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IL PARERE

No a nuovi ordini per i paramedici

(15 dicembre 2004)

La notizia è un po' datata ma non per questo scaduta.

Da quel che ci risulta il disegno di legge è ancora arenato

in parlamento ed in ogni caso si presta bene ad un

commento.

Secondo il Garante della Concorrenza e del Mercato Il disegno di legge del GovernoDisposizioni in materia di professioni sanitarie non medicheapprovato dal

Consiglio dei Ministri l’11 novembre scorso potrebbe impedire il corretto funzionamento del mercato perchè potrebbe determinare un restrizione della concorrenza e

del corretto funzionamento del mercato dei servizi professionali nel settore sanitario non medico a causa

della creazione di nuovi ordini professionali.

(Gar Concorrenza AS287 2.12.2004)

 

  

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No a nuovi ordini per i paramedici

 

Il riferimento del garante è sull’istituzione degli ordini professionali delle professioni sanitarie non mediche, precisamente delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecniche e tecniche della prevenzione (oggi disciplinate dalla legge n. 251/00)  a cui fa riferimento il disegno di legge Disposizioni in materia di professioni sanitarie non mediche.

Ricordiamo che il disegno di legge delega il Governo ad istituire gli Ordini professionali per le professioni sanitarie non mediche di nuova istituzione o la trasformazione dei Collegi professionali esistenti in Ordini professionali e subordinando l’esercizio di tali professioni all’iscrizione obbligatoria al rispettivo albo professionale, all’esito dell’esame di Stato abilitante.

 

La preoccupazione, inesistente a mio avviso, è quella che la costituzione di nuovi ordini professionali provochi una restrizione della concorrenza comportando un aumento dei prezzi a cui non sempre corrisponde una qualità migliore dei servizi offerti.

 

Da quel che mi pare di capire lo stesso garante ha le idee poco chiare, se da una parte dichiara la sua preoccupazione dall’altra si contraddice con la “limitazioni all’entrata di nuovi operatori” poiché dimentica che per forza l’esercizio delle prestazioni sanitarie devono essere eseguite da chi ha il titolo abilitante e non da tutti. Purtroppo mi pare di rivedere l’opinione comune che “a fare l’infermiere sono capaci tutti”

Fa bene a ribadire il fatto che per garantire maggiori benefici per i consumatori l’accesso a determinate attività è solo dopo il possesso di determinati requisiti specifici di qualificazione professionale che si ottengono solo dietro una adeguata formazione ed il superamento di un esame di abilitazione, nonché un controllo sull’attività svolta dagli operatori.

Per il garante l’esercizio delle professioni sanitarie non mediche non sussistono i presupposti tali da giustificare una limitazione della concorrenza attraverso l’imposizione di barriere all’accesso nel relativo mercato.

l’Autorità ritiene che il disegno di legge, approvato dal Consiglio dei Ministri dell’11 novembre 2004, recante Disposizioni in materia di professioni sanitarie non mediche, possa determinare un restrizione della concorrenza e del corretto funzionamento del mercato dei servizi professionali nel settore sanitario non medico.

Se il garante si auspica che vengano tenute in considerazione le sue “riflessioni” in sede dibattimentale noi tutti ci auspichiamo, contrariamente,  che non solo lo stesso riveda le sue affermazioni in considerazione del fatto che non può esistere una concorrenza fac-totum ma semmai tra professionisti all’interno della stessa professione e che finalmente si dia atto alla costituzione degli ordini come qualsiasi altra professione di livello universitario.

 

La Falange

 

Approfondimenti:

- indagine conoscitiva sul Settore degli ordini e collegi professionali (provvedimento n. 5400 del 3 ottobre 1997)

- segnalazione del 18 dicembre 1997 (AS118 - Istituzione di nuovi ordini professionali, in Boll. 51/1997 )

- segnalazione del 29 ottobre 1998 (AS153 - Disposizioni in materia di professioni sanitarie, in Boll. 43/1999)

- segnalazione del 30 ottobre 2003 (AS268 - Regolamentazione dell’attività di insegnamento nel settore dello sport, in Boll. 44/2003).

- Relazione sulla concorrenza nei servizi professionali del febbraio 2004