste alcuna separazione.
Quindi... la visione psicosomatica
anche tra mente e corpo non esiste nessuna separazione. Essi sono l'espressione
di una entità unica
2°In principio di indeterminazione
stabilisce che le proprietà corpuscolari ed ondulatorie di una particella
elementare non possono essere osservate contemporaneamente. Quando se ne
considera una, l'altra sfuma.
Quindi...la visione psicosomatica
anche l'operatore deve scegliere se stare con la parte inconscia del paziente
che è analogicamente simile all'aspetto ondulatorio - energetico della
particella, o con la parte razionale, che e’ invece ancorata all'aspetto fisico
- corpuscolare. L'individuo, come la particella, vive questa duplicità del
proprio essere. Egli può esprimersi come energia (mente) o come materia (corpo)
e nel contempo rimanere un'entità unica.
3° La relazione osservatore/osservato
stabilisce che nessuna misurazione è neutra: se tentiamo di misurare la
posizione di una particella non possiamo fare a meno di interagire con essa
scaraventandola fuori dalla sua traiettoria e perdendo in questo modo le
informazioni sulla sua velocità.
Quindi...la visione psicosomatica
anche il terapeuta non può entrare in relazione con il paziente senza
interferire col processo. Non ci può essere neutralità del terapeuta.
4° il paradosso del vuoto non vuoto
ha permesso di stabilire che il vuoto, cos’e’ come e’ stato descritto dalla
fisica classica, e’ una pura congettura, perchè le osservazioni sperimentali
hanno dimostrato che tutto lo spazio dell'universo conosciuto risulta occupato
da un campo energetico pullulante di attività. Questo campo energetico
costituisce una dimensione nascosta della realtà. Una realtà virtuale che e’
sempre presente, anche se non percepibile direttamente, accanto alla realtà
ordinaria[materia oscura].
Quindi...la visione psicosomatica
se il mondo della materia-corpo non può essere separato dal mondo
dell'energia-psiche, vuol dire che la distinzione tra universi differenti e
paralleli e’ arbitraria e che in realtà essi rappresentano le due
manifestazioni possibili di un universo unico: l'universo psicofisico. Cosa che
nel fenomeno quantistico della polarizzazione, una particella elementare può
essere sottratta al suo universo virtuale e transitare, anche se per un tempo
infinitesimale, nell'universo fisico; un operatore nella relazione col paziente
può catalizzare, portandola alla coscienza, la dimensione inconscia del paziente
stesso.
Seguendo questo parallelismo e’ possibile individuare un'analogia di senso tra
l'universo virtuale dei fenomeni quantistici e l'universo inconscio dei processi
psichici.
Spunti di riflessioni tratti da:
“Il pensieri olistico e la concezione psicosomatica – Dispense Istituto di Medicina Psicosomatica – Riza – corso di studi di naturopatia
- AA.VV., “La scienza normale e i suoi pericoli” a cura di I.Lakatos, A. Musgrave), Feltrinelli, 1976 –
- P.K. Feyerabend, “Contro il metodo”, Feltrinelli 1979
Analisi testo
E’ mio intento cercare di sottoporre il testo che Nuvola Grigia ci ha posto all’attenzione, ad una analisi :
Dal testo di Nuvola Grigia- 1
1° la teoria
dei quanti
ha dimostrato che tutta la materia esistente possiede una duplice natura. Essa
si può manifestare sia sotto forma di energia che come corpo fisico. Fra
sostanza e forma, fra energia e materia non esiste alcuna separazione.
Quindi... la visione psicosomatica
anche tra mente e corpo non esiste nessuna separazione. Essi sono l'espressione
di una entità unica
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commento
Qui, a mio parere, circa l’inferenza che si compie, si possono dare varie risposte.
Personalmente ritengo che sia valida l’asserzione che fra corpo e mente non ci sia una soluzione di continuo.
Ma questo a livello fisico-quantistico.
Infatti solo applicando le leggi della fisica quantistica questa osservazione può essere accettata.
Da un punto di vista biologico, proprio perchè le strutture interessate sono complesse e non riducibili a particelle subatomiche, non si può inferire questa necessità, che però non si può escludere.
Sappiamo che la cellula ha diversi centri che concorrono alla sua vita vegetativa ed animale. Questi organuli fanno parte di un sistema finito ed effettivamente si può dedurre che solo la integrità di questi sistemi mantiene in vita la cellula. Se vengono annullate le strutture biologiche-nervose viene annullata anche la sua capacità di sopravvivenza.
Lo stesso avviene per l’essere umano.
Esso può rinunciare a parti fisiche, come arti o organi interni [es.: milza, testicoli e ovaie, ecc]] e continuare a vivere.
Può rinunciare anche a parti importanti del suo SNC e SNP [lobotomia frontale, ictus cerebrale, ecc] e continuare a vivere , anche se con forti deficit funzionali.
