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Luna nuova
n. 24 martedì 27 marzo 2001
Bottazzi (Ds): il fabbisogno energetico soddisfatto dalle nuove centrali
Il consigliere provinciale spiega l'inutilità della Moncenisio-Piossasco
di Massimiliano Borgia
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Invece in queste settimane stanno venendo fuori domande per realizzare nuove centrali
elettriche, la maggior parte a ciclo combinato, un po' da tutta l'area metropolitana.
Queste richieste, se dovessero tutte andare in porto, potrebbero produrre da sole oltre
venti miliardi di Kwh, cioè il doppio del buco energetico presente oggi in Piemonte.
Il Piemonte è infatti la sola delle regioni del nord-ovest a non avere l'autosufficienza
energetica: Lombardia e Liguria da tempo producono più di quanto consumano. Il Piemonte
sconta un deficit storico. Quando le grandi centrali a carbone e olio combustibile
venivano fatte soprattutto in riva al mare per la facilità nei rifornimenti e la grande
disponibilità di acqua. Nel 1998, l'anno cui si basa anche il prossimo piano energetico
provinciale non ancora presentato in consiglio provinciale, il Piemonte ha prodotto 16
miliardi di Kwh, di cui 7 con l'idroelettrico e 9 con il termoelettrico. Questo a fronte
di una richiesta di 26 miliardi di Kwh. Questo deficit è particolarmente sentito
nell'area che consuma più energia elettrica: l'area torinese. Quindi la nostra zona ha
sempre importato energia. Ma nei prossimi anni lo scenario potrebbe mutare.
Oltre alle centinaia di richieste per piccole centraline idroelettriche, la legge che ha
liberalizzato il mercato elettrico dando a tutti la possibilità di produrre energia, ha
anche dato il via alla media produzione. L'aumento del petrolio che dura da due anni e che
con il prossimo contingentamento produttivo deciso dall'Opec durerà ancora, ha convinto
alcune grosse aziende torinesi a produrre energia in modo significativo. Per ora le
domande sono cinque. Due di queste sul nostro territorio: una centrale da 760 Mw dal costo
di quasi mille miliardi proposta a cavallo dei territori di Piossasco
e Cumiana, vicino alla centrale trasformazione, dalla multinazionale belga "Electra
Bel" attraverso una società locale di cui fa parte anche l'Acea di Pinerolo. L'altra
centrale, da 400 Mw è richiesta dalla Fiat nella sua area industriale tra Tetti Francesi
e Piossasco ed è già all'inizio delle procedure di valutazione di impatto ambientale.
Le altre sono previste a Settimo (ex fabbrica "Antibioticus") da 250 Mw;
Moncalieri (nuovo modulo Aem) 750 Mw; Carmagnola (area Teksid) da 800 Mw. Un'altra da 800
Mw, addirittura, potrebbe aggiungersi a Settimo. Inoltre, proprio in questi giorni è
entrata in funzione la turbina del consorzio Cento che produce per la nuova area
industriale di Rivoli.
Si tratta di centrali di buona potenza su cui scommettono per la prima volta soprattutto
le imprese. Sono proprio le imprese ad essere interessate con il prezzo del petrolio alle
stelle a produrre nei loro siti la loro energia. In questo modo hanno l'elettricità per i
loro macchinari, sono indenni da qualsiasi black-out delle linee esterne (come è successo
a molte dopo l'alluvione), possono produrre in cogenerazione il calore per il
riscaldamento e per certe produzioni a bassa richiesta energetica e potranno addirittura
vendere energia agli altri (altre aziende vicine, comuni, ecc.).
Si tratta in quasi tutti i casi di centrali a turbogas a ciclo combinato. Una turbina
simile a quella degli aerei brucia metano con un rendimento energetico del 30-35 per
cento. Ma lo scarico caldissimo (oltre i 500 gradi) non viene più espulso dalle
ciminiere. Viene usato per scaldare una caldaia che produce vapore e alimenta un'altra
turbina. In questo modo il rendimento è alto: intorno al 50 per cento. Con questa
tecnologia i tempi di ammortamento dei costi (che sono di centinaia di miliardi) è di una
decina di anni. Un tempo lungo, ma se si pensa che una centrale elettrica può vivere una
trentina di anni, si capisce la validità dell'investimento.
