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Martedì 3 Aprile 2001, 14:56
(SELI.MI) EDISON: INAUGURATA LA CENTRALE DI TERNI, LA PRIMA IN ITALIA INTERAMENTE DEDICATA AL MERCATO LIBERO
Con un rendimento del 54% ed emissioni di ossidi di azoto inferiori ai 50 milligrammi per normal metro cubo, l'impianto si colloca ai massimi livelli in Italia per efficienza e rispetto dell'ambiente.
Terni, 2 aprile 2001
E' stata inaugurata ufficialmente oggi presso il polo chimico di Terni il nuovo impianto a ciclo combinato cogenerativo della Edison (Milano: SELI.MI - notizie) , la prima centrale in Italia interamente progettata e costruita per il mercato libero dell'energia elettrica.
La cerimonia di inaugurazione è stata presieduta dal Ministro per l'Industria, il Commercio e l'Artigianato Enrico Letta, affiancato da Enrico Bondi, presidente Edison e amministratore delegato Montedison (Milano: MO.MI - notizie) , da Giulio Del Ninno, amministratore delegato Edison, e da Enzo Gatta, direttore della divisione energia elettrica Edison.
La centrale, che dispone di una potenza installata di 100 megawatt ed è alimentata con gas naturale, ha un rendimento elettrico del 54% circa, che supera il 64% in assetto cogenerativo, sicuramente tra i più alti in assoluto in Italia. Inoltre, avendo sostituito il vecchio impianto convenzionale adiacente, il nuovo impianto fornisce un importante contributo al miglioramento ambientale dell'area.
La centrale è in grado di produrre circa 700 milioni di chilowattora all'anno, quantità teoricamente superiore al fabbisogno per uso domestico di una città come Terni. L'energia elettrica prodotta dall'impianto è però interamente destinata ai clienti Edison del mercato libero, comprese le industrie chimiche del polo di Terni (Basell, Moplefan, Meraklon e Novamont) alle quali cede anche il vapore cogenerato.
La costruzione dell'impianto ha comportato un investimento complessivo di circa 130 miliardi di lire, considerando anche l'ammodernamento dei sistemi per la produzione e distribuzione dei "fluidi di processo" (vapore, acqua industriale, acqua demineralizzata e aria compressa) agli impianti chimici del sito, servizi aggiuntivi che vengono gestiti dalla nuova centrale Edison. Le ore di lavoro in cantiere sono state oltre mezzo milione, impegnando oltre 420 lavoratori contemporaneamente nei periodi di massima attività.
La centrale è stata costruita in tempi record: le opere civili sono iniziate nel mese di luglio del 1999; poco più di un anno dopo, nell'agosto del 2000, è stato effettuato il primo parallelo della turbina a gas. Al termine del periodo di avviamento, l'impianto ha raggiunto la piena funzionalità entrando in marcia commerciale nel dicembre del 2000.
Edison è stata la prima ad introdurre in Italia il ciclo combinato, la tecnologia di produzione termoelettrica più efficiente e più rispettosa dell'ambiente. Dal 1992 ad oggi il Gruppo ha costruito undici impianti di questo tipo in Italia, tutti dotati del certificato ISO 14001 per la gestione ambientale, e uno all'estero, in Francia.
Il ciclo combinato alimentato con gas naturale è la tecnologia termoelettrica più efficiente e più rispettosa dell'ambiente. Infatti rispetto ad un impianto convenzionale, a parità di energia prodotta, consente un notevole risparmio di combustibile, riduce della metà le emissioni di CO2 e a meno di un terzo quelle di ossidi di azoto, eliminando del tutto le emissioni solforose e di polveri.
Dal punto di vista ambientale, la centrale di Terni adotta alcune innovazioni tecnologiche che la rendono ancora più "amica" dell'ambiente. Ad esempio, le emissioni in atmosfera di ossidi di azoto sono state ulteriormente contenute mediante l'adozione di un sistema di combustione denominato Dry Low NOx, che consente emissioni di ossidi di azoto inferiori a 50 milligrammi per normal metro cubo, un valore bassissimo che poche centrali in Italia possono vantare.
Infine la centrale con tutto il suo personale partecipa attivamente ai programmi di tutela ambientale e sicurezza del gruppo Edison. Il programma di certificazione ambientale dell'impianto di Terni è già avviato e prevede l'ottenimento della certificazione ISO 14001 entro il 2001 e la registrazione EMAS entro la primavera del 2002

 

La Stampa Web Sabato 13 Gennaio 2001
Riva accelera sulla centrale elettrica
Presentato uno studio al Comune di Novi L’assessore: «Prematura ogni valutazione»

