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Sabato 10 Febbraio 2001

ISOLA DEL PIANO
Mega centrale elettrica, la minoranza accusa: «Segreti e bugie»

ISOLA DEL PIANO - Il capogruppo di opposizione del Comune di Isola del Piano, Natale Bartolucci, interviene sulla mega centrale elettrica a ciclo combinato alimentata a gas naturale che si vorrebbe costruire a Isola. Lamenta, in particolare, la mancanza di trasparenza da parte dell’Amministrazione comunale. «La giunta di Isola, oltre sei mesi fa, espresse “parere favorevole di massima all’insediamento dell’impianto" proposta da Eurosea srl. Decise poi di “demandare a successivi atti la verifica del progetto esecutivo, per quanto di competenza, subordinandola alle opportune autorizzazioni e pareri pertinenti" (certamente i pareri pertinenti non riguardano i cittadini). Stabilì inoltre che «la localizzazione dovrà essere stabilita di comune accordo da Eurosea e il Comune". Tutto questo è venuto fuori poiché il sottoscritto e i colleghi d’opposizione andando a visionare le delibere di giunta, abbiamo posto un’interrogazione in questi termini: “Ci chiediamo se è stata valutata bene l’intera questione in materia di inquinamento elettromagnetico." Siamo alla fine di settembre e ancora la popolazione non era stata informata di nulla, passano altri mesi e arriviamo al Consiglio comunale del 27 novembre, tra le altre cose rinnoviamo e depositiamo l’interrogazione, ancora la popolazione è all’oscuro della vicenda, si sentono frasi del tipo “mica si dovrà tornare alle candele di cera?", modo subdolo per fare passare un progetto senza destare all’allarme».
«I primi articoli sui giornali - continua Bartolucci - escono alla fine di dicembre. Se per fare conoscere alla popolazione un fatto di tanta rilevanza occorre tutto questo tempo, quelli che parlano di trasparenza hanno scambiato il muro di Berlino per un cristallo di Boemia. Ai cittadini interessa sapere quale impatto avrà sul territorio un simile impianto, e quello che avrebbe dovuto fare una amministrazione responsabile verrà fatto dal gruppo di minoranza assieme all’associazione Verdi del Metauro e Montefeltro organizzando un convegno al quale parteciperanno esperti del settore che si terrà giovedì 15 febbraio alle ore 20,30 presso la sala consiliare».

 

Sabato 3 Febbraio 2001

Città Sant’Angelo
No alla Turbogas
Il Wwf chiede
il piano regionale

Il Wwf di Pescara si schiera con il comitato "Davide" contro la realizzazione della centrale turbogas di Piano di Sacco, a Città Sant’Angelo. La richiesta dell’associazione è: blocco del progetto fino alla definizione del piano energetico regionale.
Secondo il Wwf, la centrale «cambierebbe radicalmente la vocazione agricola dell’area ed il fatto che vent’anni fa fosse stata localizzata laggiù una zona industriale non vuol dire che si debba insistere in quella scelta errata e superata. Un impianto del genere - sostengono gli ambientalisti - eliminerebbe la possibilità di qualificare la zona con interventi mirati a realizzare un’economia sostenibile nel rispetto dell’ambiente. Inoltre - aggiungono - la realizzazione di questo tipo di infrastrutture non può prescindere da un piano energetico nazionale».

Giovedì 8 Febbraio 2001

Il Wwf è contro la centrale Turbogas

CITTA’ SANT’ANGELO - Blocco del progetto fino all’approvazione del piano energetico regionale. E’ la posizione del Wwf sulla centrale Turbogas di Città Sant’Angelo. L’associazione ambientalista ha aderito al comitato Davide, che si batte contro la realizzazione dell’impianto.

 

Domenica 31 Dicembre 2000

Atessa/Centrale turbogas,
discussione in Consiglio

ATESSA - E' polemica tra maggioranza e opposizione ad Atessa sul possibile arrivo nel territorio comunale di una centrale turbogas da 800 megawatt nell'ambito di un progetto del gruppo Fiat-Auto. In particolare, il capogruppo comunale di Alleanza nazionale Gianleucio Palena, facendo riferimento ai vari interventi e alle preoccupazioni manifestate sugli organi di informazione dal sindaco Giuseppe Cellucci, chiede al primo cittadino «se non sarebbe il caso di spostare con urgenza la discussione sull'installazione o meno di questa centrale nella sede più opportuna, il consiglio comunale». A Cellucci viene rivolto l'invito a evitare falsi allarmismi e strumentalizzazioni nell'approssimarsi delle elezioni politiche e inoltre a valutare in tutta serenità e con dati scientifici alla mano se dare o meno l'autorizzazione, prima di parlare. «Ricordiamo al primo cittadino - dice Palena - che a Città S.Angelo, comune di sinistra, è stata accettata una centrale turbogas: Cellucci a questo punto deve dire se le sue dichiarazioni sono del tutto personali o appartengono a logiche di partito». Per quanto riguarda gli appelli fatti alla Giunta regionale sull'urgenza di un piano energetico, «è bene sottolineare - dicono gli esponenti di An - che l'assessore all'ambiente si è già attivato per dotare la nostra Regione di un piano per l'energia».