«Oltre 3500 Mw da industrie che autoproducono è un fatto nuovo per l'area torinese -
osserva Levio Bottazzi, un'autorità in campo energetico, consigliere provinciale Ds -
Stiamo assistendo ad un vero e proprio balzo in avanti della produzione elettrica che
investe soprattutto l'indotto dell'auto. Queste centrali in previsione si aggiungono alle
altre già previste ma di potenze inferiori: intorno ai 20-30 Mw. Gli industriali hanno
capito che produrre la propria energia elettrica conviene e che può aggiungere alle loro
tradizionali produzioni anche quella della stessa energia».
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L'Eco del Chisone
Notizie - numero 15 - 12 aprile 2001
GAROLA E GERBOLE CON LA CENTRALE
VICINA
Piossasco, la Fiat propone un impianto a gas nei pressi di "Villa Stranea
PIOSSASCO - Giovedì scorso in Comune a Piossasco sè tenuto un incontro tra il
sindaco Laura Oliviero e tre rappresentanti della Fiat Auto, Energia ed Engineering. Sul
tappeto vi era la probabile costruzione di una centrale elettrica alimentata a gas da
parte della Fiat Auto sul terreno (in territorio di Piossasco) della pista di collaudo
delle auto dello stabilimento Fiat di Rivalta.
La centrale da 400 MW non sarà collegata allo stabilimento di Rivalta. Lenergia
prodotta sarà venduta dalla Fiat allEnel della stazione delle Combe, lungo la
Statale 589 per Pinerolo. Non una necessità ma un business che la Fiat intende sfruttare
dopo lentrata in vigore della legge che toglie il monopolio della produzione e della
distribuzione dellenergia elettrica allEnel. L'azienda vuole ritagliarsi un
mercato in questo nuovo settore che si preannuncia promettente ed in espansione. La Fiat,
in ogni suo stabilimento dove ha ancora territorio disponibile, è intenzionata infatti a
realizzare una centrale.
La Fiat prevede anche di collegare la nuova centrale di Piossasco alla stazione Enel delle
Combe con una condotta interrata lunga in linea daria circa tre chilometri.
La localizzazione delle centrale potrebbe essere molto vicina alla frazione Gerbole di
Volvera ma soprattutto a Garola e a Villa Stranea, lantica cascina
padronale un tempo proprietà della contessina Seyssel dAix e venduta alla Fiat a
metà degli Anni 60 quando lazienda iniziava a costruire lo stabilimento di
Rivalta con il quale confina. La centrale occuperà circa 35.000 metri quadrati, di cui
circa 12.000 per gli impianti veri e propri. Il calore prodotto degli impianti potrebbe
essere in seguito utilizzato per il teleriscaldamento della frazione Gerbole di Volvera (a
mezzo chilometro di distanza), di Piossasco e Orbassano come avviene già a Melfi in
Basilicata dove la Fiat ha realizzato un grande stabilimento con annessa centrale
elettrica.
Rifondazione di Piossasco ha indetto per venerdì 13 alla ex-chiesa del Carmine di via
Roma 61, ore 18, un incontro sul tema delle centrali (quella tra Cumiana e Piossasco e
quella della pista Fiat) con Paolo Ferrero. Rifondazione "non chiede il ritorno alla
candela, ma un uso più razionale delle riserve energetiche non rinnovabili e maggiori
investimenti nel settore delle fonti energetiche rinnovabili".
Ieri sera, sempre all'ex-chiesa del Carmine, è nato il Comitato
antidiscariche, composto da cittadini di Piossasco e Cumiana. Promotori sono stati
Giulio Ameglio, Bernardino Scanu, Angelo Stoppa e Silvana Vianco, lo "zoccolo
duro" del Comitato contro i veleni di qualche anno fa, con a fianco alcune persone
cumianesi come Marco Comello e Bruno Zaro ed il Wwf e Legambiente di zona, con sede a
Pinerolo. Dice la Vianco: "Intendiamo collaborare con il Comune e attirare
lattenzione dei piossaschesi sulle grandi problematiche ambientali oggi
dattualità a Piossasco: le centrali, la possibile discarica, lelettrodotto
Moncenisio-Piossasco, le antenne dei ripetitori dei telefonini e linquinamento da
elettrosmog".
