COMUNICATO STAMPAFerrara, 19 marzo 2002 Il Comitato per una Città Sostenibile esprime forte preoccupazione per la recente approvazione del progetto della centrale turbogas da 800 megawatt di Ferrara. In particolare, il comitato contesta il fatto che il parere favorevole della commissione di VIA (valutazione d’impatto ambientale) sia stato emesso in mancanza di un piano energetico regionale che permetta di valutare correttamente i costi e i benefici ambientali del progetto. L’assenza di un quadro di pianificazione – comprensivo del rimodellamento degli impianti obsoleti esistenti al fine di migliorarne l’efficienza e diminuirne l’impatto ambientale, dell’impiego di fonti rinnovabili e delle politiche di risparmio energetico – non ci consente di condividere le ottimistiche previsioni di chi ritiene che la costruzione della turbogas contribuirà a ridurre le emissioni regionali e nazionali di anidride carbonica (CO2, il principale gas serra) e a rispettare gli impegni stabiliti dal Protocollo di Kyoto. Non sappiamo come cambierà il rendimento delle centrali elettriche della nostra Regione, né, in particolare, sappiamo quanto realmente la costruzione della turbogas inciderà sulla dismissione degli impianti domestici di riscaldamento. I dati attualmente in nostro possesso delineano un quadro tutt’altro che rassicurante. L’entrata in funzione della turbogas di Ferrara comporterà, rispetto alla situazione attuale, un aumento netto delle emissioni di CO2 pari a più di due milioni di tonnellate l’anno. E Ferrara, stando ad alcuni dati recentemente resi pubblici, non sarà l’unica città italiana a contribuire all’aumento di CO2. Ad oggi sono stati presentati, su tutto il territorio nazionale, 174 progetti per la costruzione di nuove centrali alimentate da combustibili fossili. Nella sola Emilia Romagna, sono allo studio ben 19 progetti per nuove centrali o inceneritori (uno dei quali riguarda Ostellato, ancora in territorio ferrarese). È realmente necessario un tale potenziamento del parco energetico nazionale? Perché non si discute con altrettanta determinazione di risparmio energetico, l’unica vera risorsa a impatto ambientale nullo e con forti ricadute sul piano occupazionale? Il comitato intende richiamare l’attenzione dell’Amministrazione locale sugli impegni presi in sede di Consiglio comunale a proposito dell’autorizzazione della turbogas. Il Consiglio ha infatti stabilito che: la realizzazione del progetto dovrà essere subordinata all’integrazione con il piano energetico regionale per il computo delle emissioni e del contributo energetico al fabbisogno nazionale; il raggiungimento degli obiettivi di riduzione al minimo delle emissioni di CO2, nonché di abbattimento degli altri inquinanti (polveri, ossido di zolfo e ossidi dell’azoto) rispetto alla situazione attuale dovrà essere garantito da una “authority” (presieduta dal sindaco o da un assessore) che “si interfacci con il comitato intersocietario e con le realtà della società civile (comitati di cittadini, associazioni ambientaliste, sindacati)”. Stando alle dichiarazioni degli Amministratori, il controllo delle emissioni della turbogas sarà effettuato “in tempo reale” sui camini dell’impianto che, in caso di superamento dei limiti, dovrà essere spento. Quali garanzie abbiamo che tali misure vengano effettivamente adottate? Chiarimenti in questo senso non ne abbiamo ancora sentiti, mentre questo ci sembra un passaggio decisivo per la trasparenza e la credibilità dell’intera operazione. Ricordiamo che la centrale sorgerà all’interno di un polo chimico di cui non è ancora stata determinata compiutamente la situazione ambientale, gravato dalla presenza di numerose industrie a rischio. COMITATO PER UNA CITTÀ SOSTENIBILE
|