Toccata e fuga a Dublino…un giorno e una notte nella magica città irlandese

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Partenza dall’aeroporto di Pisa per Dublino ore 16.55, arrivo 18.45, volo Ryanair super economico, spesa totale A/R per due persone 78 euro. Accoglienza a bordo piacevole, cordiale. Orario di bordo perfettamente rispettato. Un piccolo imprevisto durante le ultime fasi del volo… le hostess chiedono l’intervento di un medico o di un infermiere per assistere ad un signore con dolore toracico e sudorazione profusa. Beh…noi siamo infermieri…per cui pronti ad intervenire. Scopriamo con sorpresa che nella cassetta di pronto soccorso dell’aereo è presente solo bombola di ossigeno, non c’è sfigmomanometro, né DAE, né farmaci e quant’altro. Quindi ben poco si può fare… meno male che la situazione non sembra così grave, si tratta di un’epigastralgia, il dolore è alla digitopressione e il signore soffre anche di gastrite e di una piccola forma d’ansia…da volo….

 

 

Arriviamo a Dublino nel tardo pomeriggio, già sull’aereo abbiamo acquistato i biglietti per il bus express (numero 747) che dall’aeroporto ci  accompagna in 30 minuti circa in Connolly Central una delle arterie centrali, principali della città. Prezzo 8 euro andata e ritorno (comprati in aeroporto, invece, 10 euro)

Siamo già affascinati dai colori e dall’atmosfera vivace della città, la temperatura è gradevole (10°C), il cielo è plumbeo, ma fortunatamente neppure una gocciolina di acqua durante le 24 di permanenza in Irlanda… ed è un evento molto raro da queste parti.

 

Ci incamminiamo verso il bed and breakfast prenotato direttamente su internet, pochi giorni prima della partenza, lo raggiungiamo dopo pochi minuti. N.B.: se arrivate dopo le 18 è bene telefonare alla famiglia per avvertire del vostro orario. Ci accoglie un ragazzo orientale (è singolare che vi siano moltissimi orientali in città), e ci accompagna nella graziosissima camera tipicamente irlandese: scalette contorte, moquettes scura e tendine colorate…

 

 

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Una breve e salutare doccia e siamo già immersi nell’atmosfera notturna di Dublino. Ci dirigiamo nel quartiere alternativo “Temple bar” ricco di locali molto carini, pub curatissimi e bellissimi. Le strade  pullulano di gente anche se è lunedì sera. L’età media della persone incontrata è tra i 20 e 40; il popolo di Dublino è per la maggior parte giovane e,…almeno le donzelle…super calorose, passeggiano tranquillamente in maniche corte, gonnelline mini e soprattutto non conoscono l’uso delle calze…

Nelle strade si trovano musicisti di ogni tipo, ovviamente impazziscono per gli U2 e per la musica celtica, anche nei pub a qualsiasi ora si possono trovare persone che suonano gli strumenti tradizionali come l’arpa, il violino, il flauto o il tamburello. Quanto alla birra… se vi piace la Guiness ne potete trovare a fiumi, si sente il profumo nell’aria a tutte le ore del giorno (la fabbrica della guiness “Guiness Storehouse” è praticamente in centro, spostata di poco, zona ospedale…), ogni angolo della città, dai muri, agli autobus, ai negozi sono tappezzati da manifesti pubblicitari relativi alla Guiness…è proprio impossibile non ricordarsi di lei, …la “mora” delle birre.

La nostra notte prosegue in un pub squisitamente tradizionale, con annesso angolo libri, molto carino e per noi insolito, con musica dal vivo rigorosamente celtica e tanta allegria e partecipazione.

 

 

Ci gustiamo qualche specialità del luogo a base di carne  e patate e ritorniamo a respirare l’aria frizzante della città fermandoci ad ammirare ogni angolo particolare.

Il giorno seguente dopo una lauta colazione…full irish breakfast…per la verità un po’ pesante a base di uova, bacon, wuster, funghi trifolati, toast e, meno male anche di cibi classici della nostra colazione come latte, caffè, cereali, marmellata e burro squisito, ci immergiamo nella Dublino appena sveglia, sentendo in lontananza il suono di una sirena sperduta e lontana… beh è un’autoambulanza tutta gialla a scuotere il nostro torpore da risveglio precoce…

Riprendiamo la visita della città puntando sul Trinity College situato proprio al centro  e rimaniamo incantati dal clima ovattato della piazza interna, si sentono solo i rumori dei passi delle persone che calpestano velocemente i ciottoli antichi che compongono gli spazi esterni del college.

Nel 1592 Elisabetta I d’Inghilterra decise di fondare un’università per civilizzare gli irlandesi ed allontanarli dall’influenza dei vari papa. Da qui la costruzione di questo bellissimo college che ospita al suo interno una interessantissima biblioteca con migliaia di libri di tutte le epoche ed opere miniate del medioevo.

Dopo la visita al Trinity ci dirigiamo in Grafton street a curiosare tra negozietti di ogni genere, un po’ “costosetti” in verità e rimaniamo colpiti da una collezione di abiti stile anni ’70 tipicamente inglese però… piacevolmente orrendi…

 

 

Il nostro viaggio prosegue per le vie, i vicolini graziosi fino  ad ammirare la maestosità della  cattedrale di “San Patrick” simbolo importante del cattolicesimo irlandese e rimaniamo incantati dalle  vetrate colorate appena raggiunte dai flebili raggi di sole, fino a raggiungere la zona del porto attraversando il caratteristico ponte di ferro “Halpenny Bridge”, che deve il nome al pedaggio che si doveva pagare all’epoca. Qui troviamo un’antica barca simile a quella dei pirati tutta di legno e una imbarcazione dei vichinghi utilizzate per scopi unicamente turistici.

Merita di essere vista “Marrion square” con le case georgiane dall’aspetto ancora originale, che furono abitate da uomini illustri come Oscar Wilde così come “Parnell Square”, piazza giardino con case settecentesche.

Per sbaglio pranziamo in un ristorante, scambiato erroneamente per un pub… costosissimo… ma vabbè…siamo in vacanza…

 

Un appunto che possiamo fare è sulla lingua… gli irlandesi anche se parlano velocemente sono comunque capibili, mentre  gli immigrati, che sono numerosissimi (soprattutto  orientali), sono quasi incomprensibili  perché si mangiano le parole…almeno questa è la nostra impressione.

Purtroppo giunge anche il momento del rientro verso l’aeroporto, riprendiamo l’autobus 747 che ci porta dopo aver attraversato il pesante traffico cittadino e della sua periferia al nostro volo di ritorno, ancora perfettamente in orario e assolutamente tranquillo, mentre tra le nuvole del cielo immagini della graziosa e vivacissima Dublino permeano i nostri pensieri…

 

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