 

Sabato 3 Febbraio 2001

IL PROBLEMA TURBOGAS

”Ambiente Val Sangro”
contro la centrale ad Atessa

ATESSA - Nella polemica tra maggioranza e opposizione al Consiglio comunale di Atessa per l'arrivo nel territorio di una centrale turbogas, si inserisce il comitato "Ambiente Val Sangro", che in una nota a firma del portavoce Maurizio Calabrese esprime un netto no alla centrale. «Noi crediamo -si legge nel documento- che l'insediamento della centrale turbogas debba essere impedito, per molte valide ragioni. Confidiamo nel fatto che gli abitanti dell'intera Val di Sangro non accetteranno supinamente l'evolversi della situazione».
Le perplessità manifestate dal comitato "Ambiente Val Sangro" sulla centrale sono molteplici. «Non è necessaria -dice Calabrese- una conoscenza specialistica per poter affermare serenamente che la Val di Sangro non ha bisogno di una centrale di questo tipo. Gli impatti ambientali sono dovuti alle emissioni in atmosfera, al rumore e al consumo d'acqua, e saranno quasi nulle le ricadute occupazionali».

Martedì 13 Febbraio 2001

Secondo Scoppa
«Impossibile
il ciclo
combinato
a Torre nord»

«La centrale di Torre Nord non si può trasformare a ciclo combinato». Lo sostiene Giampaolo Scoppa, esponente locale di Democrazia europea, il neonato partito di Sergio D’Antoni, secondo il quale ci sono dei problemi tecnici ad impedirlo. Tra gli altri, la necessità di un territorio assai vasto per installare le molte turbine a gas che servirebbero, l’inadeguatezza delle linee dell’alta tensione, la realizzazione di un grande gasdotto con enorme impatto ambientale. Per Scoppa non è pensabile neppure una riconversione parziale, magari di un solo gruppo. Per l’Enel, infatti, non sarebbe conveniente perché l’investimento non ripagherebbe il risparmio annuo di combustibile. «Tra l’altro - dice ancora il rappresentante di Democrazia europea - l’impatto sociale per Civitavecchia in caso di riconversione a ciclo combinato anche di Torre Nord (a Torre sud è già prevista, ndr) sarebbe molto pesante, poiché provocherebbe un esubero di 350/400 addetti, a fronte dei 670 attualmente impiegati nei due impianti cittadini».
Scoppa sostiene invece l’appetibilità della «trasformazione a carbone della centrale. Essendo sulla costa, infatti, ci sarebbe una minimizzazione dei costi di approvigionamento del combustibile. La riconversione, inoltre, comporterebbe quantomeno il mantenimento dell’occupazione a Torre nord, attenuando l’inevitabile impatto sociale che la trasformazione a ciclo combinato di Torre sub provocherà per il ridotto numero di addetti necessari per questo tipo di impianti».

 

Sabato 3 Febbraio 2001

Giangiacomo: no al progetto
di Montenero di Bisaccia

VASTO - «La centrale turbogas non va realizzata a Montenero di Bisaccia perchè, di fatto, penalizzerebbe San Salvo»: è il secco no di Giuseppe Giangiacomo, commissario del Consorzio industriale di Vasto, al progetto cullato da Montenero che in località Padula vorrebbe far costruire una centrale per produrre energia elettrica alimentata a metano. «La proposta ci è stata avanzata dall'americana Horyzon -dice il sindaco Giuseppe D'Ascenzo- e visto che Montenero dispone di terreni atti allo scopo, la stiamo valutando serenamente. Noi teniamo alla salute dei nostri concittadini, ma le centrali turbogas non sono dei mostri: con la valutazione d'impatto ambientale e le garanzie del caso, potremmo dire sì. Si creerebbero 60 posti di lavoro».
Ma Giangiacomo per la centrale pensa alla Val Sinello: «Abbiamo richieste da British Gas, Ansaldo ed Enipower. Se San Salvo non farà muro contro le scelte di Montenero, nel Vastese arriveranno solo danni».
G.Q.