NOVI LIGURE
Un gruppo di tecnici e rappresentanti del gruppo Riva ha presentato al Comune di Novi uno studio di prefattibilità sulla centrale elettrica a turbogas che l’industriale bresciano, proprietario dell’Ilva, vorrebbe collocare nei pressi dello stabilimento siderurgico. E’ una breve relazione che è stata consegnata agli amministratori novesi, tra i quali il sindaco Mario Lovelli e l’assessore all’Ecologia, Alberto Mallarino, e l’ex assessore Marco De Faveri, ingegnere, a cui i colleghi e il Comune hanno chiesto una consulenza sull’impatto ambientale. Sono state illustrate le principali caratteristiche tecniche dell’opera e le potenzialità economiche che ne scaturirebbero. I vantaggi per Novi, secondo gli estensori del progetto, deriverebbero dalla possibilità di acquistare da Riva energia elettrica a più basso costo. «La produzione di energia prevista ? dice Mallarino ? è di 400 megawatt. La centrale verrebbe alimentata a metano, il sistema di raffreddamento individuato è ad aria e l’infrastruttura si estenderebbe in maniera orizzontale. Due i principali fattori a rischio: i fumi della combustione e l’inquinamento elettromagnetico».
Aggiunge l’assessore: «Ogni valutazione è comunque ancora prematura: attendiamo l’invio di una più ampia documentazione tecnica sul progetto per esprimere un giudizio. Peraltro, viste le altre iniziative in materia ambientale in provincia ? si parla di un inceneritore, di un'altra centrale elettrica in Alessandria ? occorre che su questi temi ci sia anche coordinamento e concertazione tra i vari enti locali».

 

Fiammetta Modena chiede notizie su una nuova centrale elettrica
"Spoleto in allarme per possibile incenerimento di biomasse"
26 gennaio 2001 - Gli abitanti di Spoleto, particolarmente quelli della frazione Santo Chiodo, sono allarmati per le voci ricorrenti sull'annunciata costruzione in quell'area di una centrale per la produzione di energia elettrica alimentata dall'incenerimento di residui vegetali, di origine agricola, forestale e agroindustriale.
Fiammetta Modena, Consigliere Regionale di Forza Italia e Vice Presidente dell'Assemblea con una interpellanza chiede che la Giunta si pronunci su questa ipotesi, più volte annunciata dalla stampa.
Sarebbe l'ennesima battaglia contro l'inquinamento e per la tutela della salute dei cittadini, spiega la Modena, chiedendo se tale costruzione rientra nei programmi regionali nonostante il Dap (Documento Annuale di Programmazione) preveda una serie di interventi strategici per valorizzare l'ambiente.

e dall'archivio di: http://squat.net/tmc/maillist.html
CRONACA DI UNA PROTESTA CONTRO L'INCENERITORE A BIOMASSE!
E' ormai dal 20 Marzo 2001 che, nel quartiere operaio della citta' di Spoleto, e' in atto, da parte di numerosi cittadini, l'occupazione permanente dell'area che la Giunta Comunale (a maggioranza DS) ha destinato alla costruzione di un INCENERITORE A BIOMASSE, cioe' una centrale elettrica che funziona con la combustione di legno. Se per i primi otto anni l'impianto sopravviverebbe grazie agli aiuti statali, dopo tale termine dovrebbe diventare un inceneritore di rifiuti solidi urbani, per un'area vastissima. Il tutto in pieno centro abitato. Questa e' stata la scintilla che ha incendiato la prateria!!! Centinaia di persone hanno iniziato una protesta che ha portato alla sospensione dei lavori di costruzione dell'impianto stesso, all'occupazione della zona, e ad un presidio permanente, 24 h su 24, costituito da lavoratori, pensionati e studenti di ogni estrazione sociale, dando vita cosi' al <<COMITATO ANTINQUINAMENTO>> . Ma la protesta non ha interessato solamente quel quartiere; tutta la citta' di Spoleto si e' mobilitata in una grande manifestazione, svoltasi il 6 aprile scorso, che ha visto una partecipazione di circa 1.500 persone conclusasi con l'irruzione nel Consiglio Comunale, costringendolo, cosi', a mettere all'ordine del giorno tale questione. Questo maledetto inceneritore e' fortemente voluto dalla maggioranza di centro-sinistra, e sembra perfino che il Sindaco Brunini dovra' pagare una penale miliardaria se non rispettera' il contratto stipulato l'impresa appaltatrice. Sin dal primo momento anche l'opposizione di centro-destra e' stata favorevole a tale progetto, probabilmente pensava che tutto sarebbe passato in sordina; adesso, invece, cerca di cavalcare questa protesta con fini chiaramente propagandistici in vista delle elezioni di Maggio. Ma fortunatamente il Comitato non si e' fatto strumentalizzare da nessuna parte politica, questo grazie anche alla presenza, all'interno di esso, di alcuni membri del Comitato Umbro di Salute Pubblica, i quali hanno apertamente denunciato tali manovre, guadagnandosi cosi' la stima delle persone. La questione si e' ora arenata nelle pastoie della burocrazia, poiche' il Sindaco ha passato la patata bollente nelle mani del Consiglio Provinciale. Questa mossa ha come scopo principale quello di guadagnare tempo, aspettando che gli occupanti finiscano le energie (e anche le ferie da prendersi) abbandonando la protesta e lasciando cosi' via libera alla costruzione dell'inceneritore (furbi i "compagni" dei DS!). Si deve credere che la soluzione del problema non sia dietro l'angolo; nessuna forza politica rischiera' passi falsi prima delle elezioni del 13 Maggio. Ma la nostra forza deve essere quella di continuare questa lotta senza sperare in miracoli istituzionali ne' in presunti amici pre-elettorali. Se vogliamo vincere dobbiamo contare soprattutto sulle nostre forze e sulla nostra capacita" di mettere con le spalle al muro questi politicanti cialtroni!!! Comitato Umbro di Salute Pubblica Sezione di Spoleto Prendete contatto! Inviateci comunicati di solidarietà! Li leggeremo in assemblea permanente! salute.pubblica@katamail.com