Persino come vita vegetativa [stato comatoso profondo], almeno per un certo periodo.
Ma non può vivere senza le funzioni cerebrali necessarie a mantenere la sufficienza delle attività fisiche.
Non si può quindi dedurre con certezza fino a che punto sia riducibile l’equivalenza: biologico = fisico [atomico-molecolare].
Le variabili che intercorrono fra le leggi della quantistica e le leggi della chimica e della biologia sono molte, e tutte hanno una loro ragion d’essere.
In conclusione:
Questo passo e’ irrisolvibile e la sua comparazione non possibile, allo stato attuale, fino a quando non si risolverà il problema della genesi dell’autocoscienza.
Se questa sia riportabile ad una genesi esclusivamente fisica [atomico-molecolare], o se sia da riportare ad un complesso di leggi che investono la fisica, la chimica e la biologia, escludendo, ma solo per partito preso, la metafisica.
Le ricadute pratiche sulla medicina psicosomatica e sulle medicine non convenzionali le considererò nelle conclusioni generali, alla fine dell’analisi.
Dal testo di Nuvola Grigia-2
2°In principio
di indeterminazione
stabilisce che le proprietà corpuscolari ed ondulatorie di una particella
elementare non possono essere osservate contemporaneamente. Quando se ne
considera una, l'altra sfuma.
Quindi...la visione psicosomatica
anche l'operatore deve scegliere se stare con la parte inconscia del paziente
che e’ analogicamente simile all'aspetto ondulatorio - energetico della
particella, o con la parte razionale, che e’ invece ancorata all'aspetto fisico
- corpuscolare. L'individuo, come la particella, vive questa duplicità del
proprio essere. Egli può esprimersi come energia (mente) o come materia (corpo)
e nel contempo rimanere un'entità unica.
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commento
Essendo onde e particelle mosse da leggi causali l’analogia non e’ sensata.
Infatti dire che l’operatore “deve scegliere” vuol dire avere il potere di dirigere le onde elettromagnetiche o l’energia corpuscolare a proprio piacimento.
Questa capacità, del resto non provata scientificamente, e tipica dei sedicenti maghi e fattucchiere, che si arrogano la capacità di predizione ed azione sulla natura, basandosi su un presunto concetto di simpatia della materia, che solo loro sanno manipolare.
E’ un concetto antiscientifico che sfocia nel paranormale.
E confusa anche l’ultima espressione:
“Egli può esprimersi come energia (mente) o come materia (corpo) e nel contempo rimanere un'entità unica”
Proprio perchè mente e corpo sono in relazione diretta e non separabile, l’individuo non può scegliere di esprimersi con l’una o con l’altra, ma deve necessariamente farlo con ambedue, cioè ciò che e’ nella mente e’ anche nel corpo.
Rimane il fatto che l’analogia con la teoria ondulatoria e corpuscolare non e’ pertinente, in quanto, come stabilito precedentemente, non c’e’ prova che i fenomeni biologici possano essere ridotti a fenomeni fisici.
Dal testo di Nuvola Grigia-3
3° La relazione
osservatore/osservato
stabilisce che nessuna misurazione e’ neutra: se tentiamo di misurare la
posizione di una particella non possiamo fare a meno di interagire con essa
scaraventandola fuori dalla sua traiettoria e perdendo in questo modo le
informazioni sulla sua velocità.
Quindi...la visione psicosomatica
anche il terapeuta non può entrare in relazione con il paziente senza
interferire col processo. Non ci può essere neutralità del terapeuta.
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commento
L’analogia sembra sensata, ma non propriamente su basi fisiche, cioè usando semplicemente una legge fisica.
Infatti i processi di scambio emotivo si basano su scambi psicologici, di relazione ed effetto di ritorno.
Da un punto di vista scientifico lo scambio emotivo si basa su leggi biologiche e psicologiche, non fisiche.
Anche ammettendo una influenza fisica [vibratoria o corpuscolare], non la si può dirigere, ne manipolare.
Quindi diventerebbe un elemento di disturbo e non terapeutico.
Dal testo di Nuvola Grigia- 4
4° il paradosso
del vuoto non vuoto
ha permesso di stabilire che il vuoto, così, come e’ stato descritto dalla
fisica classica, e’ una pura congettura, perchè le osservazioni sperimentali
hanno dimostrato che tutto lo spazio dell'universo conosciuto risulta occupato
da un campo energetico pullulante di attività. Questo campo energetico
costituisce una dimensione nascosta della realtà. Una realtà virtuale che e’
sempre presente, anche se non percepibile direttamente, accanto alla realtà
ordinaria.
