Beppe Castellani

 




Discografia
Beppe Castellani: sax tenore

in varie formazioni
dal DUO al QUARTETTO 



 
 
 
 
 




 
 







ITALIAN STANDARDS

 La canzone d’autore in jazz



Il progetto " Italian Standards" nasce nel 1988 con l’intenzione di percorrere in Italia la stessa via intrapresa da innumerevoli musicisti di jazz d’oltre oceano: partire dalla popular song per giungere alla realizzazione di un nuovo brano che, pur conservando la peculiarità della linea melodica, offra un tessuto armonico più stimolante per l’improvvisazione e una maggiore ricchezza ritmica.

Sono state dunque prese in esame alcune delle più famose canzoni di celebrati autori come L. Tenco, G. Paoli, U. Bindi, M. Remigi ed altri , attuando un lavoro di arrangiamento e ristrutturazione che ha visto protagonisti in prima battuta Beppe Castellani e Giorgio Signoretti.

Si è aggiunto in seguito l’apporto di altri musicisti che, in diverse circostanze, hanno reso più varia e sempre in rinnovamento questa proposta.
 
 
 


"Mi sono sempre chiesto, da quando ho cominciato a interessarmi di musica, perchè mai i jazzisti, quando attaccano i cosiddetti standard per giocarci, per elaborarli, per sviarli, per  stravolgerli, si rivolgono sempre e soIo ai song americani e basta. Capisco perfettamente  che i Gershwin, i Porter, i Kern, i Rodgers siano un invito a nozze per chi ama l'improvvisazione, per chi si trova davanti a tanto ben  di Dio da manipolare. Ma mi è sempre parso, per esempio, che anche la buona vecchia canzone italiana avesse le carte in regola per prestarsi alla creatività dei jazzisti; eppure non ne ho mai visto traccia nei loro lavori, se non in casi sporadici. E sì che la canzone italiana è tra le più gloriose al mondo; e per il bagaglio di tradizione culturale che si porta appresso da secoli ha ormai l'autorevolezza di un santone dalla barba bianca. Andavo così immaginando trasformazioni mascherate delle eleganti canzoni di Giovanni Danzi, pensavo ad avanzati arrangiamenti di quel brillante swing italiano di passaggio tra gli anni Trenta e Quaranta, sognavo qualche sofisticata trovata jazz sui miei amati cantautori, specialmente quelli della prima generazione, le cui melodie raffinate e articolate ben richiamano il respiro fecondo della grande canzone americana o della grande canzone francese: Paoli, Tenco, Bindi, Endrigo, Donaggio, Lauzi...  Molte di queste canzoni sono diventate nel frattempo dei veri classici della musica cosiddetta leggera, carichi di prestigio e potenzialità evocativa del sentimento. Mi pare davvero  un delitto non cogliere le chances musicali che di sicuro quei pezzi contengono, più o meno in segreto. Non che siano mancati i talenti jazzistici nella canzone italiana né scambi  reciproci tra un settore e 1' altro né, in particolare, manifestazioni di vocalità jazzata al servizio della nostra canzone. Per fare solo un esempio che cade contemporaneo alla registrazione di questo disco, cito il trattamento delle canzoni di Luigi Tenco con la voce di Tiziana Ghiglioni, guarda caso affiancate nello stesso concerto a quelle di Billie Holiday. Ma ben raramente ho visto un'elaborazione invece strumentale delle partiture: un'operazione, cioé, volta quasi a mettere in chiaro che eliminando il testo si può fare qualcosa di più del riproporre semplicemente una canzone in nuova veste, bensì dimostrare che da quello spunto si può anzi partorire una creazione del tutto nuova. Avevo finito per attribuire questa mancata esperienza, come dire?, alla stravaganza dei jazzisti, come se i jazzisti, a me  cultore della canzone d'autore, apparissero una specie di casta chiusa, bizzarra e impermeabile alla penetrazione dall'esterno, gelosa e orgogliosa dei propri linguaggi specifici. Poi un giorno incontro Beppe Castellani e l'abisso improvvisamente si colma, i due mondi si riconciliano. (......)"

Enrico De Angelis (presidente del "Club Tenco")
Dalle note di copertina del CD "Italian Standards: a new page".
 


Beppe Castellani in Tenco in Jazz

 Un giorno dopo l'altro


 di Giorgio Coppola


 