I promotori del Comitato prendono posizione contro "la completa liberalizzazione del
mercato dell'energia" e richiamano la nuova legge sulle emissioni elettromagnetiche e
gli studi che mettono in luce i legami tra inquinamento elettromagnetico ed insorgenza di
gravi danni alla salute umana. "La costruzione di nuove centrali sostiene un modello
di sviluppo tutto basato sull'espansione dei consumi e sullo sfruttamento senza regole
delle risorse non rinnovabili, quello stesso modello che tanti danni ha causato e causa
all'ambiente, al clima, alla salute, alla convivenza civile" sostiene il Comitato.
Notizie - numero 12 - 22 marzo 2001
È certo: la Fiat Auto ha presentato ai ministeri dellIndustria, dellAmbiente,
della Sanità un piano di studio per realizzare una centrale elettrica simile sul territorio tra
Rivalta e Piossasco da circa 400 mega watt per soddisfare il bisogno di energia dello
stabilimento di Rivalta che confina con Piossasco. È stata data comunicazione anche
all'assessorato all'Ambiente della Provincia, anche se quest'ultimo non ha particolari
competenze in merito. Se i ministeri romani diranno "sì" allo studio
preliminare, la Fiat Auto passerà alla fase della progettazione più particolareggiata.
Come prevede la legge, i Comuni interessati possono anche non essere consultati subito ma
durante l'iter della pratica. "Non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale e
nemmeno ho sentito "voci" in questo senso", dice il sindaco di Rivalta
Nicola De Ruggiero.
Il Resto del Carlino 23 Dic 2000 06:10
Rubiera: centrale turbogas,
interesse di un gruppo privato
RUBIERA - Il sindaco Anna
Pozzi, in seguito a un'interpellanza presentata dal consigliere Paolo Avanzi, trasmessa
alla stampa prima che fosse possibile rispondere in consiglio comunale, scrive in un
comunicato che «corrisponde al vero che l'amministrazione è stata contattata da un
gruppo privato interessato a valutare la possibilità di collocare sul nostro territorio
una centrale per la produzione di energia elettrica alimentata a gas metano.
L'amministrazione - conclude il sindaco Anna Pozzi - non ha assunto alcun orientamento,
nè tecnico, nè politico in merito e si è limitata a raccogliere le necessarie
informazioni che intende partecipare ai capigruppo di minoranza in un'apposita riunione da
convocarsi».
su DALMINE DEMOCRATICA
S.O.S. - A ROCCA IMPERIALE (CS) RIDENTE PAESE SULLO IONIO A CONFINE CON NOVA SIRI (MT) SI
VUOLE COSTRUIRE UNA CENTRALE TERMOELETTRICA A BIOMASSE.
PER IL PARTICOLARE CONTESTO DEL TERRITORIO A MIO AVVISO ( E DI BUONA PARTE DELLA
POPOLAZIONE) NON E' BENE COSTRUIRLA.
I DUE PAESI SONO A POCHI METRI DAL MARE, VIVONO DI TURISMO E AGRICOLTURA.
MANDATECI NOTIZIE SULL'INQUINAMENTO, SULLA SALUTE, ECC.
GIUSEPPE SARANDRIA
scrivere a Dalmine Democratica: http://www.dalmen.it/mail.htm
PARMAOGGI.COM 20 OTTOBRE 10.13
Accordo centrale termo-elettrica
- E' stato siglato
l'accordo tra le due multiutility di Parma e Reggio, Amps e Agac,
Barilla e un importante partner
tecnologico per la realizzazione di un impianto di cogenerazione, una centrale Turbogas a
ciclo combinato per la produzione di energia elettrica e termica. Le quote dei partner non
supereranno il 35%.
Gli aspetti positivi sono molteplici: prezzi contenuti del consumo e rispetto ambientale
attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie, che ridurranno sensibilemente le emissioni
nell'atmosfera. Si prevede il termine di realizzazione entro il 2003; l'investimento
complessivo ammonta a 450 miliardi. L'impianto verrà realizzato in località Pedrignano
in un'area messa a disposizione dalla Barilla.
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