 

Lunedì 5 Febbraio 2001

INAUGURATI TRE NUOVI IMPIANTI

Differenziata, Ascoli e Fermo punti di riferimento
Per il sottosegretario Calzolaio i due centri rappresentano un modello per tutta la regione

di DIANA MARILUNGO

FERMO — Sono stati inaugurati ieri mattina, presso la discarica di S. Biagio a Fermo, tre nuovi impianti. A tagliare il nastro , insieme al sindaco, Ettore Fedeli, è stato il sottosegretario al Ministero dell'Ambiente, on. Valerio Calzolaio. «Le esperienze di Ascoli Piceno e Fermo sono la calamita di due processi diversi. Esse possono essere punto di riferimento per tutta la Regione» ha affermato, tra le altre cose, l'esponente del Governo riferendosi anche al fatto che ad Ascoli esiste uno degli impianti gemelli a quello di Fermo. Le nuove strutture realizzate a S. Biogio, in cui convergono tutti i rifiuti solidi urbani del territorio e da qualche tempo anche quelli di una parte del Maceratese, sono quelle inerenti il "trattamento percolato", "la valorizzazione energetica del biogas" e la "produzione di compost di qualità. Gli impianti fermani sono stati realizzati e gestiti dalla ditta Steca spa di Monte Urano, già gestore della Discarica, in associazione temporanea con altre imprese leaders nel settore, attraverso il sistema del "project financing". «E' importante la scelta del Comune di Fermo - ha anche detto Calzolaio - di coniugare il ruolo del pubblico con quello del privato». Le nuovissime infrastrutture , come è stato detto ieri mattina, collocano la realtà del Fermano tra i più avanzati centri integrati di trattamento di rifiuti urbani. Il percolato sarà trattato direttamente all'interno della discarica senza ricorrere al trasporto e depurazione presso l'impianto di Lido di Fermo. Ha una potenzialità di trattamento di 96 mc al giorno. Il biogas prodotto dalla fermentazione dei rifiuti sarà captato ed attraverso un impianto di cogenerazione utilizzato per produrre energia elettrica. Ieri mattina erano presenti all'inaugurazione(questa ha avuto una sua parte anche convegnistica organizzata dalla Steca spa e dal Comune e moderata dall'assessore comunale Montanini) diversi rappresentanti del gotha della politica territoriale, provinciale e regionale. Tra questi l'assessore regionale all'Ambiente e Lavori Pubblici, Roberto Ottaviani, il presidente della provincia di Ascoli Piceno Colonnella, l'assessore provinciale all'ambiente Massimo Marcaccio, tanti sindaci del Fermano, molti consiglieri comunali di Fermo di minoranza e maggioranza con in testa il presidente dell'assise civica, Pino Alati.

 

Domenica 31 Dicembre 2000

Il sindaco Sacconi: è strumentale
Montalto, bocciata mozione
del Polo contro l’inceneritore

di ALBERTO SALVATELLI

E' stata bocciata con 13 voti (3 solo a favore) la mozione che il gruppo di minoranza del Polo aveva presentato ieri e che era stata inserita all'ordine del giorno del consiglio comunale di Montalto di Castro che chiedeva un no netto alla realizzazione un inceneritore di rifiuti in località due pini area Asi nei pressi della centrale.
Un consiglio molto acceso in cui c'è stata un la folta presenza di pubblico arrivato anche dai comuni vicini. Durante l'illustrazione della mozione non sono mancate le battute ironiche che venivano lanciate dalle forze dell'opposizione: «In merito alle posizioni di Sacconi sembra che questo inceneritore è stato progettato all'insaputa del sindaco e voluto dalla S.p.a. Montalto Ambiente senza avvisare nessuno- attaccava il consigliere del Polo Francesco Viola - è strano che quando e stato presentato il progetto da parte del presidente della società e consigliere di maggioranza Roberto Orlandi al Ministero dell'Industria nessuno sapeva niente, abbiamo inoltrato questa mozione perché riteniamo che sia l'unico modo per parlarne pubblicamente e che si possa tradurre con un atto ufficiale il no al a questo impianto». Pronta la risposta del primo cittadino Roberto Sacconi che subito si dichiarava contro la mozione: «Questa mozione non la voto - replicava Sacconi - questa mattina mi sono guardato allo specchio e ho detto a me stesso che non l'avrei votata perché secondo me non ha capo e coda, come sindaco conosco tutti gli atti e sarà il consiglio comunale a prendere prossimamente una decisione. La Regione e la Provincia hanno su questo impianto un atteggiamento sospetto. Se volevano lo avrebbero già da tempo bloccato, qualche giorno fa ho telefonato al Ministro dell'industria Letta e gli ho detto che se farlo o no decideremo noi».
Nelle dichiarazioni di voto la maggioranza incassa anche i voti dei due consiglieri socialisti, eletti nella lista di opposizione e che di fatto ora passano nella maggioranza ritenendo la mozione strumentale. Dopo questo consiglio il Polo non si dà per vinto e già dalla prossima settimana attiveranno una raccolta di firme per indire un referendum popolare.