E' da molti anni  che in Italia si sta tentando un recupero del prezioso ed enorme archivio  della musica leggera nostrana. Tanto non solo in risposta alla "standardizzazione" fatta sin dall'inizio dai musicisti americani  con il loro bellissimo song book, ma anche sotto certi aspetti per meri  scrupoli commerciali. Un tentativo cioè non solo di valorizzare quanto di  bello scritto dai cantautori italiani tramite il raffinato lavoro dei  nostri jazzisti, ma anche di avvicinare il grande pubblico ad uno stile  musicale poco conosciuto come il jazz. E così nel corso degli anni abbiamo sentito brani dei vari Battisti, Mina, De Gregori, Guccini, ecc. essere  modellati dal jazzista di turno, venendo fuori alla fine lavori a volte piacevoli, ed a volte un pò grossolani. In genere la mancata riuscita del  prodotto va di pari passo con la necessità del jazzista di turno di manipolare il brano originale, armonizzando e sovrapponendo accordi al fine  di rendere poi più interessante l'esecuzione dell'assolo. Spesso difatti ci  siamo trovati lontano, ed anche troppo, dalla scrittura originaria, non  riuscendo più a eseguire di essa una lettura in chiave jazzata, ma a  compiere un stravolgimento del brano. Tanto proprio perchè essi brani si  presentano il più delle volte su strutture armoniche molto semplici, per  non dire a volte, molto elementari (lontano cioè dagli standard americani  pieni di accordi, armonizzazioni, e classici II V I).
 A Beppe Castellani, superbo sassofonista veronese, tutto questo non può  essere imputato. Anzi, all'incontrario, gli si deve riconoscere di essere  riuscito a mantenere intatta in quasi tutti i brani di questo cd la  struttura originaria e la melodia dei brani di Tenco. Tanto è ancora più apprezzabile, tenuto conto che i capolavori del cantautore (suicidatosi,  come noto, durante un lontano Sanremo) si incentrano sulle belle e tristi  liriche, che naturalmente qui mancano del tutto.
 Ma Beppe non è al primo lavoro in tale direzione, avendo già nella sua  lunga discografia, affrontato la musica leggera italiana (si ricordi  Italian Standards vol. 1 e 2 del 1989 e del 1990, Italian Standards a new  page del 1994, ecc.). Nella sua bella carriera ha suonato con grandi  musicisti come Wheeler, Tavolazzi, Leveratto, Benini, e qui il suo sax  tenore è accompagnato dalla chitarra sempre puntuale e pulita di Giorgio  Signorelli, ed insieme rivisitano il repertorio di Tenco, spaziando tra  brani più noti ("Vedrai Vedrai", "Mi sono innamorato di te", "Ho capito che ti amo") e meno noti, ma tutti ugualmente suonati con feeling e rispetto del brano. Nelle note di  copertina, Roberto Ceruti, richiama la figura di Tenco, inizialmente impegnato in stile Jerry Roll Morton con Bruno Lauzi, sottolineando come si  tratta di una "riscrittura in chiave originaria delle idee del cantautore genovese". Il suono di Castellani è armonioso, e richiama  alla mente le ballad di Gordon, si lascia andare in frasi compiute ed affascinanti, dimostrando grande facilità di esecuzione, ed impegnandosi in  fantasiosi intro di grande impatto. Da sottolineare l'esecuzione di  "Come mi vedono gli altri" e di "Un giorno dopo  l'altro", davvero belle.
 Questo disco fa parte di una collana denomiata "Red Sax",  precisamente vol.9, ma non sappiamo purtroppo dirvi quali altri cd sono usciti con questo titolo.
 Per informazioni http://www.azzurramusic.it/
 Su Beppe Castellani http://digilander.libero.it/beppecastellani/

 


 

Tenco in  sax - Un giorno dopo l'altro
Beppe Castellani - Giorgio  Signoretti (Azzurra Music - Italia - 2004)                        


Angelo  Leonardi  (ALL ABOUT JAZZ)


Il sassofonista Beppe Castellani e il  chitarrista Giorgio Signoretti vantano una  collaborazione più che decennale e un merito che pochi  ricordano di sottolineare: nel maggio 1989, col disco  Italian Standards, sono stati i primi in Italia a incidere un album interamente dedicato alla nostra canzone  d'autore. L'aveva prodotto un'etichetta veronese, emanazione di un locale ormai defunto (Il Posto), che fece uscire l'anno seguente un secondo volume. Con loro, impegnati nel  songbook di Gino Paoli e Luigi Tenco,  c'erano il bassista Ares Tavolazzi e il batterista  Riccardo Biancoli.

Da allora Castellani e  Signoretti hanno inciso spesso insieme (ad esempio in A New  Page, terzo capitolo sugli standard italiani con  Leveratto e Biancoli, e nei progetti  Rains e Sybil, con differenti organici).

 Quest'album non nasce dunque per caso: è frutto di  un'indagine a lungo sentita e interiorizzata, che s'alimenta  della profonda affinità artistica che lega i due strumentisti.

 Castellani è un eclettico sax tenore sul  modello rollinsiano che talvolta vira verso il rhythm &  blues o non disdegna progetti sperimentali (ha collaboratocon  Tony Oxley, Kenny Wheeler ed Ernst Reijseger); autentico musician's musician  Signoretti è a suo agio sia nelle sofisticate armonie  del jazz che nei "ruvidi" climi blues e rock. Ha collaborato  con Mauro Negri ed è stato "maestro" di Simone  Guiducci.

In questo disco, inciso nell'aprile  2004, tutta la raffinatezza e l'intensità melodica della  canzoni di Tenco viene esaltata da una fascinosa conversazione  musicale, ricca di poesia. C'è un bell'equilibrio tra il  rispetto per l'identità dei temi e l'esigenza di trasformare:  il timbro suadente e profondo del tenore ravviva le belle  improvvisazioni melodiche mentre la chitarra accompagna con raffinate e complesse armonie, uscendo poi con assoli disarticolati di grande interesse. Un dialogo maturo, rilassato e ricco di sottigliezze, dunque, che nasce dall'intimo ascolto reciproco e coniuga ricerca e lirismo.
 I due artisti sono riusciti a trovare nuovi motivi per  esplorare il pianeta Tenco, superando il rischio di  ripetizioni. Tra i brani più interessanti ricordiamo "Un  Giorno dopo l'altro", "Come mi vedono gli altri", "Se sapessi  come fai".


 






 
 



  DISCOGRAFIA 



 
 
 

 
"Italian Standards" , IL POSTO REC. 1989



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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"Italian Standards 2" , IL POSTO REC. 1990
 
 
 
 
 



"Italian Standards: a new page" , Modern times 1992
 
 
 
 
 



"Italian Standards" - Compilation -  Azzurra Music 2001









"Un giorno dopo l'altro" - Azzurra Music 2004











 
 

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