 

PugliaNet Martedì 1 Febbraio 2000 italia - economia
«Inquina»: Matera dice no a centrale Sondel
MATERA «No» ecologico in Basilicata al progetto della centrale elettrica turbogas a ciclo combinato da circa 800 megawatt che la Sondel (Falck) sta progettando a Ferrandina (Matera), per un investimento stimato in circa 800 miliardi di lire. La Giunta provinciale di Matera si è infatti espressa contro il progetto, affiancando così il suo parere alle opposizioni manifestate anche dal Comune di Ferrandina e dal comitato tecnico della Regione Basilicata.
Secondo la Provincia, l’impianto ha un impatto ambientale negativo e produce inquinamento elettromagnetico. Le centrali turbogas, va tuttavia ricordato, sono impianti a modesto impatto per le dimensioni contenute, per l’efficienza energetica e per il ricorso a un combustibile, il metano, che produce fumi poco inquinanti. Il "no" della Provincia di Matera, infatti, è eminentemente politico, come ricorda l’assessore verde all’Ambiente Vincenzo Favale: «Una Giunta sostenuta da un rappresentante dei Verdi non avrebbe potuto esprimersi diversamente».
L’impianto fa parte del piano da 4mila miliardi che la Falck ha firmato al ministero del Lavoro con il Governo. Obiettivo, realizzare cinque centrali nel Mezzogiorno che possano offrire elettricità a basso costo alle aziende del Sud e dare loro maggiore competitività.
Lo stop alla Sondel conferma nel frattempo la difficoltà di costruire nuove centrali e quindi rivaluta gli impianti dell’Enel in dismissione

 

COMUNE DI MANTOVA - Ufficio Stampa
Mantova
08/03/01
Il Comune di Mantova esprime le sue incertezze riguardo al progetto EniPower
“Il quadro di impatto ambientale è molto meno ottimistico di quello riportato da EniPower”. A parlare è l’assessore all’ambiente Assunta Putignano che mercoledì 7 marzo ha riportato le osservazioni espresse dal Comune di Mantova al progetto di turbogas. L'impianto porterebbe, per il Comune, maggiori emissioni di ossido di azoto e di ossido di carbonio. In particolare, i dati che i tecnici di via Roma hanno desunto dalla documentazione di EniPower attestano un incremento del 149 per cento dell'Nox, dell'82 per cento del Co, una riduzione del 22,4 per cento dell'So2 e del 40 per cento delle polveri. La riduzione ipotizzata nel progetto è del tutto teorica in quanto non solo si tratta di dati delle emissioni autorizzate, ma anche perchè solo due delle centrali citate, la B4 e la B5, sono realmente in servizio. Nel mirino del Comune c'è la caldaia B6, quella ad olio che la società intende comunque conservare in attività per evitare blackout in caso di guasto al turbogas. Inoltre, la centrale produrrebbe una quantità di vapore sovrabbondante rispetto a quello richiesto dallo stabilimento. C'è poi il problema dello smaltimento dei residui stirenici. Questo tipo di sottoprodotto è trattato come rifiuto co-incenerito da EniPower nelle caldaie B4, B5 e B6.

Mantova
23/02/01
... si prospetta, sempre secondo Ecogen, una sorta di competizione con il turbogas che EniPower vuole costruire per l'Enichem. «La nostra iniziativa - ha spiegato Aldo Lancia, presidente di Ecogen - avrà importanti, positive ricadute sul territorio, con le aziende ed i cittadini che risparmieranno sulle tariffe. Per questa ragione non c'è paragone con il progetto di EniPower, che ha tutte le caratteristiche dell'iniziativa commerciale e che genererà molto più calore e rumore del nostro. Il turbogas di EniPower avrà una capacità di 800 megawatt, contro i nostri 120 circa: noi riteniamo che il nostro progetto vada premiato per la sua valenza fortemente locale».

Mantova
23/02/01
Audizione preliminare per la realizzazione della centrale elettrica EniPower
Giovedì 22 febbraio il Comune di Mantova è stato convocato presso il Ministero dell’Ambiente, Servizio per la Valutazione dell’Impatto Ambientale, per un’audizione preliminare nell’ambito della procedura Via per la realizzazione della centrale elettrica EniPower da 800 Mw. ... E’ stato inoltre chiesto che nella valutazione siano considerate tutte le emissioni del polo chimico comprese quelle della centrale a turbogas Ecogen da 120 Mw , il cui procedimento di autorizzazione è già in fase istruttoria.