Quindi...la visione psicosomatica
se il mondo della materia-corpo non può essere separato dal mondo
dell'energia-psiche, vuol dire che la distinzione tra universi differenti e
paralleli e’ arbitraria e che in realtà essi rappresentano le due
manifestazioni possibili di un universo unico: l'universo psicofisico. Così che
nel fenomeno quantistico della polarizzazione, una particella elementare può
essere sottratta al suo universo virtuale e transitare, anche se per un tempo
infinitesimale, nell'universo fisico; un operatore nella relazione col paziente
può catalizzare, portandola alla coscienza, la dimensione inconscia del paziente
stesso.
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commento
Quello descritto nella visione psicosomatica e’ un puro parto della fantasia.
Creare una analogia fra l’osservazione fisica sub-atomica e un meccanismo psichico come quello della reminescenza, fenomeno ampiamente descritto dalla psicologia, e’ decisamente arbitrario.
Questa asserzione e’ priva di sostegno probativo, e perciò non scientifica.
Conclsioni generali provvisorie
1- In pratica possiamo dire che una teoria dell’autocoscienza, [cioè del “mentale”] solo basato su leggi fisiche [teoria dei quanti, teoria ondulatoria-corpuscolare] non e’ possibile.
2- Qualsiasi teoria basata su leggi della chimica e fenomeni chimico-organici [cristalli, Sali minerali, mediatori chimici, neurotrasmettitori], devono tener conto delle nuove teorie della fisica quantistica.
3- Infine, qualsiasi teoria biologica sul fenomeno dell’autocoscienza non puo’ tralasciare la coerenza con le discipline citate, ma estendendo la ricerca anche alle ricerche di psicologia sperimentale e all’analisi epistemologica.
4- Escludo, per mancanza di dati esperiti, le teorie che si basano sul pan-psichismo [ come la monade leibniziana], e che sono alla base di molti degli approcci metafisici, specialmente di tradizione esotica ed esoterica, ma insiti anche nella nostra cultura e religioni positive.
5- Ritengo infondate le analogie con la leggi fisiche per sostenere la relazione mente-corpo ed in generale la teoria olistica [ teoria del tutto come superiore alle parti], perchè invocare una risoluzione di tipo riduzionistico [la fisica spiega tutto] e’ contrario a ciò che invece si vuole sostenere.
Concludo con una valutazione provvisoria
Le medicine che si basano su presupposti energetici [ invocando le leggi della fisica quantistica], pur avendo un possibile riscontro logico, sono attualmente infondate. Tanto più se si invocano teorie come l’iperspazio [dimensioni superiori] e delle superstringhe [teoria del Tutto].
Ciò non toglie che si possa assistere a fenomeni sporadici non classificabili.
Le medicine che si basano su presupposti chimico-biologici sono possibili e valutabili, anche partendo da ipotesi non completamente chiarite.
Questo lo si puo’ fare solo con la sperimentazione empirica e la derivante esperienza.
Ultima nota alla riflessione
A chi ha voluto seguire il discorso sin qui [bontà sua], spiegherò perchè le cose trattate rivestono una notevole importanza, anche se non a tutti possono interessare.
Infatti il problema della coscienza[A] [ e perciò autocoscienza], e della sua realtà, non e’ cosa da poco.
Come non e’ cosa da poco il tentativo di fare delle leggi fisiche la ragion d’essere di tale fenomeno.
Infatti l’ipotesi riduzionistica presentata da Penrose ed altri, sulla scia delle ultime scoperte della fisica, e qui presentati nel documento di Nuvola Grigia, contiene delle implicazioni di notevole portata.
In modo banale e un po’ puerile, vorrei presentare l’operazione logica che puo’ scaturire:
Se la corteccia cerebrale e’ fonte dell’autocoscienza, allora il neurone che la compone ne e’la semplificazione.
Ma il neurone, che e’ una cellula specializzata, si e’ formata dai cromosomi, che a loro volta sono costituiti da geni.
Ma i geni altro non sono che molecole di DNA.
D’altra parte le molecole sono composte da atomi stabili, che sono costituiti da particelle sub-atomiche in movimento. Ricordiamo i quark, e fermiamoci per semplicità.
Ne consegue che essendo la materia, formata da onde e corpuscoli, null’altro che energia e pulviscolo, tutto l’universo e’ riducibile a queste entità: polvere in movimento.
Ora se stabiliamo che e’ possibile ridurre la polvere in movimento alla coscienza stessa, dobbiamo dedurne che la coscienza non ha bisogno della vita biologica per sussistere.
Quindi l’universo e’ autocosciente.[Z]
L’operazione logica che ne consegue e’ la seguente:
Se A = b=c=d…..=Z, allora A e’ uguale Z
Accostare la coscienza individuale ad un universo cosciente vuol dire aprire il campo ad altre implicazioni che vi lascio solo immaginare.[siamo particelle di Dio?]
Ecco perchè vale la pena di rifletterci.
Appendice su Energia: cosa e’
Se qualcuno vuole commentare…
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F.Capra, "Il punto di svolta", Feltrinelli 1984 G. Conguilhem, "La conoscenza della vita", Il Mulino 1976 |